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lunedì 28 febbraio 2011

LE ARANCE DI SICILIA

Da tempo immemorabile non prendo una vera e propria influenza nè un vero e proprio raffreddore. Perchè?
Perchè da quando conosco mia moglie, da quasi trenta anni, siciliana di Siracusa, ho preso l'abitudine di farmi, durante l'inverno, una spremuta di arance di prima mattina. Comincio in Novembre con le navelinas di Palermo, in mancanza d'altro; ma quando in Dicembre arrivano i tarocchi della piana di Catania, proseguo con loro che sono di gran lunga più efficaci di qualsiasi antiinfluenzale fino ad Aprile. Li compero a cassette al mercato di Busto e li tengo fuori in terrazza coperti da uno strofinaccio ad evitare che gelino. La mattina li trovo belli freschi, ne prendo sei dalla cassetta con l'unica avvertenza di uscire in terrazza ben coperto altrimenti gelo io e faccio una ricca spremuta per due. Senza aggiungere altro, nè acqua nè zucchero. La spremuta deve essere aspra e fredda. Le migliori arance, nell'ordine, quelle provenienti da: SCORDIA, PALAGONIA, ADRANO  e le sanguinenelle di Lentini. Provare per credere.

domenica 27 febbraio 2011

MARIO DRAGHI GOVERNATORE DELLA BANCA D'ITALIA

Il governatore Mario Draghi è una delle persone più stimabili e stimate di questo sgangherato Paese. Stima che varca i confini nazionali se è vero come è vero che presiede a livello internazionale il "Financial Stability Forum" ed è in corsa per sostituire il francese Trichet  al vertice della Banca Centrale Europea. Il governatore ha la mia stima incondizionata per mille ragioni che cercherò qui di sintetizzare; perchè:
a) è uno studioso di livello internazionale con consolidate e vastissime competenze maturate in oltre quaranta anni di studio e di lavoro. E' nato nel '47.
b) è una persona seria ed intellettualmente onesta
c) non grida ma argomenta con lucida razionalità tanto da apparire ad alcuni troppo freddo.
d) interviene con continuità ad ammonire in merito ai tanti problemi del sistema Italia proponendo soluzioni concrete
e) non racconta balle e perciò è inviso al Ministro Tremonti che è invece esperto nel volgere a suo favore ogni situazione, ogni dato, ogni circostanza. Per non parlare del premier che dell'imagination au pouvoir ha fatto il suo carattere distintivo, imagination che sconfina frequentissimamente nella folie au pouvoir. Di qui le tante analogie con Carlo VI di Francia.
Ieri il governatore, parlando ad un convegno a Verona, ha sottolineato per l'ennesima volta i punti di debolezza del sistema Italia:
a) la crescita è ferma da almeno quindici anni; il Paese è stanco, vecchio, senza energie propulsive e questa situazione sta penalizzando soprattutto i giovani che hanno davanti a loro prospettive incerte, confuse, precarie
b) i salari di ingresso dei giovani sono fermi da almeno 10 anni e la disoccupazione giovanile ha raggiunto il 30%. Al Sud questa percentuale sale drammaticamente
c) l'inflazione è al di sopra degli obbiettivi Bce e corre il rischio di infiammarsi se il prezzo del petrolio continuerà a crescere per effetto del combinato tra la crisi di molti paesi produttori e la pressione di economie come la Cina, l'India, la Corea, il Brasile in rapido sviluppo e affamate di energia
d) la pressione fiscale è di tre punti sopra la media UE e il federalismo fiscale può elevarla ultriormente
e) il debito pubblico rispetto al PILha superato a fine 2010 il 120%
g) il sistema di istruzione (scuola e università) non premia il merito, è carente sotto il profilo qualitativo e quantitativo e si accrescono le differenze tra il livello medio dei nostri studenti e quello dei parì età di altri Paesi.
i) le prospettive sono pesanti
Chi mi segue sa che sono le cose che anche io dico da tempo e le valutazioni che faccio da tempo. In particolare sottolineo con orgoglio che da più di un anno sostengo che il debito pubblico sale a ritmi più elevati di quello che i vari organismi internazionali prevedono, nessuno dei quali aveva ipotizzato la percentuale del 120% a fine 2010,  e che  non si spiega perchè il debito sale così tanto in un contesto di tassi bassissimi, di tagli feroci ai bilanci dei singoli ministeri e ai trasferimenti agli enti territoriali.
Il risultato finale, secondo me, è chiaro e inevitabile:
a) il Titanic Italia incontrerà prima o poi il suo iceberg
b) ci sono fin d'ora le condizioni e gli elementi per un nuovo "Processo di Norimberga" a carico dei gerarchi di questo ventennio che, come il primo, ha portato il Paese al disastro morale, economico e sociale.
Mi auguro  che ci si possa fermare prima di precipitare nell'abisso con un governo di salute pubblica che metta insieme tutte le forze veramente "responsabili"guidate da Mario Draghi.

venerdì 25 febbraio 2011

INDIGNAZIONE E VERGOGNA

La crisi libica sta facendo perdere il   sonno a molti e anche a me che già dormo poco. Appena sveglio mi sintonizzo su Rainews e assisto alle scene di orrore che passano sullo schermo e che tutto il pianeta vede. L'indignazione cresce e cresce la vergogna. La vergogna di verificare per l'ennesima volta che la storia non ci ha insegnato niente, che dopo l'olocausto l'orrore non diminuisce, che i segnali non sono stati raccolti, che Onu e Unione europea sono stati silenti. Per non parlare del nostro governo che ieri sera nella persona del Ministro della Difesa La Russa ha detto che il governo ha adottato una linea prudente per tutela dei tanti italiani presenti in Libia. Balle, balle. Dimentica l'accoglienza trionfale riservata la scorsa estate a Gheddafi, i trenta cavalli berberi, le 500 ragazze assoldate a 80 euro l'una per assistere agli sproloqui del dittatore libico?
Dimentica il trattato di amicizia firmato da Berlusconi, dimentica i giudizi espressi in mille occasioni dal nostro SB, giudizi di stima e apprezzamento accompagnati da solenni dichiarazioni di amicizia? Dimentica il bacio dell'anello? Dimentica i giudizi espressi dalla diplomazia USA e che sono stati recentemente divulgati?
Noi non dimentichiamo (non è un plurale maiestatis, è che siamo in molti a non dimenticare) e ribadiamo la nostra indignazione con le parole: vergogna, vergogna, vergogna.

