Visualizzazioni totali

sabato 31 dicembre 2011

DON VERZE'

Ho appreso la notizia della morte di Don Verze' intorno a mezzogiorno quando, rientrando a casa, ho aperto facebook e ho trovato il blog "Spinoza.it" con la notizia ed oltre mille commenti già a quell'ora. Commenti in genere astiosi, superficiali, chiaramente non meditati, che non mi sono piaciuti.
Mi spiego; ho l'impressione che la maggior parte degli intervenuti abbia avuto conoscenza delle molte ombre della condotta in affari di Don Verzè da poco tempo, da quando la crisi finanziaria del San Raffaele ha iniziato ad occupare le prime pagine degli organi di informazione. Ed ora, alla notizia della morte, è scattato il solito meccanismo: si spara addosso ad una persona con giudizi non documentati ed infliuenzati dalla propria collocazione. Continuo a spiegarmi: considero Don Verzè alla stregua di un uomo d'affari senza molti scrupoli che ha fatto del San Raffaele una gioiosa macchina da guerra per fare "business", per molti versi opaco, a spese del servizio sanitario Nazionale. Il collegamento con la Compagnia delle Opere e con i settori politici più attenti agli aspetti finanziari del proprio impegno  è stato evidente negli ultimi decenni. Lo stretto legame con Craxi, con Berlusconi si è rivelato proficuo per fare affari ma meno proficuo per una gestione corretta del San Raffaele che infatti ha accumulato una esposizione per norevolissimi importi nei confronti del sistema bancario fino all'insolvenza. E al riguardo ci si dovrebbe chiedere come abbiano fatto gli Istituti di Credito milanesi a concedere fidi per importi così rilevanti. E ci si deve chiedere i motivi che hanno indotto il braccio destro di Don Verzè al suicidio non  appena emersa l'insolvenza del San Raffaele.
Questo non toglie che è deprecabile l'atteggiamento di scatenarsi contro qualcuno solo al momento della caduta e non aver invece denunciato gli abusi o le disonestà man mano che risultavano evidenti.
Mussolini è stato al potere 23 anni osannato dalla maggior parte degli Italiani che poi, nel momento della caduta,................................. hanno vilipeso il cadavere appeso a testa in giù a Piazzale Loreto. Silvio Berlusconi ha governato praticamente tutto l'ultimo decennio portando il Paese al punto al quale è arrivato, ed è stato ammirato, stimato, invidiato  da gran parte dei nostri connazionali che ora, solo ora, iniziano confusamente a capire il nesso tra la demenziale politica portata avanti "dal premier uscito" con la collaborazione del suo Ministro dell'Economia "desaparecido" e il disastro che ci sta davanti. A proposito, leggo proprio oggi che l'arcorauta ha dichiarato che la crisi " è tutta colpa dell'euro". Ho sempre pensato che SB avesse studiato economia al CEPU; evidentemente era stato anche bocciato come "il trota" alla maturità".Non cambia mai, le bien-aimè, la colpa è sempre di qualcun altro.
Ora che Don Verzè fosse molto disinvolto in affari lo si sapeva da tempo. che il San Raffaele fosse una gigantesca macchina con molte zone d'ombra, che il sospetto di operazioni poco chiare nei rapporti con il Servizo Sanitario nazionale fosse più che ventilato, era evidente.
Ma  non mi  va bene che ci si scagli contro persone pur meritevoli di biasimo solo "dopo"; occorre accorgersi per tempo dei comportamenti anomali di coloro che rivestono ruoli di rilievo, bisogna denunciare per tempo, bisogna "esporsi" per tempo e bisogna giudicare sulla scorta di fatti concreti e documentati. Il nostro Paese è piombato nel pressappochismo in tutti i settori e non è più in grado di avere una visione equilibrata delle cose. Siamo tornati ai guelfi e ai ghibellini, ai Capuleti vs Montecchi. Ed intanto il Paese va in malora. E poi bisogna riconoscere a Don Verzè di aver dato vita ad una struttura,  il San Raffaele, all'avanguardia sotto tanti punti di vista..
E' con questo spirito che chiudo il 2011; da lunedì riprenderò a trattare temi attinenti all'economia perché se vogliamo lasciarci definitivamente alle spalle il 2011 "horribilis", dobbiamo iniziare il nuovo anno  con spirito nuovo..Ce la possiamo fare, per esempio abbiamo un Presidente della Repubblica e un Presidente del Consiglio di altissimo livello, che a livello internazionale sono ben conosciuti e, soprattutto, stimati ed apprezzati.
Buon anno a tutti                                                

venerdì 30 dicembre 2011

CLIO

Mi sono ripromesso di non parlare di argomenti economici fino ad anno nuovo e mantengo l'impegno. Quindi oggi parlerò della nostra cagnetta che si chiama CLIO.


CLIO è nata a Ragusa il 5 Maggio 2008 ed è entrata nella nostra casa il 14 Giugno 2008. Si chiama CLIO perchè, essendo nata in Magna Grecia, mia moglie, che è nata a Ortigia, ha ritenuto che darle il nome della musa della storia sarebbe stata la scelta migliore. Mi sono trovato  subito d'accordo.
E' una beagle simpaticissima, intelligentissima, coccolona come nessuna, voracissima, testardissima e..........furbissima. Ci manifesta affetto in mille modi; quando rientriamo in casa dopo qualche ora in cui l'abbiamo lasciata sola(capita raramente, in genere la portiamo con noi) impazzisce dalla gioia e corre per casa come una matta. Non parla ma si fa capire meglio di molti umani e capisce meglio di molti umani.  I suoi occhioni sono più dolci di tanti altri ed le sue capacità di dare affetto ed amore immense.
L'augurio è che resti con noi per anni e anni, a scaldarci con la sua presenza e con il suo amore

mercoledì 28 dicembre 2011

IL MONTE ROSA

Il 2011 che si sta concludendo è stato un "annus horribilis" per molti italiani e per me in particolare. Chiudiamolo con una nota di ottimismo e con la visione del Monte Rosa in una limpida giornata di inverno. Finchè potremo godere di "viste" come questa non potremo dire che niente funziona in Italia

lunedì 26 dicembre 2011

PESSIMISMO, PESSIMISMO, PESSIMISMO

Mi accingevo a commentare la fase uno delle misure prese dal governo Monti, quando ho ascoltato, allibito, le dichiarazioni che il premier uscito ha fatto in una conversazione telefonica con la comunità incontro di Don Gelmini (Don Verzé, Don Gelmini, ma li conosce tutti lui, eppure ci sono tanti sacerdoti che testimoniano in maniera diversa il Vangelo). Sta tornando in campo, non demorde, il cavaliere e ci porterà dritti dritti al default.
Mi spiego: meno di due mesi fa con l'Italia sull'orlo dell'abisso, pressioni congiunte delle cancellerie dei principali paesi occidentali, del Presidente della Repubblica, delle gerarchie ecclesiastiche, delle forze politiche più responsabili, erano riuscite a convincere SB a fare un passo indietro e a consentire la formazione di un governo di "salvezza nazionale". Il governo Monti ha raggiunto molteplici obbiettivi:
a) la stima di cui gode a livello internazionale l'attuale premier aveva costituito un forte segnale di discontinuità. Francia, Germania, Usa hanno immediatamente cambiato atteggiamento nei confronti del nosto Paese.
b) la "manovra" licenziata la settimana scorsa, pur portata avanti  tra alcune ingenuità e errori, costituisce comunque l'adempimento degli obblighi assunti nei confronti dell'Unione Europea.
c) la manovra, è vero, è incentrata su aumenti delle imposte (accise sui carburanti, imposte sulla casa, addizionali regionali le principali voci ) ma c'era la necessità di far cassa  rapidamente ed era il solo modo di farlo.
d) il premier Monti si sta accingendo a dare operatività alla seconda fase nella quale ci sono già alcune misure per combattere l'evasione (tracciabilità, comunicazione alla Agenzia delle entrate dei movimenti di tutti i conti correnti le più importanti) e per ridurre corruzione e sprechi.
e) la BCE si è mossa tempestivamente e bene erogando alle banche italiane 116 miliardi di finanziamenti a tre anni al tasso dell'1% che serviranno a far riprendere l'erogazione di credito alle imprese e come cordone di salvataggio per le nostre prossime imminenti cospicue emissioni di BTP e BOT nel caso, prevedibile, che si stenti a collocarli agli investitori presenti sul mercato.
E cosa ha fatto il cavaliere nell frattempo?
1) ha fatto passare il messaggio attraverso "IL GIORNALE" ,"LIBERO""IL FOGLIO" che il governo Monti stava mettendo le mani nelle tasche degli Italiani, cosa che lui non aveva mai fatto (falso e l'ho documentato in tanti miei articoli)
2) ha logorato il PD e la sinistra in genere che hanno trovato molte giustificate difficoltà a spiegare alle loro basi il senso della manovra messa in atto da Monti (che in campo previdenziale ha fatto errori di sostanza e di comunicazione gravi). Rilevo che, come al solito, la comunicazione "a sinistra" balbetta
3) ha creato malcontento nelle file del PDL facendo passare il messaggio che privilegi e nicchie di sottopotere correvano rischio di essere perduti per sempre.
4) è pronto a recuperare il rappporto con la Lega. E Bossi è prontissimo a fare altrettanto. Intanto mettendosi all'opposizione ha recuperato, Bossi, il rapporto con lla base leghista che è stata convinta che solo il senatur difende artigiani, piccoli imprenditori, i pensionati
E, infine, con le dichiarazioni di oggi in pratica "stacca la spina" a Monti con il pieno consenso degli Italiani, la maggior parte dei quali non ha la minima idea di quale sia la reale situazione del Paese e da domani approverà le prese di posizione del arcorauta che è sempre convincente quando spande falsità.
Anche Geronzi, con l'intervista a Cazzullo della settimana scorsa, è pronto a scendere di nuovo in campo. E intanto Mills ha dichiarato che "era tutto uno scherzo". Infine il cavaliere conosce benissimo l'arte di "comperare" deputati, senatori, managers e quant'altri e di convincere i meno avveduti che sono la quasi totalità del Paese.
Questo post è l'ultimo del 2011 che dedico a problemi economici e sarà l'ultimo articolo del libro in cui raccoglierò  quanto ho scritto nel corrente anno su argomenti economici e sulla crisi che, come avevo previsto all'inizio del corrente anno, è sempre più virulenta e si concluderà con il "default" del Paese che ritornerà ai livelli anteguerra. E di questo gli Italiani debbono dar colpa solamente a loro stessi. E' la democrazia: bisogna saperla usare.
In sintesi io in tutto questo ci vedo le basi di un suicidio di massa del popolo italiano che, a questo punto, merita di fare la fine che a mio avviso è destinato a fare.

