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mercoledì 30 gennaio 2013

MARCO TULLIO CICERONE - PRO MARCELLO

In tempi bui come quelli che stiamo attraversando, nei quali il senso dello Stato appare completamente smarrito, nei quali la guerra per bande sembra l'unico modo per fare politica, nei quali "il particulare,"come diceva Guicciardini, prevale su tutto e su tutti, può essere utile chiedere soccorso ai nostri padri per ritrovare la via smarrita e ridare senso alla nostra convivenza.
Marco Tullio Cicerone, che certo non è il più fulgido esempio di coraggio e coerenza politica e civile ma al cui confronto impallidiscono gli attuali "leaders"- si fa per dire - politici, pronunciò questa orazione in senato nel 46 a.c.  per ringraziare Cesare che aveva consentito il ritorno in patria dell'amico Marcello che, pompeiano, si era auto esiliato a Mitilene dopo la vittoria di Cesare a Farsalo. L'orazione raggiunse lo scopo........peccato che durante il viaggio di ritorno Marcello fu ucciso al Pireo da un suo intimo(e secondo me Cesare, non so perché, c'entra)
L'orazione è lunga e se volete leggerla tutta, in latino con traduzione a latere...................c'è GOOGLE e uno dei suoi tanti miracoli.
Non voglio né commentarla né riassumerla. Mi limito a dire che esalta la libertà, la dignità di essere e sentirsi uomini (e donne) liberi e il senso dello Stato. Mi auguro di sollecitare la curiosità  di taluno dei miei lettori, che sono di più dei venticinque di manzoniana memoria, e fornir loro lo spunto per alcune riflessioni sullo stato attuale della REPUBBLICA parola che, è utile ricordare,. deriva dal latino RES (cosa) PUBLICA e non RES (cosa) NOSTRA.
Dedico questo post a quella gran donna che è Vanna Vernizzi che ha avuto la fortuna di fare il classico al mitico "D'Oria".......................... ma anche quelli del Perticari di Senigallia non erano male.

lunedì 28 gennaio 2013

JONATHAN SWIFT - I VIAGGI DI GULLIVER - LA QUESTIONE MORALE

Ogni giorno i mass media portano alla nostra attenzione episodi di mal governo, di appropriazione e utilizzo privato del patrimonio collettivo, di comportamenti "contra legem" da parte della classe politica ormai talmente ripetitivi che i cittadini da un lato vedono salire il disgusto in loro ma, al contempo, si sentono sempre più impotenti e smarriti, anche perché tutti i tentativi finora fatti di trovare alternative al sistema dei partiti così come attualmente organizzati  si sono rivelati del tutto insoddisfacenti. Anche il governo tecnico, che nella prima parte del suo mandato aveva dimostrato  di poter rappresentare un modo diverso di gestire la cosa pubblica, nei mesi successivi si è come involuto                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                           e ha dato la sensazione di aver perso la consapevolezza del senso del mandato conferitogli.
La questione morale è tornata ad essere percepita come centrale per il futuro del Paese da parte di larghi strati di cittadini.
Il quadro così delineato e che trova concordi molti mi ha fatto fare un collegamento con un passaggio dei Viaggi di Gulliver di Jonathan Swift che ricordavo solo a grandi linee. Ho rintracciato il testo - Google fa miracoli - che si è confermato strumento prezioso per interpretare le necessità dei tempi oggi come all'epoca in cui Swift scriveva (1726). Vi riporto integralmente il passaggio lasciandolo alla vostra valutazione:
"Onestà più che altezza di ingegno viene richiesta per ottenere le cariche; poiché si pensa che, essendo necessario al genere umano un governo, la provvidenza non può aver fatto dell'amministrazione dei pubblici affari una scienza misteriosa ed oscura, da affidarsi solo a spiriti singolari e sublimi, come se ne trovano si e no un paio in un secolo; ma essi credono (siamo nel Paese di Lilliput) invece che la lealtà, la giustizia, la moderazione e simili virtù siano alla portata di tutti e chi le possiede possa, con un po' di buon senso e di pratica , rendere i maggiori servigi al proprio Paese. Invece la mancanza di virtù morali non può, secondo essi, venir compensata da nessuna superiorità intellettuale; anzi chi possedesse quest'ultima senza avere buoni costumi e onesta fede diventerebbe assai più pericoloso, come pubblico funzionario, d'un uomo perbene anche se indotto e di mediocre levatura; poiché gli errori d'un uomo onesto non possono portare mai tanto nocumento quanto le tenebrose trame di un ministro scellerato che troverebbe nella propria intelligenza i mezzi necessari per fare il male impunemente"                                                                       
A me sembra che le parole di Swift, a distanza di poco meno  di tre secoli, siano pienamente condivisibili. Condivido il giudizio con il mio amico Mario Brambilla Pisoni

IL SONNO DELLA RAGIONE

Silvietto nostro ha dichiarato ieri che i "comunisti" che non sanno governare una banca, come possono pensare di governare un Paese. Sarà adatto lui:

domenica 27 gennaio 2013

27 GENNAIO GIORNO DELLA MEMORIA SECONDO POST

Da cittadino dell'Unione Europea, della Regione Lombardia, della Provincia di Varese, della città di Busto Arsizio, da cittadino italiano non ebreo ma con cognome all'ebraismo riconducibile, dico BASTA, BASTA, BASTA.
Chi non si riconosce nei valori fondanti della Costituzione Repubblicana nata dalle sofferenze e dalle speranze dei nostri padri, va preso a calci in culo e a calci in culo accompagnato ai confini dello Stato sia che sia sveglio sia che dorma.

MONTEPASCHI - DALLA BUFERA ALLA TRAGEDIA

L'affaire  Montepaschi sta evolvendo nella maniera che temevo. Si comincia a scavare e man mano che si procede emergono palate di fango sempre più nero, sempre più maleodorante, sempre più disgustoso.
Nel mio post del 29 Giugno 2012 che ho titolato "Il Monte dei Paschi, una banca sprofondata nel nulla" e al quale mi permetto rimandare per brevità i miei lettori, scrivevo:
"......................come si è arrivati a tutto questo? Il mercato è cambiato, indubbiamente, l'attività bancaria è meno remunerativa che in passato, errori gestionali ne hanno fatti tutti, ma quando gli errori si susseguono uno dietro l'altro, io che mi  rifiuto di credere alla stupidità e alle ingenuità dei vertici di qualsiasi azienda in qualsiasi settore, sono portato a credere che ci sia dell'altro"
E il "dell'altro"che la procura della Repubblica e la guardia di Finanza stanno cercando e sulle cui piste ormai sono arrivati, assume la dimensione di 2 miliardi che al momento in cui fu acquistata la Banca Antonveneta dal banco Santander, alla fine del 2007, presero una direzione diversa. Mi spiego: 7 miliardi furono bonificati direttamente al Banco di Santander mentre altri 2 miliardi confluirono su un conto  di una banca londinese nella disponibilità del Santander.
Questi 2 miliardi sui quali si indaga potrebbero essere la "mega tangente"fatta pagare agli azionisti Montepaschi e entrata nelle tasche di politici, banchieri, managers. intermediari ecc.
In sintesi il prezzo vero era 7 miliardi - ma il valore reale della banca non era superiore a tre - al MPS l'acquisizione costò 9 miliardi, 2 miliardi se ne andarono in mazzette e, sembra, siano rientrati in Italia "scudati"usufruendo dei benefici delle operazioni così care a Tremonti.
Seguirò con attenzione gli sviluppi della situazione perché se è vera l'ipotesi ed è giusta la pista che gli inquirenti stanno seguendo, la mega tangente sarebbe di gran lunga la più sostanziosa della storia del nostro Paese, facendo impallidire la tangente ENIMONT che fino ad ora occupa la posizione di primato.
Ma chi sono gli uomini che hanno "pastrugnato" intorno alla operazione?
- GIUSEPPE MUSSARI  -Presidente del Monte dal 2006 all'Aprile 2012 (in precedenza era stato Presidente della Fondazione) Dal 2010 fino a pochi giorni fa Presidente dell'ABI. Nato a Catanzaro e trapiantato a Siena dove si è laureato in Giurisprudenza è sempre stato una figura di rilievo a Siena, con stretti contatti con il PC, PDS, DS, PD locale
- ANTONIO VIGNI - Direttore Generale   
- GIANLUCA BALDASSARRI - Direttore dell'Area Finanza, il più spregiudicato operatore del nostro mercatonel primo decennio del nuovo millennio coadiuvato dal suo Vice ALBERTO CANTARINI
GABRIELLO MANCINI - Presidente   della Fondazione
Questi sono gli uomini. Bisognerà poi vedere se, dietro, c'è il partito o ci sono uomini del partito.
Io la mano sul fuoco non la metto per nessuno. Ma quel "li sbraniamo"di Bersani non mi è piaciuto per niente (ma cosa vuol sbranare) come non mi è piaciuto il solito tono arrogante di D'Alema.
Ovvio che Lega e PDL si siano scatenate. Alla prima vorrei ricordare, anzi vorrei ricordarlo a quei militanti di base che a suo tempo sottoscrissero quote di BANCACREDITNORD, che i loro soldini sono stati dati ad alcuni amici dei vertici leghisti e non sono più rientrati tanto che la banca, di fatto fallita dopo poco tempo dall'inizio dell'attività fu fatta acquistare da Bankitalia (Fazio) a Banca Popolare di Lodi (Fiorani) che di Fazio era il pupillo.
Quanto a Silvietto nostro che in tutta la ormai lunga vita non ha fatto passare un giorno senza commettere un reato, taccia, per favore taccia. Verdini invece, che ha spolpato la "sua"banchetta, parli,  parli pure che lo sbrano io.
Continua

