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giovedì 29 ottobre 2009

IL PARTITO DEMOCRATICO E I RAPPORTI CON L'ITALIA DEI VALORI

Ho appena assistito alla trasmissione mattutina "Il caffè" condotta da quel grande giornalista che risponde al nome di Corradino Mineo, che stimo moltissimo e non da oggi, trasmissione della quale era ospite Antonio Di Pietro. Di Pietro è stato perfetto: ha esposto con linguaggio chiaro, semplice, comprensibile a tutti, stavolta anche in italiano corretto, le sue posizioni in ordine ai vari argomenti che venivano affrontati. Mi ha particolarmente confortato il fatto che ieri ci sia stato un lungo incontro con Bersani durante il quale sono state tracciate le linee di una alleanza programmatica tra PD e IDV. Io ho sempre sostenuto che tra i molti errori commessi da Veltroni, due siano stati i più gravi:
1) l'aver ipotizzato il "partito liquido", talmente liquido che correva il rischio di liquefarsi se Veltroni non fosse stato avvicendato
2) l'aver sostenuto "l'autosufficienza" del PD
Io ho sempre affermato la necessità di un partito strutturato, capillarmente presente sul territorio, ben organizzato che sia un punto di riferimento preciso e duraturo nel tempo perchè i leaders passano, il partito resta.
Ho anche sempre sostenuto che il PD da solo non va da nessuna parte e che il problema delle alleanze è centrale, in primis l'alleanza con Di Pietro . Il fatto che il neosegretario del mio partito abbia dato priorità al rapporto con l' Italia dei Valori mi conforta e mi trova completamente d'accordo.
Il PD deve porsi e proporsi come forza centrale di alleanze che governino seriamente il Paese e che ci liberino per sempre di " Corti " e " cortigiani ". La telefonata in diretta del premier alla trasmissione Ballarò è stata agghiacciante e conferma, se mai ce ne fosse bisogno, il pericolo concreto che il premier costiuisce per le nostre Istituzioni democratiche.

mercoledì 28 ottobre 2009

GIULIO TREMONTI E LA RIVALUTAZIONE DEL POSTO FISSO - AGGIORNAMENTO

Ieri si è svolto un importante incontro ad Arcore tra il ministro Tremonti ed il premier nel corso del quale si sarebbero appianati tutti i motivi di frizione tra i due emersi nelle settimane e nei giorni precedenti e sarebbe stata confermata ampia e piena fiducia al ministro dell'economia.
I risultati dell'incontro sembrerebbero dar torto a quanto da me sostenuto nel post di mercoledì scorso ma io resto sempre più convinto che l'ipotesi da me formulata (Tremonti sta creando i presupposti per essere avvicendato) sia ancora pienamente valida, al di là delle apparenze.
Due indizi:
a) la proposta della Lega di nominare Tremonti vice premier è stata seccamente bocciata
b) è stata ventilata la costituzione di una specie di cabina di regia che dovrebbe affiancare Tremonti nella elaborazione e gestione della politica economica del governo. In pratica un semicommissariamento che Tremonti non accetterà mai.
Resto pertanto sempre più convinto di vedere giusto
Nelle prossime settimane vedremo se avrò avuto ragione

lunedì 26 ottobre 2009

BERSANI NUOVO SEGRETARIO DEL PD

Pierluigi Bersani è stato eletto con le primarie del 25 ottobre nuovo segretario del Partito democratico.
Il nuovo segretario è pienamente e largamente legittimato da:
a) il voto degli iscritti espresso nelle settimane precedenti
b) il voto del "popolo delle primarie", costituito da iscritti e simpatizzanti, che si è recato numerosissimo ad esprimere le proprie scelte e fornendo una dimostrazione esaltante di quello che vuol dire" democrazia partecipata", massima espressione del diritto/dovere del cittadino a concorrere attivamente alla vita e alle scelte della "polis". Più di tre milioni di partecipanti al voto significano una cosa sola: che la "gente" riconosce ancora alla politica il suo ruolo essenziale nella vita democratica del Paese come espressamente riconosciuto dalla nostra costituzione il cui impianto è tuttora validissimo e solidissimo ad oltre 60 anni dalla sua entrata in vigore. Di ciò ho avuto confortante conferma nel corso della giornata passata interamente al seggio costituito presso il circolo Redaelli di Busto
c) il largo consenso ottenuto a livello regionale da Martina e dalla sua "squadra"
Io mi sono riconosciuto nella mozione Bersani per cui il consenso da essa ottenuto mi riempie di soddisfazione ma ancor più mi riempie di soddisfazione la "vitalità" dimostrata dal progetto PD, che costituisce la naturale evoluzione del progetto Ulivo, e che è, in primis "strumento fondamentale per arrestare la deriva populistica/autoritaria in atto nel Paese" e che si pone come l'organizzazione politica di gran lunga più importante legittimata a proporsi come alternativa di governo e "forza" di governo.



AL NUOVO SEGRETARIO CHIEDO POCHE, SEMPLICI COSE_



a) che la sua leadership sia inclusiva e pronta a dare sempre la massima attenzione ed importanza al contributo delle varie sensibilità presenti all'interno del partito

b) che dia vita e concretezza a una "forma partito"solidamente organizzata e presente capillarmente sul territorio, che si doti di poche ma chiare regole che debbono essere "rispettate" da tutti. Perchè non si deve mai dimenticare che i leaders passano ma il partito resta e che "l'organizzazione" è il principale fattore di successo di ogni struttura

c) che selezioni attentamente la classe dirigente del partito, a tutti i livelli, non dimenticando mai che le esperienze di ognuno debbono essere lasciate sedimentare gradualmente, senza eccessiva fretta e senza eccessive enfatizzazioni del "giovanilismo" e del "femminilismo". Al riguardo faccio due necessari approfondimenti:

1) i giovani sono il futuro di tutto e la loro importanza ovvia in qualsiasi tipo di organizzazione. Assicurare un equilibrato ricambio generazionale è uno dei compiti più difficili di chi è più avanti nel percorso di vita ed ha responsabilità di gestione prospettica di qualsivoglia ente o struttura. Ma essere giovani non significa necessariamente rappresentare la migliore soluzione in un momento dato, anchè perchè c'è giovane e giovane e l'esperienza di vita è altrettanto importante di una preparazione magari più update sul piano strettamente teorico

2) le donne non sono solo "l'altra metà del cielo"; sono innanzitutto cittadine con pari dignità, pari diritti e pari doveri.Una applicazione automatica e acritica delle cosiddette "quote rosa" è innanzitutto offensiva per le stesse donne e comunque non produttiva Se ci sono 10 donne più capaci di tutti sia data a tutte e dieci la responsabilità delle cose, ma se queste 10 donne non ci sono non è che debbano occupare posti di responsabilità solo perchè sono donne

Lo dice uno che per ragioni anagrafiche si è trovato a vivere direttamente quella eccezionale e irripetibile stagione di cambiamnto che sono stati la seconda parte degli anni 60 e che da per scontata e digerita da tempo l'affermazione dei principi di uguaglianza e di pari dignità di cui sopra

c) parli in continuazione al mondo del lavoro e delle imprese perchè le questioni economiche e le condizioni di vita dei cittadini sono il "fulcro" di tutto e in una economia sociale di mercato quale deve essere quella proposta dal PD il lavoro, la produzione del reddito e la sua distribuzione sono centrali

d) al riguardo non dimentichi mai che una società più equilibrata è nell'interesse di tutti, in primis del mondo delle imprese e della stessa Confindustria, perchè, è lapalissiano, solo se c'è una larga redistribuzione di reddito si creano le condizioni perchè la produzione trovi sbocchi equilibrati e continuativi nel tempo

La "questione fiscale" deve tornare quindi ad essere "centrale". L'operato del ministro Visco andrebbe riconsiderato ed apprezzato così come quello del Ministro Padoa-Schioppa

e) la questione morale deve essere la stella polare di tutto. Il Paese non può continuare a sprecare risorse e a rubare risorse come sta facendo, semplicemente, se non altro, perchè non ce la fa più a produrre ricchezza per assicurare da un lato un buon tenore di vita a larga parte dei suoi cittadini e per consentire ad una parte di essi facili arricchimenti a spese della collettività

f) le alleanze sono una componente non solo tattica ma strategica. Da solo il PD non potrà mai aspirare a governare ed è anche meglio così, sotto certi punti di vista. Quindi con pazienza, con realismo, con intelligenza politica, vanno cercati tutti i punti di convergenza e di confronto con tutte le forze alternative al Centrodestra. Solo con la sinistra estrema è inutile il dialogo ed il confronto visto che numerosi sono stati negli anni gli episodi di miopia infantile che hanno pregiudicato l'azione dei governi di centrosinistra del più recente passato

g) infine non abbia paura, Bersani, a perdere pezzi per strada: se qualcuno non si riconosce nel progetto politico del partito e nelle sue strategie, è opportuno che venga aiutato a separare le sue sorti da quelle del partito stesso, con civiltà, con equilibrio ma con fermezza

h) una ultima notazione: la COMUNICAZIONE, la COMUNICAZIONE, la COMUNICAZIONE. Nell'attuale contesto la comunicazione è tutto. Finora è stata incerta e poco efficace; urge correggere la rotta

Che altro dirle, neo segretario Pierluigi Bersani? In bocca al lupo, per il bene del PD ma, soprattutto, per il bene del Paese, con la P maiuscola

mercoledì 21 ottobre 2009

GIULIO TREMONTI E LA RIVALUTAZIONE DEL POSTO FISSO

In questi giorni i media stanno dedicando notevole attenzione alla presa di posizione di Giulio Tremonti che, inaspettatamente in apparenza, ha rivalutato il posto fisso tessendone gli elogi e sollevando un vespaio di polemiche soprattutto all'interno del PDL, dove Brunetta e Sacconi hanno subito espresso il loro no secco alla proposta mentre il premier Berlusconi , inaspettatamente in apparenza, si è schierato a favore della posizione di Tremonti.
Le interpretazioni si sprecano, lo sconcerto cresce perchè che il Premier e il Ministro dell'economia si siano trovati d'accordo su una posizione in antinomia con l'impostazione direi quasi filosofica dei governi di centro destra di questi anni, desta indubbiamente scalpore.
Cercherò, allora di dare la mia, di interpretazione, premettendo che per forma mentis cerco sempre di chiedermi il perchè delle cose e che sono da sempre convinto che "a pensar male" - come affermava un illustre uomo politico - si va forse all'inferno ma, in genere, ci si "azzecca", come suole dire un altro politico di grana più grossa e di mente "meno raffinata" rispetto al primo.