sabato 24 dicembre 2011

IL CARDINAL MARTINI ED EUGENIO SCALFARI A COLLOQUIO

Su "Repubblica" di oggi  Eugenio Scalfari rende testimonianza di un recente incontro avvenuto all' ALOISIANUM di Gallarate, a pochi chilometri dalla mia abitazione da dove scrivo, con il cardinal Martini che all'Aloisianum trascorre i giorni che la malattia gli lascia. Non è il primo incontro; mi auguro che ci siano occasioni per altri.
Non voglio commentare quello che si sono detti. A me piace pensare a questi due grandi vecchi, uno razionalmente non credente, uno toccato dalla fede, che si trovano in un pomeriggio d'inverno a porsi le domande che da sempre gli uomini e le donne più consapevoli si pongono. E mi piace pensare alla empatia che scorre tra di loro, consapevoli entrambi di essere alla fine del loro percorso terreno, e consapevoli che quelle stesse domande le future generazioni si porranno ancora e ancora. E mi piace pensare che entrambi si pensano spesso e si cercano, a conferma che non sono le risposte a contare ma le domande e che la "compassione", concetto che le religioni ed il pensiero asiatici hanno elaborato in tanti secoli di riflessioni, è il legame che più unisce e più consolida i raporti tra gli uomini.
Io mi sento più vicino a Scalfari sotto il profilo del pensiero, ma mi sento altrettanto vicino al cardinal Martini che, malgrado le limitazioni sempre più gravi della malattia, continua a vivere serenamente e serenamente trasmette energia positiva.
Debbo molto ad entrambi e questo riconoscimento desidero trasmettere come augurrio di Natale.
DEUS SIVE NATURA o NATURA SIVE DEUS. La grande intuizione di Spinoza è quella che mi convince di più ma altrettanto mi convincono l'elogio della tolleranza che Voltaire pose al centro del suo pensiero e il messaggio di amore che dal Cristo ormai da duemila anni emana.
Sono questi per me i significati degli auguri che ci scambiamo in prossimità delle feste.

AUGURI

A tutti coloro, e non sono pochissimi, che seguono giornalmente questo blog, l'augurio di poterci trovare ogni mattina per tutto il 2012 a scambiarci notizie, idee, giudizi.
A tutti colori che seguono il blog saltuariamente. l'augurio di poter meglio conoscerci.
A tutti gli altri un augurio altrettanto sincero.
La situazione generale non induce all'ottimismo ma io vedo un po' di luce in fondo al tunnel. Forse ci stiamo accorgendo tutti che non si poteva andare avanti così. Certo che la strada è lunga e, come dice il premier Monti, il lavoro da fare enorme. Con l'ottimismo della volontà si può cominciare a fare Yes, we can ma ci vuole equità, onestà, senso dello Stato da parte di chi è chiamato a governare, ed occorre che tutti vengano chiamati a concorrere al bene del Paese in relazione alla propria capacità contributiva. Non lo dico io, lo dice la Costituzione.
Lotta all'evasione e lotta alla corruzione; lo sto dicendo e scrivendo da anni. Vedo con piacere che cominciano a dirlo un po' tutti. Era ora, Ma poi bisogna farlo.

IL DOTTOR GIUFFRIDA E L'AVVOCATO MILLS FOLGORATI SULLA VIA DI DAMASCO

E così dopo il Dr. Giuffrida, anche l'avvocato Mills è stato folgorato sulla via di Damasco.
Andiamo con ordine. L'alltro giorno all'udienza del processo che vedeva il "premier uscito" imputato di corruzione con l'accusa di aver erogato nel 2000 600.000 dollari all'avvocato inglese perchè rendesse testimonianze reticenti in processi che lo coinvolgevano, il Mills, anima candida, ha affermato "Chiedo scusa al Dr. Berlusconi per tutti i guai che gli ho procurato", "rimarco la sua totale innocenza", ho inventato tutta la storia" addirittura "era tutta una fiction", " mi vergogno profondamente per quello che ho fatto ad un morto" (il Dr. Bernasconi, alto dirigente del Gruppo Fininvest morto da tempo e che quindi non può più intervenire). Eppure in passato aveva affermato davanti a parecchi magistrati, che avevano verbalizzzato gli interrogatori, esattamente il contrario: aveva cioè detto che i 600.000 dollari che il fisco inglese gli contestava "erano un regalo di Bernasconi per le deposizioni reticenti di Mills in due processi al cavaliere nel 1999 e nel 2000". I soldi - afferma ora Mills - gli venivano invece da un suo cliente di Salerno, l'armatore Diego Attanasio, ai tempi nei guai con la giustizia per cui Mills, buono come il pane, per proteggere Atttanasio, preso dal panico di fronte al fisco inglese che gli chiedeva conto della provenienza di quei 600.00 dollari............""pensai bene di collegare quei soldi a Bernasconi  - che tanto è morto e non può più intervenire osservo io - e feci il nome di Berlusconi.
Ma sì, uno dei più noti e navigati avvocati d'affari londinesi, sposato con una ministro, anima pura , candida e fragile, si è confuso, preso dal panico di fronte al fisco inglese (che a questo punto dovrebbe essere assunto in blocco in Italia, chissà mai che non stani un po' di evasori) e ............si è inventato tutto .............era tutta una fiction.
Ora se la verità il Mills la dice adesso o l'ha detta prima, io non lo so (personalmente propenderei per la seconda ipotesi, ma tant'é). Osservo anche che nel diritto dei paesi anglosassoni c'è il reato di oltraggio alla corte, che in Italia non c'è .
Io voglio solamente richiamare all'attenzione di chi mi legge  un documento di consulenza della socetà di revisione  KPMG riprodotto in un articolo del 7 Aprile 2001 dal quotidiano "La Repubblica"  a firma Calo Bonini e Pierfrancesco Fedrizzi  nel quale si ricostruiva il cammino delle 64 società offshore che Mills aveva costitutio nel corso degli anni per conto del Gruupo Fininvest. Il documento è scaricabile da Internet(http://www.repubblica/ on line 7 Aprile 2001). Poi ognuno si fa una opinione.
La mia è che Mills abbia fatto un affare sia all'andata che al ritorno.
E veniamo al Dr. Giuffrida. Chi é costuti ? Giuffrida è un funzionario Banca d'Italia che fu incaricato nel 1998 dalla Direzione distrettuale antimafia della procura di palermo nel'ambito del processo a carico di Dell'utri, di ricostruire l'iter costitutivo delle 24 holding (Italiana prima, seconda, terza e così via)  che segnano il debutto del cavaliere nel mondo imprenditoriale.Il Dr. Giuffrida, evidenziò nella sua relazione l'origine oscura dei capitali con i quali furono costituite le holdings, mise in evdenza che gli amministratori  erano tutte "teste di legno" e  che le zone d'ombra erano tante e fitte.(Per chi volesse approfondire rimando al libro "L'odore dei soldi" di Elio Veltri e Marco Travaglio)
Ebbene anche il Dr. Giuffrida qualche tempo fa, folgorato anche lui sulla via di Damasco ( colpito da un pesante sacco caduto dall'alto e dal contenuto non identificato), ha ritrattato tutto addivenendo ad una transazione con la Fininvest nel 2007(lui dichiarava di essersi sbagliato e la Fininvest ritirava l'azione civile che aveva intentato contro Giufrrida, Nient'altro?)
Anche in questo caso a me viene qualche dubbio
Comunque quello che è certo che i due convertiti sulla strada di Damasco diventano oggettivamete "testimonials" della "persecuzione" giudiziaria di cui il cavaliere sarebbe stato fatto oggetto.
Anche in questo caso ognuno si faccia la sua opinione. Su interet si trova ampio materiale per poter approfondire gli argomenti, argomenti che oggi sono meno interessanti di ieri visto che il premier uscito ha dichiarato che non si ricandiderà a fare il primo ministro. Speriamo.

