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martedì 31 luglio 2012

IL GLORIOSO GINNASIO-LICEO "GIULIO PERTICARI" DI SENIGALLIA

Premesso che abbiamo deciso di prolungare di otto giorni il nostro soggiorno a Senigallia, stamattina ho preso alle 6 la bicicletta messa a disposizione, gratuitamente, dall'hotel, e ho fatto un giro "lento pedale"  per la città. Prima sul lungomare, dal Ritz fino al porto canale. Arrivato all'altezza di Uliassi, uno dei migliori ristoranti italiani, ho svoltato a destra fino in fondo alla banchina del porto canale dove a quell'ora c'è sempre qualcuno che pesca. Restato lì per qualche minuto, ho ripreso la bici ed ho fatto un giro in centro (Rocca, Piazza del Duca, Piazza Simocelli, Mercato). Già che ero lì mi son detto: "andiamo a vedere il mio vecchio liceo"
Una stretta al cuore: il palazzo è ancora lì, il liceo palesemente no. L'entrata è chiusa dalla vecchia cancellata grigia palesemente non verniciata da decenni. Un lucchetto anch'esso tutto scrostato e arrugginito la "ferma". Ma quello che è tragico è il fatto che tra la cancellata ed il primo scalino dell'ingresso c'è un mare di carte, cartacce, pacchetti di sigarette, "immondizie varie" che non vengono rimosse da tempo. Una brutta immagine per Senigallia e la sua cultura e la sua storia.
E sono andato con il pensiero al mio primo giorno al "Perticari" - il primo ottobre 1961.-
Ero lì in attesa di entrare con mille altri, vidi la targa e chiesi ad una ragazzina tutta compita che sarebbe poi stata mia compagna di classe per cinque anni: ma chi è Giulio Perticari? Risposta un po' schifata: ma è il genero del Monti. Capii che non era il caso di chiedere chi fosse Vincenzo Monti.
Che tristezza però: possibile che nessuno abbia pensato di ridare un po' di decoro al glorioso liceo che ha formato generazioni di senigalliesi e di noi "mandrogni", come direbbe Paolo Conte?

domenica 29 luglio 2012

BANCA DELLE MARCHE

Su Banca delle Marche ho scritto in passato con un post del 21 Ottobre 2010 dedicato allo IOR ed ad alcune operazioni di dubbia natura appoggiate sulla banca marchigiana. In un altro del 27 Febbraio 2010, invece, commentavo con stupore preoccupato la circostanza che la "cricca" di Anemone e Balducci avesse il proprio centro di interessi bancari in una Filiale romana dell'Istituto. Inoltre ero intervenuto nella vicenda SE.BA, una società di servizi bancari posseduta da alcune banche marchigiane, (Banca delle Marche in primis), in quanto ritenevo eticamente riprovevole che non si trovasse una soluzione per salvare il posto di lavoro a 35 persone facilmente ricollocabili all'interno delle banche proprietarie.
Ora torno in argomento in quanto in settimana si è interrotto il rapporto tra l'Istituto e il Direttore Generale Massimo Bianconi. Il comunicato ufficiale parla di risoluzione "consensuale" del rapporto di lavoro "nell'imminenza del raggiungimento dei limiti per il collocamento a riposo del banchiere" (che ha 58 anni). La verità chiaramente è altrove anche se gli articoli che appaiono quotidianamente sul Corriere Adriatico tendono a presentare una realtà senza ombre Bianconi ha lasciato su sollecitazione pressante di Bankitalia che ha - come anche riportato dal Corriere della Sera - avanzato pesanti riserve su alcune operazioni immobiliari della famiglia Bianconi che evidenziavano una commistione tra ruolo pubblico e interessi privati. Visto come evolveva il quadro, Bianconi ha preferito lasciare anzitempo il campo mettendosi in tasca un consistente premio di uscita ( si parla di tre milioni di euro. con uno sconto concesso magnanimamente dal diretto interessato) prima che emergessero altri elementi.
Bianconi in particolare è stato messo in difficoltà da una operazione impostata con il Gruppo Casale - abbondantemente finanziato da Banca delle Marche  e poi andato in decozione- dal quale una società riconducibile alla moglie del direttore generale ha acquisito un immobile ai Parioli di Roma al prezzo di 7 milioni di euro con un consistente sconto di fronte ai prezzi di mercato. L'operazione è stata finanziata all'acquirente da Tercas (Cassa di Risparmio di Teramo) poi commissariata.
Un'altra operazione similare su Treviso. Del resto già in anni passati era stato impostato analogo schema con il Gruppo Ricucci..
Ora io non voglio fare il moralista ma osservo che in qualsiasi paese occidentale operazioni della specie vengono valutate in maniera pesante tanto è vero che nessuno le fa, in Germania, in Finlandia o in Olanda.
Quindi è evidente che le ombre dei rapporti con la "cricca" di Anemone e Balducci, operazioni "over line"come le citate, una condotta, come dire, spregiudicata, hanno indotto la vigilanza di Bankitalia - che si accorge delle cose sempre quando i buoi sono già scappati - ad intervenire.
Mi auguro soltanto che il bilancio di Banca delle Marche non nasconda sorprese. Talvolta capita.
Dalla spiaggia di velluto di Senigallia Domenica 29 Luglio 2012