27 GENNAIO GIORNO DELLA MEMORIA

Il cognome Pirani è un cognome di chiara origine ebraica. Mario Pirani, il noto giornalista, non lo ha mai negato. E' un cognome diffuso nelle Marche  da dove io provengo (Ancona è sempre stato uno dei porti più importanti per i collegamenti con la Grecia ed il medioriente) . Ferrara, la città più "ebrea" d'Italia, e Mantova. Io ho ricevuto una educazione cattolica, ho fatto il chierichetto, e nella mia famiglia non ho mai avuto alcun segnale che mi riconducesse all'ebraismo; peraltro ho rintracciato uno stemma di famiglia che recita:
"Famiglia originaria  di Ferrara riconosciuti patrizi di San Marino. Maschi.
 Discendenti Eugenio di Angelo di Mosè Jacob - figlio Marcello 1875
E' iscritta nel libro d'oro delle famiglie nobili italiane con il titolo di Nobili di San Marino -Maschi e Femmine.
Arma: di rosso al pero naturale sostenuto a destra da un leone d'oro rivoltato con uno scudetto d'argento appeso all'albero carico del motto "Possum quod volo"
Cimiero: un leone nascente."
Io comunque non sono credente per cui per me ebrei e cattolici pari sono.
Però mi avrebbe dato fastidio non poco se qualcuno, prendendo spunto dal  mio cognome, avesse ritenuto di mandarmi a finire i miei giorni in una camera a gas e successivo forno crematorio.
E' per questo che io sto con Spinoza, con Voltaire, Diderot, D'Alembert e Kant,  con gente che cerca di usare la ragione "pour bien conduire sa vie".
Ma ricordiamo, ricordiamo, ricordiamo affinchè le nuove generazioni sappiano: la memoria e la profondità del tempo sono forse l'unica cosa che ci distingue dagli altri mammiferi

venerdì 25 gennaio 2013

MONTEPASCHI UNA BANCA NELLA BUFERA

Il 29 Giugno 1912(°) ho scritto un post che ho titolato: "Montepaschi, una banca sprofondata nel nulla" L''ho riletto stamattina: non ne cambierei una virgola per cui mi permetto rimandare integralmente ad esso
I nodi, tutti i nodi, vengono sempre al pettine, prima o poi. Adesso le difficoltà della banca vengono  strumentalizzate per attaccare Bersani e il PD. Ora chiariamo le cose: degli errori gestionali e degli eventuali reati commessi dai vertici aziendali ne rispondono i vertici aziendali. I quali hanno occultato il contratto con Nomura, non hanno contabilizzato alcune operazioni commettendo a mio avviso illeciti gravi. Ma su questo è competente la magistratura.
 Non dobbiamo però nascondere che il Presidente Mussari era designato dal PD senese, che il sindaco di Siena è PD e quindi c'è una responsabilità politica nell'accaduto. Per me la vicenda conferma che gli uomini ex DS e ora PD di banche e Finanza capiscono poco.(°) Ve la ricordate la frase di Fassino al telefono? Ma allora abbiamo una banca. Mi ricorda una poesia dell'infanzia, La vispa Teresa. E con chi parlava Fassino? Con Consorte al quale sono stati trovati in un conto 49 milioni di euro. E' una consulenza. Mi faccia vedere il contratto. Non abbiamo stipulato alcun contratto. E allora chi mi dice che è una consulenza. Sembra piuttosto una "mazzetta"
Il Monte Paschi si salverà? Si, in qualche modo si salverà ma il Paese ha dato una ulteriore prova di inaffidabilità, di scarso rispetto delle regole, di vuoto di democrazia e di potere correttamente inteso ( Nave senza nocchiero in gran tempesta, non donna......................ma "bordello")
GOD SAVE ITALY
ERRATA CORRIGE: Ovviamente è il 2012 non il 1912
(°) o capiscono troppo

IL CONCERTO GROSSO

Oggi riparliamo di musica, in particolare del "Concerto Grosso". Cosa  era o è il concerto Grosso? E' una composizione musicale affermatasi nel medio barocco (seconda metà del '600 prima metà del '700) caratterizzata dal "concertum"- cioè il gareggiare - tra il concertino (due violini e un violoncello) e il "concerto grosso" o "tutti", un ensemble completo di strumenti ad arco (violini, viole, violoncelli, contrabbassi) accompagnati da uno o più strumenti che realizzano il "basso continuo" (in genere il clavicembalo o anche l'arpa)
Quindi immaginate una grande sala con al centro i tre strumenti del concertino e intorno a loro gli strumenti del concerto grosso che "dialogano" o "si confrontano" o "gareggiano" tra di loro. Ne viene fuori un risultato gradevole, molto più vivace della musica del tempo che avendo il "basso continuo" come elemento portante a prima vista, meglio " a primo ascolto", dà una impressione di maggiore ripetitività.
Concerti grossi composero  Handel (12), Corelli ( 12 pubblicati nel 1714) Albinoni ( 12), Torelli (12 pubblicati nel 1709), Stradella (12)
Io allego il primo dei 12  concerti grossi di Handel.
Sottolineo ancora l'etimologia della parola "concerto" che deriva dal latino certare (certamen)
Se ci pensate il concerto n 1 per pianoforte e orchestra di Chopin, come dice la parola, è il dialogo tra uno strumento solista - in questo caso il pianoforte - e l'orchestra. Ma ci sono concerti per "violino ed orchestra" per violoncello e orchestra" e così via
NOTAA : Il basso continuo è l'accompagnamento strumen tale che conduce il discorso di insieme seguendo le tracce della parte più grave della partitura