giovedì 22 dicembre 2011

LA BCE EROGA 489 MILIARDI A TRE ANNI AL TASSO DELL'1%

La Banca Centrale Europea, guidata da poche settimane dal nostro Mario Draghi, ha fatto una importante operazione: Ha erogato 489 miliardi di finanziamenti a tre anni al tasso dell'1% agli Istituti di credito europei che ne hanno fatto richiesta. In totale hanno attinto 523 Istituti. I nostri hanno fatto ricorso all'operazione per 116 miliardi, poco meno di un quarto del totale. I finanziamenti debbono essere assistiti da "collaterali" di pari importo (titoli di stato, obbligazioni bancarie o della banca che ricorre al prestito o di altre banche,  altri titoli che la BCE  si dichiari disposta ad accettare.)
Perchè la BCE ha fatto l'operazione?
Per vari motivi e con diversi scopi:
Inondando il sistema bancario di liquidità a basso costo (1%) e per media durata (3 anni) si prefigge questi scopi:
a) evitare il credit crunch, in italiano "la stretta creditizia". Infatti da alcuni mesi ormai c'è scarsissima liquidità nel sistema (le banche si prestano fondi tra di loro con sensibile maggior diffidenza). Questo ha comportato di fatto una stretta di "credito alle imprese" con effetti "recessivi sull'economia"
E qui ricordo che si parla di recessione quando un Paese fa registrare un calo del PIL per due trimestri consecutivi
E' il caso dell'Italia ma anche di altri Paesi europei. Con la liquidità messa a loro disposizione le banche dovranno in primo luogo riprendere ad erogare credito alle imprese con più facilità per favorire la ripresa.
b) acquistare titoli di stato del proprio Paese in caso di difficoltà di collocamento. Ho più volte scritto che il maggior rischio per il nostro Paese è legato al fatto che nel primo quadrimestre 2012 scadono BOT e BTP per 200 miliardi. Somme importanti vengono a scadenza anche in altri Stati provocando un "ingorgo" estremamente pericoloso. Se ci fossero difficoltà al rinnovo le banche ora hanno liquidità sufficiente per intervenire a sostegno
c) acquistare obbligazioni da loro stesse emesse.Le banche hanno in circolazione somme importanti di proprie obbligazioni che vanno a scadenza nei prossimi mesi. Nel caso trovassero difficoltà a rinnovarle, hanno ora liquidità per "ricomprare" le proprie obbligazioni.
Quindi la "manovra" della BCE si prefigge di evitare il possibile default dei paesi più in difficoltà, favorire la ripresa che stenta a decollare, evitare il possibile default delle singole banche, Molte banche in Europa hanno l'affanno.
E' una specie di paracadute molto largo che dovrebbe attutire le eventuali cadute.
Se ci riuscirà o meno sarà il tempo a dirlo. Certo è che la BCE si è mossa per tempo e con larghezza di mezzi. E a capo c'è un italiano, stimato ed apprezzato unanimemente, non dimentichiamolo.
Draghi deve la nomina esclusivamente alle sue qualità; il fatto di essere italiano all'inizio è stato solo motivo di ostacolo.
Certo è che non si può continuare con interventi straordinari a difesa di un sistema bancario e finanziario con troppe zone d'ombra e a difesa di Stati male amministrati.
E' necessaria una svolta decisa per evitare che il vecchio continente precipiti in un declino irreversibile

mercoledì 21 dicembre 2011

LA MANOVRA

La manovra è in dirittura d'arrivo e verrà approvata domani. Questo passaggio è superato ma vedo molto buio nel futuro del Paese. Il governo,che pure è l'unico governo possibile in questo momento, non si sta muovendo  bene. Aveva una mission, prima di ogni altra ed era quella di ridare credibilità al nostro Paese (e l'ha fatto per il prestigio di cui il prof. Monti gode a livello internazionale), aveva necessità assoluta di fare cassa per dare un segnale forte all'Europa e ai mercati,( e la manovra è stata fatta in tempi rapidi,) ma quanti errori di sostanza e di comunicazione.
SOSTANZA:
la manovra è stata fatta colpendo:
1) i carburanti (e l'aumento delle accise avrà un effetto immediato sull'inflazione visto che il trasporto è quasi tutto su gomma)
2) la casa (in maniera pesantissima per effetto dell'aumento del 60% delle rendite catastali e dell'impatto  che questo ha anche sul reddito IRPEF; non dimentichiamo che sulla casa paghiamo una patrimoniale (l'ICI) e una imposta sul reddito progressiva in quanto i beni immobili concorrono a formare il reddito ai fini Irpef
3) il reddito facendo lievitare l'addizionale regionale Irpef (da 0,90 a 1,23) e costringendo di fatto  i comuni ad aumentare l'addizionale comunale il cui massimo è fissato per legge allo 0,8%
4) il reddito dei pensionati che vedranno bloccata la pensione. e per fortuna nella stesura finale sono stati stati salvate dal blocco le pensioni fino a 1.400 euro
5) la possibilità di rispettare i tempi per l'andare in pensione. Condivisibile l'estenzione del contributivo pro rata a tutti dal 1 Gennaio 2012 ma discutibili gli altri provvedimenti.
COMUNICAZIONE
1) ma come si fa a fissare la soglia per il pagamento contanti a 1.000 euro  e pretendere che chi prende una pensione di 500 euro apra un conto bancario o postale per "lasciare traccia"
2) come si fa ad introdurre tra le misure la cancellazione dell'art.18 che non è attinente ai fini della manovra.
3) come si fa a non valutare l'impatto sulla popolazione delle ventilate iniziali misure sull'uscita dal mondo del lavoro.
4) come si fa a non aver  dato segnali precisi di lotta all'evasione fin dalla prima fase
5) come si fa a non aver previsto fin dalla prima fase misure di sostegno alla crescita
6) ed altri piccoli e grandi errori.
La conseguenza è che già sia da sinistra che da destra vengono avanzate pesanti riserve sull'operato del governo; da destra si comincia a far passare il messaggio che il governo non ha legittimità popolare; da sinistra si fanno presenti le riserve dovute all'impatto che le misure hanno sulla parte di popolazione meno abbiente e più in diffficoltà
Il risultato è che nell'opinione pubblica si stanno affermando questi tipi di valutazione: "colpiscono sempre gli stessi" o "una manovra così la faceva anche Berlusconi", o "siamo allo stremo, non ce la facciamo più"
E l'opinione pubblica non percepisce che tra pochi giorni la REPUBBLICA ITALIANA dovrà andare a cercare sui mercati dei capitali finanziamenti per cifre enormi (200 miliardi nel primo quadrimestre) e che la speculazione è in attesa di mordere e colpire ancora. Per fortuna la BCE ha varato tempestivamente la norma che permette il rifinanziamento delle banche al tasso dell'1% per cui in caso di difficoltà di collocamento inteverrebbero le banche a sostegno, almeno in un primo momento.
Farò ulteriori e più organici commenti quando la manovra sarà definitivamente approvata ma sottolineo che i mercati percepiscono che ci sono grosse difficoltà; ne è segnale il famigerato spread che non accenna a calare.

lunedì 19 dicembre 2011

IL MIO LIBRO "SULLA CRISI E DINTORNI"

Oggi il corriere mi ha consegnato la copia di prova del mio libro "Sulla crisi e dintorni" nella sua nuova veste grafica. La nuova edizione si distingue dalla precedente del Gennaio del corrente anno per il formato ridotto (23 x 15 invece che formato A4), per la copertina rigida invece che morbida e per la  numerazione delle pagine che, per effetto del formato ridotto, sono salite a 196 contro le 128 della precedente edizione. Inoltre sono stati eliminati numerosi errori di battitura e di spaziatura. In sintesi il libro si presenta molto meglio graficamente e di questo ringrazio l'amico Carlo Torretta che mi ha dato un validissimo aiuto.
Tutto il resto è rimasto assolutamente invariato perchè, come ho scritto nella prefazione alla nuova edizione, ritengo che il maggior pregio del mio lavoro sia una coerenza di pensiero che ha trovato pieno riscontro nei fatti accaduti nell'anno che sta volgendo al termine. Su una sola cosa mi sono sbagliato: pensavo che il regime berlusconiano si sgretolasse in tempi più rapidi; invece solo poche settimane fa, ormai sull'orlo del baratro, il cavaliere ha fatto il passo indietro che tutte le cancellerie dei Paesi più importanti e l'opinione pubblica più avveduta sollecitavano.
Il libro è pubblicato da "" Il mio libro.it"sul cui sito è possibile leggere e scaricare le prime 21 pagine.
Non voglio autocitarmi ma una frase della prefazione alla edizione di Gennaio la riporto: "..............ritengo anche che i conti delllo Stato non siano per nulla in sicurezza e che è prevedibile un attacco della speculazione internazionale contro il nostro debito sovrano nei prossimi mesi"
Il futuro è pieno di incognite; mi auguro che il governo Monti riesca nell'intento di ridare definitivamente credibilità internazionale al nostro Paese e riesca a invertire la rotta di un declino che sembra irreversibile. Io continuerò a seguire lo sviluppo della situazione e a dare il mio giudizio in merito. Per il momento sto raccogliendo il materiale per la pubblicazione di quanto ho scritto sull'argomento nel 2011, pubblicazione che farò nel prossimo mese di Gennaio, massimo Febbraio. So che ad alcuni interessa quello che scrivo e pertanto do loro appuntamento al nuovo anno. A tutti un sincero augurio di Buon Natale e Felice anno nuovo. Mi auguro che il Paese consolidi l'inversione di tendenza manifestatasi in queste ultime settimane, anche perchè, se non lo facesse, sarebbe irremidiabilmente condannato a uscire dal novero dei Paesi che assicurano ai loro cittadini democrazia e benessere.

IL MONTE ROSA

oggi la giornata è limpida e il monterosa è come in questa foto di un anno fa. Lo vediamo così dall'angolo della casa dove è  sistemato il tavolo con il computer. Con questo panorama auguriamo a tutti coloro che ci voglino bene e a tutti coloro  cui vogliamo bene i nostri più sinceri auguri
alberto e milena

domenica 18 dicembre 2011

PARRESIA - COSA VUOL DIRE?

Parresia è una parola greca il cui significato non conoscevo e che ho scoperto di recente.
Parresia vuol dire semplicemente "dire la verità"
Ho pensato al significato di questa parola nel leggere che i vescovi italiani lodano il prof. Mario Monti perchè "ha detto e sta dicendo la verità agli italiani"
Dire la verità è esercizio difficile, scomodo, in genere si perdono gli amici a praticarlo, e non conviene quasi mai dirla. Lo possono fare coloro che non hanno niente da perdere, coloro che lo hanno sempre fatto, coloro che hanno "visione lunga", coloro per i quali vedere e tacere non è possibile, anche sbagliando. Il prof.Monti verrà tacciato di ogni nefandezza, verrà accusato di aver tradito i ceti deboli e verrà stigmatizzato anche dai ceti più favoriti, verrà coperto di impropéri ma Monti si limita a dire agli "Italiani" che per salvarsi l'Italia tutta, senza distinzione tra guelfi e ghibellini, deve prendere atto di una sola verità: che se non invertiamo la rotta subito, sono a rischio il pagamento delle pensioni e degli stipendi e l'Italia va a picco.
E' migliore Lui o Berlusconi che insieme a Tremonti ci raccontava che tutto andava bene. Io preferisco lui perchè, come dicevano gli antich: "Amicus Plato sed magis amica veritas".