GIULIO TREMONTI



Premetto che ho da sempre grandissima stima e grandissimo apprezzamento per l'intelligenza, l'acume tattico e strategico del ministro e per l'indubbia competenza soprattutto in campo fiscale, meno in quello macroeconomico. Di contro non scommetterei un cent sulla sua onestà intellettuale che ritengo assolutamente inesistente; considero Tremonti il principale responsabile, dopo e insieme al premier, ovviamente, del disastro economico e sociale del Paese e questa responsabilità c'è e rimane, chiara, precisa e indelebile. Oltretutto considero che l'intelligenza superiore, se volta al male, sia un'aggravante nel giudizio che si può dare di una persona.
Vediamo dunque perchè, secondo me, Tremonti ha fatto "l'uscita" che ha fatto:
a) Tremonti sa benissimo che le casse dello Stato sono vuote e che artifici e raggiri non riescono più a nascondere la reale situazione
b) da tempo lancia messaggi di invito alla prudenza e, malgrado una apparente sicurezza e una evidente sicumera, appare, agli osservatori più attenti, fortemente preoccupato. Del resto in un anno, quello in corso, caratterizzato da un crollo del PIL di oltre il 5%, da un deficit corrente supriore al 5% e da uno stock di debito pubblico che si posizionerà a fine anno intorno al 120%(questa è la mia valutazione), nonchè da un crollo del fatturato delle imprese manufatturiere di oltre il 20% e da un crollo verticale degli ordini, c'è poco da essere ottimisti. La crisi industriale, secondo me, ha appena iniziato a manifestare i suoi effetti sull'occupazione e nei prossimi mesi crescerà in maniera esponenziale sia il numero di aziende in difficoltà sia il livello di disoccupazione.
c) di fronte ha un premier che per sua formazione e per sua impronta caratteriale, oltre che per la evidente perdita di senso della realtà che lo contraddistingue, si sente come Babbo Natale che distribuisce doni e regali al popolo di bambini che siamo. Panem et circenses, Silvio non ha inventato niente di nuovo
d) Tremonti non vuole rimanere con il "cerino in mano" e passare alla storia come il ministro della bancarotta.
e) conseguentemente ha, come direbbe Bossi, "sparigliato" mettendosi in rotta di collisione con il premier al quale ha tolto "sponda" e creando i presupposti per essere avvicendato, massima sua aspirazione in questo momento, ma salvando forme e faccia e senza pregiudicare le sue chances per la fase del "dopo Berlusconi". Insomma una sorta di exit strategy
f) i gerarchetti sopracitati non hanno capito niente e si sono lanciati ad occupare gli spazi sterminati che intravedono davanti a loro

SILVIO BERLUSCONI

Premetto che considero da sempre Silvio Berlusconi persona pericolosa a sè, agli altri, e, soprattutto, alle Istituzioni democratiche del nostro Paese per la assoluta mancanza di senso dello stato, per la non conoscenza e condivisione dei principi e dei valori sui quali si reggono le moderne ed evolute democrazie occidentali, per i lati del suo carattere che hanno fatto dire a sua moglie, peraltro con molta pacatezza, che va trattato come un malato. Per contro gli riconosco carattere, personalità, capacità di azione, carisma e un indubbio ascendente sia sul popolo minuto che sulle persone che lo circondano più da vicino. Inoltre ha una indubbia superiore capacità di prendere decisioni rapide ed efficaci e di "rovesciare" il tavolo quando occorre. In sintesi una persona di livello nettamente superiore al resto della compagnia di cortigiani che lo circondano. Ma per lui valgono le stesse considerazioni fatte per Tremonti; se un' intelligenza superiore viene volta al male, questa è una aggravante
Berlusconi aveva due alternative:
1) fare la voce grossa e approfondire il solco con il Ministro dell'economia cedendo all'impulso di avvicendarlo, impulso che cova da mesi
2) molto più subdolamente prendere posizione di pieno appoggio al ministro, rimandando così la palla nel campo avversario e guadagnando tempo . Ha scelto la seconda alternativa. Adesso la prossima mossa tocca a Tremonti.

Come finirà secondo me?

Tremonti lascerà il ministero con suo grande sollievo entro tempi ragionevolmente brevi, magari per andare a coprire un incarico internazioale E' già successo nella precedente legislatura e allora fu trovata come sostituto una persona di livello come Siniscalco.
Stavolta nessuna persona di livello e di buon senso sarebbe così folle da accettare l'incarico nell'attuale contesto.
Bisognerà trovarla tra quelli che ci sono già. Cribbio, dirà Silvio. Quale dei due? Quello più piccolo e più convinto delle proprie grandi qualità, dico io. Del resto l'altro non fa che fare figure meschine( cfr. mio post a commento della trasmissione "Ballarò"di qualche giorno fa)
Chi vivrà vedrà. Se non ci fosse da piangere ci sarebbe solo da sbellicarsi dalle risate di fronte alla soluzione che intravedo

sabato 17 ottobre 2009

LO SCUDO FISCALE - AGGIORNAMENTO

Ritorno sull'argomento scudo fiscale per l'importanza che esso riveste nella politica di gestione delle finanze pubbliche del governo in carica e per i riflessi che esso ha sui rapporti tra fisco e cittadini.

FABRIZIO SACCOMANNI, direttore generale Bankitalia (ricordo che il "Direttorio" è costituito dal governatore Draghi, dal Direttore Generale Saccomanni e da tre vicedirettori generali) nel corso dell'audizione sulla finanziaria davanti alle commissioni bilancio di Camera e Senato, ha dichiarato che: lo scudo fiscale può avere effetti negativi sugli incentivi dei contribuenti a pagare le imposte in futuro, mentre può avere effetti positivi ai fini della ripresa economica se almeno una parte dei fondi rimpatriati viene investita in imprese produttive o comunque destinata alla ricapitalizzazione di queste ultime. L'agevolazione per gli aumenti di capitale contenuta nel provvedimento favorisce questo impiego.