giovedì 24 gennaio 2013

DERIVATI: TANTO TUONO' CHE PIOVVE

 Sui derivati ho scritto copiosamente in passato mettendo in evidenza i gravi e difficilmente valutabili rischi intrinsechi che le operazioni incorporavano. Avevo lanciato più volte il "red warning". Vi riporto le date in cui ho pubblicato gli articoli più significativi;
- 17 Marzo 2012
- 26 e 30 Aprile 2012 nei quali cominciavo a quantificare il rischio derivati a livello sistema in circa 200 miliardi. Ora l'inchiesta del "Fatto"parla di 193 miliardi complessivi
- 1 Ottobre 2012 nel quale cercavo di spiegare il tipo di approccio che le banche usavano nel proporre la stipula dei derivati alle aziende e agli enti pubblici
- 8 Giugno 2012 e 20 Giugno 2012
- 13 Luglio 2010 nel quale commentavo i dati sul debito pubblico aggiornati a fine Maggio 2010
- addirittura un post del 21 Marzo 2009 nel quale affrontavo il tema delle cause della crisi
Comunque la mia idea di fondo è stata sempre quella di non fidarmi di Tremonti e di chiedere trasparenza che invece non emergeva mai.
Ovviamente sono obbligato a rimandare a quei post chi fosse interessato ad approfondire  In questa sede mi limiterò ad autocitarmi in alcuni passaggi che mi sembrano importanti per una migliore comprensione delle problematiche
- nel post del 17 Marzo 2012 scrivevo " il debito pubblico è una voragine ed auguriamoci che non siano stati fatti artifici contabili o impostate operazioni derivate per nascondere la realtà che è già                                                                                                                                                                                                                                             tragica così come appare"..................."oggi 17 Marzo la stampa conferma quello che avevo già anticipato cioè che all'inizio di Gennaio il nostro Paese ha rimborsato a Morgan Stanley 3,4 miliardi di dollari -  2,5 miliardi di euro - a chiusura di derivati impostati negli anni 90 perché per l'Italia era diventato meno costoso cancellare i contratti piuttosto che rinnovarli"......Quei derivati sembra fossero stati impostati da Draghi quando era direttore generale del Mintesoro. Di qui lo scarsissimo rilievo che è stato dato alla notizia"                                                                                        
L'argomento sembrava  interessare nessuno all'interno dei "mass media". Solamente Milena Gabanelli aveva fatto una memorabile inchiesta portando in trasmissione degli esperti che avevano spiegato in maniera sufficientemente chiara anche ai non addetti ai lavori come vengono montate queste operazioni e quali rischi contengano.
Ora, finalmente, dopo una meritoria inchiesta pubblicata da "Il fatto Quotidiano" nel numero di lunedì scorso, si sono accesi  i riflettori sui derivati e ne è emerso subito che un derivato acceso con la giapponese "NOMURA"ha praticamente azzerato il patrimonio di una banca con oltre cinque secoli di storia come il Montepaschi  e non si sa se è finita. Il nuovo Amministratore Delegato, Viola, ha dichiarato che ora la banca è "pulita"; anche prendendo per buona l'affermazione di Viola, siccome le operazioni non venivano registrate e venivano fatte "over the counter" niente esclude che in qualche altra cassaforte si scopra qualche altro contratto.
E io temo che anche il tesoro sotto la lunghissima gestione di Tremonti che ora fa il "saputello"ma é il principale responsabile dello sfascio dei conti pubblici., abbia fatto operazioni similari. Berlusconi in questo come in molti altri campi non capisce niente ma bisogna riconoscergli che a "vendere"falsa informazione è insuperabile maestro.
Perché é grave quello che è successo a Siena? Perché ha immediatamente minato a rimesso in discussione il giudizio largamente più positivo rispetto ad anno fa sul nostro Paese che la gestione Monti aveva saputo conseguire. Ed è grave perché i vertici del MPS hanno fatto l'operazione con NOMURA "over the counter". Cioè l'hanno fatta senza passare dal Consiglio di Amministrazione e senza contabilizzarla. Banca d'Italia ha ragione a dire che è stata ingannata ma io mi chiedo: come ha fatto il sistema bancario a nominare Mussari a capo dell' ABI? Nell'ambiente ad alto livello e anche a meno alto si sa tutto di tutti, possibile che non ci fosse un altro nome meno a rischio?
Come finirà? Io penso che il Monte si salverà con l'emissione prevista a brevissimo dei "Tremonti bonds" ma dovrà fare una inversione ad U nella gestione. Profumo e Viola sono persone competenti per cui sono meritevoli della massima stima, però intanto a farne le spese sono gli azionisti del MPS, che hanno visto falcidiato il valore del titolo, i dipendenti cui verranno chiesti sacrifici e esuberi, i clienti, la città di Siena, il Paese nel suo complesso: " trasparenza" e "moralità" sono i due cardini sui quali poggia l'unica possibile  chance di ripresa del Paese nel suo complesso.
Altrimenti, come ha dichiarato ieri  Squinzi, Presidente di Confindustria, il Paese é destinato a vivere un sempre più inarrestabile declino.

mercoledì 23 gennaio 2013

RICCARDO GARRONE E LA SAMPDORIA

Nei giorni scorsi è mancato, all'età di 77 anni, Riccardo Garrone, proprietario della ERG PETROLI e della Sampdoria. La notizia mi ha fatto tornare in mente che a Genova gestii, tra gli altri, il rapporto con la Sampdoria Calcio quando faceva ancora capo alla famiglia Mantovani.
E in quel contesto ebbi l'unico incontro, telefonico, con il Presidente della Federcalcio Franco Carraro.
Mi spiego: erano i giorni del G8, quindi Luglio 2001. Considerato che ero sicuro che sarebbe successo quello che poi è successo, cioè che il governo appena insediatosi (Berlusconi, Scajola, Fini) avrebbe utilizzato il G8 per una prova di forza, avevo ritenuto opportuno in quei giorni stare il più lontano possibile da Genova (io lavoravo in Piazza De Ferrari in piena zona rossa) e ce ne eravamo andati alle Maldive.
Ritorno il martedì a G8 finito e vado a Bordighera per un appuntamento con un importante operatore immobiliare del ponente ligure che in quel momento ci stava dando qualche problema. Lì mi raggiunge una telefonata verso le 16,30.
C'è un avvocato della Sampdoria che ha chiesto di vederti con urgenza
Va bene digli di venire domattina, io sono ancora a Bordighera.
Ha detto che è meglio stasera. Se rientri tardi ti aspetta-
Non ce la faccio prima delle 19,30. Rientro e trovo questo avvocato che non conoscevo (io parlavo con il Direttore Finanziario della società o con Mantovani, il figlio, il padre era morto da qualche anno) che mi fa: Scusi l'urgenza ma avremmo bisogno in tempi stretti di una fidejussione per iscrivere la società al campionato.Di quanto? Ventidue miliardi e ottocento milioni.Tempi? Entro venerdì mattina. Non crede che i tempi siano troppo stretti e poi............Mantovani ci mette un collaterale? Dottore, lei sa che Mantovani  vuole vendere; ci scusiamo per essere venuti all'ultimo minuto, comunque domattina la chiamerà Carraro.
Il quale in quel momento era oltre che Presidente della Federcalcio, anche Presidente del Mediocredito Centrale, società del nostro Gruppo, e che in Federcalcio aveva come stretta collaboratrice una delle due figlie di Geronzi, Benedetta. Urge copertura..............Chiamo in Centrale e parlo , malgrado siano oltre le 20 lo trovo, con la persona che avrebbe dovuto deliberare o portare la pratica in comitato. Gli illustro le cose e lui mi fa; Ma Mantovani  ci mette qualcosa? Mi pare di  aver capito di no, lei sa che vuole vendere. E allora............ con quell'allora capisco che se dico di no, come avevo già deciso, nessuno si straccia le vesti. Comunque domattina telefonerà Carraro. Veda lei.
La mattina dopo, mercoledì, intorno alle 9 mi entra una telefonata. Dr Pirani? Sono io. E' la segreteria del Dr, Carraro, le passo il Presidente. Dopo una frazione di secondo - era lì che aspettava - Dr. Pirani? sono Franco Carraro. Buon giorno Presidente. Lei dovrebbe avere sul tavolo.....il fascicolo della Sampdoria.........Non per...............ma le rappresenterei che i tempi sono stretti. Lo so bene che sono stretti tant'è che la risposta gliela do in diretta: no, non la facciamo.
Ah. e chiude il telefono.
Questo è stato il mio unico incontro con il Presidente Carraro. La fidejussione la fecero con CARIGE per un importo minore, 10,8 miliardi, perché nel frattempo avevano venduto un giocatore, Vergassola mi pare, per cui i parametri erano migliorati.
Ho scritto queste righe avendo come sottofondo i quintetti per contrabbasso di Luigi Boccherini (Lucca 1743 - Madrid 1805)