CESARE GERONZI E L'INTERVISTA DI ADO CAZZULLO - TERZA PARTE

Proseguo con il commento all'intervista - terza ed ultima parte

DOMANDA: fu lei a salvare Berlusconi dai debiti, portando Mediaset in borsa nel 1996 e rifinanziandola ancora prima di collocarne le azioni
RISPOSTA: Guardi, come Presidente della Banca di Roma e membro del CDA di Mediobanca più volte avevo sostenuto con l'imprenditore (sottigliezza) Berlusconi che la soluzione dei suoi problemi  era il collocamento in borsa. O la faceva l'IMI, o Mediobanca, o la Banca di Roma. Andammo ad Arcore in tre: Cuccia, Maranghi ed io. Berlusconi ci spiegò l'operazione in modo sintetico e preciso. Ma appena la nostra macchina uscì dal cacello, Cuccia disse a me, che ero seduto dietro accanto a lui:" Questa operazione non si può fare". E perchè, gli chiesi? "Perchè i bilanci sono falsi." Maranghi, che era seduto davanti, si voltò di scatto e rimase per tutto il viaggio di ritorno a Milano con il busto girato verso Cuccia, che proseguì: "Le cifre di Berlusconi non sono vere ma virtuali. Quanto vale un'antenna? Un'antenna non è un opificio" Lascio a lei valutare a che punto fosse l'evoluzione del pensiero in Mediobanca attorno allo sviluppo di un settore dell'industria che ha avuto ed ha ancora grande successo.
Qui i messaggi sono molteplici: A) Cuccia e Maranghi erano "obsoleti" nella loro visione delle cose, giudizio sul quale anche io concordo.   B) Io, Geronzi, sarei o sarei stato un Presidente Amministratore delegato perfetto per la Mediobanca del futuro. C) Messaggio per Berlusconi: ricordati che eri nei guai ed io ti ho salvato D)  messagio per Intesa San Paolo e Mediobanca: potevate farla voi, l'ho fatta io.
Osservo che nè Cuccia nè Maranghi sono in grado di smentire
Prosegue Geronzi: Ciò naturalmente nulla toglie al giudizio storico sulla grandezza di Enrico Cuccia, sulla sua opera che ha salvato l'asfittico capitalismo italiano. (bla, bla, bla) Forse se ne è ritardata l'evoluzione (giudizio buttato lì) ma senza quell'opera avremmo rischiato di essere una colonia economica
DOMANDA: E' sicuro che le tv commerciali avranno ancora grande successo, ora che lui non è più a Palazzo Chigi?
RISPOSTA: Sì, le Tv commerciali non mi sembrano affatto finite. Guardi la corsa a comperare la 7. Comunque alla fine Mediaset fu portata in borsa da IMI e Banca di Roma.Fu un affare per l'azienda (sicuramente)  ma fu un affare anche per noi (sicuramente) La quota di garanzia della bancafu di 300 miliardi, con le azioni a 7.000 lire. Quando furono ricollocate, 4 o 5 mesi dopo, valevano tra le 18 e le 21 mila lire. (meno buono l' affare per il "parco buoi" che le ha comperate magari a 20.000 lire e se le ritrova ai prezzi di ora, intorno ai 2 euro.)
DOMANDA: I partiti sono stati clienti altrettanto buoni? Compresi quelli della sinistra?
RISPOSTA: l'idea che io sia stato un banchiere politico  è una leggenda metropolitana. Nessun politico mi ha mai chiesto o ha mai ottenuto alcunchè. Io ho fatto il banchiere ed ho rigorosamente tutelato l'interesse della banca, dei risparmiattori e dei prenditori di credito (Presidente non le spari grosse. In effetti Lei è stato un banchiere "ecumenico" ma tutti sono passati da Lei)
DOMANDA: e' una leggenda metropolitana piuttosto diffusa.
RISPOSTA: è un luogo comune originato da una delle dodici o tredici fusioni che ho curato dal 1989. A Roma c'erano due delle banche dell' IRI, il Banco di Roma e il Banco di S.Spirito, che l'IRI doveva ricapitalizzare ad anni alterni, tante erano le perdite. Tra i clienti finanziati da entrambe le banche c'erano per esempio (guarda là) il Pci e l'unità (clienti ed indebitate da prima che arrivassi io, sottolinea implicitamente Geronzi). Dovetti farmi carico (che fatica, per puro spirito di servizio) dell'operazione di salvataggio dei crediti (messaggio all'attuale PD: ricordatevi sempre che vi ho salvati io)
DOMANDA: quali furono i suoi interlocutori e come si comportarono?
RISPOSTA.: furono D'Alema e Fassino con cui ho sempre avuto un ottimo rapporto (messaggio: ricordatevene sempre, neh, che vi ho salvati io voi che di finanza non capivate un granchè. "Abbiamo una banca" Fassino ma che ingenuità)Ripeto: non sono stato mai un banchiere politico (ci insiste pure, ma tanto non ci crede nessuno) e non sono neppure mai stato un uomo di centrodestra (Presidente, Lei deve la sua ascesa, oltrechè alle sue qualita, al rapporto con Andreotti e Banca di Roma aveva due sponsor: De Mita rappresentato da Pellegrino Capaldo e Andreotti rappresentato da Lei). da giovane votavo repubblicano (appunto, da giovane)
DOMANDA: non votava DC?
RISPOSTA: No (povero Andreotti, nemmeno lo votava) Vorrei ricordare che Capitalia, nata da tutte queste fusioni, fece l'ultima in un momento che si intravedeva straordinariamente pericoloso, nel Luglio 2007. E la fusione con Unicredito creò valore per tutti  gli azionisti (No, Presidente, l'operazione fu un "bidone"che Lei rifilò, con il consenso della Banca d'Italia, a Profumo, una "polpetta avvelenata"e a  tirar su il valore del titolo era stato Arpe)
DOMANDA: oggi Unicredit non se la passa così bene
RISPOSTA: i problemi di Unicredit non derivano dalla fusione con Capitalia (no, manco un po') derivano forse dal contesto in cui è avvenuta la cacciata di Profumo. L'unica colpa che gli si può fare è di aver comprato troppo in fretta ( e troppo caro, aggiungo io, sia Capitalia in Italia che all'estero). Ma Profumo è un banchiere eccellente che conosce a fondo il proprio mestiere (prima lo ammazza e poi gli rende l'onore delle armi)
DOMANDA: da Profumo vi divise la linea su RCS. Lui intendeva uscire. Lei voleva restare.
RISPOSTA: Unicredit non ha mai posseduto un'azione RCS (certo, le possiede Mediobanca di cui Unicredit è il principale azionista) Capitalia acquisì una quota quando Romiti lasciò e i soci del patto avrebbero dovutorilevare le sue azioni. Mediobanca, per bocca del suo Presidente Galateri, disse di non essere interessata (Geronzi e Galateri sono amici per la pelle, ndr) Chiesi una verifica e sulla decisione di crescere in RCS ci fu in Mediobanca l'unanimità. Grazie al mio rapporto stretto con Giovanni Bazoli abbiamo superato questo ed altri momenti durissimi (messaggio: nei passaggi duri, in quelli che contano, io  e Bazoli siamo sempre uno affianco all'altro. Rammento che RCS possiede il Corriere della Sera, tra l'altro)
DOMANDA: che giudizio dà di Tremonti
RISPOSTA: E' definito da tutti intelligente, geniale, uomo quindi capace di tutto(anche di falsificare i conti dello Stato?). Per questo meno adatto a gestire istituzioni pubbliche (una coltellata a freddo, un "de profundis")
DOMANDA: quanto conta il Vaticano nella finanza?
RISPOSTA: Poco o niente
(Presidente, Presidente, vada a rileggersi "Vaticano spa" di Nuzzi. Ci sono dei riferimenti interessanti anche su di Lei. E poi sappiamo tutti che Berlusconi ha lasciato il campo per l'intervento forte e pesante, tra gli altri, del cardinal Bagnasco e della CEI)
DOMANDA: Conterà almeno l'Opus Dei dalle cui file viene Gotti Tedeschi, il presidente dello Ior
RISPOSTA: non è certo quella finanziaria l'attitudine principale che si richiede alla Chiesa (ipocrita) sia per il mandato divino (ipocrita) sia per la sua opera pastorale evangelica. Molto ordine è stato fatto da un po' di tempo nell'economia e nelle Finanze vaticane ( Marcinkus è morto,  Monsignor De Bonis è morto, Monsignor Dardozzi è morto). Quanto ad Ettore Gotti tedeschi, che è stato anche consulente di Tremonti (perfido) è un personaggio ritenuto preparato, che si è particolarmente esercitato nella demografia (perfido due volte, Gotti Tedeschi ha cinque figli e, a giudizio di Geronzi, si è espresso al meglio in tale campo. Distrutto, povero Gotti Tedeschi)
ULTIMA DOMANDA: e la massoneria?
RISPOSTA: La massoneria invece conta, forse conta molto, ed  è spesso segnalata come protagonista di snodi più importanti di settori politici e finanziari.
(se lo dice Lei, Presidente, le crediamo sulla parola)
MORALE E SINTESI DI TUTTA L'INTERVISTA: il Presidente, malgrado le sentenze di condanna e le sconfitte sul campo, è tutt'altro che morto ed è  pronto a scendere di nuovo in campo quando il mandato di Monti sarà esaurito, Messaggi ne ha mandati a tutti e, ultima chicca, la massoneria conta, altro se conta. Del resto si può essere cattolici e massoni. Iscritti alla P2 decine di cardinali e monsignori.
Chi vivrà, vedrà.