giovedì 24 febbraio 2011

IL DEBITO PUBBLICO E LA BCE

Tra le tante panzane che il duo Berlusconi-Tremonti ha profuso a piene mani c'è quella secondo la quale la situazione italiana è migliore di quanto sembri in quanto ad un debito pubblico elevato corrisponde un debito privato più basso che in altri Paesi. La panzana prosegue con l'affermazione che le autorità europee vedono favorevolmente la proposta italiana di tener conto di questo aspetto e di altri come il fatto che la nostra riforma delle pensioni è stata già fatta ( fattori rilevanti) nella valutazione della situazione generale del Paese.
Ebbene, è appena uscito un documento piuttosto corposo (71 pagine) della Banca Centrale Europea nel quale si ricorda che  il Consiglio Europeo sta elaborando un piano di stabilità rafforzato che costringerà i Paesi con indebitamento superiore al 60% del PIL a rientrare dall'eccedenza del 5% l'anno. Noi siamo al 120%: ciò vuol dire rientrare di 60 punti di PIL in venti anni, cioè 3 punti l'anno. Un punto di PIL vale circa 15,5 mld; basta quindi moltiplicare 15,5 per 3 e si trova la cifra di 46,5 miliardi l'anno che è di quanto dovremo rientrare ogni anno. Se si considera che nel 2010 il debito pubblico è aumentato di  oltre79 miliardi ciò significa che per i prossimi anni ci dovremo attendere manovre correttive nell'ordine dei 125 miliardi (80 perchè non ci potrà più essere aumento di debito, 45 di rientro). La BCE scrive che i fattori rilevanti potranno essere presi in considerazione quando il rapporto debito/Pil  si sia avvicinato alla soglia del 60% in misura tale che possa rientrare nel 60% in tre anni.
Ora è vero che questo è un documento BCE e che la scelta finale debbono farla Parlamento, Commissione e Consiglio europeo, ma questo é l'orientamento della Banca Centrale. E questa è l'eredità che il regime berlusconiano  lascia a noi e alle future generazioni.

mercoledì 23 febbraio 2011

INDIGNAZIONE - SEGUITO

Nel mio ultimo post di lunedì manifestavo tutta la mia indignazione per le dichiarazioni del premier in merito alla crisi libica. Nel frattempo:
- la nostra Presidenza del Consiglio ha fatto una dichiarazione nella quale si condannano gli eccidi (ci mancherebbe) ma si auspica la stabilità (cioè la continuazione del regime di Gheddafi)
- la Libia, per tutta risposta, ci accusa di fornire razzi agli insorti. Il Ministro Frattini, spiazzato, è costretto a dichiarare che si tratta  di un falso assoluto. Il nostro governo lancia l'allarme circa il pericolo che 200/ 300.000 persone (perchè poi 300.000 e non 400.000) si apprestino a sbarcare sulle nostre coste, emergenza che non saprebbe fronteggiare; Bossi dichiara: mandiamoli in Germania
- gli Italiani presenti in Libia accusano il governo di averli lasciati soli
- l'Unione europea, sempre in relazione al problema degli sbarchi, ci fa sapere che, in pratica, dobbiamo cavarcela da soli
- tutto il mondo ci rimprovera l'amicizia con il dittatore libico il quale, non dimentichiamolo, è resposabile della tragedia aerea di Locherby e, indirettamente, di quella di Ustica.
Questa è la considerazione di cui godiamo nel mondo, questa è la vergogna delle dichiarazioni del premier che prima afferma di non voler telefonare a Gheddafi per non disturbarlo ; poi, di fronte alla notizia dell'eccidio di migliaia di libici, da un lato condanna gli eccidi ma nel contempo invoca la stabilità, in pratica che Gheddafi, suo compagno di merende e di bunga bunga,  resti al potere e gli telefona anche, probabilmente per dirgli di non esagerare
Vergogna, vergogna, vergogna.
                
Post Scriptum alle ore 9,30
La stampa riporta che Gheddafi avrebbe detto al telefono al Presidente del Consiglio: "Qui va tutto bene"
Ci prende anche per il ............., il libico

                                                                                                    

lunedì 21 febbraio 2011

INDIGNAZIONE

Sono rientrato oggi pomeriggio a casa dopo aver trascorso quattro giorni ad Abano Terme con gli amici della Associazione musicale Amilcare Ponchielli. Stamattina in albergo, il solito Mioni Pezzato che offre sempre un livello qualitativo eccellente, mi sono svegliato alle quattro e mezzo con una strana sensazione di nervosismo addosso.  Ho acceso il televisore sintonizzato su RAInews ed il nervosimo si è trasformato in breve  in malumore ed indignazione. I titoli delle notizie che scorrevano in fondo allo schermo e il contenuto dei vari servizi  erano del seguente tenore:
- in Libia mercenari ingaggiati da Gheddafi sparano razzi ad alzo zero sulla folla dei dimostranti facendo un numero altissimo di morti, un primo bilancio parla di oltre 285. E il nostro premier non telefona a Gheddafi per non disturbare
-Il premier, sempre lui, definisce "accuse insensate e imperdonabili" le iniziative giudiziarie messe in campo dai magistrati di Milano in un monologo di 10 minuti consegnato al sito dei Promotori della Libertà
- il Presidente della Repubblica, che sta difendendo con mano ferma le Istituzioni dai quotidiani attacchi all'ordinamento democratico dello Stato portati dalla persona di cui ai precedenti punti, è costretto a ricorrere ad una intervista al direttore di un quotidiano tedesco conservatore Die Welt uscita ieri su Welt am Sontag per difendere la magistratura affermando quello che è evidente: che il premier avrà un processo giusto secondo le norme che regolano l'attività di amministrazione della giustizia del nostro Paese.
- il premier, sempre lui, annuncia di voler riformare la Corte Costituzionale, supremo organo di  garanzia, scardinandone la natura e meritando un immediato intervento del Prof. Zagrebelsky, Presidente emerito della Corte Costituzionale, uomo di immensa cultura giuridica e di altissimo profilo morale che denuncia l'assurdità della proposta e la degenerazione della politica dell'attuale esecutivo.
- l' attore Barbareschi, che poche settimane fa aveva aderito con le lacrime agli occhi, segno di grande tensione ideale, alla formazione politica  guidata da Fini , fa il salto della quaglia e ritorna in seno alla maggioranza. Ulteriore conferma che se è vero che per ognuno c'è un prezzo (ma io sono convinto da sempre che ci sono persone per le quali un prezzo non si trova), nel caso di Barbareschi il prezzo è stato trovato in fretta e nemmeno molto  alto.
- una serie di notizie minori che vanno tutte nella direzione di un degrado assoluto delle attivita di governo e del decoro delle Istituzioni.
Amareggiato, alle cinque e mezza sono sceso nella zona piscine termali, sono entrato in acqua e, accompagnato da una rilassantissima  musica di sottofondo, mi sono lasciato cullare dalla sensazione di benessere che l'acqua termale, nella quiete assoluta del primo mattino, offre. Sono rimasto in acqua fino alle sette ma il nervosismo, il malumore, l'indignazione non sono passati.
Rientrato a casa mi son detto per l'ennesima volta che di fronte al disegno eversivo in atto le persone di più complesso sentire non possono tacere e non assumersi le proprie responsabilità
Se non ora, quando?