LA GLOBALIZZAZIONE

Mi sono appena svegliato, ho aperto il blog e vedo che in questo momento ci sono 24 visualizzazioni: 21 dalla Repubblica russa, 2 dagli USA e 1 dalla Germania.
Inquietante-

martedì 22 gennaio 2013

IL MIO ENDORSEMENT A SOSTEGNO DI ALESSANDRO ALFIERI ALLE PROSSIME ELEZIONI REGIONALI

Il 24 e il 25 Febbraio p.v. in Lombardia si terranno, oltre alle elezioni per il rinnovo del parlamento nazionale,  le elezioni per il rinnovo del Consiglio Regionale.
La legge prevede che si possa dare una sola preferenza. La mia andrà ad Alessandro Alfieri.
Alessandro, seppur ancora giovane, ha una lunga esperienza politica alle spalle. Di Varese è stato consigliere comunale nella sua città, coordinatore dell'Ulivo e attualmente è consigliere regionale, vicesegretario lombardo del Partito Democratico e sarà capolista del nostro partito. Il nostro candidato governatore, lo ricordo, è l'avvocato Ambrosoli.
Per sapere d più di lui, vi rimando al suo sito.www.alessandroalfieri.it Inoltre Alessandro è presente su Facebook e su twitter
Da parte mia aggiungo che lo stimo, lo considero una persona seria, so che ha fatto un gran lavoro nel campo dei problemi della sanità che sono uno dei cardini sui quali poggia un sostenibile stato sociale.
Io lo voto e siccome ritengo che chi mi legge lo faccia perché ritiene che quello che scrivo sia intellettualmente onesto, penso che una mia indicazione posa essere percepita come intellettualmente onesta. 
Con la speranza che in questo martoriato paese, dove individui come Cosentino sono arrivati ai vertici delle istituzioni, si possa ritrovare il filo per costruire una società migliore. E credetemi, con tutti i limiti, solo il PD oggi in Italia può assicurare la governabilità di questo Paese. Ve lo dice uno che di critiche al PD non ne ha mai risparmiate quando riteneva giusto farle.

lunedì 21 gennaio 2013

L'ITALIA ALL'INIZIO DELLA CAMPAGNA ELETTORALE

"AHI SERVA ITALIA DI DOLORE OSTELLO, NAVE SENZA NOCCHIERO IN GRAN TEMPESTA. NON DONNA DI PROVINCE MA BORDELLO"
(Purgatorio VI)

CONFITEOR DI CESARE GERONZI - CONGIURA ALLE GENERALI (SECONDA PARTE)I

L'intervista inizia dalla fine, per ora, dell'avventura professionale di Cesare Geronzi il quale si presenta dimissionario la mattina del 6 Aprile 2011 al Consiglio di Amministrazione  straordinario di Generali dopo 337 giorni dalla nomina.
Come e perché perde l'ultima battaglia, signor Geronzi, lei che nella primavera 2011 godeva della più alta considerazione di Silvio Berlusconi (con tutti i favori e le sponde che gli ha fatto), di Massimo d'Alema (idem, ma meno........di favori), del Segretario di Stato vaticano, cardinal Bertone (ne parleremo in seguito soprattutto in relazione alla figura di Marco Simeon), del Presidente di Intesa San Paolo, Giovanni Bazoli (con il quale c'era un rapporto di reciproca stima di vecchia data)
Risposta: Vincere, perdere. Io in effetti non ho perso........perché non ho combattuto. Era quello che temevano i congiurati, Nagel e Pelliccioli in testa, quando entrarono nella mia stanza a comunicarmi che si era formato uno schieramento che voleva il mio avvicendamento, come del resto mi aveva comunicato poco prima telefonicamente Francesco Gaetano Caltagirone. Ma il Presidente non lo fece, non lo volle fare. Perché, chiede Mucchetti Perché non si possono presiedere le Generali che amministrano 400 miliardi e godono di prestigio e autorevolezza mondiali se non lo si è richiesto da parte di tutto il consiglio e da parte della maggioranza dell'assemblea. Vero in linea di principio ma Geronzi ha fatto quello che si fa in questi casi. Quando si vede che i giochi sono fatti ci si dimette senza aspettare la mozione di sfiducia.
I congiurati raccontano della sua sorpresa di fronte al precipitare degli eventi
Romanzano: sapevo da settimane della congiura e ne seguivo gli sviluppi (Assolutamente credibile; Geronzi ha sempre saputo in anticipo le mosse dei suoi avversari, non solo in questa specifica situazione. E la sua più grande abilità è sempre stata quella di saper fiutare il vento e "sfilarsi" dalle situazioni di pericolo o affrontarle avendole chiare davanti.
E la conferma la avevo avuta la sera prima. Bollorè (francese che rappresenta in consiglio investitori di quel paese) mi aveva invitato a cena: Ci sarà anche Caltagirone............e Caltagirone non era venuto.........era in Mediobanca.
Considera un tradimento la scelta di campo di Caltagirone?
Non mi ha fatto certamente piacere, continuo a consideralo un errore, ma non riesco a vedere in Caltagirone un congiurato.
C'è una lunga frequentazione tra i due, Caltagirone è l'uomo più liquido d'Italia, è il suocero di Casini, meglio glissare, non si sa mai.
Chi sono i congiurati?
C'è un mandato (Della Valle della Tods che credeva di essere un mandante) e due mandanti principali ( Nagel A.D. Di Mediobanca e Pelliccioli della De Agostini)
Della Valle che ha sempre visto Geronzi come il principale esponente dei "poteri marci ma che Geronzi ridimensiona al rango di piccolo industriale marchigiano che scalpita,  Nagel con il quale si era scontrato in Mediobanca per il passaggio dal duale al consiglio di Amministrazione unico e per l'imposizione di Marco Simeon come responsabile delle relazioni esterne, Pelliccioli, uomo di fiducia del proprietario della De Agostini
E poi Giovanni Perissinotto, Amministratore Delegato delle Generali, che credeva di far parte della schiera dei mandanti
Non ne dimentica un altro, Fabrizio Palenzona? Maranghiano di ferro. Tra i firmatari della lettera di convocazione del consiglio c'è anche Miglietta, Segretario Generale della fondazione CRT. Se Miglietta ha firmato, Palenzona sapeva e benediva.
E come per Caltagirone anche per Palenzona il giudizio non è pesante, quasi volesse tenersi una via di uscita.
Capace, abile, il Dr.Palenzona non è mai un comprimario............Tolga Palenzona da Mediobanca e vedrà che resta poco.
E i consiglieri indipendenti? Professori universitari come Carlo Carraro, rettore di Ca Foscari, Paola Sapienza e Cesare Calari.
Il giudizio sulle singole persone, soprattutto su Carraro, è pesante, e dà modo a Geronzi di indicare un altro mandante principale.
I consiglieri indipendenti si rifanno ad un capo, Domenico Siniscalco, ex Ministro dell'economia.
E dietro Siniscalco c'è Tremonti, osservo io. Ce lo ricordiamo di quando Tremonti teneva come portapenne sulla scrivania una scatoletta di pelati CIRIO?
E di Paolo Scaroni, amministratore delegato dell'ENI, che dice?
E anche su Scaroni il giudizio non è pesante, lo vede addirittura come possibile ministro degli Esteri.
In effetti Scaroni ha relazioni ad ampio spettro e a livello internazionale (soprattutto in Russia e nelle Repubbliche ex URSS, che hanno gas e petrolio ) In sintesi con Caltagirone, Palenzona e Scaroni si tene una via di uscita, non rompe. Li vede sulla scena anche dopo (le elezioni) e non rompe. Invece racconta di un episodio del 2009 quando nel suo ufficio in Mediobanca ricevette la visita di Nagel,Pelliccioli e Drago, il principale azionista della De Agostini che gli proposero un progetto di riforma della governance in Generali. In pratica gli si chiedeva di "far fuori" prima della naturale scadenza l'anziano Presidente Bernheim per far posto a Gabriele Galateri di Genola (che ha sempre orbitato nella galassia Fiat). Geronzi dichiara di essersi opposto e di aver sollecitato invece di studiare a fondo il problema di nominare il Presidente delle Generali con un mandato triennale alla naturale scadenza del mandato di Bernheim. I tre si ritirano in buon ordine ma ci riescono l'anno dopo. Defenestrato Geronzi chi diventa presidente di Generali? Gabriele Galateri di Genola, ovviamente 
Come altrettanto ovviamente Mucchetti fa osservare a Geronzi che forse si era opposto alla defenestrazione di Bernheim perchè al suo posto voleva andarci lui, Geronzi e poi perché silurare Bernheim senza informare e ottenere l'assenso di Bollorè avrebbe irritato i francesi e di conseguenza indebolito Geronzi in Mediobanca.      
Questo il quadro, dettagliato, delle forze, degli interessi e dei poteri  che hanno posto fine, per il momento, alla attività professionale di Geronzi
Preferisco terminare qui la seconda parte del commento che rischierebbe di diventare troppo lungo. Tengo a precisare che quello che sto scrivendo può interessare gli "addetti ai lavori" o chi abbia la curiosità di capire il "dietro le quinte" della finanza e del potere finanziario. Non pretendo che le casalinghe e i casalinghi di Voghera debbano trovare analogo interesse
                                                                                    