venerdì 27 luglio 2012

2.500 BEAGLES IN ADOZIONE

Come a tutti noto nei giorni scorsi è stato posto sotto sequestro in Lombardia un allevamento di "Beagles"destinati ad essere utilizzati per pratiche di vivisezione e similari. Ci sono 2.500 cagnolini da adottare.
Il nostro è un appello accorato affinché tutti quanti i 2.500 Beagles possano avere una casa ed una famiglia. La nostra Beagle CLIO, di cui alleghiamo due foto di quando l'abbiamo presa (aveva quaranta giorni) quattro anni fa, ci dà talmente affetto che è ormai una presenza insostituibile nella nostra vita. I Beagles sono affettuosissimi con i bambini, intelligentissimi e buonissimi.
Non abbiate timore ed adottatene uno. Non ve ne pentirete.
Alberto e Milena Pirani

FRANCO CORDERO, L'AURORA DALLE ROSEE DITA, OMERO, LA BIBBIA, CORTINA, SENIGALLIA

Leggo sul Corriere della Sera che Franco Cordero, l'intellettuale più arzigogolato del nostro panorama culturale, nel corso di un incontro a Cortina ha preso un abbaglio di quelli grossi per uno come lui attribuendo l'espressione "l'aurora dalle rosee dita" alla Bibbia e non all'Odissea come tutti noi comuni mortali sappiamo.
Quando mi imbatto in un articolo di Cordero su Repubblica sono preso tra due fuochi. Da un lato la tentazione di passare oltre senza leggerlo, dall'altro quella di leggerlo per capire quello che ha da dire di volta in volta. Debbo dire che ho difficoltà a comprendere quello che Cordero scrive visto lo stile barocco e involuto che ne contraddistingue la prosa.
Pensavo a Cordero stamattina alle cinque e un quarto quando sono sceso in spiaggia qui a Senigallia e "l'aurora dalle rosee dita" tingeva già di sé l'orizzonte. Il sole, un bellissimo sole rosso, è apparso all'orizzonte alle 5,50 su un mare calmissimo e bellissimo.
E pensavo che se invece di andare a Cortina fosse venuto a Senigallia gli avrei consigliato di leggere un mio post del 19 Giugno scorso nel quale dedicavo la mia attenzione all'argomento.
E gli avrei consigliato di scrivere in maniera più semplice, più chiara e più comprensibile. Ritornerebbe ad essere un comune mortale, con buona pace di tutti, come ha dimostrato di essere con il suo abbaglio.

giovedì 26 luglio 2012

A FACE AS THE ASS - ROBERTO FORMIGONI

C'è una new entry nella mia rubrichetta di cui al titolo: il Presidente della regione lombardia Roberto Formigoni. Non è che fino ad ora non ci fossero elementi per inserirlo ma è il suo atteggiamento di questi giorni che ne legittima in pieno l'ingresso.
In poche parole Formigoni, che è una delle persone più sgradevoli del panorama politico italiano, arrogante e presuntuoso come pochi, intollerante come un frate domenicano del cinquecento, di fronte ad accuse gravi di corruzione, di aver tratto utilità personali dal suo incarico istituzionale, reagisce come? Tutto qui? Ma chi sono questi magistrati che si permettono di disturbare la serenità del celeste? L'impressione è che lui, come altri, si consideri al di sopra ed al di fuori delle leggi, come un vecchio signore medioevale che il diritto lo faceva e lo amministrava. E quello che è più grave è che un tale atteggiamento viene tenuto da persona che si rifà ostentatamente a valori cristiani, di onestà, carità, sobrietà. E Don Verzè, e Formigoni, e lo IOR, e Scajola, per non parlare di Silvio, baluardo della difesa della fede nel mondo, nominato "defensor fidei"con motu proprio del Cardinal Bertone in attesa di diventare papa, tutti uguali, tutti a pieno titolo con una "face as the ass". Ma possibile che questa gente non ci faccia un po' schifo?

lunedì 23 luglio 2012

HOTEL RITZ SENIGALLIA( 4 STELLE) VS HOTEL AURUM PUNTA LICOSA (4 STELLE)