giovedì 17 febbraio 2011

GIORDANO BRUNO 17 FEBBRAIO 1600 17 FEBBRAIO 2011

Oggi ricorre l'anniversario del martirio di Giordano Bruno avvenuto il 17 Febbraio 1600 in Campo dei Fiori a Roma.
Sono andato a rileggermi il post che ho scritto il 17 febbraio 2009, post in cui mi riconosco anche oggi parola per parola. Ad esso mi permetto rimandare chi fosse interessato al mio giudizio al riguardo.
E invito coloro che mi leggono ad andare in Campo dei Fiori la prossima volta che vanno a Roma. Se ci vanno di mattina presto vedranno anche bancarelle dove potranno trovare delle buonissssime "puntarelle"; troveranno comunque un affollatissimo ristorante  su un lato della piazza che se ben ricordo si chiama "La Carbonara" , un paio di bar con i tavolini fuori e, al centro della piazza, la statua corrucciata di Giordano Bruno che ci ammonisce a non dimenticare tutto quello che hanno sofferto, patito e pagato nei secoli scorsi gli spiriti liberi per non aver rinunciato a pensare ed a lottare per affermare il diritto di esprimere le proprie opinioni.
La libertà è un bene prezioso della cui importanza ci si rende pienamente conto solo quando la si perde
" Libertà vo cercando che è si cara come sa chi per lei vita rifiuta"  Dante.

martedì 15 febbraio 2011

CARLO STELLUTI CANDIDATO SINDACO DEL CENTROSINISTRA ALLE PROSSIME AMMINISTRATIVE

Stamane al Museo del tessile di Busto Arsizio si è tenuta la conferenza stampa nel corso della quale Carlo Stelluti ha presentato agli organi di informazione e alla città la sua candidatura, la coalizione, le linee programmatiche.
Domani i cittadini di Busto troveranno  ampio resoconto sugli organi di stampa locali. VareseNews ha già fatto uscire un bel articolo, equilibrato, esauriente ed esaustivo a firma Stefano D'Adamo.
Da domani anche io dedicherò ampio spazio alle problematiche della città nella quale vivo da venticinque anni e dove, da tempo, si sente l'esigenza di voltare pagina di fronte ad una amministrazione che è trasversalmente ritenuta poco dinamica e poco capace di delineare gli obbiettivi di una città di 82 mila abitanti  che è demograficamente la prima della provincia.
Al candidato sindaco, alla coalizione, al mio Partito, il Partito Democratico, alla città, i miei sinceri auguri perchè si affermino principi di correttezza, concretezza , serietà amministrativa che Stelluti perfettamente incarna e di cui ha dato conferma, se mai ce ne fosse stato bisogno, nella conferenza stampa odierna.