domenica 20 gennaio 2013

DOMANDA DEL GIORNO: MARCELLO DELL'UTRI VERRA' RICANDIDATO AL SENATO?

Certamente sì
Ma se Berlusconi ha detto proprio ieri: candidatura a rischio?
Date retta a me.  Si ricandiderà. Del resto ha già lanciato al cavaliere un messaggio che più chiaro non si può: " gli ho costruito un impero" ha dichiarato il senatore Dell'Utri, appassionato biblofilo.
Ma come fa, Berlusconi, a metterlo in lista, vista la recentissima richiesta del PG di Palermo Luigi Patronaggio di condanna a 7 anni per concorso in associazione mafiosa?
Fa, fa. Volete saperne di più? Andate a leggere "L'odore dei soldi" di Elio Veltri e Marco Travaglio - Editori riuniti - euro 12,40
Oppure, gratis, il mio post  del 2 Settembre 2011 dal titolo: "Filippo Alberto Rapisarda - Chi era costui? che è stato letto 385 volte, costantemente nel tempo; il che un po' mi preoccupa.

POST SCRIPTUM
Leggo sui quotidiani di oggi che Dell'Utri avrebbe rinunciato alla candidatura. Un uomo come Dell'Utri non fa niente senza contropartita. Vedremo il prezzo

CONFITEOR DI CESARE GERONZI - CONGIURA ALLE GENERALI

Il libro inizia dall'ultimo atto, finora, della carriera di Geronzi, il defenestramento dalla carica di Presidente delle Assicurazioni Generali, avvenuto il 6 Aprile 2011.
Peraltro, per facilitare la comprensione degli avvenimenti anche a chi non sa molto della attività di Geronzi, farò una breve sintesi del suo percorso professionale:
- nasce a Marino, nei castelli romani, il 15 Febbraio 1935
- si diploma in ragioneria e a 20 anni vince il concorso in Banca d'Italia; entra nell'Istituto di emissione e si fa talmente apprezzare che in breve tempo viene chiamato a dirigere il Centro Operativo Cambi. Collabora 15 anni con Guido Carli  e poi con Ciampi i quali ne riconoscono le grandissime qualità professionali
- nel 1980 viene nominato Vicedirettore Generale del Banco di Napoli "portato" dal Direttore Generale Rinaldo Ossola. Nel 1982 sia Ossola che Geronzi sono licenziati dal Banco di Napoli (guerre di potere all'interno dell'Istituto partenopeo)
- nel 1982 passa alla Cassa di Risparmio di Roma come Direttore Generale (dominus indiscusso il Presidente Remo Cacciafesta). Nella seconda metà degli anni 80 inizia la vera ascesa di Geronzi. Viene concepita una operazione che porti alla fusione tra le tre banche romane di maggior peso, Banco di Roma (allora una delle tre BIN, anche se più opaca di COMIT e CREDIT, queste ultime di fatto nell'orbita di Cuccia, Presidente di Mediobanca, mentre il Banco di Roma era pienamente nell'orbita IRI) il BANCO DI S.SPIRITO , la più piccola delle banche IRI e con grossi problemi di bilancio, e la CASSA DI RISPARMIO DI ROMA che le malelingue chiamavano "la più grande cassa di Risparmio  laziale  del mondo."
L'operazione - Geronzi lo ha dichiarato più volte anche in riunioni pubbliche e conventions alle quali ho partecipato - fu fatta con il pieno consenso di Bankitalia (governatore Ciampi) e delle forze politiche (Geronzi Direttore Generale in quota Andreotti e il Presidente Pellegrino Capaldo in quota De Mita).
Secondo la mia opinione l'operazione aveva come scopo finale quello di creare  un soggetto finan ziario di notevoli dimensioni e di notevole peso, romanocentrico, e si inseriva in un disegno più vasto di creazione di strumenti che assicurassero il passaggio dalla prima alla seconda Repubblica (cfr. mio post del.17 Dicembre.dal titolo."Abbozzo di una teoria generale sul potere e sulla gestione del potere in Italia")
Sul piano tecnico l'operazione è così strutturata: la Cassa di Risparmio di Roma dovrebbe acquistare il Banco di S.Spirito. Non avendo gli 800 miliardi necessari si costruisce un percorso in cui , bisogna riconoscerlo, si sviluppa tutta la fantasia così connaturata al nostro Paese. Cassa di Risparmio di Roma vende al S. Spirito la sua rete di sportelli, si trasforma in holding e con i quattrini che gli deve il Banco di S.Spirito a fronte dell'acquisto degli sportelli.........................compra il Banco di S. Spirito. Una operazione da manuale che io, tanto per mantenermi sul piano dell'ironia, potrei chiamare operazione di "Sleverage by out" o anche "the trhee cards game." A fine 1980 viene aggregato il Banco di Roma per arrivare alle due successive fusioni di cui ho già parlato: Cassa di Risparmio di Roma/Banco s:Spirito il 1 Marzo 1991,  Nuovo Banco di S.Spuirito /Banco di Roma il 1/8/1992) E' nata la "Banca di Roma".
Negli anni successivi il Gruppo diventa sempre più importante con le acquisizioni di Banca Nazionale dell'Agricoltura, Banca Mediterranea, Mediocredito Centrale, Banco di Sicilia, Banca Popolare di Brescia., Cassa di Risparmio di Reggio Emilia. Nel 2002 viene creata una holding Capogruppo, Capitalia, che viene quotata in borsa.  Nel 2007, infine, Capitalia entra nell'orbita delle attività in Italia di Unicredit, allora condotto da Profumo, Perché? Perché Capitalia è praticamente decotta e l'unico Istituto italiano in grado di sopportare l'impatto di una acquisizione siffatta, su "moral suasion" per non parlare di pressioni, di Bankitalia dove è governatore il suo amico Fazio, è Unicredit.
A questo punto Geronzi è pronto per il suo obbiettivo finale, MEDIOBANCA e il ruolo di "Cuccia" di inizio millennio. A fine Giugno 2007 viene eletto Presidente del Consiglio di Sorveglianza di Mediobanca (era entrato in vigore il sistema "duale": Consiglio di sorveglianza che fissa le strategia e il Consiglio di Amministrazione che è responsabile della gestione.) Non gli basta. Il potere lo vuole tutto. Riesce a far deliberare dall'assemblea di Mediobanca, il 28 Ottobre 2008, l'abbandono del sistema duale, e alla fine del 2008 viene confermato Presidente "unico". In questa fase matura la netta frattura con il top Management di Mediobanca (Pagliaro e Nagel) e con alcuni soci "forti". Siamo all'ultimo  atto: il 24 Aprile 2010 viene nominato, su indicazione di Mediobanca, Presidente delle Assicurazioni Generali. Perché va in Generali? Per due motivi, secondo me:
a) perché stanno arrivando a sentenza alcuni processi che lo vedono coinvolto e in caso di condanna perderebbe il "requisito di onorabilità" senza il quale non potrebbe far parte di nessun consiglio di amministrazione di banche (nelle assicurazioni il requisito di onorabilità non viene richiesto)
b) perché da Trieste vuole pilotare la fusione tra Generali e Mediobanca per farne la più forte "conglomerata" bancario/assicurativa del continente con lui dominus indiscusso.
Ma anche a Trieste si scontra con il Management e con alcuni soci e maturano le condizioni per il suo defenestramento cje avviene undici mesi dopo la nomina, precisamente il 6 Aprile 2011-
Qui torniamo all'inizio di questo post.
Mi accorgo che dovrò spezzare in due se non in tre parti anche il primo capitolo "Congiura alle Generali" La prima parte finisce qui.