Sulla prima parte sono completamente d'accordo: lo scudo fiscale è un invito oggettivo ad evadere a chi può farlo ed è immorale perchè induce a violare un dovere costituzionalmente previsto (art 53 della carta costituzionale:"Tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva.Il sistema tributario è informato a criteri di progressività")

Sulla seconda parte, invece, ho dei seri dubbi; chi ha evaso e portato soldi all'estero considera quei soldi acquisiti al proprio patrimonio personale separato e "altro" rispetto al patrimonio aziendale che peraltro, bisognerebbe ricordarglielo, è stato costituito ed ampliato con il contributo determinante dei dipendenti che l'IRPEF l'hanno sempre pagata. Perchè dovrebbe fare un aumento di capitale utilizzando quei fondi ? Tuttal'più rafforzerà l'azienda reinvestendo, se proprio ci crede, gli utili previsti per il presente e futuro ma il passato............è passato. Almeno questa è la mia opinione

Tremonti ha subito replicato, piccato perchè Bankitalia dà fastidio alla sua "libertà di agire", che:

a) lo scudo viene ormai applicato dappertutto e non è un problema solo italiano

b) se c'è un rischio sui flussi futuri, questo lo affrontano tutti i paesi che lo applicano

c) lo scudo porta vantaggi perchè chi non pagava inizia a pagare(sic, abbiamo letto bene)

d) l'azione contro i paradisi fiscali continuerà e si intensificherà la lotta all'evasione, lasciando intendere che questo scudo è proprio ma proprio l'ultimo.

Premesso che è stato scandaloso dare la possibilità di regolarizzare anche gli yacths( Cipputi va tutte le mattine a farsi il...........in fabbrica e paga fino all'ultimo euro, Briatore, o mille altri da citare, invece poverino ha uno yacth da 5 o 10 milioni di euro e non vuoi farglielo regolarizzare pagando il 5%), Tremonti dimentica di dire alcune cose:

1) è vero che anche altri paesi hanno applicato lo scudo ma con aliquote ben diverse: negli Stati Uniti il 49%, in Gran Bretagna il 44%, in Germania il 25%, in Francia il 15/20%. Inoltre non viene sanato l'aspetto penale.
Le affermazioni di Tremonti sono pertanto fuorvianti, ambigue e sostanzialmente false
2) affermare che se c'è un rischio sui flussi futuri di entrate fiscali questo rischio lo corrono anche gli altri paesi è una presa in giro dell'intelligenza degli italiani. Pensi ai nostri, di flussi, il Ministro dell'economia, che di problemi ne ha già tanti e lasci ai suoi colleghi degli altri paesi il compito di risolvere i loro. Ci vuole una impudenza al di là di ogni limite ad impostare le argomentazioni in questi termini
3) l'affermazione di cui al punto c non merita nemmeno commenti
4) l'affermazione di cui al punto d è esilarante.Ed è in contraddizione in re ipsa con il varo dello scudo. Che è il terzo in otto anni, ricordiamolo. Voler convincere che è prioritaria nell'azione di governo la lotta all'evasione è un insulto alla evidenza dei fatti, all'intelligenza delle persone e al buon senso
Il fatto è che Tremonti ha un disperato bisogno di far cassa, perchè i conti pubblici sono fuori controllo:
- il debito pubblico ha raggiunto il record storico di 1.757 mld di euro a fine agosto.(+ 5,7% da inizio anno) Ma quello che è più grave e pericoloso è che ben 804 mld sono debiti che lo stato ha nei confronti di non residenti con tutti i rischi di un disimpegno di questi ultimi alle prime avvisaglie di pericolo
- le entrate fiscali sono calate del 2,5%. All'interno della cifra globale le entrate da IRES(l'imposta sulle società ) sono diminuite del 15,2%, il gettito IVA è diminuito del9,6%( perchè è aumentata l' evasione e solo in parte per effetto del rallentamento dell'economia). In pratica le entrate complessive non crollano perchè sostenute comunque dalle ritenute alla fonte su dipendenti e pensionati
- il debito sul PIL a fine 2009 sarà molto vicino al 120%(Padoa Schioppa lo aveva fatto scendere al 103%) riportandoci ad una situazione molto simile a quella del'92
- il PIL a fine 2009 sarà sceso del 5/5,2% rispetto a fine 2008
- il deficit annuale sul PIL sarà superiore al 5%; l'avanzo primario azzerato
- il tutto in un contesto di tassi estremamante bassi. Non oso pensare quale sarà la situazione quando i tassi, tra non molto, riprenderanno a salire
Questo è il reale quadro della finanze pubbliche tanto che l'UE ha affermato non più tardi di qualche giorno fa che i conti "sono insostenibili" in prospettiva. Stesso allarme da Bankitalia e da moltissimi centri di ricerca internazionali
Tremonti minimizza anche se ha ammesso nei giorni scorsi ( udite, udite) che l'ITALIA E' A MEDIO RISCHIO. Chissà che lavata di capo avrà preso dal Presidente del Consiglio per il quale, come per PANGLOSS, viviamo nel migliore dei mondi possibili. Il dramma è che qui non parliamo di CANDIDE ma di 60 milioni di italiani che si sono messi in mano, senza capirci niente se non per una minoranza, a dei soggetti come i due sopracitati.
Il risveglio sarà brusco, molto brusco. Ma possibile che dalla storia non abbiamo imparato mai niente?

mercoledì 14 ottobre 2009

IL MINISTRO SACCONI OSPITE D'ONORE A ZELIG

Ho appena assistito alla puntata di Ballarò che ha visto la partecipazione, in rappresentanza del governo, dei ministri Alfano e Sacconi, e, per l'opposizione, degli onorevoli D'Alema e Bindi. La trasmissione è stata interessante per l'importanza dei temi trattati ma, ad un certo punto, ha assunto toni esilaranti. Il ministro Sacconi dialogava con il Prof. Lucio Villlari il quale dichiarava, con molta compostezza, di non essere mai stato un intellettuale organico ai partiti. A questo punto il Sacconi intravedeva l'occasione per affermare la superiorità dei propri valori e, con molta veemenza, dichiarava che la differenza tra i socialisti come lui e i "comunisti" era che lui era orgoglioso di essere stato un intellettuale organico al PSI mentre "i comunisti", al contrario, si vergognavano della loro appartenenza.
Povero, tenero, fantozziano Sacconi: perchè il Villari che aveva di fronte non era il Prof.Rosario Villari, nato a Bagnara Calabra nel 1925, noto esponente del PCI ed ex senatore di quel partito, ma il fratello minore Lucio, nato anche lui a Bagnara nel 1933 e notoriamente su posizioni crociane, quindi non proprio riconducibili al marxismo. E' stata la scena più comica di tutto il 2009, con la stessa vis comica dei menecmi di Plauto tanto che Sacconi è stato immediatamente assunto come ospite d'onore e comico di punta a Zelig. Il governo Berlusconi assomiglia sempre di più al circo Togni (c'è il comico, l'equilibrista, il ministro delle calze autoreggenti, il nano, la mignotta, il miles gloriosus), tutti guidati dal più grande direttore di circo degli ultimi 150 anni, il quale, armato di frusta e manganello, tira fuori da ognuno di loro il meglio, assicurando divertimento di livello sublime e comicità assolutamente spontanea.