lunedì 14 febbraio 2011

IL DEBITO PUBBLICO ITALIANO - DATI AL 31 DICEMBRE 2010

Stamattina è stato pubblicato l'atteso supplemento al bollettino statistico mensile della Banca d'Italia con i dati di consuntivo a fine 2010.
Il debito si è posizionato a fine anno a 1.843.227 milioni di euro con un incremento di 79.763 milioni rispetto a fine Dicembre 2009 (1.763.894)
In Dicembre, come tutti gli anni, il debito è calato rispetto a novembre in quanto nel mese vengono registrati i pagamenti relativi al'autotassazione di Novembre. Occorre ricordare che l' esercizio 2009 aveva potuto contare su un'entrata straordinaria di 4,9 miliardi relativa allo scudo fiscale che non si è ripetuta nel 2010.
Il deficit sul PIL, che a fine 2009 era pari al 116,1% del PIL dovrebbe essersi posizionato al 120%.
Uso il condizionale perchè i dati definitivi del PIL non sono ancora noti; ho ipotizzato un incremento di un punto (da  1.520 a 1.536 miliardi) come avvalorato da tutti gli Istituti di ricerca. Quindi il 120% risulta dal dato del debito (1.843.227) fratto il PIL (1.536.000)
La ripartizione del debito per strumenti è la seguente(tav IV del bollettino):
-    155.802 di monente e depositi
-    129.862 di titoli a breve termine (BOT e CTZ)
- 1.418.733 di titoli a medio e lungo termine (BTP e CCT) di cui 154.999 a cedola variabile (CCT)
-    133.404 di prestiti sottoscritti da Istituzioni Finanziarie
-     5.426 di altre passività
Dei 1.843.227 milioni di debito complessivo,  2.892 milioni sono passività in valuta, 1.555.235 a medio termine
Per quanto attiene alla ripartizione del debito per settori detentori (tav. V), ricordo che i dati finali saranno resi noti - come sempre - un po' più tardi perchè Bankitalia deve raccogliere dati anche da fonti esterne.
I dati sicuri sono il debito verso la stessa Bankitalia (66.514), nei confronti di Istituzioni Finanziarie residenti (498.193), nei confronti di altre Istituzioni Finanziarie Residenti (270.104)
Il debito nei confronti di non residenti ammontava a fine settembre, ultimo dato ufficiale disponibile, a 807.827 milioni. Come ho più volte ricordato questo è un dato estremamente importante perchè una esposizione così forte nei confronti di non residenti, che possono decidere in ogni momento e senza alcuna possibilità di opposizione di non rinnovare  il debito in scadenza, è un elemento di forte debolezza per il nostro debito.
Che dire? Nei miei precedenti post del 2010 sull'argomento, in particolare gli ultimi due, quello del 13 gennaio che commentava i dati a fine Novembre e quello del 14 Dicembre che commentava i dati a fine Ottobre, prevedevo che a fine anno il debito avrebbe superato il 120%. Anzi, nell'ultimo arrivavo a dire che probabilmente avrebbe superato il 121% in quanto la non ripetibilità dell'introito straordinario di 4,9 miliardi relativo allo scudo non avrebbe consentito di ridurre più di tanto in Dicembre il deficit.
E mi chiedevo e continuo a chiedermi , senza risposta, perchè in un contesto di tassi bassissimi e di tagli draconiani ai bilanci dei ministeri e dei trasferimenti dalla amministrazione centrale agli enti locali , il debito continua a salire nella misura preoccupante in cui sale.
Il ministro Tremonti dovrebbe darci una spiegazione. Invece si defila- fa parlare la dottoressa Cannata - e si nasconde dopo aver fatto passare il messaggio che lui ha messo in sicurezza i conti pubblici.
Le interpretazioni possibili sono due:
a) la sindrome cinese (siediti sulla riva del fiume ed aspetta che la piena passi con il cadavere del tuo nemico), per cui se Draghi va a fare il capo della BCE e Berlusconi va a casa, io (Tremonti) che ho l'appoggio della lega, vado a fare il capo del governo
b) la preoccupazione di non restare con il cerino in mano in caso di attacchi speculativi sul nostro debito sovrano consiglia di restare il meno esposto possibile dal punto di vista mediatico
Nelle prossime settimane verificheremo quale delle due ipotesi sia la più valida e se ce ne è una terza.
Per ora contnuiamo a chiederci perchè il debito pubblico aumenta così tanto considerato anche il fatto che di investimenti in grandi opere, una per tutte il PONTE SULLO STRETTO DI MESSINA, non c'è traccia. Sullo stretto, costa calabrese, si verifica ogni tanto - nei caldi mesi estivi - un curioso fenomeno, una specie di miraggio: La fata Morgana. Evidentemente il cavaliere quel giorno che scese a vedere la location dell'opera deve essere stato colpito dalla fata morgana. Chissa cosa avrà visto, il poveruomo. Fa tenerezza, le bonhomme, anche se bisogna dargli atto che un tonno così vitale, in tonnara, non lo avevano mai visto. Ma la sorte dei tonni, si sa, è segnata. Speriamo solo che la camera della morte non si arrossi di alcun sangue, nè del tonno, nè dei tonnaroli nè del pubblico che assiste allo spettacolo.


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SAN VALENTINO

Il 14 febbraio è appena iniziato. A mia moglie vorrei dedicare tutta una giornata di serenità e di amore nella solida forza dei quasi 30 anni che stiamo insieme. A chi mi legge, credente o non credente, vorrei regalare questi versi di Padre Turoldo regalati a me, non credente, da una persona credente.
Sono versi bellissimi. Siamo tutti immersi nel gran flusso dell'essere, compagni di un viaggio il cui senso forse ci sfugge, un viaggio che ognuno di noi vive in modo diverso da ogni altro e che ci dovrebbe portare a riflettere sulle ragioni che portano ad unire e non a dividere.
A me i versi di Padre Turoldo hanno richiamato alla memoria la serenità che scaturiva dall'ascolto di un vecchissimo e bellissimo album di Franco Battiato, MONDI LONTANISSIMI, l'equilibrio cosmico incarnato dalla dea MAAT dell'Olimpo egizio, il der Suchende  del SIDDHARTA hessiano. Ve li regalo come mi sono stati regalati:
"Fratello ateo,
nobilmente pensoso,
alla ricerca di un Dio che non so darti,
attraversiamo insieme il deserto.
Di deserto in deserto,
andiamo oltre la foresta delle fedi,
liberi e nudi verso il Nudo Essere,
e li dove la Parola muore,
abbia fine il nostro cammino"

Dai "Canti ultimi" di Padre Turoldo

domenica 13 febbraio 2011

SE NON ORA QUANDO? L'INTERVENTO DI GIANFRANCO FINI A RHO

Oggi domenica 13 febbraio 2011, vigilia di San Valentino(amore) e antivigilia dell'anniversario dell'omicidio di Giordano Bruno (17 febbraio 1600),  libertà,  sono avvenute due cose importanti.
- la manifestazione, le manifestazioni  "SE NON ORA, QUANDO?" che segnano una presa di distanza secca, netta, definitiva, dalla visione della donna  quale si è formata negli ultimi anni sotto il regime.
- il discorso di Gianfranco Fini al congresso di Milanofiera a Rho che delinea una destra che vola alta e che si pone come forza di governo credibile, seria, democratica, pienamente legittimata a governare se supportata da sufficiente consenso.
Ieri il Presidente della Repubblica aveva frapposto un muro invalicabile tra le Istituzioni democratiche e le residue tentazioni autoritarie in atto nel Paese-
Per chi come me da tempo ha denunciato i guasti sotto il profilo morale, economico, sociale, del regime, questo è motivo di soddisfazione, orgoglio, speranza..
La nottata sta passando e l'aurora dalle rosee dita(eos rododactilos) si sta affacciando all'orizzonte. Bisognerà ricostruire le coscienze, compito più difficile che ricostruire edifici dopo un terremoto, ma il Paese ce la farà se avrà tratto gli opportuni insegnamenti daquesto secondo ventennio.