sabato 19 gennaio 2013

IL KNOW-HOW

La situazione generale del Paese è pesante, lo sappiamo tutti. Conti pubblici in costante disequilibrio che ci hanno portato ad accumulare uno stock di debito di 2.020 miliardi, i partiti politici che da strumenti attraverso i quali si esercita la sovranità delegata si sono trasformati  in macchine per l'occupazione del potere, sia a livello locale che centrale, una classe politica che, con gli opportuni e necessari distinguo, ha utilizzato le enormi quantità di denaro uscite dalle casse dello Stato non per fare investimenti, non per assicurare ai cittadini  servizi adeguati alle risorse impegnate, ma per arricchimenti personali o di gruppo, infiltrazioni della malavita organizzata un po' dovunque, l'accantonamento dell'etica come fardello superfluo, visione corta da parte delle elite politiche, scadimento del livello di preparazione delle nuovissime generazioni, allargamento del divario tra ricchi e poveri, uno sfilacciamento continuo e progressivo del tessuto sociale.
Tutti aspetti importanti e legati tra di loro, ma quello che mi pare centrale per il futuro del Paese è
il KNOW HOW   o meglio la progressiva e sempre più accelerata riduzione del livello di know-how del Paese. 
Cosa è il kow-how? E' l'insieme delle conoscenze, competenze,  e le applicazioni pratiche delle stesse di cui un individuo, una comunità, un Paese, è in possesso.
Ebbene, se ci pensiamo e ci riflettiamo su, vedremo che negli ultimi tre decenni abbiamo perso conoscenze e presenza in tantissimi settori strategici; ve ne do qualche esempio:
- negli anni 50 Natta prese il Nobel per la chimica per la realizzazione del MOPLEN, laboratorio di ricerche alla Montedison di Castellanza, a cinque chilomtetri da casa mia. Oggi in Italia non c'è più alcuna azienda di rilievo nel settore della chiimica di base
- settore farmaceutico: Farmitalia aveva il brevetto della RIFAMPICINA un antitumorale che poneva FARMITALIA tra le aziende di rilievo a livello mondiale. Farmitalia è stata venduta nel 93 da Gardini agli svedesi di Pharmacia e quel kmow how ha preso le strade prima della Svezia e poi degli USA visto che anche Pharmacia fu poi acquisita da UP John. Oggi non abbiamo nessuna società farmaceutica di respiro internazionale. Forse la Menarini ma sempre in posizioni di rincalzo.
- fino a due decenni fa se si costruiva un impianto idroelettrico nel mondo, spesso veniva fatto da aziende italiane: la Condotte faceva la diga, le turbine erano Ansaldo e  Franco Tosi di Legnano.Non è rimasto più niente.
- nel settore dell'elettronica di consumo non c'è più un prodotto o una azienda italiana. La settimana scorsa ho mandato in discarica due vecchi  televisori MIVAR, azienda di Abbiategrasso ora chiusa.
- nel settore auto la FIAT è chiaramente destinata a ridurre notevolmente se non ad azzerare le attività in Italia.  E, di conseguenza, anche la PIRELLI (pneumatici) ne risente.
- l'attività cantieristica, un tempo vanto del nostro paese, è ridotta al minimo.
Potrei andare aanti per ore.
Mi limito a ricordare che poche settimane fa la AVIO, bellissima azienda specializzata nella produzione di motori è passata alla General Electric
Tutta questa evoluzione non solo ha distrutto milioni di posti di lavoro ma, soprattutto, ha tolto al nostro Paese la possibilità di produrre KNOW HOW.
Facile parlare di politiche a sostegno dello sviluppo, della ricerca, della innovazione. Parole vane se non c'è una base da cui partire. E la base nel nostro Paese si riduce ogni giorno di più
E non possiamo pensare di poter continuare ad avere televisori coreani, auto giapponesi medicinali americani senza essere capaci di produrre altro per poter continuare ad importarli
LA DEINDUSTRIALIZZAZIONE, e la conseguente perdita di know how, è, tra i tanti, il male maggiore del nostro Paese. Se non ci si pone rimedio, l'Italia è destinata a ritornare entro breve tempo nel novero dei Paesi di seconda fascia con un tenore di vita sensibilmente inferiore a quello attuale

venerdì 18 gennaio 2013

SPIRITUAL VITAMINS - SOUND OF NATURE - RELAXING MUSIC

Ho scritto  in più occasioni di musica ma mai di musica riconducibile alle categorie che ho indicato nel titolo. Musica rilassante, che favorisce la pace interiore, aiuta a concentrarsi, a "lasciare fuori della porta della propria mente" i piccoli e i grandi problemi della vita. Musica che dovrebbe essere ascoltata al buio o con luce molto  fioca, preferibilmente ad occhi chiusi facendo andare la mente o, al contrario, concentrandosi profondamente su se stessi o su un qualcosa di preciso. Io non faccio Yoga ma penso che la musica di cui stiamo parlando tenda a raggiungere gli  stessi obbiettivi che si pongono le tecniche orientali. In questo momento, ad esempio, visto che il sonno non viene sto ascoltando un CD che ha titolo "WATER "   14 pezzi  tutti con un tema: l'acqua.
Datemi retta; è il miglior modo per iniziare o fini una giornata.                                                                                                                                               

giovedì 17 gennaio 2013

POST NUMERO MILLE

Questo è il post numero mille. Lo dedico a Milena, mia moglie.  Con la speranza che, prima o poi, capisca quanto Lei è importante per me.