I primi quindici giorni di Luglio li abbiamo passati in Cilento all'Hotel Punta Licosa della catena Aurum, poi una settimana ad Ostra ospiti dei miei cugini, e da ieri siamo a Senigallia all'hotel Ritz sul Lungomare Dante Alighieri. 4 stelle l'Hotel in Campania, 4 stelle l'hotel qui nelle Marche.
Ciò consente di fare un utile confronto sull'offerta turistica del nostro Paese. Ribadisco che considero il turismo l'asset assolutamente più importante della nostra economia.
a) arrivo all'hotel: 
- Punta Licosa, dopo 9 ore di auto: è possibile avere qualcuno che aiuti a portare le valige in camera?(Notoriamente ho problemi di schiena) Risposta,, quasi seccata: non è previsto.
- Hotel Ritz, dopo venti minuti di auto da Ostra. Stessa domanda. Risposta: assolutamente sì.
b) il parcheggio:
- Punta Licosa: Dove posso parcheggiare? Risposta: o qui davanti all'hotel ma non c'è mai posto oppure abbiamo uno spazio a cinquanta metri. Uno sterrato con solchi di trenta centimetri in mezzo ad un campo nemmeno disegnato.
Ritz: Abbiamo un parcheggio videosorvegliato con accesso mediante cancello elettronico movimentato da un telecomando. Il suo posto è il n.43
c) la stanza:
Punta Licosa: un buco, vista mare, con terrazzino comunicante con altri, televisore "vecchio" E CLIO: stressata per ore in camera
Ritz: una stanza non grandissima ma con parquet al pavimento,televisore LCD, terrazzino autonomo  vista mare.
d) l'aria condizionata:
_ Punta Licosa: all'arrivo spenta: Il telecomando ve lo diamo stasera( erano le cinque del pomeriggio)
Ritz: funzionante ma impianto vecchio. Da sistemare
e) la ristorazione:
Punta Licosa: spazio ristorante tipo mensa aziendale. Servizio ai tavoli non previsto tranne che per portare via i piatti con velocità supersonica al minimo accenno di fine pasto
Ritz: sala ristorante ampia e con vista mare. Maitre e camerieri che hanno frequentato la locale  scuola alberghiera, e si vede.
f) il cibo:
Punta Licosa: ai limiti dell'indecenza i secondi:.Migliori i primi e gli antipasti ma sempre "ordinari". Vini scelti da persone che non ne capiscono niente
Ritz: variati gli antipasti, buoni i primi, qualche riserva sui secondi di pesce. Discreta la cantina
g) la spiaggia_
Punta Licosa: due file di ombrelloni  con lettini e sdraio in uno spazio angusto(ma non è colpa dell'hotel se spazio non ce ne è)
Ritz; spiaggia attrezzata con bar e ombrelloni e lettini ben distanziati
Servizi accessori: 
Punta Licosa; campo da tennis in cemento e campo da calcetto, piscina piccola, animazione serale di livello modesto
Ritz: tre piscine, biciclette in uso gratuito per spostarsi in città, escursioni in varie località ( a pagamento, negozi, animazione per i bambini
h) mare:
Punta Licosa: bellissimo, trasparente, pulito
Ritz: mare adriatico, con tutti i suoi limiti. Spiaggia di Senigallia bellissima con sabbia finissima
i) panorama:
suggestivo quello di Pinta Licosa. quello di Senigallia molto più monotono
IMPRESSIONE GENERALE_
Punta Licosa: un trattamento modesto, ambiente che "fà povero", personale non all'altezza di cui salvo soltanto il portiere di notte Francesco e la ragazza che ci serviva ai tavoli.
Una notazione a parte per il "Direttore d'albergo" di Punta Licosa: "tutto fuorché un direttore d'albergo"
RIFLESSIONE GENERALE
Fare turismo non è facile: il sud ha bellezze naturali mozzafiato ma l'offerta turistica, salvo poche eccezioni,  è mediocre; mediocre nell'approccio, nei servizi, nelle risposte. Senigallia ha una consolidata tradizione alberghiera
IO PREFERISCO NETTAMENTE SENIGALLIA E NON PERCHE' IN QUESTA TERRA CI SONO NATO

martedì 17 luglio 2012

IL DEBITO PUBBLICO ITALIANO - DATI AL 31 MAGGIO 2012

E' stato pubblicato ieri il consueto supplemento mensile al bollettino Bankitalia con i dati sul debito pubblico aggiornati al 31 Maggio.
Debito pubblico che continua inesorabilmente a crescere. Ha raggiunto i 1.966 miliardi - nuovo record assoluto -con un incremento di 17 miliardi nel mese di Maggio Il debito in mano a non residenti è ulteriormente sceso (dato a Marzo ultimo disponibile) a 684 miliardi con una diminuzione nel mese di 31 miliardi.
Nei primi tre mesi del 2012 il disimpegno degli investitori esteri è stato di 50 miliardi. Negli ultimi 12 mesi  il disimpegno è stato di 132 miliardi(dagli 816 del Marzo 2011 ai 684 del Marzo 2012.
La duration rimane alta (7,3 anni) ma con tendenza a ridursi.
La situazione è a mio avviso drammatica e non vedo da dove il governo possa aggredire un quadro generale che sta scontando decenni di gestione delle finanze pubbliche caratterizzata da mancanza assoluta di senso dello stato da parte dei governi con l'unica eccezione dei due governi Prodi, da corruzione diventata una piovra che tutto avvolge e dall'aver nascosto al Paese il reale stato delle cose. L'irresponsabilità berlusconiana e la"fantasia finanziaria tossica" di Tremonti hanno prodotto guasti difficilmente rimediabili anche se i mali risalgono a gestioni precedenti. L'allarme del 1992 non ha evidentemente insegnato niente ed ora Monti si trova a gestire, non senza errori da parte sua, una situazione di incombente default. L'ultimo appello sarà costituito dai dati di Giugno che registreranno le entrate IMU ma è evidente che ogni giorno che passa emergono situazioni di criticità che si sommano tra loro. Il sistema bancario è al collasso(MontePaschi, Unicredito che non ha pagato il premio di produzione ai dipendenti, qui nelle Marche è emersa in tutta la sua drammaticità la situazione di BANCA DELLE MARCHE (ritornerò sull'argomento). La regione Sicilia praticamente in situazione fallimentare. I buchi INPDAP. E poco mi consola aver lanciato da anni l'allarme (cfr. anche mio libro "Sulla crisi e ditnorni")
Sinceramente non so come finirà
God bless Italy
Da Ostra via Boccetta/via Fossarile 17 Luglio 2012