martedì 13 ottobre 2009

UNIVERSITER CASTELLANZA . ANNO ACCADEMICO 2009 - 2010

Oggi, lunedì 12 Ottobre è iniziato l'anno accademico 2009/2010 con la prima "lezione". Non conosco ancora con precisione il numero degli iscritti perchè molti si stanno iscrivendo in questi giorni ma sono comunque almeno 50 persone. La cosa, lo dico con estrema sincerità, mi fa enorme piacere perchè costituisce dimostrazione della stima della quale vengo onorato, stima che ricambio senza alcuno sforzo a tutte le persone che trovano interessante seguire il mio corso di "Economia, borsa, finanza". L'ho già detto e l'ho già scritto; io nutro profondo rispetto nei confronti di chi, non più giovanissimo, impegna se stesso e il suo tempo per ampliare le proprie conoscenze, per approfondire argomenti e materie che lo interessano, per tenere la mente aperta e ricettiva. Sembra, tra l'altro, che mantenere vivi gli interessi e duttile il cervello sia il miglior modo per invecchiare bene.
Mi ha fatto piacere rivedere ieri vecchie conoscenze che seguono il mio corso dal primo anno e con le quali si è instaurato da tempo un rapporto cordiale, sereno, per me estremamente gratificante (e, penso del tutto immodestamente, anche per loro). Mi ha fatto altrettanto piacere conoscere alcune persone definiamole "new entry" che seguiranno il mio corso da quest'anno.
A tutti il mio più cordiale saluto e l'augurio di trascorrere un anno, l'anno accademico termina a metà maggio, proficuo, sereno, dialettico nel modo e nella misura in cui concepisco le finalità del corso, che è quella di un confronto franco e serio di idee, opinioni e conoscenze

sabato 10 ottobre 2009

L'ETIMOLOGIA DELLE PAROLE

Nel mondo attuale, caratterizzato da un continuo bombardamento di informazioni che si sovrappongono le une alle altre, abbiamo perduto l'abitudine a soffermarci ad analizzare il significato e l'origine delle parole, le sfumature delle varie espressioni, perdendo con ciò una ricchezza di cultura e una capacità di comprensione che le classi colte dei secoli che ci hanno preceduto invece avevano.

Analizziamone oggi una, di queste parole:

MENTECATTO: la parola ha origine dal latino mente càptus, espressione usata dai romani che si riferiva ad una persona, equiparata al furiosus, (pazzo) con una limitata capacità di agire in quanto colpita da infermità mentale . Quest'ultima si manifesta in definitiva come una forma di disadattamento, disadattamento che può assumere varie forme: la scissione ovvero l'interpretazione alterata della realtà per uscire fuori dal mondo (schizofrenia), la fuga come distacco dal mondo, dalle relazioni sociali, dagli affetti (depressione, così diffusa ai nostri giorni), le ossesssioni, la maniacalità. Per restare su quest'ultima, Mania è una fissazione patologica (mania di grandezza, mania di persecuzione, mania di potere ecc.) Nel mondo romano MANIA personificava la follia ed era la divinità della morte, presa in prestito dalla mitologia etrusca. Insieme al marito MANTUS (in etrusco Manth) governava il mondo dei morti e spesso era assimilata alle ERINNI. Come loro, tormentava gli spiriti colpevoli e non dava loro tregua. Addirittura alla divinità MANIA era dedicato un santuario in Arcadia, tra Megalopoli e Messene. Curioso il fatto che le due divinità erano associate alla città di Mantua, l'odierna Mantova
In sintesi il mentecatto è un folle ed è allora opportuno ricostruire laconnotazione che la parola follia ha avuto nel corso dei secoli:
- nel mondo classico la follia era strettamente legata alla sfera sacra ed espressione del divino. Un significato, quindi, positivo.
- nel medioevo la follia veniva vista invece come espressione del demonio e, in quanto tale, andava esorcizzata. Un giudizio, quindi, negativo tanto è vero che il folle veniva spesso eliminato con i metodi sbrigativi del tempo, non raramente con il ricorso al rogo purificatore
- nel rinascimento la follia assume di nuovo una connotazione positiva, basti pensare all'ELOGIO DELLA FOLLIA di Erasmo. Il folle veniva visto sì come un diverso ma che andava rispettato
- nei secoli successi il giudizio è stato altalenante; si è passati da una visione negativa che prevedeva l'uso del carcere come soluzione al problema, ad una visione più comprensiva sotto l'influsso delle idee e dei valori dell'illuminismo e ad un regresso con la visione positivista del folle come macchina rotta. Curioso ricordare che in Inghilterra nel settecento la cura dei folli era affidata ai quaccheri che introdussero l'uso di valori religiosi come metodo di cura e il lavoro come metodo terapeutico. Nel '900 infine, con Freud e Jung, l'approccio con la follia ritorna ad essere di rispetto e comprensione. Nel'ultima parte dello scorso secolo, poi, prevale la concezione della follia come frutto dell'ambiente e delle condizioni economico-sociali della persona in difficoltà e quindi un approccio terapeutico non più costrittivo e restrittivo ma di reinserimento sociale( è lo spirito della Legge Basaglia)
Vedete quante cose emergono partendo dalla parola MENTECATTO?
INTELLIGENTI PAUCA, dicevano i latini. Abbiamo avuto un grande passato; con l'ottimismo della volontà mi auguro che ritorni