Rachmaninov:Piano Concerto n.2 op.18, 3°mov-Allegro Scherzando parte 2

Rachmaninov:Piano Concerto n.2 op.18, 3° mov-Allegro scherzando parte1

Rachmaninov:Piano Concerto n.2 op.18, 3° mov-Allegro scherzando parte1

Rachmaninov:Piano Concerto n.2 op.18 - 2°mov:Adagio sostenuto -parte 2

Rachmaninov:Piano Concerto n.2 op.18 - 2°mov:Adagio sostenuto parte 1

Rachmaninov:Piano Concerto n.2 op.18 - 1°mov:Moderato

giovedì 10 febbraio 2011

ROBERTA DE MONTICELLI - LA QUESTIONE MORALE (LO SCETTICISMO ETICO)

Ieri sera il dolore alla cervicale mi tormentava per cui alle 9 sono andato a letto e ho dormito sei ore filate. Non mi capita mai, di andare a letto alle 9 e di dormire sei ore filate.
Svegliatomi alle tre ho fatto quelle che, con felice espressione, Guccini, grande uomo e grande emiliano  bolognomodenese, chiama "le abluzioni del mattino". Ho chiamato Morfeo due o tre volte: nessuna risposta. Ho cominciato di conseguenza ad aggirarmi per casa ed ho rintracciato un vecchio CD fatto uscire tanto tempo fa - rigorosamente senza accento sulla a - da Repubblica. L'America del rock, primo di dodici CD.
Ho messo le cuffie - alle tre, il rock - mi sono fatto una spremuta di tre arance tarocco che tengo in terrazza così le trovo belle fresche, ed ho fatto partire il CD. Alcuni titoli: Elvis Presley: Jailhouse rock . Gene Vincent:Be-pop-a-lula. Little Richard: Tutti frutti. Little Richard:Lucille.Paul Anka: Diana Chubby Checker: Let's twist again. Neil Sedaka : Oh Carol e ........The Platters:Only You e Smoke gets in You Eyes.
Come era verde la mia valle, ho pensato con un pizzico di nostalgia. Ma forse non era così verde. Mah!!
L'effetto delle arance tarocco ( che devono essere rigorosamente della piana di Catania: Scordia, Palagonia, Adrano, Milena anche in questo docet) e del CD ha fatto si che abbia rinunciato a rintracciare Morfeo e abbia ripreso in mano il libro della De Monticelli. Secondo blocco: Lo scetticismo etico.
Mica così facile la lettura tanto è vero che dal rock sono passato ad un più tranquillo PACHELBEL, un compositore tedesco di musica per organo della seconda metà del seicento cui Bach deve molto. Comunque la Prof. parte con una affermazione che condivido pienamente: la modernità qui in occidente si afferma con la graduale erosione del fondamento tradizionalistico e religioso dei costumi a vantaggio della coscienza personale, una progressiva evanescenza dell'ordine ontologico della vita sociale a vantaggio della libertà personale. Tutto questo si traduce in una progressiva estensione dell'ambito delle opzioni soggette alla "scelta" e alla "responsabilità" degli individui e alla giurisdizione della ragione. E qui la De Monticelli introduce un concetto interessante: la razionalizzazione intesa come già la intendeva Socrate; abitudine a chiedere e a chiedersi il perchè delle cose, un metodo più che uno strumento, e come disponibilità a rendere ragione e cercare giustificazione per qualsiasi presa di posizione o giudizio o convinzione propri.  Percorso intellettuale che trova nel pensiero illumiminista  di metà settecento
il suo centro ma che a me sembra opportuno far risalire al pensiero - un secolo prima - di Baruch Spinosa, con le riflessioni  del quale comincia secondo me la modernità, senza dimenticare il contributo non marginale di quel monaco nolano ( non tutto è camorra, in Campania)  bruciato vivo in Campo dei Fiori il 17 febbraio 1600 e che risponde al nome, per chi se lo fosse dimenticato, di GIORDANO BRUNO.
Percorso intellettuale che non si è affermato più di tanto nella formazione della ragion pratica, tanto è vero  che, secondo la De Monticelli - così interpreto - nel pensiero filosofico del 900 è prevalso un sostanziale scetticismo etico cioè la convinzione che non esista verità o falsità in materia di giudizio di valore e, di conseguenza, che non esista oggettività alcuna in materia di giudizio pratico vale a dire di giudizio sull'operato di persone, organismi collettivi. E chiarisce: per "pensiero pratico "( scontato da parte mia il riferimento al Kant della "Critica della ragion pratica") si debbono intendere le convinzioni ed i motivi che guidano l'agire delle persone, ma in particolare il pensiero che articola i giudizi di valore ed ispira la produzione di norme in campo morale, giuridico,  politico. Di conseguenza emerge la domanda: ci sono verità in questi campi o dobbiamo pensare che essi sono irrimediabilmente affidati all'arbitrio soggettivo , alla ricerca del potere, alla guerra tra soggetti per dominare le "coscienze" e la " Civitas" o no? In defintiva:  c'é una ragione pratica ? La risposta della De Monticelli mi sembra positiva se ha senso il titolo che ha voluto dare alla terza parte del libro: "Tornare  a respirare" ma l'atteggiamento maggioritario è quello dello scetticismo, afferma l'autrice.
Ma attenzione dico io: la critica allo scetticismo ed al relativismo non deve ricondurci a Ratzinger che fa risalire ad un ente superiore la verità. Altro è questa posizione, che io rispetto ma non condivido, altro è ricondurre ad una verità di ragione (e qui io mi riallaccio a Kant, a Voltaire e ai lumi).In sintesi altro è  vivere come se Dio esistesse, ultima frontiera della gerarchia per riaffermare l'egemonia ed evitare la dispersione del gregge,(anche Pascal l'aveva detto),  altro  è vivere in conformità di norme valide anche nel caso Dio non ci fosse( che è la mia posizione e mi sembra anche quella della De Monticelli.)
Vedremo con la lettura della terza parte, che ancora non ho fatto, le conclusioni alle quali giunge l'autrice.