domenica 15 luglio 2012

S.B.STORY - PRIMA PUNTATA

E così apprendiamo dai media che S.B. - che io chiamo  "l'arcorauta" o "le bien-aimè" per le analogie che trovo tra la sua biografia e quella di Carlo VI di Francia - principale protagonista della rubrichetta di questo blog "a face as the ass" - ha deciso di scendere nuovamente in campo come candidato premier. 
Non fidatevi: il suo obbiettivo non è Palazzo Chigi ma il Quirinale. Solo che per arrivarci ha bisogno innanzitutto di rifarsi il look ( di qui il costringere la Minetti a dare le dimissioni da consigliere regionale della Lombardia, non si sa perché); probabilmente nei prossimi mesi si presenterà davanti al Palazzo di Castelgandolfo con il capo cosparso di cenere; inoltre è da aspettarsi che destinerà importanti somme ad  opere di carità e non è escluso che qualcuno dei suoi medici personali affermi che è in grado di guarire le scrofole imponendo le mani come i re taumaturghi medioevali.
Inoltre solo presentandosi come candidato premier potrà sperare di ottenere una nuova investitura popolare che giustificherebbe l'ascesa al colle. Di nuovo investito "dal popolo", che è così cretino da essere capace di farlo, potrebbe fare il nobile gesto di lasciare ad uno più giovane la guida operativa e ritirarsi a fare il padre della patria dall'alto del Colle, anche con l'attuale assetto costituzionale, va bene tutto. Se poi ci fosse bisogno di attivare qualche meccanismo per ottenere il consenso di deputati e senatori a partire dalla quarta votazione, basterà mettere a disposizione qualche centinaio di milioni di euro e se è vero che ogni uomo ha un prezzo - non è vero ma nel caso di deputati e senatori questo è vero per un gran numero di essi - allora il gioco è fatto
Visto che lui ridiscende in campo, vorrà dire che scenderò in campo anche io. Con questo post inizia un tentativo di giornalismo di inchiesta che nei prossimi mesi cercherà di dare qualche elemento di valutazione in più ai cittadini di questo Paese.
Il materiale sarà fornito dai tanti che in questi anni hanno scritto sul cavaliere, dal mio vissuto, dalla mia memoria, dalle mie agende. Non posso dire "dai miei archivi"in quanto ho sempre ritenuto disdicevole e moralmente non corretto "fare fotocopie" Questa è la prima puntata, introduttiva: ne seguiranno altre con le cadenze che la cronaca suggerirà.
Da Punta Licosa 15 Luglio 2012 ore 6,20

sabato 14 luglio 2012

PAESTUM UN SITO ARCHEOLOGICO EMOZIONANTE UN MUSEO ECCELLENTE

Giovedi mattina siamo andati a visitare Paestum. Una esperienza del tutto soddisfacente. Il sito archeologico, che ha nei tre templi di Poseidone, di Hera e di Cerere i punti di riferimento (il tempio di Poseidone è il meglio conservato di tutta la Magna Grecia) è conservato benissimo, pulito, senza carte, cartacce e sporco in giro e dà una sensazione di ordine che è in linea perfetta con la classicità che ne costituisce l'essenza. Il museo è interessantissimo, bene organizzato, ben illustrato da pannelli chiari e esausitivi e contiene reperti di bellezza assoluta.
Non voglio fare un commento al sito. Su Internet si trovano tutte le informazioni possibili.
Mi permetto solo esprimere soddisfazione per l'esperienza e mi permetto di suggerirne caldamente la visita a chi si trovasse da queste parti.
Da Punta Licosa 14 Luglio 2012 ore 14,30