CESARE GERONZI E L'INTERVISTA DI ALDO CAZZULLO - SECONDA PARTE

Proseguo con il commento all'intervista:

DOMANDA: Cosa è successo davvero alle Generali
RISPOSTA:Guardi, io ho studiato ed ho costruito la mia professionalità in un Istituto, la Banca d'italia, dove non sono entrato per raccomandazione. Ho vinto un concorso e nelle graduatorie di tutti i concorsi che in Banca d'Italia si fanno per salire di grado sono sempre stato il primo. Ho lasciato via Nazionale per andare al Banco di Napoli quando era una cloaca, dopo che il terremoto in Irpinia aveva reso industriale l'attività della camorra. Ho imparato molto. Se vedo una cosa, se rientra nelle mie dirette responsabilità, la capisco. Oggi vanno di moda i Presidenti che si dedicano a visite istituzionali, che riuniscono i consigli di amministrazione, che vanno in giro con fasci e borse di documenti che nulla dicono e a nulla servono. Io non sono adatto a portare borse. Chi conosce e sa parlare delle questioni e dei progetti non gira con fasci di documenti . O ha tutto qui ( Geronzi si indica la testa, chiarisce Cazzullo) oppure sono pressochè  inutili immagine e comunicazione.
Qui Geronzi la prende da lontano. Chiarisce innanzitutto che è sempre stato il primo della classe, che ha ottima memoria e non ha bisogno di andare in giro con fasci di documenti perchè lui ha tutto lì, nella sua testa ( messaggio chiaro, a mio avviso, e diretto a tutti quelli che in qualche modo potrebbero mettersi  di traverso.
DOMANDA: e qui Cazzullo prende la palla al balzo: Sta dicendo che in Generali hanno qualcosa da nascondere?
RISPOSTA: Niente affatto, non mi riferisco alle Generali.(Presidente, non è vero) Io sono ancora nel mondo di questo Gruppo.(Come Presidente della Fondazione, suvvia) Apprezzo questa grande e storica compagnia e coloro - a partire dai managers di vertice - che vi lavorano.(falso come Giuda) Verrà comunque il momento in cui parlerò della mia vicenda  "sine ira ac studio"( la vendetta va consumata fredda) e non è detto che questo tempo sia molto lontano (sto tornando in campo). Ora presiedo la Fondazione Generali e sono impegnato a far sì che con mezzi e risorse adeguati possa svolgere il ruolo nella ricerca, nella cultura, nell'assistenza,che compete ad un ente fondato dalla prima multinazionale italiana ( è in stand-by ma osserva tutto e.............per non sprecare tempo.............si dedica al volontariato. Ha chiamato in Fondazione anche Antonio Fazio cui si è riavvicinato, osservo io, dopo la frattura ai tempi dei furbetti del quartierino) 
DOMANDA: Le è stato attribuito il disegno di fondere Mediobanca e Generali. E' stata questa la causa della rottura?
RISPOSTA: fanfaluche. Timori inconsistenti. Mai pensato ad operazione siffatta.
Falso su tutta la linea. Era questo il disegno e per lui il ruolo di un Cuccia molto più potente ed al centro di tutti gli snodi politici, finanziari, economici del Paese.
DOMANDA: E' stato un errore scegliere di lasciare Mediobanca un anno e mezzo fa?
RISPOSTA: Io non ho mai chiesto di fare alcunchè( sempre e solo animato da spirito di servizio). Hanno scelto sempre i miei azionisti. (per i quali era troppo ingombrante, e tra di essi in primis Profumo) Io ho aderito alla proposta che mi è stata fatta dagli azionisti di Mediobanca; mi sembrava un'esperienza interessante( aveva bisogno di completare la sua formazione, suvvia) per concludere una carriera di grande rispetto( emblematico l'utilizzo della parola "rispetto") e di grande successo.(innegabile) Diciamo che temeva di perdere il requisito di onorabilità a seguito delle condanne incombenti, reuisito che non viene richiesto per le assicurazioni
DOMANDA:fu un errore fare la guerra a Vincenzo Maranghi nel 2003, quando era amministratore delegato di Mediobanca?
RISPOSTA: Lei deve pensare a come veniva svolta all'epoca l'attività di Mediobanca. I consigli di amministrazione consistevano nella lettura del verbale della seduta in corso E il consiglio successivo si apriva con la lettura del verbale della seduta precedente (in effetti lo stile Cuccia er a questo e Maranghi avrebbe voluto conservarlo ma non aveva il carisma per farlo).Ognuno apprendeva ogni decisione dai giornali ( adesso non esageriamo, diciamo che in consiglio c'erano persone docili). La lotta a Maranghi, che non ho certo fatto da solo, si aprì alla scadenza del patto che lui voleva cambiare: Maranghi pretendeva che le banche uscissero lascando il campo al cosiddetto gruppo B, quello storico degli imprenditori e ad alcuni "foresti"come venivan chiamati (vero, Maranghi sapeva che l'epoca in cui le banche IRI, che controllavano Mediobanca, invece di dare ordini a Cuccia li prendevano, era alle spalle e si stava adoperando per sottrarsi a queste ultime)
DOMANDA: foresti?
RISPOSTA: fu allora che emerse il cosiddetto gruppo francese: all'evidenza un acquirente clandestino non noto di cui nessuno conoscevanè nomi nè entità degli investimenti . Questo naturalmente determinò nelle banche una crisi di rigetto. l conflitto nacque là.E le dimissioni non furono forzate, alla fine furono volontarie.(Presidente, chi ci crede?)
DOMANDA: ne è proprio sicuro?
RISPOSTA: Maranghi si accorse che l'azionariato delle Generali era profondamete cambiato. e lui sapeva che le Generali sono fondamentali per la vita di Mediobanca. Preferì dimettersi pur di evitare che i rapporti tra Generali e Mediobanca fossero diversi. ( lo costringeste)
DOMANDA: I francesi n on rimasero ignoti a lungo
RISOSTA: mi fu chiesto di riccevere due signori a me sconosciuti(li conosceva, Tarak era la sponda tunisina di Crexi e Berlusconi). Erano Vincent Bollorè e Tarak ben Ammar . Fu così che, nonostante la difficoltà di trattare con Bollorè, nacque l'accordo basato sui tre gruppi: le banche, gli imprenditori e appunto i foresti. Si affermò la piena trasparenza. richiesta anche dalla vigilanza. Tornò la pace in Mediobanca, tornò la pace tra le banche, tornò la pace nelle Generali .( ma quando mai. Lei in Mediobanca voleva il potere assoluto, si ricorda di quando affossò il sistema duale per essere Presidente di un solo Consiglio di Amministrazione con pieni poteri? E in Generali voleva la stessa cosa) Se permette un pizzico di orgoglio personale credo di poterlo rivendicare.

fine della seconda untata. Segue

sabato 17 dicembre 2011

CESARE GERONZI E L'INTERVISTA DI ALDO CAZZULLO PUBBLICATA SUL CORRIERE DELLA SERA DI VENERDI' 9 DICEMBRE

A Cesare Geronzi, ex Presidente di Capitalia, ex Presidente di Mediobanca, ex Presidente di Generali, ho dedicato parecchi post.
Uno in data 7 Aprile del corrente anno in cui commentavo le sue dimissioni dalla carica di Presidente delle Generali e  ricostruivo le tappe di una folgorante  carriera.
Un altro in data  8 Aprile in cui  riprendevo ed approfondivo il tema del giorno prima
Un altro del 5 Luglio  in cui commentavo la condanna a 4 anni per il caso Cirio
Un altro del 6 Luglio in cui trattavo il tema dei rapporti tra Geronzi e Cragnotti.
In data 15 Ottobre riprendevo il tema commentando un servizio inchiesta de "Il Fatto Quotidiano" circa una linea di fido concessa alla vigilia delle elezioni del 2001 a Forza Italia utilizzabile parzialmente anche dalla Lega e l'altro ieri ho scritto un articolo sui rapporti tra Bossi e Berlusconi che, per certi versi, rientra nel tema.
Oggi vorrei occuparmi dell'intervista  rilasciata da Geronzi ad Aldo Cazzullo e pubblicata venerdì 9 Dicembre.sul Corriere della Sera.
Una intervista lunga, articolata, piena di messaggi trasversali, di segnali, avvertimenti.
Cercherò di dare la mia interpretazione dei contenuti della intervista. Il mio giudizio è colorato di rosso.
PRIMA DOMANDA: Presidente, in primo grado le hanno dato cinque anni per bancarotta fraudolenta ed usura. Una condanna molto grave. (Cazzullo si riferisce alla condanna per il "caso Ciappazzi")
RISPOSTA: Una ingiustizia molto grave (ormai è un classico; quando un potente viene inquisito  lo schema di reazione è quello di fare la vittima, mostrando peraltro piena fiducia nell'operato della magistratura) Non è facile - continua il banchiere - accettare di essere trattato, in quanto banchiere, alla stessa strgua di imprenditori le cui malefatte non possono essere riconosciute a priori. E' la perenne applicaazione del "non poteva non sapere"in questo caso non riferita alla propria azienda ma ad un soggetto esterno che aveva tutto l'interesse ad occultare la propria realtà (Qui c'è un duplice messaggio: particolare nei confronti di Tanzi accusato di aver occultato la reale situazione del Gruppo Parmalat e quindi di aver ingannato la banca e generale: il banchiere si trova di fronte soggetti che occultano la reale situazione dei conti e non può essere messo sullo stesso piano di responsabilità di detti imprenditori). Il ragionamento prosegue , raffinato, nelle affermazioni successive:
E' una vicenda significativa che oggettivamente incita i banchieri , soprattutto in tempi di crisi, a non finanziare le imprese che hanno qualche problema per il rischio di essere ritenuti corriesponsabili di bancarotta, nelle sue varie forme( semplica, fraudolenta, preferenziale chiarisco io. Qui il ragionamento ed il messaggio sono ancor più chiari. Magistratura, Confindustria governo, parlamento, non vi lamentate se i banchieri non erogano credito. Lasciateli liberi ed esenti dal rischio di essere coinvolti e vedrete che le banche erogheranno senza problemi. Qui c'è un "pro domo sua"e una presa di posizione generale in favore del sistema delle banche.
Tenga conto che non sono stato ritenuto degno di un solo interrogatorio. E qui ha ragione lui, se è vero quello che afferma.
SECONDA DOMANDA: Lei è stato condannato per aver fatto pressioni su Tanzi perchè acquistasse le acque minerali del Gruppo Ciarrapico che  potè così rientrare dai debiti con la sua banca.
RISPOSTA: nessuno è mai stato in grado di fare pressioni su un uomo come Tanzi. Tanzi ha sempre fatto quello che ha voluto. Non c'è un fatto, un documento, una testimonianza, una firma, un verbale di riunione che attesti la mia responsabilità. E Tanzi è stato severamente condannato in più procedimenti.
Che Tanzi abbia fatto sempre come voleva e che non abbia subito pressioni è molto difficile da sostenere, Caro Presidente. Tanzi  era legato a Ciriaco De Mita (ricordiamoci il biscottificio costruito a Nusco) che veniva abbondantemente foraggiato anche indirettamente. ODEON TV, che è costata a Tanzi parecchie centinaia di miliardi (di lire), è stata fatta con l''obbietttivo di mettere a disposizione dell'uomo politico irpino e della sua corrente  una televisione che contrastasse RAI e MEDIASET e fosse di supporto mediatico a De Mita, in quegli anni al culmine della sua ascesa. Inoltre è stato appurato processualmente che Tanzi foraggiava anche altri soggetti e altre correnti o partiti ed io non ho ancora capito da dove venissero i 700 miliardi che ricapitalizzarono, sul finire degli anni 80,  LA COLONIALE, la Holding che controllava Parmalat. So solo che i debiti  di ODEON TV furono pagati da una cordata rappresentata da Florio Fiorini, ex direttore finanziario ENI e che poi ebbe delle disavventure giudiziarie tantochè trascorse un lungo periodo di detenzione in Svizzere, condannato per reati finanziari.
Anche qui il banchiere lancia lo stesso messaggio: responsabile è Tanzi, che è stato condannato a più riprese, io sono assolutamente pulito tantochè non c'è un fatto..............
TERZA DOMANDA: Presidente tutti dicono che in Capitalia nulla veniva fatto senza il suo assenso, senza la sua responsabilità
RISPOSTA: Ciò che tutti dicono non è la verità . Nell'accertare la verità c'è  molta pigrizia. E c' è un film che i pubblici ministeri si sono costruiti, senza agganci fattuali. UN TEOREMA
Quello del Teorema è un classico; Lei man mano che aumentava il suo potere lasciava sempre meno tracce scritte del suo operato, c'erano i suoi collaboratori, l'avvocato Giordano, il Dr. De Nicolais e tanti altri, ma sostenere che Lei fosse come le tre scimmiette sinceramente sembra difficilmente sostenibile,
QUARTA DOMANDA: ma c'è un'altra condanna per bancarotta: quattro anni per il crac Cirio
RISPOSTA: Lei sa chi è il procuratore aggiunto che si è occupato del caso Cirio? Achille Toro. Un uomo che po i fatti hanno dimostrato come e quanto fosse inadeguato
DOMANDA: Un uomo accusato di essere il terminale giudiziario di un gruppo di interessi privati .
RISPOSTA; di un gruppo di interessi privati  e forse di qualche membro istituzionale
DOMANDA: quale membro istituzionale
RISPOSTA: La verità alla fine si affermerà . Confido che in appello le sentenze che mi riguardano saranno ribaldate. Dedicherò a tal fine un impegno incessante. Sarà il mio assillo quotidiano.
Anche qui responsabilità del banchiere non c'è. Guardate chi era a giudicarmi, Toro, di cui abbiamo visto il seguito.
Anche qui solita linea difensiva: gli accusatori si è visto chi fossero, e un messaggio trasversale al o ai rapresentanti delle istituzioni
                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                             
 Il post rischia di diventare troppo lungo per cui spezzetterò il commento all'intervista in tre parti. Segue.                                                                                                                                                                                                                    