giovedì 8 ottobre 2009

IL LODO ALFANO

La Corte Costituzionale ha dichiarato incostituzionale il lodo Alfano per violazione degli articoli 3 e 138 della nostra Costituzione. Tre delle quattro supreme cariche dello Stato interessate dal provvedimento non hanno fatto alcun commento, confermando che per loro il lodo era indifferente. Il Presidente della camera Fini nei giorni scorsi aveva addirittura rinunciato al lodo in una causa che lo opponeva ad un magistrato. La reazione scomposta del Presidente del Consiglio e le gravissime accuse di parzialità lanciate ai giudici della Consulta e al Presidente della Repubblica confermano due cose:
a) che l'unico ad aver bisogno del lodo era il predetto Presidente del consiglio
b) che la assoluta mancanza di senso dello stato e la assoluta mancanza di equilibrio e stabilità mentale di quest'ultimo costituiscono un serio pericolo per la democrazia nel nostro Paese

domenica 4 ottobre 2009

A CHE PUNTO E' LA CRISI - LO SCUDO FISCALE

Sono stato a lungo indeciso se pubblicare questo intervento. Stavo infatti raccogliendo il materiale per illustrare in maniera chiara, precisa e documentata la portata del provvedimento quando, allibito, ho appreso attraverso un quotidiano on line che lo "scudo" era passato per 20 voti con l'assenza di 22 deputati del PD. Il PD è il mio partito e mi sono vergognato perchè ritengo lo scudo fiscale la più iniqua e immorale misura presa dal governo Berlusconi (ed è tutto dire). La vergogna e lo sconcerto sono aumentati a dismisura quando ho ascoltato le patetiche giustificazioni di D'Alema, Morassut, Fassino (basta andare su you tube e le si può ascoltare e "vedere" in tutte le salse e da tutte le angolazioni).


Poi ho deciso di scriverlo, il post sullo scudo, perchè io non ho niente di cui vergognarmi, altri sì


Comincio con il dire che i 22 assenti non hanno alcuna giustificazione. Vediamo chi sono:


- FURIO COLOMBO: c'era non c'era, non si sa bene. Furio Colombo ha un passato di prestigio ma da ormai parecchio tempo da l'impressione di essere completamente rincoglionito. E' giunta l'ora che si ritiri a vita privata


- LINDA LANZILLOTTA, GIOVANNA MELANDRI, LAPO PISTELLI: erano assenti perchè impegnati in missione a Madrid per partecipare ad un convegno in rappresentanza del partito; partecipazione autorizzata dal gruppo parlamentare. Quando c'è in gioco un voto importante come quello sullo scudo, non ci sono convegni o missioni che tengano. Oltretutto da Madrid Barajas a Roma Fiumicino c'è un'ora di volo. Assenti ingiustificati.


- SERGIO D'ANTONI: assente perchè doveva sottoporsi ad accertamenti urgenti al Sant'Orsola di Bologna. Aveva un infarto, un ictus? non mi risulta. Assente ingiustificato anche perchè risulta invece che fosse a Torino dove ha presenziato ad una conferenza stampa.


- LUCIA CODURELLI: operaia in pensione nata nel 1950 ed eletta in Lombardia. Cosa aveva da fare? la spesa? Assente ingiustificata


- MARGHERITA MASTROMAURO : nata nel 1969, eletta in Puglia. Dove era? Al mare? Avendo 40 anni mi rifiuto di pensare che avesse impedimenti di salute. Assente ingiustificata


- MASIMO POMPILI : nato nel 1955, eletto nel Lazio, professione dirigente di partito. Che cavolo di dirigente è? Dovrebbe ringraziare il cielo se si è ritagliato un professione che gli da vantaggi e privilegi, e non si presenta? Vergogna


- DARIO GINEFRA : avvocato nato nel 1967 ed eletto in Puglia. Dove era? A Gallipoli a mangiare una pizzetta sulla marina? Assente ingiustificato.


- GINO BUCCHINO : essendo stato eletto nella circoscrizione America Settentrionale e Centrale, forse era oltreoceano. Giudizio sospeso.


- ANTONIO LA FORGIA : è stato Presidente della regione Emilia. Ma dove era? Assente ingiustificato



- ANTONIO GAGLIONI: siccome in parlamento nessuno lo ha mai visto, la sua assenza non desta meraviglia. Assente ingiustificato da espellere dal partito


- Tralascio, per non annoiare, le posizioni di Ileana Argentin, Angelo Capodicasa, Dario Ginefra, Fabio Porta, Gero Grassi, Oriano Giovannelli, Fabio Porta, TUTTI ASSENTI INGIUSTIFICATI


Mi concentro su tre persone:


- ENZO CARRA: politico di lungo corso ( è nato nel '43) ex portavoce e portaborse di Arnaldo Forlani, ai tempi di tangentopoli fu condannato ( sentenza passata in giudicato) per false dicharazioni al pubblico ministero. Da sottolineare le motivazioni della sentenza: "il Carra, dicono i giudici di Milano, è un falso testimone che, con il suo comportamento omertoso e la grave condotta antigiuridica ha tentato di assicurare l'impunità a colpevoli di corruzione, falso in bilancio e finanziamento illecito"