mercoledì 11 luglio 2012

IL CILENTO

La nostra vacanza nel Cilento è entrata nella sua fase finale. Mi riservo di commentare a fine vacanza l'ospitalità alberghiera della catena che ci ospita. In questa sede parlerò invece semplicemente del Cilento-
Il Cilento si trova in Campania, in provincia di Salerno, e sulla costa, va dall'abitato di Agropoli al golfo di Policastro. Quasi cento chilometri di costa bellissima, con un mare bellissimo e pulitissimo,                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                               i cui punti più suggestivi sono, a mio avviso, Punta Licosa, la costriera prospiciente i piccoli centri di Pollica e Casalvelino e, soprattutto, Capo Palinuro - cantato da Virgilio - e le grotte che lo compongono, la costa di Marina di Camerota, con la grotta degli Infreschi.  Un susseguirsi di scorci veramente belli. Qualche giorno fa abbiamo percorso in auto la litoranea, una strada piena di curve e di tornanti estremamente interessanti, ieri in barca siamo arrivati fino alla grotta degli Infreschi a Marina di Camerota, prima di rientrare abbiamo intenzione di scoprire l'interno del parco: il Cilento fa parte del "Parco Nazionale del Cilento e del Vallo di Diano", uno dei più estesi  del nostro Paese.
Vicinissimo a Punta Licosa c'è il piccolo centro di Castellabate dal quale si gode una splendida vista della costiera amalfitana volgendo lo sguardo verso Nord e di Capo Palinuro volgendo lo sguardo a Sud.
In definitiva una delle zone più belle d'Italia, generalmente poco conosciuta - io non la avevo mai vista pur sapendo della bellezza del mare - e che merita il viaggio. Oltretutto in genere si mangia benissimo.
Unici nei - ma sono nei grossi - la solita approssimazione del Sud nell'offerta di servizi.
Ma di questo parleremo in un prossimo post.
Da Punta Licosa 11 Luglio 2012 ore 15,30

sabato 7 luglio 2012

ANCORA SUL G8 DI GENOVA, SUI FATTI DELLA DIAZ E SULLA SENTENZA DELLA CORTE DI CASSAZIONE

L'amico Antonino Pistritto ha commentato il mio post  sulla sentenza che ha confermato la condanna di esponenti delle forze di polizia per l'incursione nella caserma Diaz di Genova Bolzaneto, seguita da pestaggio bestiale di tutti coloro che risultavano presenti, per chiedersi e per chiedermi:
Si riuscirà a scoprire e condannare tutti i responsabili del massacro, in particolare i vertici politici?
Ho risposto che rimarranno zone d'ombra e che non si arriverà mai a condanne formali dei vertici politici ed istituzionali perché così è scritto nel DNA del nostro popolo che non pretende mai, a furor di popolo, di vedere la verità fino in fondo, dimentica in fretta e si accontenta di verità parziali.
Peraltro la responsabilità dei vertici politici è chiara ed evidente, come ho già scritto, ed è stata ferocemente individuata con la consueta lucidità ed intelligenza nella vignetta odierna di ELLEKAPPA su Repubblica.
Il primo personaggio dice al secondo:
"Mancano le scuse della cabina di regia del massacro alla Diaz"
E l'altro:"Berlusconi alle fioriere, Scajola all'insaputa e Fini che giustificava i mezzi"
Voi non potete saperlo, ma Berlusconi venne a Genova nell'imminenza del G8 e, verificato che gli alberi di limoni in città sul percorso che avrebbero dovuto fare i cosiddetti "potenti della terra" (Bush in primis), non avevano un numero sufficiente di limoni sui rami, aveva provveduto lui stesso ad appenderne un po' con lo spago: Sullo stile di Mussolini che trebbiava il grano a torso nudo. Che ci volete fare, questi uomini della Provvidenza sono fatti così.
Quanto a Scajola, lui è ormai per tutti l'uomo dell'insaputa. Fini, infine, allora era tutto "pappa e ciccia" con Silvio e non gli era dispiaciuto fare il fascista.
Questa è la storia del nostro Paese e il passato non induce all'ottimismo per il futuro-