Dal palazzo d'estate Giovedì 17 Gennaio 2013 ore 16,45

IL CONFITEOR DI CESARE GERONZI - IL PROLOGO SECONDA PARTE

Continuiamo con il Prologo che, secondo me, è essenziale per capire tutto l'impianto del libro-intervista.
Dunque Geronzi ha deciso di raccontarsi e di raccontare in quanto chi ha giudicato il suo operato, secondo lui, l'ha fatto male e "prevenuto". Il primo ad essere prevenuto è lei, dice ad un certo punto Geronzi a Mucchetti 
E si passa a l'operazione più importante che Geronzi ha fatto: la fusione prima tra Banco di S.Spirito e Cassa di Risparmio di Roma nel Marzo 91 e poi quella tra il "Nuovo" Banco di S.Spirito e il Banco di Roma nell'Agosto '92, operazioni che mi hanno coinvolto personalmente su Milano. Nella prima fusione( 1 Marzo 1991) fui nominato Direttore Vicario Affari (in pratica Direttore Commerciale) della Sede di Milano. Nella seconda ebbi lo stesso ruolo in una delle tre sedi in cui fu suddivisa la Lombardia. Geronzi ovviamente difende l'operazione definendola così: A Roma c'erano tre Istituti di credito, ricchi di storia e poveri di prospettive. Ne abbiamo fatto un solo grande gruppo. Quasi un miracolo di dedizione, lungimiranza e di tenacia.
Mucchetti gli ricorda che a Roma circolava una battuta: Geronzi di tre banche ne ha fatta una sòla (sòla nel significato  romanesco). Geronzi minimizza ( leghismo alla amatriciana lo definisce) ma poi ne spara una grossa: "Quando Capitalia fu acquisita da Unicredit Profumo ci valutò 22 miliardi di euro, due volte abbondanti il patrimonio netto. Noi sì che abbiamo creato valore per gli azionisti"
Presidente, Presidente: Profumo fu costretto dalla Banca d'Italia a comperare Capitalia, che era un buco nero con enorme contenzioso, perché Unicredito era l'unica banca in Italia che avesse spalle abbastanza larghe per reggere l'impatto.Fu Lei, caro Presidente a rifilare una "sòla" a Unicredito E poi se c'è qualcuno che in quegli anni ha creato valore in Capitalia, quel qualcuno si chiama Matteo Arpe.
Poi si avventura in un altro giudizio temerario:L'unico che capì il valore strategico della costruzione di Capitalia fu Mediobanca che,vivo Cuccia ci aiutò-
Non ci crederò mai. Cuccia e Geronzi sono agli antipodi........e poi sia Cuccia che Maranghi sono morti e non possono smentire.
A questo punto è Geronzi che chiede a Mucchetti: Lei, piuttosto, perché ha accettato questa mia proposta di dialogo?
Per due ragioni; perché il giornalista non rifiuta mai il dialogo e ne pubblica i risultati se meritano. E poi perché parlando con il banchiere Geronzi vorrei illuminare l'anatomia del potere finanziario in Italia.
Seguono altre schermaglie, viene ricordato l'inizio della carriera di Geronzi, venti anni passati in Banca d'Italia con Carli governatore, i frequenti incontri a Palazzo Koch tra Carli e Scalfari che allora era direttore dell'Espresso. Carli in quel periodo scriveva sull'Espresso articoli firmati BANCOR che, ricordo, leggevo con molto interesse e viene ricordato soprattutto un episodio, quando il 21 Giugno 2001 De Benedetti ricevette una telefonata di Fazio, governatore della Banca d'Italia, che chiedeva la testa del Direttore dell'Espresso Giulio Anselmi per un articolo firmato da Mucchetti in cui venivano espressi pesanti giudizi sulla Banca d'Italia e sul suo bilancio. E, continua Mucchetti, in quell'occasione corsi il rischio di perdere il lavoro perché fu Lei, Geronzi, che volendo far da paciere tra De Benedetti e Fazio allora Governatore, nel corso di una successiva telefonata disse :almeno mandate via l'autore dell'articolo. Geronzi nega l'episodio ma non può negare che De Benedetti non fu più invitato all'assemblea annuale della Banca d'Italia c e conclude con una notazione ironica. Però se Lei può scrivere in piena libertà sul Corriere questo lo deve in grande misura a me, dice Geronzi. E Mucchetti : "e pensare che io credevo lo dovessi al Direttore De Bortoli. Vero, riprende Geronzi, ma chi ha reso possibile  il ritorno di De Bortoli alla direzione del C orriere sono stato io insieme a Nanni Bazoli. 
Le schermaglie sono finite, ognuno dei due players ha marcato il suo territorio, sono senza dubbio due personalità di peso. L'intervista può cominciare.                                   

martedì 15 gennaio 2013

MARIO MONTI SILVIO BERLUSCONI ILPIFFERAIO DI HAMELIN

Nel corso della sua partecipazione alla trasmissione "PORTA A PORTA" di ieri sera , Mario Monti, oltre a esprimere un giudizio sprezzante nei confronti dell'arcorauta, lo ha paragonato al "Pifferaio di Hamelin" protagonista della nota fiaba tedesca.
Mi ha fatto piacere il riferimento, che a mio avviso calza a pennello per definire la personalità di Berlusconi, anche perché anche io ho chiamato in più occasioni in passato SB Il pifferaio di Hamelin.
E precisamente nei seguenti post:
a)"La manovra" del 7 Settembre 2011
b) "The man who screwed en entire country del 9 Giugno 2011
c) Elezione diretta del Capo dello Stato del 7 Giugno 2012
d) "Massimo Giannini - sotto il vulcano del debito sovrano" del 1 Marzo 2010
e) "Finanziaria 2010 - 4^ ed ultima parte" del 18 Febbraio 2010

Perché la grande forza di SB è quella di dire bugie con la massima naturalezza, raccontare favole con l'aria di un cantastorie medioevale, di manipolare cifre e dati come un prestidigitatore, di essere convincente soprattutto con le persone di più modesta estrazione sociale e culturale.
I sondaggi dicono che anche ora il cavaliere sta recuperando rapidamente consenso e sarebbe tragico che a fine febbraio il Paese dovesse trovarsi in una situazione di ingovernabilità come temo.
Io l'allarme rosso l'ho già lanciato

IL DEBITO PUBBLICO ITALIANO - DATI AL 30 NOVEMBRE 2012

E' uscito il consueto supplemento al bollettino della Banca d'Italia con i dati di finanza pubblica aggiornati a fine Novembre.
Chi segue questo blog e chi mi conosce sa che ho visto con estremo favore l'avvicendamento tra Berlusconi e il professore. A Novembre del 2011 il nostro Paese era   in default e solo il prestigio di Monti ha evitato la catastrofe. Approvo inoltre praticamente in toto la politica di Monti fino all'estate anche se alcune grosse incrinature si cominciavano ad intravedere. Mi riferisco in partic olare agli errori della Fornero, grossi errori in materia di riforma pensioni, esodati e articolo 18.
Rimaneva estremamente positivo il miglioramento dell'immagine internazionale dell'Italia, le minori tensioni sul nostro debito sovrano, la netta diminuzione dello spread che rimane la "misura" della credibilità di un Paese sotto il profilo del "sentiment" ed ha una rilevanza pratica di grande  importanza; rammento che con un debito di 2.000 e passa di miliardi, ogni punto in meno significa risparmiare 20 miliardi l'anno
Fate questa premesse, iniziato un monitoraggio accurato sulle spese dello Stato e degli enti pubblici territoriali attraverso la cosiddetta "Spending Rewiew" affidata ad uomo esperto ed onesto come Bondi, ci si aspettava che i conti pubblici cominciassero a registrare  miglioramenti progressivi e sempre più significativi.
Invece no: il bollettino evidenzia una cifra complessiva di Stock di debito che si colloca a 2.020 miliardi, nuovo record assoluto, e con un aumento nel solo mese di Novembre di ben 5.975 milioni.                                                                        Mese  di Novembre nel quale di solito si registra una riduzione rispetto al mese di Ottobre ( nel 2011 la riduzione fu di 4 miliardi) in quanto a Novembre si pagano i conguagli fiscali. Monti ha preso in mano il Paese a Novembre 2011; il debito pubblico era allora (dati a fine Settembre) di 1.891 miliardi. Dopo 14 mesi il debito è a 2.020 con un incremento in termini assoluti di 129 miliardi.
Il tutto in costanza di una politica che non ha concesso nulla in termini sostegno ai ceti più disagiati, di sostegno alle imprese, di redistribuzione del reddito.
Da tempo mi sto chiedendo dove "va a finire" tutta questa massa di denaro, quali siano i centri di spesa che incidono di più, se ci sono centri di spesa occulti Io seguo la logica che mi porta a certe conclusioni e..............non capisco