Poi il nostro si è riciclato , come tanti esponenti della prima repubblica, fondando, insieme alla Binetti e ad altri, il movimento dei TEODEM. Vada a riciclarsi nel PDL che non considera reati corruzione, falso in bilancio e finanziamento illecito. Assente ingiustificato e da espellere immediatamente dal partito


- PAOLA BINETTI: la leader dei TEODEM. Su ogni argomento e problematica le sue posizioni sono divergenti da quelle del partito. Sarebbe dignitoso per lei che se ne andasse di sua iniziativa. Altrimenti va accompagnata alla porta a calci nel sedere perchè tra lei e il PD non ci azzecca niente, come direbbe Di Pietro


- MARIA ANNA MADIA: ho lasciato per ultima la ineffabile signorina Madia. Per chi non lo ricordasse è quella giovane donna ( è nata nel 1980) che fu inserita come capolista a Roma da Veltroni in nome del nuovo che avanza. Più banalmente la signorina era legata sentimentalmente a Giulio Napolitano, figlio del Presidente della Repubblica Giorgio. Ricordo un dibattito televisivo in cui Teodoro Bontempo, detto "er pecora", fascista coerente da sempre e persona intelligente, le fece fare una figura meschina, irridendola ogni volta che apriva bocca. La signorina è inesperta, diciamo così, non capisce molto ed in più è pure malata ( era assente perchè doveva sottoporsi ad unimportante accertamento medico). Mi auguro per lei che l'accertamento fosse un test di gravidanza; si dedichi ad altro, per favore.


Fatta questa doverosa premessa e non nascoste le manchevolezze, le meschinità e i limiti del PD, parliamo di SCUDO FISCALE che è stato approvato dalla camera in data 1 ottobre con 270 voti a favore e 250 contrari. Sul provvedimento era stata chiesta la fiducia.


COSA E' LO SCUDO FISCALE



E' la misura legislativa che consente a chi detiene illegalmente capitali all'estero di regolarizzare la propria posizione pagando una "imposta" secca del 5%

Chiariamo due punti: 1) detenere illegalmente significa che quei capitali non sono stati dichiarati al fisco ( mancata dichiarazione o infedele dichiarazione) e su di essi non sono state pagate imposte 2) regolarizzare la propria posizione non significa necessariamente essere obbligati a rimpatriare i capitali ma solo a dichiararne l'esistenza. Infatti se i capitali sono detenuti in uno stato UE l'evasore può scegliere tra rimpatriarli nel territorio italiano o semplicemente "regolarizzarli" mantenendoli all'estero. L'obbligo del rimpatrio c'è solo se i capitali sono detenuti extra UE: in tal caso deve essere effettuato il cosiddetto "rimpatrio giuridico"mediante il quale le attività debbono essere affidate ad un intermediario italiano( SIM, SGR, BANCA, FIDUCIARIA residenti)


COSA SI PUO REGOLARIZZARE CON LO SCUDO FISCALE

a) somme di denaro


b) azioni


c) obbligazioni


d) Fondi comuni


e) conti correnti



f) beni mobili come gioielli o quadri


detenuti almeno al 31 dicembre 2008




In pratica tutto


CHI PUO USUFRUIRE DELLO SCUDO



a) persone fisiche


b) società semplici


c) società di capitali


d) società in nome collettivo


e) società in accomandita semplice


f) enti commerciali


g) enti non commerciali residenti e trust



In pratica tutti

TEMPI PER AVVALERSI DELLO SCUDO


15 settembre /15 dicembre 2009



Nota:Tremonti ha necessità di far cassa entro Dicembre




VANTAGGI SUL PIANO PENALE CHE LO "SCUDO" COMPORTA COSI' COME PREVISTO NELLA FORMULAZIONE DEFINITIVA DEL DECRETO


Il decreto approvato con l'emendamento del "peone" Salvo Fleres, comporta l'esclusione della punibilità penale per:

a) reati penali in materia societaria( false comunicazioni sociali, false comunicazioni sociali in danno delle società, dei soci, dei creditori)

b) reati tributari come dichiarazione fraudolenta mediante l'uso di fatture o altri documenti falsi, dichiarazione fraudolenta mediante altri artifici, dichiarazione infedele, omessa dichiarazione, occultamento o distruzione di documenti contabili

c) reati penali come falso materiale, falso ideologico, falsità in registri, falsità in scritture private, falsità riguardanti documenti informatici ecc.

In pratica si tratta di una amnistia per reati considerati gravi in tutti i paesi civili ma che nel nostro non sono evidentemente considerati tali


Lo scudo può essere utilizzato anche dagli eredi di defunti. Non può essere utilizzato da chi, al momento dell'entrata in vigore del provvedimento, aveva in corso un accertamento


Facciamo un caso concreto:


Un professionista, un industriale, un cantante, uno sportivo portano all'estero, in un paese UE come il Lussemburgo, 1 milione di euro ( operai ed impiegati o pensionati non ce li vedo a potersi permettere di fare altrettanto)
Su tale somma si sarebbe applicata l'aliquota marginale del 43%, cioè una imposta di 430.000 euro alla quale aggiungere l'addizionale comunale IRPEF ( max 0,8% cioè euro 8.000) e l'addizionale regionale (aliquota 1,4% cioè euro 14.000). In totale 452.000 euro

Con lo scudo l'evasore, perchè di tale categoria si tratta, con 50.000 euro non solo definisce i suoi rapporti patrimoniali con il fisco ma si libera di ogni rischio sul piano penale ed è libero di lasciare i soldi là dove erano già. Solo se li avesse portati in Svizzera o in altro paese extra Ue sarebbe obbligato a rimpatriarli. Risultato 402.000 euro rubati alla collettività e sanatoria completa

E UNA INDECENZA. UN INVITO ALL'EVASIONE E UN PRESA IN GIRO DI TUTTI I CONTRIBUENTI ONESTI (QUASI TUTTI COMPRESI NELLA CATEGORIA DI CHI SUBISCE RITENUTA ALLA FONTE DAL SOSTITUTO DI IMPOSTA)


E', a mio avviso, la più iniqua e scandalosa misura presa dal governo in carica che in materia di provvedimenti scandalosi non teme peraltro confronti.