venerdì 6 luglio 2012

SUA SANTITA' di GianLuigi Nuzzi

Ho cominciato a leggere - sono a buon punto - il nuovo libro di Nuzzi sugli intrighi di palazzo all'interno della curia vaticana. In passato avevo letto, di Nuzzi, "Vaticano spa", di cui avevo apprezzato la esauriente ricostruzione di importanti fatti accaduti negli anni scorsi all'interno dello IOR.
 Nuzzi non mi sta particolarmente simpatico, tutt'altro, ma gli riconosco che fa buon giornalismo di inchiesta, come del resto fanno la Gabanelli, Travaglio ed altri. E' un genere di giornalismo che apprezzo particolarmente perché si basa su documenti, incontrovertibili, e dall'analisi dei documenti trae spunto per riflessioni e valutazioni. Poi ogni autore da dei fatti una sua interpretazione ma il doversi attenere ai "documenti" costituisce un vincolo oggettivo che impedisce interpretazioni non documentate o fantasiose.
Sulla vita interna dei Palazzi vaticani e dello IOR spunti di riflessione emergono tutti i giorni e sono di particolare interesse per i risvolti che hanno sulla vita del nostro Paese sul quale l'influsso del Vaticano è costante.
In passato ho scritto più volte sullo IOR, su vicende economiche che vedono coinvolta la Santa Sede, sulla figura di Marco Simeon, il giovane dirigente che con la sua rapida ascesa si è attirato le invidie di molti, sia all'interno dei sacri palazzi che all'esterno. La lettura del nuovo libro di Nuzzi  sollecita nuovi spunti di riflessione.
Il libro potrebbe avere un sottotitolo: "Tanto andò Bertone al lardo.....,dello IOR e di altro, che ci lasciò lo zampino"
Dalle carte emerge un quadro abbastanza chiaro: il cardinal Bertone, segretario di Stato e uomo di fiducia di Benedetto XVI, ha gestito il suo ruolo di segretario di Stato essenzialmente "pro domo sua"utilizzando la fiducia del Papa e l'indubbia importanza del ruolo per tessere una serie di trame tendenti a rafforzare la sua posizione in vista del conclave che dovrà decidere sulla successione di Benedetto XVI. Ciò facendo ha urtato le sensibilità, le personalità, le intelligenze, le ambizioni, di molti, tanto è vero che, mi sembra, in questo momento la posizione di Bertone vacilla. Di qui il sottotitolo che ho ritenuto meriti il libro di Nuzzi. Il quadro che emerge mi trova perfettamente d'accordo, come ho avuto modo di scrivere in passato
E vediamo le partite nelle quali Bertone è rimasto impegnato:
- ha cercato di scavalcare la CEI nel ruolo di gestore dei rapporti con la politica in Italia scontrandosi con due intelligenze lucidamente gelide come quella del cardinal Bagnasco e del suo predecessore Ruini che hanno messo in campo tutti i mezzi di contrasto possibili
- ha rimosso con brutalità  monsignor Viganò dal suo incarico di Segretario Generale del governatorato, l'ente che gestisce gli acquisti, gli appalti di Oltretevere, al quale era stato designato per riportare ordine amministrativo e morale nella gestione finanziaria degli Enti vaticani centri di spesa per precisa volontà del Papa, scontrandosi con il carattere ruvido e permaloso del porporato lombardo che ha visto la sua designazione a"Nunzio Apostolico a Washington" come un "promoveatur ut amoveatur" che interrompeva oggettivamente l'azione di risanamento, razionalizzazione ed eliminazione di zone grige di scarsa trasparenza e di vera e propria corruttela che Viganò aveva iniziato con successo a fare.
- per gli stessi motivi ha fatto rimuovere dal ruolo di Presidente dello IOR il Dr. Gotti Tedeschi che si era posto nell'ottica di assicurare all'Istituto una gestione più trasparente anche per ottemperare alle richieste formalmente avanzate dalle autorità internazionali per poter annoverare l'Istituto tra quelli meritevoli di essere tolto dalla "black list" degli enti opachi              scontrandosi, Gotti Tedeschi, con il Direttore Generale Cipriani, sostenuto da Bertone, che oggettivamente operava per il mantenimento dello "status quo". Rammento al riguardo che è notizia di questa settimana che gli ispettori internazionali non hanno ancora dato il loro nulla osta alla rimozione dello IOR dalla "black list"
- ha rimosso con brutalità il cardinal Tettamanzi dal ruolo di Presidente dell'Istituto Toniolo, che sovraintende alle attività dell'Università Cattolica del Sacro Cuore, costringendo quest'ultimo a prendere carta e penna e scrivere direttamente al Papa visto che nella lettera di rimozione si faceva cenno all'esecuzione di una precisa volontà papale
- Bertone è stato visto come il mandante della campagna di stampa ordita dall settimanale "Il giornale" allora diretto da Vittorio Feltri che portò alla rimozione del Dr. Boffo da Direttore dell'Avvenire
- è stato criticato da più parti l'appoggio incondizionato dato dalla Segreteria di Stato al Governo Berlusconi  e ai rapporti con quest'ultimo tramite l'asse di ferro tra Bertone e il Dr. Gianni Letta
- è stato criticato ed ha dato fastidio a molti lo spazio dato al Dr. Marco Simeon e all'asse con Geronzi. Addirittura Monsignor Viganò - con perfida ingenuità di cui solo i rappresentanti del clero ad un certo livello sono capaci - in una lettera inviata a Bertone e pubblicata a pagina 66 del libro di Nuzzi usava queste espressioni: "Per quanto riguarda il Dr. X (Marco Simeon ndr) pur essendo per me più delicato parlarne, atteso che dai media risulta persona particolarmente vicina a Vostra eminenza, non posso tuttavia esimermi dal testimoniare che, da quanto personalmente sono venuto a conoscenza in qualità di delegato per le rappresentanze pontificie, il dottor X risulta essere un calunniatore (nel caso a mia precisa conoscenza di un sacerdote) e che lui stesso è un omosessuale. Tale sua tendenza mi è stata confermata da prelati di curia e del servizio diplomatico. Su questa grave affermazione che faccio nei confronti del Dr. X sono in grado di fornire i nomi di chi è a conoscenza di questo fatto, compresi vescovi e sacerdoti"
Il maldestro tentativo di Monsignor Viganò non gli ha evitato - osservo io - di essere rimosso come paventava.
Del resto - osservo sempre io - Simeon è superprotetto, oltrechè da Bertone, anche da Geronzi che subito ne intui le potenzialità a suo tempo, nonnchè sodale di Bisignani , noto a tutti coloro che seguono le vicende dei poteri più o meno occulti nel nostro Paese. Personaggi del calibro di Matteo Arpe, di Nagel e di Pagliaro hanno dovuto faticare non poco per arginarne il potere.
- Bertone è stato pesantemente criticato per la gestione dell' "affaire" Ospedale San Raffaele
In sintesi il quadro generale che esce dal libro di Nuzzi, e che personalmente condivido, è quello di una feroce lotta di potere all'interno della Chiesa tra l'asse Bertone, prelati a lui legati, Marco Simeon,Cipriani,  Geronzi, Letta, Governo Berlusconi, e un altro asse costituito da Bagnasco Ruini,  tutti i prelati che si sono sentiti umiliati o scavalcati da Bertone (uno per tutti il cardinal Tettamanzi), Gotti Tedeschi, Viganò e buona parte dell'apparato che ha sentito come "anomalo" l'attivismo di Bertone.
Sullo sfondo un Benedetto XVI poco avvezzo per carattere ed inclinazioni ad interessarsi e lasciarsi coinvolgere in lotte di potere di questo tipo ma che, è mia impressione, è stato ora costretto dai fatti a prendere in mano la situazione e riconsiderare l'operato di Bertone che, sempre a mio avviso, verrà avvicendato naturaliter il prossimo autunno.
Anche perchè è notizia di oggi quella di un nuovo terrificante scandalo finanziario che coinvolge il vaticano. L'IDI (Istituto Dermatologico dell'Immacolata) sembra abbia un buco  che potrebbe arrivare a 800 milioni di euro (oltre 1.500 miliardi delle vecchie lire), soldi sottratti alle casse dell'ente in anni ed anni di spoliazioni da parte dei dirigenti dell'Ente stesso.
Chissà con che criteri erano stati scelti; certo che dopo lo scandalo San Raffaele, lo scandalo continuo costituito dallo IOR, le continue ingerenze del Vaticano nellle nostre vicende interne ( è di ieri la notizia che sono stati ridotti i fondi alle università pubbliche mentre sono stati incrementati  quelli a favore degli enti privati), si è portati a ritenere che una "Avignone 2" non guasterebbe.
Ma "chi si prende la rogna" come direbbero a Roma?
Mi riservo di riprendere l'argomento in un prossimo o in prossimi post. L'argomento mi sembra interessante ed  intrigante.
Da Punta Licosa, Cilento, 6 Luglio 2012 ore 16,30