lunedì 7 febbraio 2011

ROBERTA DE MONTICELLI - LA QUESTIONE MORALE

Nel mio post del 23 Gennaio facevo riferimento al libro scritto dalla professoressa De Monticelli e presentato alla trasmissione "Che tempo che fa" - fa rigorosamente senza accento - condotta da Fabio Fazio. Dicevo anche che lo avrei acquistato. L'ho acquistato e lo sto leggendo.
Il libro è scritto con linguaggio chiaro e comprensibile anche da chi, come me, ha competenze filosofiche limitate ed è diviso in tre blocchi: " Male nostrum" , " Lo scetticismo etico", " Tornare a respirare" .
   Sto leggendo il primo blocco nel quale, in sintesi , l'autrice si interroga e ci interroga sulla formazione del carattere nazionale di noi "italiani" e fa un interessante viaggio a ritroso  nel tempo  riconducendoci al Guicciardini che, nei suoi "Ricordi", delinea  le impalcature portanti del carattere nazionale. Mi limito a riportare un  paio di citazioni dal pensiero di Guicciardini: "Pregate Dio sempre di trovarvi dove si vince perchè vi è data laude di quelle cose ancora di che non avete parte alcuna"( e qui il pensiero mi va al ministro per il turismo  Brambilla, detta anche........sotto l'autoreggente, niente) seguita da un altro ammonimento: "Sotto un tiranno è meglio essere amico insino a uno certo termine che partecipare degli ultimi intrinsechi suoi, perchè, così, sei uomo stimato e godi anche tu della sua grandezza e nella ruina sua puoi sperare di salvarti (questa massima sembra fatta apposta per Scajola, Pisanu, Tremonti)
C'è poi una terza citazione che  racchiude il tutto;" chi sta in corte de'principi e aspira a essere adoperato da loro stia quanto può loro innanzi agli occhi..........."( se non ti fai vedere e non appari.....perdi il treno) e, per finire, "nega pure sempre quello che tu non vuoi che si sappia, o afferma quello che tu vuoi che si creda perchè ancora che in contrario siano molti riscontri e quasi certezza lo affermare o negare gagliardamente mette spesso a partito el cervello di chi ti ode   Indovinate a chi mi fa pensare il Giucciardini! Il quale ha scritto queste cose intorno al 1530, freschissime dopo cinque secoli.
E trecento anni dopo Guicciardini, un altro grande della letteratura italiana, il mio conterraneo Giacomo Leopardi, che nel 1824 scrive il "Discorso sopra lo stato presente dei costumi degli italiani" nel quale fa una riflessione sulla " incapacità del nostro popolo di completare il passaggio dell'italia alla modernità e degli italiani dalla condizione di sudditi a quella di cittadini e......".uscire dallo stato di minorità guadagnando l'età della ragione, l'età dell'autonomia morale e civile"(e qui il pensiero va a me stesso e al perchè abbia voluto identificare il mio blog come "blog di un cittadino ..............."..cinque volte cittadino e mai suddito)
Le osservazioni del Guicciardini e del Leopardi sono attualissime anche nel momento in cui scrivo perchè dobbiamo constatare ogni giorno che questo è il tratto distintivo del carattere nazionale: un misto di scetticismo e di cinismo, una visione che non va al di la della difesa del proprio "particulare", un approccio da sudditi e non da cittadini, una tempra morale piuttosto molle, un amor proprio spesso carente.
Se ne esce? Vediamo cosa ne pensa la professoressa De Monticelli nei blocchi successivi. Il fatto che il terzo si intitola "Tornare a respirare" mi fa pensare ad un cauto ottimismo da parte dell'autrice ma non so se il suo giudizio coincida con il mio. Vedremo nel prosieguo.

sabato 5 febbraio 2011

ABBINAMENTI POST PUBBLICITA'

Rilevo senza fare alcun commento che il computer stamattina ha fatto i seguenti abbinamenti post/messaggio pubblicitario:
a) Incontri nella tua città: incontri, chat, foto, annunci
b) Tencocasa: il modo più semplice per cercar casa (chi la deve cercare, lui o io?)
c) terapia intensiva (fisica o psichica?)
d) ansia? Respira (lo yoga come unico rimedio?)
e) comunità protetta a Varese ( soluzione più praticabile - Varese è a 18 chilometri - e meno costosa?)
Saranno coincidenze o è dovuto al fatto che oggetto del post era le bien-aimé?
Post scriptum: gli annunci sulle comunità psichiatriche a Varese sono diventati due