venerdì 16 dicembre 2011

UNIVERSITER DI CASTELLANZA - ULTIMO INCONTRO DEL 2011

Martedì ho coordinato l'ultimo incontro del 2011 con coloro che seguono il mio corso all'Universiter di Castellanza. Non mi piace definirle "lezioni" ma occasioni di riflessione e di approfondimento  nelle quali porto la mia esperienza.
Abbiamo parlato in molti a braccio per una ora e mezzo; alla fine, nell'augurare le Buone Feste, ho manifestato tutta la mia soddisfazione per questi primi tre mesi del corso ed in particolare per l'incontro di Martedì. Perchè ritengo di aver raggiunto lo scopo che perseguo: quello di condurre a ragionar con la propria testa su temi economico finanziari , a porsi delle domande e a cercare di darsi delle risposte, ad approfondire i temi.
Quindi approfitto di questo mio spazio per ringraziare colore che partecipano al corso dell'attenzione che mi prestano, augurare loro Buone Feste, e dare appuntamento a Gennaio per ritrovare lo stesso spirito con il quale io tengo il corso e loro lo seguono. Materiale di riflessione ne troveremo sempre in abbondanza.
Buon Natale e Felice Anno nuovo

IL DEBITO PUBBLICO ITALIANO - DATI AL 31 OTTOBRE 2011

Di ritorno da un mordi e fuggi in Sicilia (partiti in mattinata con un volo delle 7,30 e rientrati con un volo delle 20,45 da Catania atterrato a Malpensa alle 22,45), ho aperto subito il sito della Bankitalia perchè sapevo che vi avrei trovato l'ultimo supplemento al bollettino mensile con i dati di finanza pubblica al 31 Ottobre. E ero curioso di vedere se il debito pubbblico fosse diminuito per il terzo mese consecutivo o, come pensavo, avrrebbe fatto registrare una inversione per riportarsi verso i più elevati livelli fatti registrare nei mesi estivi. Purtroppo avevo ragione. Il debito  è risalito in un solo mese di oltre 25 miliardi riportandosi a 1.909 miliardi, molto vicino al record assoluto di 1.911 registratosi in luglio. Conferma delle mie valutazioni secondo le quali un aumento mensile consistente è "strutturale"nella dinamica dei flussi  dei nostri conti pubblici. E continuo a chiedermi senza trovare risposta dove vada a finire tutto questo denaro visti i tagli effettuati nei singoli ministeri e nei trasferimenti agli enti pubblici territoriali e in totale assenza di spese per investimento in infrastrutture.
Altro dato estremamente negativo il calo di 25 miliardi in un solo mese dei titoli detenuti da "non residenti"(da 823 di fine luglio ai 798 di fine agosto -  cfr tavola 5) a conferma del proseguimento della fase di disimpegno degli investitori esteri iniziato in giugno. Rammento che i dati  circa i detentori esteri sono sempre sfasati di due mesi in quanto bankitalia deve raccogliere dati da tutto il mondo e assemblarli.
Altro dato preoccuante il calo della "duration"sceso a 6,7 anni contro i 7,6 di Agosto. Cosa vuol dire? che  la dottoressa Cannata, responsabile della gestione del debito pubblico, sarà costretta ad andare più spesso sul mercato con nuove emissioni. E' il rischio più grosso che corre il nostro Paese. Nel primo quadrimestre del 2012 scadono 200 miliardi di titoli(in gran parte BTP);
se prosegue la tendenza al disimpegno degli investitori esteri si creano le condizioni per il default.
Ecco perchè è vitale che il Prof. Monti non fallisca. Non è vero infatti che la manovra che ha fatto poteva farla anche Berlusconi. Il fatto è che se l'avesse fatta Barlusconi non sarebbe stata nè credibile nè creduta, mentre se la fa Monti è credibile e creduta. La differenza nel sentiment è  abissale e su questo elemento si gioca il futuro del nostro Paese.
Come si può rilevare c'è una linea d tendenza chiara e preoccupante. Per questo è vitale che il Prof. Monti non fallisca. Ne va del futuro del Paese e di quello delle nuove generazioni
Come si può vedere dal supplemento al bollettino mensile Bankitalia si possono ricavare dati estremamente utili dai quali, se letti correttamente, si possono fare previsioni attendibili di ciò che il futuro ci riserva.

mercoledì 14 dicembre 2011

SILVIO BERLUSCONI UMBERTO BOSSI E I "COMUNISTI"

Umberto Bossi, stratega dell'esercito padano e leader maximo del popolo padano, in questi giorni sta arringando la sua base - deve recuperare  consensi - dicendo che la Lega, che è tornata ad avercelo duro e puro, va da sola perchè Silvio va coi "comunisti"e "traffica" coi comunisti. Ora io di comunisti nel mondo conosco quelli della Corea del Nord (quelli sì che sono comunisti), quelli del Vietnam, già Cuba mi sembra più che un regime comunista un regime "borderline", traduzione in inglese del termine siciliano "bordellaro" Altri "comunisti" sinceramente in Europa non ne conosco e poi, se ce ne fossero, non vedo come Silvio potrebbe avere rapporti con loro. Perchè accusare Silvio di "collusione" con i "comunisti" è il massimo del teatro dell'assurdo,  il massimo del paradosso, l'archetipoprototipo dell'"ossimoro".
Ma tant'è Bossi deve trovare l'untore(cfr. Storia della Colonna infame del Manzoni) e lo evoca così davanti al popolo celtico.Tanto di cappello alla fantasia ed alle capacità funanmboliche del senatur.
Eppure, e qui ritorno serio, L'Umberto dovrebbe essere più prudente a sparare contro Silvio ed a sputare nel piatto che il cuoco Michele ha preparato per lui per tanti anni nei lunedì di Arcore.
In data 15 Ottobre 2011 ho scritto un post dal titolo  Il fatto quotidiano, Silvio Berlusconi, la Lega, la Banca di roma nel quale riprendevo un articolo inchiesta de "Il fatto quotidiano" che ricostruiva la storia di una linea di credito di 20 miliardi concessa a Forza Italia da un noto Istituto di credito con Sede a Roma alla vigilia della tornata elettorale del 2001. Linea di credito utilizzabile quanto a 2 miliardi dalla Lega su mandato di credito di Forza Italia.
L'articolo è piuttosto lungo ed articolato  ed in esso facevo riferimento a quattro post del corrente anno - 7 e 8 Aprile, 5 e 6 Luglio - che avevano ad oggetto il rapporto tra il  presidente del consiglio uscito ed il presidente delle Generali uscito. Ai citati articoli rimando chi fosse interessato all'argomento.
Concludevo il post notando che i rapporti tra Silvio e la sua creatura politica, Umberto e la sua creatura politica, Cesare ed il suo Istituto, erano consolidati da tempo già nel 2001. perchè già alla vigilia della discesa in campo del cavaliere, tra la fine del 92 e il 93 , la Lega poteva far conto presso lo stesso Istituto di Credito su una linea di fido diretta dello stesso importo garantitita da fidejussione personale di....................... E' lui o non è lui? direbbe Enzo Iachetti. Ma sì è proprio lui che evidentemente stava allestendo l'esercito e comperando le armi per dichiarare guerra ai "comunisti"..
Dovrebbe essere più prudente Umberto e meno allocchi dovrebbero essere i suoi elettori perchè tutto si può dire di Silvio tranne che il cuoco Michele non cucini bene ed abbondantemente, sia quando cucina il lunedì ad Arcore sia quando cucina in una delle  numerose case di cui il cavaliere dispone in giro per il mondo.