PERCHE E STATO VARATO LO SCUDO


a) perchè questo governo favorisce scientemente il mondo delle imprese e delle professioni e i comportamenti illegali mortificando il lavoro dipendente, i pensionati e, in genere, i comportamenti virtuosi. Va rammentato che questo è il terzo "scudo" varato da Tremonti. Il primo,nel 2001,prevedeva una aliquota del 2,5% e fece emergere 54,6 mld di euro(33,2 di rimpatri e 21,4 di regolarizzazioni). Il secondo, nel 2002, prevedeva una aliquota del 4% e fece emergere 18,5 mld(1o di rientri e 8,5 di regolarizzazioni) Tremonti è recidivo; del resto ha passato la vita ad aiutare i suoi clienti ad evadere il fisco, solo per una curiosa circostanza si trova ora dall'altra parte della barricata.

b) perchè Tremonti ha un disperato bisogno di far cassa viste le condizioni del bilancio dello Stato al limite del collasso ( il debito pubblico è salito a 1.753 miliardi di euro ed il deficit sul PIL a fine anno sarà di gran lunga superiore al 115% mentre Padoa Schioppa lo aveva fatto scendere al 103%). Lo scudo garantisce entrate per almeno 5 miliardi (con queste caratteristiche chi ha evaso e non ne approfitta è un cretino) necessarie per tappare un buco. Un tappo peraltro molto relativo visto che il debito pubblico sale di a ritmi allucinanti (1.598 mld a fine 2007- 1.753 mld a fine luglio 2009).In pratica le entrate da scudo copriranno poco più di un settimana di maggior fabbisogno.


c) perchè questo governo tutela oggettivamente l'illegalità in tutte le sue manifestazioni

Il Presidente del Consiglio ed il ministro Tremonti hanno avuto la faccia tosta di dichiarare che le somme così rientrate( ma abbiamo visto che il rientro è obbligatorio solamente per i capitali detenuti in paesi extra UE) saranno utilizzate per aiutare chi ne ha bisogno ( a Tremonti Robin Hood piace proprio, peccato che lui, Tremonti, tolga ai poveri per dare ai ricchi e non viceversa) e che serviranno per rilanciare l'economia perchè gli industriali, che li hanno portati fuori, i soldi, li faranno rimpatriare per sostenere le loro aziende che il sistema bancario, cinico e baro, ha invece abbandonato. Osservo soltanto, a questo riguardo, che se il mondo delle imprese evadesse meno, i bilanci delle aziende sarebbero più presentabili e le banche avrebbero elementi per erogare il credito con maggiore tranquillità. Ne parlo con ragione di causa perchè ho fatto questo mestiere, quello di erogare credito, per più di trenta anni e ne capisco, ne capisco tanto in materia.



In sintesi: lo SCUDO è una infamia che umilia gli onesti, le persone con redditi e lavori "normali" che fanno correttamente il loro dovere, e, per contro, favorisce furbi, furbetti, dei quartierini e dei quartieroni, delinquenza organizzata e i corrotti in genere

A questo punto due domande:

a) a che punto è la crisi? ma cosa volete che vi risponda

b) ma i 16 milioni di italiani a reddito fisso, i 16 milioni di pensionati, i 2,5 milioni di precari che non sanno se il prossimo mese avranno un reddito, i giovani che non riescono ad inserirsi, cosa aspettano ad aprire gli occhi e come fanno a non accorgersi di come viene governato, si fa per dire, il Paese e a trarne le ovvie conseguenze quando vanno a votare? Al riguardo tra pochi mesi ci sono importantissime elezioni regionali e il governo delle regioni è altrettanto importante del governo nazionale

Quanto al PD, vergogna, vergogna, vergogna anche se io continuo a ritenere che il PD sia l'unico a poter arrestare la deriva antidemocratica in corso che, oltretutto, sta conducendo il Paese verso il baratro economico. Il 25 Ottobre è vicino: dopo non ci saranno più spazi per errori, ambiguità, tentennamenti.Anche perchè gli effetti della crisi sotto il profilo dell'occupazione stanno cominciando a farsi sentire solo adesso, altro che crisi finita e ottimismo idiota, ed un partito popolare come il nostro ha il dovere di fare tutto il possibile per difendere i ceti e le persone in difficoltà. Difendendo questi, tra l'altro, difende l'intero Paese
A che punto è la crisi? Ci siamo dentro fino al collo

giovedì 1 ottobre 2009

A CHE PUNTO E' LACRISI - LO SCUDO FISCALE

Questo post è l'ultimo della serie di articoli ( il primo in data 3 marzo, l'ultimo in data 15 Settembre, 14 in totale fino alla data odierna) che ho scritto in questi mesi e nei quali ho cercato di illustrare il mio pensiero in ordine alla crisi globale che ha colpito le economie mondiali durante l'ultimo anno. Ritengo infatti il varo dello scudo fiscale emblematico della filosofia dell'attuale governo in ordine alla gestione della politica economica del Paese per cui esso costituisce uno step che consente di fare il punto della situazione e ipotizzare gli scenari futuri. Ovviamente riprenderò in seguito a scrivere su argomenti e temi economici che ritengo centrali per il futuro del Paese e che mi interessano da sempre, ma la prima serie, per così dire, finisce qui



LO SCUDO FISCALE



Cerchiamo innanzitutto di chiarire cosa è lo scudo fiscale.


P.S. Questo post si interrompe qui. Ne spiego le ragioni nel post successivo