Berlusconi: intervista lecca-lecca al TG1

venerdì 4 febbraio 2011

L'INTERVISTA DI MICHELE RENZULLI DEL TG1 AL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO

Mi ero ripromesso di stare sulla riva del fiume ad aspettare il passaggio del cadavere e, nel frattempo, di occuparmi d'altro. L'intervista di Michele Renzulli al premier mi obbliga a non tener fede, almeno per una volta, all'impegno preso. Ho visto e rivisto il filmato dell'intervista,che è delittuoso definire tale, di Michele Renzulli del TG1 al premier. Esempio emblematico di intervista di regime, di collocazione servile del quarto potere di fronte all'esecutivo, una vergogna. Michele Renzulli, dietro il quale aleggiava, visibile, l'ombra di quell'altro grande giornalista che è Minzolini. Renzulli cui avevano preparato la scaletta delle domande da fare e come farle e che anche fisicamente dava una impressione visibile di schiena piegata e di corpo trasudante servilismo da ogni poro. La location: il solito studio con il solito sfondo con le bandiere che vorrebbe imitare le conferenze dei presidenti degli Stati Uniti. Il premier, catafalco imbalsamato con i capelli dipinti sul capo, chili di cerone e di fard in viso, l'espressione stanca di un uomo stanco fisicamente e psicologicamente, rappresentazione plastica della tragedia di un uomo ridicolo,  come ha titolato qualche giorno fà un quotidiano.
L'intervista, che ha una durata di tre minuti e 57 secondi, inizia con un pistolotto del giornalista il quale, non richiesto, esordisce con la seguente affermazione:  "Presidente, negli ultimi due anni l'Italia ha tenuto alto l'argine della stabilità  dei conti come hanno riconosciuto l'Europa (generico) e il Fondo Monetario Internazionale, ora è il momento di tornare a crescere. In che modo?  La prima affermazione è falsa e fuorviante. I conti non sono per niente a posto e non è vero che le autorità internazionali si sono espresse come riferisce il giornalista. L'ho detto, ridetto e dimostrato in decine di post ai quali mi permetto rimandare .Aggiungo che il Fondo Monetario proprio in questi giorni ha lanciato l'allarme perchè a fine 2010 il deficit sul PIL ha superato il 120%, peggio delle più pessimistiche previsioni, eccetto le mie. Mi dico bravo da solo perchè non sono a conoscenza di altre fonti che l'avessero previsto. Che poi occorra tornare a crescere è la scoperta dell'acqua calda .
Sarebbe stato interessante chiedere e chiedersi perchè da dieci anni l'Italia è ferma e chi ha governato in questi dieci anni, ma il buon Renzulli non l'ha fatto.
Apro una parentesi. Per tenermi su il morale mentre scrivo di queste cose e di questo squallore, ho messo su un CD con 10 ouvertures del mio conterraneo Gioacchino Rossini  - lui è nato a Pesaro, io una quarantina di chilometri più a sud - che è un musicista pieno di ritmo e di energia. A proposito lo sapevate che Verdi ha copiato pari pari dall'ouverture del Guglielmo Tell di Rossini  la musica della scena iniziale dell'Otello, quella della tempesta che si conclude con il balzo a terra del moro il quale canta: Esultate, l'orgoglio mussulmano è vinto ? Mario del Monaco sublime nel cantarla. Se non lo sapevate, adesso lo sapete.
Riprendo il filo.
Risponde il premier:  " per tornare a crescere l'economia ha bisogno di una scossa, per questo noi abbiamo predisposto un piano per la crescita che secondo noi dovrebbe dare una grande scossa all'economia, forse una delle più forti della storia italiana. L'obbiettivo è arrivare ad un incremento del prodotto interno lordo, che è la nostra ricchezza, del 3% magari anche del 4%nel giro di 5 anni. Porteremo nel prossimo consiglio dei ministri innanzitutto la modifica che è fondamentale dell'articolo 41 della costituzione, vale a dire sarà lecito intraprendere e fare tutto quello che non è espressamente vietato dalla legge senza essere costretti a chiedere prima una infinità di autorizzazioni come succede ora."
MIE VALUTAZIONI: il premier continua a ripetere come un disco rotto le solite tiritere; innanzitutto parla al futuro (abbiamo predisposto............che secondo noi dovrebbe dare - ha cominciato a usare il condiizionale, brutto segno- una grande scossa........l'obbiettivo (sempre al futuro) è di arrivare ad un incrementoo del PIL del 3%, magari anche del 4 (Vanna Marchi avrebbe detto ..............e anche del 5 e del 6) nel giro di 5 anni. Non si capisce bene se quel 4 è un quattro l'anno, cioè un 20 in 5 anni nel qual caso sarebbe un ottimo risultato - sempre nelle intenzioni peraltro- oppure è un 4 in cinque anni, nel qual caso non mi sembra gran cosa. Chissà cosa ne pensa la Marcegaglia.
SECONDA DOMANDA(si fa per dire)
Renzulli."Molti analisti affermano che l'Italia è ancora un Gulliver,ovvero un gigante oppresso da lacci e lacciuoli. Lei è sceso in politica nel '94 promettendo la rivoluzione liberale. Per dare una scossa alla nostra economia, è arrivato il momento di andare fino in fondo?
Risposta del ppremier: sì perchè finora troppi vincoli hanno creato una sorta di medioevo burocratico intorno alle imprese, noi vogliamo appunto abbattere questo muro, vogliamo attuare una vera rivoluzione liberale appunto con la modifica dell'articolo 41 della costituzione, cioè vogliamo liberare l'Italia dalla mentalità statalista che ostacola gli investimenti, che distrugge ricchezza e lavoro; rilanceremo anche il piano casa, riformeremo i servizi pubblici, riformeremo i servizi pubblici locali con forti aperture alle imprese private, per guadagnare efficienza, qualità, daremo attuazione al nostro programma per il sud che si basa sulla fiscalità di vantaggio, che comporta meno tasse per le aziende, e ha delle zone a burocrazia zero"
MIE VALUTAZIONI: Il riferimento da parte del giornalista a Jonathan Swift è geniale e dimostra che in RAI c'è cultura. Ma anche in RAI pochi sanno che Swift è noto per essere un polemista e che se l'intervista l'avesse fatta lui il beneamato sarebbe ancor qui a correre. Esilarante poi il riferimento alla discesa in campo nel '94 e la domanda retorica se è arrivato il momento di andare fino in fondo. Ci si potrebbe chiedere perchè in questi 17 anni la rivoluzone liberale non si è attuata; la risposta ce la da il premier che infila 7 affermazioni al futuro (evidentemente i tempi non sono ancora maturi) e che fa due affermazioni gravi. La prima quando fa riferimento alla necessità di modificare l'artiicolo 41 della costituzione smantellando l'impalcatura delle giuste limitazioni che debbono essere poste alla libertà di impresa e che preconizza un capitalismo selvaggio e senza regole dove chi vince vince e chi perde muore. L'articolo 41, presidente, va benissimo così, mi creda e costituisce una delle impalcature sulle quali si regge il patto sociale tra noi italiani. Ancor più grave la seconda affermazione, corollario del resto della prima:............il piano per il sud prevede zone a burocrazia zero.......... Cosa vuol dire, che a Palermo lo stato abdica alle sue funzioni? che la Calabria sarà come la Cuba dii Batista. Ma qualcuno, mi chiedo, ha fatto attenzione alle parole di questa intervista?
TERZA DOMANDA:
Renzulli: "Proprio su questi temi Lei ha fatto una proposta di collaborazione all'opposizione che ha risposto che non è credibile. Ma dietro questo rifiuto secondo Lei aleggia il partito della patrimoniale, la vecchia ricetta che per risolvere i nodi della nostra economia punta sempre sull'aumento della pressione fiscale?
Risposta del premier. " Il nostro problema principale è il debito pubblico enorme che abbiamo ereditato dai governni del passato. Questo debito è stato moltiplicato 8 volte dal 19980 al 1992 dalle vecchie forze politiche con i comunisti in primo piano. Negli anni del cosiddeto consociativismo si è prodotto questo fenomeno negativo e adesso queste vecchie forze si stanno di nuovo coalizzando e hanno in mente una sola idea, sempre la stessa, tassare gli italiani e questa volta lo vogliono fare attraverso una gigantesca imposta patrimoniale sugli immobili che rappresentano la ricchezza dell'85% delle famiglie italiane. Se ciò avvenisse si tratterebbe di un gigantesco esproprio. Noi però non consentiremo che questo avvenga ed anzi stiamo già approvando i decreti di attuazione del federalismo fiscale che non comporterà alcun aumento delle imposte ma che farà pagare le tasse agli evasori coinvolgendo i comuni nella valutazione delle dichiarazioni dei redditi. Io nonostante gli attacchi inauditi che mi vengono rivolti resto sereno e colgo questa occasione per rassicurare gli italiani che continueremo a lavorare per garantire a tutti, soprattutto ai giovani una prospettiva di libertà e di benessere."
FINE DELL'INTERVISTA
MIE VALUTAZIONI SULLA TERZA DOMANDA:Questo blocco è un esempio inarrivabile di mistificazione sia da parte del giornalista zerbino che, come in una partita di pallavolo, ha il compito di alzare la palla per lo schiacciatore, sia da parte del premier il quale dosa in un mix perfetto di affermazioni tutte false una serie di messaggi, sempre quelli, destinati al popolo bue: se c'è debito pubblico la colpa è degli altri, le vecchie forze della politica si stanno coalizzando per attuare una sola idea, tassare gli italiani, soprattutto la casa degli italiani, il federalismo fiscale non comporterà alcun aumento delle imposte, io nonostante gli attacchi inauditi sono sereno e rassicuro gli italiani che continueremo a lavorare per garantire un futuro di libertà e benessere.
TUTTE LE AFFERMAZIONI DEL PREMIER SONO FALSE E CHI MI LEGGE SA CHE L'HO SCRITTO A PIU RIPRESE E SA A QUALI POST ANDARE A RIFERIRSI PER LA CONFUTAZIONE PUNTO PER PUNTO DELLE AFFERMAZIONI DEL PREMIER.