lunedì 12 dicembre 2011

IL DON GIOVANNI DI BARENBOIM E QUELLO DI MUTI

La stagione alla Scala è stata inaugurata il 7 Dicembre con il Don Giovanni di Mozart, direttore il Maestro Barenboim regia del canadese Robert  Carsen.. All'evento ho già dedicato un post.
Ritorno in argomento per esprimere il mio giudizio: non mi è piaciuta nè la direzione di Barenboim, che pure stimo tantissimo come intellettuale e come uomo per i messaggi che lancia in continuazione per favorire la comprensione, la solidarietà, la pace tra i popoli, nè le voci e, soprattutto, non mi è piaciuta la regia tranne la bellissima scena iniziale in cui Don Giovanni lacera il sipario che rifletteva con effetti estetici eccezionali la platea e i palchi della Scala( il teatro che si specchia nella vita e viceversa). Il mio giudizio non è isolato: anche il Pocuratore Borrelli non ha apprezzato e parecchi altri. La serata, peraltro, ha avuto pieno successo e questo mi fa enorme piacere, anche e per non poco, per la presenza uno accanto all'altro di Giorgio Napolitano e Mario Monti, le massime Istituzioni insieme nella missione comune di ridare dignità morale, intellettuale, economica a questo nostro sgancherato Paese.
Non mi è piaciuta la direzione di Barenboim che ho trovato incolore e caratterizzata da insufficiente energia, le voci anche belle ma che trasmettevano poco, infine la regia, a mio avviso largamente discutibile.
Capisco benissimo che non bisogna aver paura di innovare, ma far arrivare Donna Anna in scena con occhiali da sole firmati (Prada direi), far cantare Don Giovanni mentre sceglie vestiti da una "rastrelliera" per dare l'idea che è un gran "dandy", espressione desueta, far recitare Donna Anna, Donna Elvira e Zerlina in sottoveste per dire che si tratta di sesso, non mi sembra una grande idea. E, faccio un esempio per tutti, far cantare Leporello nell'aria iniziale ( ...e non voglio più servir....e non voglio più servir) vestito con la pettorina dei metalmeccanici forse rende l'idea che Leporello non appartiene alla classe dirigente ma ben altra poteva essere la lettura.
Sulla fine del settecento cominciano a diffondersi nella società europea idee "nuove," elaborate da quella corrente di pensiero che siamo soliti chiamare "illuminismo", e che troveranno pieno riconoscimento con "les princìpes" affermati durante la rivoluzione francese. Solo cinquant'anni prima nessun "servitore" avrebbe osato esprimere come fa Leporello l'aspirazione ad un "salto" di classe. Lo stesso Beumarchais negli stessi  anni aveva avuto non poche noie per aver affermato nelle Nozze di Figaro gli stessi princìpi e lo stesso desiderio da parte delle classi subalterne di rompere le catene con le quali l'Ancien Regime aveva ingessato e reso immobile la società.
E  a questo punto sorge spontaneo il confronto con un altra prima del Don Giovanni alla Scala. quella del 1987 con Muti alla direzione e Strehler alla regia.
Io non ho particolari simpatie  per Muti, che trovo superbo, scostante, nel complesso sgradevole, molta più sintonia sento per Strehler la cui mancanza si fa sentire sempre di più nel panorama teatrale italiano. Ebbene, il giorno dopo la prima di quest'anno, il Gruppo editoriale Repubblica/L'Espresso ha pubblicato un DVD con la prima del 1987. Ed il confronto è chiaramente a favore, a mio avviso, di quest'ultima.
Già nella sinfonia iniziale, non facile ma bellissima, Muti tira fuori dalla partitura  tutto quello che essa poteva esprimere. E che dire della regia e dei costumi di Strehler, il quale fa cantare a Leporello l'aria iniziale vestito lussuosamente come un nobile del suo tempo. L'aspirazione al "salto di classe" ha trovato immediato riscontro oggettivo, visivo, estetico.
Non proseguo oltre, anche perchè non sono un critico musicale, non sono un "melomane" esperto di musica lirica e non è mio intendimento utilizzare questo spazio per esprimere giudizi su argomenti che non sono i miei e che padroneggio con qualche difficoltà e parecchie lacune. Il mio intendimento, nello scrivere quello che scrivo, è quello di condividere con chi mi legge "argomenti" sui quali discutere, informazioni e giudizi sui quali confrontarsi. Confronto che è  l'asse portante del nostro essere "cittadini" liberi e consapevoli, e che è  strumento attraverso il quale ci sforziamo di contribuire a creare rapporti umani caratterizzati da rispetto ed ascolto delle ragioni degli altri nella costruzione di quella società serena, equilibrata e solidale che è nelle speranze di molti.

sabato 10 dicembre 2011

ROBERTO VECCHIONI E LE SUE CANZONI

Stasera alla trasmissione di Fabio Fazio era ospite Roberto Vecchioni. Debbo dire che non ho una particolare predilizione per Vecchioni, di poco più anziano di me e "milanese" dentro come pochi. Lo trovo spigoloso di carattere, talvolta supponente, ruvido sopra le righe e poi non ho memorizzato la quasi totalità delle sue canzoni. La parola canzoni è riduttiva; come vogliamo chiamarle? Emozioni? Vita vissuta con consapevolezza dei suoi limiti e dei suoi orizzonti? Poesie? Il titolo del brano inedito inserito nel suo ultimo CD "I colori del buio" è già esso stesso poesia. Non è un ossimoro, è poesia.
Dicevo che non ho particolare feeling con il professore (di liceo, al Beccaria, in zona Fiera a Milano) ma una canzone sopra le altre è entrata nelle mie fibre. La sto ascoltando ora, con le cuffie, mentre scrivo.
"Luci a San Siro"
C'è tutto quello che c'è nella vita di un uomo che non la fa passare invano: ricordo, nostalgia, il senso del tempo che passa e che non ritorna, il sapore degli amori perduti, i compromessi della vita da adulti, le radici conficcate nella città o nel paese dove si sono trascorsi i nostri primi anni, la sostanziale solitudine in cui ciascuno di noi fa il viaggio, il momento del dispiegamento operoso  delle proprie potenzialità e del proprio essere, il momento del ripiegamento, i bilanci che si cominciano a fare ad una certa età quando il tempo comincia a mancare e a cadere non sono stati solamente gli aquiloni.
C'è tutto questo, a mio avviso, in "Luci a San Siro". E pensare che per moltissimi San Siro è solo uno stadio. Grazie Roberto; risentiamola, ne vale la pena. .......Hanno ragione, hanno ragione, mi han detto..è vecchio tutto quello che lei fa................
Ostra, Senigallia, Bologna, Milano, Busto Arsizio, Genova, la Sicilia, Busto Arsizio ancora e sempre. Lungo è il percorso, dear Mister Pairani, ti vedo un po' stanco.

LA MANOVRA DEL NUOVO GOVERNO A GUIDA MARIO MONTI - I BOLLI SUI DEPOSITI TITOLI

Comiincio ad esaminare il provvedimento partendo da questo aspetto che può sembrare di minore importanza ma che secondo me è stato spiegato male. Mi spiego; ho intitolato il post "i bolli sui depositi titoli" tanto per far capire di cosa stiamo parlando  ma non è corretto.
Il governo precedente aveva istituito una imposta di bollo per scaglioni che ricordo:
Saglione A : fino a euro 50.000                 bollo euro 34,20
Scaglione B: da 50.000 a 150.000             bollo euro 70
Scaglione C: da 150.000 a 500.000           bollo euro 240
Scaglione D: oltre 500.000                        bollo euro 680
Ho riportato i bolli previsti per il 2012; per il 2013 erano previsti ulteriori incrementi.
Il governo Monti (vedasi relazione del Prof.Grilli, Viceministro dell'economia) ha sostituito le misure sopracitate con una minipatrimoniale dello 0,10% per il 2012 che sale allo 0,15% nel 2013. Minimo euro 34,20.
La patrimoniale grava sul complesso delle attività finanziarie detenute dal soggetto (conto corrente, titoli di stato, azioni, obbligazioni, quote di fondi comuni ecc. l'elenco completo in sede di conversione. Chi ha 52.000 euro prima pagava 70 euro, ora ne paga 52 nel 2012 e 78 nel 2013 Chi ne ha 149.000 prima pagava sempre 70 euro, ora 149. L'imposta è progressiva e più equa.
La relazione tecnica allegata al provvedimento prevede un maggior introito di 1,04 miliardi nel 2012, 921 milioni nel 2013 e 493 milioni nel 2014 e 2015 rispetto al decreto estivo del governo Berlusconi che aveva istituito gli scaglioni.
Avevo ragione a dire che non era chiara la portata del provvedimento? Avevo ragione.