IL G8 DI GENOVA E I FATTI DELLA CASERMA DIAZ

In questi giorni le cronache stanno riportando all'attenzione di noi tutti i fatti del G8 di Genova e della caserma Diaz.
Mi sembra opportuno ribadire quanto ho detto e scritto in passato.
Io ai tempi del G8 lavoravo a Genova in Piazza De Ferrari a venti metri da palazzo ducale.
Ed ero così sicuro che a Genova sarebbe successo quello che poi è successo cioè "prove generali di fascismo in attuazione del piano eversivo pensato ed organizzato dalla P2 e da Licio Gelli"che me ne andai in vacanza, in quei gironi di Luglio, il più lontano possibile, alle Maldive, e rientrai a Genova il martedì a G8 concluso.
La mia opinione non è cambiata negli anni, anzi si è rafforzata e penso che tutti quanti dovremo attentamente continuare a vigilare perché tentativi di conculcare la democrazia nel nostro Paese non abbiano a ripetersi.
Da Punta Licosa 6 Luglio 2012 ore 7

mercoledì 4 luglio 2012

IL CILENTO

Siamo nel Cilento da lunedì pomeriggio. Il tempo di installarsi, di fare il primo bagno, ieri mattina dalle 5,43 fino alle 6,31: Panorama superbo dalla terrazza dell'albergo, acqua del mare calda e limpida.......per il resto i soliti difetti del Sud................sciatteria in tante piccole cose. ma non voglio fare un processo all'organizzazione degli imprenditori del sud.
Siamo in provincia di Salerno, lungo la costa e non dista molto da capo Palinuro. Riferirò con articolo a parte circa il prosieguio della vacanza. Per ora solo per informare che per qualche giorno scriverò da Punta Licosa