Ho voluto sezionare parola per parola le frasi del giornalista e del premier per sottoporre all'attenzione di chi mi legge come sia possibile manipolare l'informazione e mistificare la realtà se si ha il controllo dei mezzi di informazione e per questo ho voluto "etichettare" questo post MINCULPOP che, per chi lo avesse dimenticato, era il minisero della "propaganda" sotto il regime fascista. Niente di nuovo sotto il sole.

mercoledì 2 febbraio 2011

E' LA BUONA MEMORIA SINONIMO DI INTELLIGENZA?

Mia moglie quando bisticciamo mi dice sempre:........tu non sei intelligente, hai solo una gran memoria.......
Chiariamo, prima di ogni altra cosa, intanto ce l'ho, la buona memoria
Cosa è la buona memoria? Ha risposto una volta per tutte nostro padre Dante. Apri la mente a quel ch'io ti paleso e fermalvi entro; che non fa scienza sanza lo ritener lo avere inteso (Paradiso,  V, versi 40/42).
Ecco per citare intera la terzina, di cui ricordavo solo la seconda parte e non il contesto, sono andato su Google e poi sul Bignami, copertina azzurrina. E' questo il miglior metodo per coltivare la memoria. Quando non si sa una cosa la si va a cercare. Questa non è nè memoria nè intelligenza, é solo curiosità intellettuale.......segno di intelligenza. Ed oggi con Google, Wikipedia e quant'altro, se si vuole approfondire non ci sono scuse.......si può.
Ma il ricordare non esaurisce il concetto di "buona memoria". Perchè le informazioni slegate tra di loro non conducono a niente. Aver buona memoria significa fare collegamenti tra informazioni diverse in campi diversi e il risultato è avere intelligenza (dal latino intelligo)  delle cose.
Avere buona memoria significa avere profondità nel tempo. Dalla conoscenza del passato si traggono gli elementi di valutazione per cercare di capire il futuro (visione lunga sinonimo di intelligenza)
Avere buona memoria significa avere maggior controllo delle situazioni, nei più diversi ambiti. Se mi ricordo le circostanze nelle quali ho incontrato una certa persona, ho espresso un giudizio, ho preso una posizione, evito di rimanere "spiazzato" di fronte ad eventuali obbiezioni. attacchi .
Avere buona memoria significa avere una visione generale più ampia e se ti confronti con una persona con le tue stesse caratteristiche vi troverete senza nemmeno volerlo a capirvi al volo.    Il capirsi al volo e capire al volo, secondo me, sono  segni di intelligenza perchè conportano una immediata percezione di una situazione, di un messaggio, di una situazione di pericolo, di un tentativo di nuocervi che vi consente di vivere meglio nella vostra società e nel vostro tempo.
Avere buona memoria vuol dire aver maggiori capacità di attingere al passato per meglio conoscere se stessi (gnotsi sautòn, dicevano i greci)   ed avere la mente ed il cuore aperti agli altri ed al confronto con gli altri e ricordare meglio consente dimantenere i piedi per terra.
Voglio dire in sintesi che senza una buona memoria di base si rischia di apparire poco intelligenti e che memoria ed intelligenza sono strettamente intrecciate.
Diverso è il caso di chi riesce a "fare il  proprio interesse " in ogni occasione o circostanza". Quella io la chiamo furbizia anche se molti la scambiano per intelligenza ed è una qualità anch'essa, ma non è intelligenza
Come mi sia venuto in mente di parlare di memoria e di intelligenza questa mattina, non lo so, per lo meno non lo ricordo. Ah sì, perchè ho sentito recentemente dire ad una persona, che in linea di principio può essere considerata intelligente, che gli animali sono governati dall'istinto mentre noi dalla ragione, giustificando con questa affermazione una presunta superiorità nostra sul mondo animale.
Eh no, mio caro, gli animali - in particolare i mammiferi , non hanno solo istinto ma memoria ed intelligenza. Quando io e la mia cagnetta usciamo dall'ascensore se io le dico di qua vuol dire che dobbiamo uscire a sinistra, di là a destra e lei prende le sue decisioni perchè ha memorizzato le parole che le rivolgo, le rielabora e decide. Capacità di  decidere autonomamente è uno degli esempi più significativi di intelligenza, sempre secondo la mia opinione .