LA MANOVRA DEL NUOVO GOVERNO A GUIDA MARIO MONTI

I media ci hanno inondato di informazioni e di giudizi sul decreto legge presentato dal governo ed in attesa di conversione. Ho ascoltato giudizi a mio avviso completamente erronei che si sostanziano in una frase:" una manovra così la poteva fare anche Berlusconi"
Non ci siamo capiti cari signori; il discredito che aveva accumulato davanti alla platea internazionale il presidente del consiglio uscito era tale che se fosse durato un solo mese in più saremmo andati in default. Perchè bisogna aver chiaro in testa ma proprio chiaro che nel primo quadrimestre del 2012 vengono a scadenza 200 miliardi di titoli del nostro debito sovrano, in gran parte BTP. Titoli che non sarebbero stati rinnovati data la percezione che i mercati avevano di una Italia in mano ad uno squilibrato di nessuna affidabilità e che non più tardi di ieri ha nuovamente dichiarato che il popolo italiano è un popolo di benestanti. Lo chieda ai 600 che Whirpool espelle dal processo produttivo qui in provincia di Varese o a chi lavorava alla Fiat di Termini Imerese.
Ci voleva un segnale forte di discontinuità. Il Prof. Monti è una persona seria, competente, conosciuta ed apprezzata dalla comunità internazionale per la sua storia di economista, per il lavoro fatto come commissario europeo, perchè è credibile. Infatti, non appena nominato è stato accolto con un sospiro di sollievo dai principali leaders mondiali, in primis Obama, Sarko e la Merkel. Aveva un compito immediato, Monti: fare una manovra che "facesse cassa" subito e l'ha fatta. Con delle sbavature e degli errori che si possono correggere in fase di conversione ma che è stata subito accolta con favore tanto che il famigerato "spread" è calato di due punti ed anche oggi che è leggermente risalito è ben lontano dai picchi toccati ai tempi dell'"ultimo Berlusconi". E ricordo che ogni punto guadagnato equivale, a regime, a 19 miliardi di euro. Il solo fatto di aver cambiato "guida"ci ha fatto già risparmiare parecchi miliardi ed ha bloccato il rischio di default. La manovra ha parecchi punti di mancanza di equità e pecca di parecchie ingenuità ma il suo scopo l'ha raggiunto. E non dimentichiamo che si stanno prendendo misure che entreranno in vigore ad anno nuovo che vanno nella direzione della lotta all'evasione e dell'equità. Lasciamolo lavorare il prof. Monti perchè, credetemi, "après lui, le deluge".
Mi riprometto di esprimere il mio giudizio sui vari aspetti del provvedimento in vari post ognuno dei quali dedicato ad un aspetto specifico.
In questa sede mi premeva ricordare, sottolineare, ricordare nuovamente e sottolineare nuovamente quale pericolo abbiamo corso e che stiamo ancora correndo se le forze politiche smettono di esercitare "ragionevolezza".
Perchè default significa innanzitutto una cosa: che vengono meno le risorse per pagare stipendi e pensioni. Chiaro il concetto? O è più consolatorio esprimere consenso agli editoriali di Sallusti?

mercoledì 7 dicembre 2011

IL MAESTRO BARENBOIM E LA PRIMA ALLA SCALA

L'hotel Mioni Pezzato di Abano è un gran bel hotel, basta andare sul sito per averne una prima conferma, ma ha anche qualche piccolo difetto. Ad esempio le postazioni internet sono solo due e sono collocate in uno spazio angusto e a temperatura soffocante. In questo contesto scrivere di "manovra" diventa difficile. Conseguentemente mi pare opportuno affrontare un tema forse più leggero ma altrettanto importante: la prima alla Scala. Perchè altrettanto importante:
a) perchè la prima alla Scala è un evento mondiale, atteso dappertutto e che conferma, se mai ce ne fosse bisogno, che il nostro Paese ha un asset che nessun altro Paese ha:  un patrimonio artistico, culturale, paesaggistico inimitabile che dovrebbe essere la prima fonte di ricchezza e di lavoro per tutti noi. Bellezze naturali, città d'arte, patrimonio artistico, mari e montagne e laghi meravigliosi sono un "prodotto" da valorizzare, da conservare e da "sfruttare" per produrre reddito, posti di lavoro e per fare entrare valuta con la quale pagare per esempio le nostre fonti energetiche
b) perchè il DON GIOVANNI di Mozart e Da Ponte è la conferma della vocazione europeista dell'Italia. I contatti con gli altri paesi sono intensi, vitali, arricchenti da secoli. Non dimentichiamo che Leonardo è morto ad Amboise, che Rossini ha trascorso la seconda parte della sua vita a Parigi, che forse Shakespeare era italiano d'origine, che il "viaggio in Italia" era una tappa obbligata nella formazione delle classi colte europee (Goethe, Stendhal....)
c) perchè il maestro BARENBOIM, un gigante non solo perchè un grande maestro ma perchè uomo universale e direi rinascimentale che elimina distanze, incomprensioni, differenze di razze, lingue  e religioni, ha affermato non più tadi di ieri, presentando l'opera in un teatro secondario, il valore insostituibile della cultura come patrimoonio di tutte le classi sociali, di tutti i ceti, di tuti i popoli.
In questi ultimi anni è stata prevalente la "cultura" dei grandi fratelli dei reality shows e similari. L'Italia, speriamo, sta cambiando rotta: che le parole del maestro siano di auspicio per un cambiamento di rotta anche nelle gerarchie dei valori culturali ed esistenziali.
E' con questo spirito che assisterò oggi pomeriggio, del resto sono venuto qui con gli amici della Associazione musicale Amilcare Ponchielli, al DON GIOVANNI. La musica di Mozart è di tutti e ci aiuta ad aprirci al mondo, non a barricarci nel nostro vissuto per paura di confrontarci con il nuovo e con il diverso.

martedì 6 dicembre 2011

LE STATSTICHE DEL MIO BLOG

Sono ad Abano Terme da ieri all'ora di pranzo. Ci resto fino a Govedì. Solito Hotel, il MIONI PEZZATO.
Stamattina ho già alle spalle quasi due ore di piscina termale (dalle 6 alle 7,45),bellissimo entrare in acqua al quasi buio, musica ayurvedica di sottofondo, silenzio assoluto, nessuno in acqua.  Poi, dopo una ricca prima colazione, ho aperto il mio sito ed ho verificato che proprio in quel momento il blog aveva raggiunto le 40.000 visualizzazioni (quando apro io  la mia apertura non viene contegggiata). Bel traguardo che mi conforta nel proseguire, Dedicherò i prossimi post a commentare le misure del governo Monti. Ho sentito tra le persone del gruppo con il quale sono arrivato commenti che denotano "incomprensione" del momento e valutazioni a mio avviso sbagliate, del tipo "non è cambiato niente". Considerato invece che, secondo me, è cambiato tutto  la mia "lezione" del martedì a Castellanza la terrò qui ad Abano in albergo nel tardo pomeriggio. Ho già trovat una ventina di persone interessate.

domenica 4 dicembre 2011

LA CONFERENZA STAMPA DEL PREMIER MARIO MONTI

Ho appena assistito in diretta sulla 7 alla conferenza stampa del premier. Debbo dire con sincerità che non ho apprezzato più di tanto l'intervento del premier e dei suoi ministri.
Premesso che è stato giustamente utilizzato lo strumento del decreto legge (mai ci furono più necessità ed urgenza) per cui le misure entrano immediatamente in vigore dopo la firma del Capo dello Stato e poi, in sede di conversione, i partiti si assumeranno le loro responsabilità, il limite maggiore della conferenza stampa è stato quello di non riuscire a illustrare con semplicità ai cittadini il contenuto dei provvedimenti presi. I cittadini sono frastornati, sono bombardati da mille fonti di informazione, molte delle quali in malafede, non capiscono bene quale sarà la reale portata delle misure e per prima cosa si chiedono...........ma a me dove mi si tocca................ reazione comprensibilissima. E' stato fatto sì uno sforzo per far comprendere le linee portanti dei vari provvedimenti, ma poi in sede di "comunicazione" delle varie misure il linguaggio è stato più per addetti ai lavori che per il comune cittadino. E' il limite maggiore della comunicazione dei governi nel nostro Paese, sia di quelli che fanno informazione in malafede sia di quelli, come il governo guidato da Monti, che sono in buonafede.
E' migliorata, la comunicazione, nella seconda parte della conferenza stampa, quella in cui i giornalisti hanno posto precise domande che hanno trovato riscontro in più precise risposte.
Domani sarà noto il testo ufficiale del provvedimento e la stampa riporterà con dovizia di particolari il dettaglio dei provvedimenti. E sulla scorta di ciò cercherò di fare le mie valutazioni al riguardo.
Chi mi segue ha notato che non ho proseguito, nelle settimane scorse, nel commento della famosa lettera del governo Berlusconi alle autorità europee. Quella lettera rimarrà agli atti della storia come esempio inarrivabile del tentativo di un governo di prendere per.............i fondelli (evitiamo le volgarità) una autorità superiore ed era carta straccia già al momento in cui fu sottoscritta.. Il governo Monti, questo dobbiamo riconoscerglielo, di tutto può essere accusato tranne che di raccontare "balle" e ha destato molta tenerezza  la commozione che ha sopraffatto la ministra Elsa Fornero nel momento in cui ha dovuto pronunciare la parola "sacrifici". La ministra è una di quelle donne piemontesi di vecchio stampo che fanno del decoro cifra della loro esistenza. Anche la Santanchè è piemontese, di Cuneo. Ve la immaginate la Santanchè che si commuove? Almeno in questo il cambiamento, in meglio, è stato radicale.

giovedì 1 dicembre 2011

IL MIO LIBRO "SULLA CRISI E DINTORNI"

Alcuni amici mi hanno contattato via mail o al telefono dicendomi: non scrivi da due giorni, va tutto bene? Debbo dire la verità: mi ha fatto enorme piacere constatare che ho degli amici sinceri che si preoccupano per me e sui quali posso contare, così come loro possono contare su di me. Tutto bene, li ho tranquillizzati. Il motivo è che mi sono dedicato, con l'aiuto prezioso dell'amico Carlo Torretta, a preparare la terza edizione del mio libro "Sulla crisi e dintorni".
Abbiamo eliminato gli errori di battitura o di spaziatura che ancora rimanevano, abbiamo numerato le pagine e, soprattutto, abbiamo cambiato formato passando dal formato A4 al formato "romanzo", più contenuto.
Oggi pomeriggio ho inserito il tutto in procedura e ne ho ordinata una copia. Se il  risultato sembrerà soddisfacente a me e a Carlo, ne farò fare una ristampa di un congruo numero, possibilmente entro il 20 del corrente mese, per farne mio augurio in occasione delle prossime festività.
Contemporaneamente sto raccogliendo il materiale di quanto ho scritto nel 2011 per farne oggetto un secondo libro che "racconterà" quanto accaduto nel corrente anno e farà il punto della situazione a fine 2011.
Quindi, tranquilli; da domani ricomincio a scrivere. Nel frattempo, vista anche l'ora, auguro a tutti coloro che mi leggono la buona notte.