domenica 1 luglio 2012

MARIO MONTI - UN ECONOMISTA UNO STATISTA DALLA VISIONE LUNGA

Mario Monti non ha studiato economia al CEPU come altri, e si vede. Ripercorriamone il curriculum. Nato a Varese nel 1943, si laurea in economia alla Bocconi nel '65. L'anno successivo vince una borsa di studio e trascorre un anno alla Università di Yale dove ha come professore, tra gli altri, James Tobin che nel 1981 verrà insignito del Nobel per l'economia e che viene sempre più frequentemente citato, in questo ultimo periodo, per la "Tobin tax", la imposta  sui movimenti bancari che da lui prende nome. Diventa professore ordinario nel 1969 (a 26 anni) presso l'università di Trento che, se ben ricordo, aveva in quel periodo Nino Andreatta come rettore. Dal 1970 al 1985 insegna a Torino per poi passare alla Bocconi dove ricopre il ruolo di Direttore dell'Istituto di Economia Politica e successivamente ne diventa rettore (dal 1989 al 1994) e quindi Presidente. Numerosissimi gli incarichi ricoperti, tra i quali il più prestigioso quello di Commissario Europeo designato nel 1994 dal governo Berlusconi e confermato nel 1999 dal governo D'Alema. Collabora con Prodi, nel frattempo nominato Presidente della Commissione Europea, come commissario delegato alla concorrenza.
Se ho voluto dilungarmi sul percorso del Professor Monti è perché spesso si dimentica che per rappresentare degnamente il proprio Paese sulla scena internazionale sono necessarie competenze, esperienze, conoscenze, attestati di stima che pochi hanno; taluni ne sono totalmente sprovvisti e pertanto risultano UNFIT a ricoprire incarichi di rilievol
Ed è solo con la credibilità e la stima guadagnate in una vita di lavoro e di studio che Monti è riuscito a far passare una linea di politica economica in seno alla Unione Europea che avrà a mio avviso benefici effetti sul futuro del nostro Paese nel più vasto ambito della piena attuazione del "disegno europeo" che è stata la intuizione ed il merito storico di illustri statisti dei più importanti paesi europei nel più recente passato.
Io non parlerei di vittoria di Monti e di sconfitta della Merkel. Qui non si tratta di partite di calcio; si tratta di scelte di politica economica non facili da fare e che richiedono sempre una certa qual dose di compromesso.
Cosa ha ottenuto Monti di così importante?
E' semplicemente riuscito, se vi par poco,ad arrestare la deriva in atto che stava rapidamente portando allo sbriciolamento dell^unione a 27 che rimane a mio avviso un progetto fondamentale per assicurare ai cittadini del vecchio continente benessere economico, libertà e pace.
Sul piano tecnico ha ottenuto, di concerto con Spagna e Francia, che:
a) il fondo salva Stati (Efsf/Esm) possa essere utilizzato per acquistare titoli di stato emessi da quegli stati dell'Unione che, attaccati dalla speculazione, corrano il rischio di dover pagare tassi troppo alti per collocare il proprio debito sovrano. Se lo spread con i bunds tedeschi sale oltre un certo limite, interviene il fondo. Non è stata ancora definita la soglia, il testo recita "in modo flessibile ed efficace", ma importante è il messaggio. Speculatori attenzione che comunque interviene il fondo
b) che il fondo salva Stati sia utilizzato per ricapitalizzare il sistema bancario spagnolo in serie difficoltà. Sia chiaro che se cade un tassello come la Spagna cade tutta l'impalcatura e non è interesse di nessuno che ciò avvenga, né della Germania né degli Stati Uniti. Non è un caso che Obama abbia seguito da vicino e sostenuto l'azione di Monti che è stato il principale artefice del tutto: Hollande non poteva esporsi troppo e il premier spagnolo era troppo in difficoltà per poter agire direttamente.
c) che la BCE sia responsabile per il futuro della vigilanza bancaria sugli istituti di credito europei .
E' una cessione di sovranità per i singoli stati ma è un ulteriore passo avanti verso una sempre maggiore integrazione dei mercati finanziari dei Paesi dell'Unione. La BCE in prospettiva è destinata ad assumere il ruolo che negli USA è svolto dalla Federal Reserve
d) che venissero messi a disposizione degli Stati membri 120 miliardi destinati alla crescita delle economie che è stagnante in tutta Europa. Inoltre è stato rafforzato il ruolo della BEI il cui capitale è stato aumentato di 10 miliardi e che potrà aumentare i finanziamenti al mondo delle imprese, in particolare sotto forma di project financing
e) infine è stata presentato al summit da parte del Presidente stabile del consiglio europeo, il belga Van Rompuy, il rapporto sul rafforzamento dell'Unione economica e monetaria E' stato deciso di realizzare una "road map" per accelerare il processo di integrazione.
Questi sono i provvedimenti nevralgici presi nell'ultimo summit.
Domanda: è meglio che a questi summit ci vada Monti coadiuvato da Grilli o che ci vada il noto economista del C.I.T. (Cepu Institute of Technology) accompagnato da Maroni armato di scope di saggina di ultima generazione?
Io la rispoosta ce l'ho. Vedete Voi.
Dalla Terrazza di via Fagnano 27 ultimo post prima delle vacanze.

LE STATISTICHE DEL MIO BLOG

Oggi domenica 1 Luglio il blog ha raggiunto le 55.000 visualizzazioni. Lettori sempre tanti, commenti sempre pochi. Sto ascoltando con le cuffie la quarta di Brahms e ci stiamo accingendo a partire per le vacanze. Buona domenica, un in bocca al lupo per la partita di stasera e lunga vita ai professori, in particolare al Professor Prodi e al Professor Monti. Che bella accoppiata sarebbe, pensateci un po'