lunedì 14 gennaio 2013

ANCORA SU MARIANGELA MELATO

Ai funerali di Mariangela Melato il sacerdote che officiava il rito, don Walter Insero,  ha negato ad Emma Bonino la possibilità di ricordare Mariangela in chiesa durante il funerale. Ha dovuto parlare fuori dalla chiesa degli artisti, in Piazza del Popolo. Motivazione addotta: presunte nuove  disposizioni della Chiesa. Reale motivo: non si è voluto dar spazio ad Emma Bonino. notoriamente non credente e portatrice di valori spesso in contrasto con quelli propugnati dalla Chiesa.
L'episodio conferma, se mai ce ne fosse stato bisogno, la natura intrinsecamente integralista e intollerante del pensiero religioso, in particolare delle tre religioni  monoteiste. Attualmente è l'Islam a produrre i guasti maggiori, in passato lo è stato il cristianesimo ma la sostanza non cambia.
Renzo Arbore, compagno di  una vita della Melato, ha commentato: quel prete merita l'inferno.
Capisco il momento nel quale il giudizio è stato pronunciato ma non sono d'accordo.
Quel prete merita solamente che nessuno perda tempo ad ascoltarlo. E, da parte mia, esce rafforzato il convincimento che prima ci liberiamo dei condizionamenti delle gerarchie religiose, di qualsiasi tipo, meglio è per tutti.
Emanuele Kant: "La religione entro i limiti della sola ragione" uscito a Konigsberg nel 1793
Voltaire: "Trattato sulla tolleranza" uscito in Francia nel 1763

IL CONFITEOR DI CESARE GERONZI - IL PROLOGO

Al libro intervista di Massimo Mucchetti a Cesare Geronzi ho dedicato tre post introduttivi, il 23 Ottobre, il 27 e il 28 Novembre. In Dicembre la rapida evoluzione del quadro politico ha fatto emergere altre priorità per cui solo ora riprendo il tema. Per certi versi meglio così perché l'analisi può essere ora più fredda, lontana dalla risonanza mediatica che il libro ha avuto nei giorni successivi alla sua uscita. Geronzi, ricordo, è stato ospite di numerose importanti trasmissioni televisive in quei giorni.
Da parte mia ribadisco che:
a) considero Cesare Geronzi uno degli uomini più potenti se non il più potente della seconda repubblica. E' stato lo snodo di potere più importante e la sua figura è stata al centro del quadro economico finanziario su cui si è sviluppato il ventennio che va dal 1993 ad oggi
b) le risposte di Geronzi hanno più livelli di lettura e contengono segnali, ammonimenti, ricatti non facilmente individuabili ad una prima lettura.
c) utilizzerò il sistema dei colori: Mucchetti parla in nero,Geronzi risponde in blu, i miei commenti in rosso.
Il libro intervista è articolato in un prologo, otto capitoli ed un epilogo. In questo post mi occuperò del prologo che occupa le pagine dalla 9 alla 23, prologo nel quale si definiscono le posizioni in campo. Geronzi  ha l'obbiettivo di parlare da una posizione di forza; Mucchetti quello di evitare una posizione di debolezza o sudditanza.
Faccio io una premessa: Mucchetti, vicedirettore del Corriere della Sera, è sempre stato tra i meno "teneri" nei confronti del banchiere romano. Coraggiosa la scelta di Geronzi di farsi intervistare da Mucchetti; del resto l'uomo, con il suo ego sconfinato, non può che combattere con interlocutori veri, interlocutori autonomi intellettualmente, interlocutori forti.
E' altresì ulteriore prova di forza quella di aver scelto Feltrinelli, di area di sinistra, come editore.
Geronzi non ha paura di niente e di nessuno. Cominciamo:
Il prologo inizia con l'arrivo di Mucchetti a Roma.
Come è sceso?
Con il Frecciarossa ( delle FFSS, pubblico)
Non prende Italo? (il treno di Montezemolo, privato)
Prima schermarglia: il Frecciarossa è dello Stato - dice Mucchetti - quindi anche un po' mio
La prossima volta, mi telefoni prima. Le mando la macchina a Termini così evita le code ai taxi.
Mucchetti non ci casca. La ringrazio, ma non ce ne è bisogno. Abbiamo tempo.
Tutto come da copione. Geronzi gran figlio di puttana(absit inuiria verbis) Mucchetti mica nato ieri.
Si accomodano, Mucchetti sul divano, Geronzi sulla poltrona. Dove si svolge l'incontro? In un palazzo delle Generali (Geronzi ne ha titolo in quanto Presidente della Fondazione delle Assicurazioni Generali) con le finestre che danno su Piazza Venezia e dalle quali si vedono Piazza Venezia, il Vittoriano, i fori Imperiali, il mercato di Traiano, insomma Roma millenaria ed eterna, e Palazzo Bonaparte.
Lì, nel 2002, Rainer Masera , Amministratore Delegato del San Paolo di Torino ed io, Presidente di Capitalia, concordammo il prestito obbligazionario convertendo che salvò la Fiat dal fallimento..
Messaggio: la Fiat l'abbiamo salvata noi, a Roma, a pochi metri da Piazza Venezia.
Già quel convertendo che, dal punto di vista tecnico,  venne ideato ideato da Matteo Arpe.
Arpe ebbe parte, una parte di rilievo, nel team tecnico delle due banche. Avevo visto bene con Arpe, ma poi....
E Arpe viene liquidato con due parole: ebbe parte nel team tecnico, sì, ma chi conta è chi l'operazione l'ha voluta, cioè io Geronzi. Ed in effetti Arpe, pur liquidato con la bella cifra di 40 milioni di euro, da allora di fatto è sparito dalla circolazione e della sua SATOR si sono perse le tracce.
Una ulteriore frecciata di Geronzi: Palazzo Bonaparte è uno dei tanti immobili storici delle Generali, ma soprattutto ospita voi del Corriere, Vi tengo d'occhio non creda......
Il padrone è sempre lui.
Controfrecciata di Mucchetti: Ma anche noi da Palazzo Bonaparte potremmo osservare chi varca il portone delle Generali.. Qualcuno l'ha fatto e mi dicono che ricevesse visite di ogni rango:
grisaglie (politici ed alti funzionari dello Stato) divise (militari, soprattutto alti ufficiali dei carabinieri e della Guardia di Finanza) tonache (segretari di Stato, Segretari della CEI, cardinaloni e vescovi)
Davvero? La mia porta è sempre aperta ( son of a bitch)
Le schermaglie proseguono con riferimenti all'arredamento, un po' austroungarico, del palazzo delle Generali, agli sfarzi di Palazzo Sciarra-Colonna, una delle sedi storiche di Banca di Roma, alla collezione di stilografiche del Presidente e qui un'altra perfidia. Geronzi mostra a Mucchetti un "sampietrino" d'argento - regalo di sua moglie Giuliana - liscio nella parte esterna ma con gli altri cinque lati tutti scalpellati, rugosi, bucherellati. Sampietrino uguale Cesare, ma se mi conosce così poco........
Dopo le schermaglie si entra in "medias res."
Come la debbo Chiamare?
Se vuole stabilire una certa distanza, mi chiami signor Geronzi.
Perché a 77 anni ha deciso di aprire questo dialogo con un giornalista sui suoi 40anni da banchiere?
Perché, sig Mucchetti, parte dalla fine e non dal principio? Prima appuri i fatti e poi ne domandi le ragioni.
A mio parere, risponde Mucchetti, il racconto che faremo è già il fatto. L'antefatto è la decisione di raccontare e raccontarsi. Perchè?
Perché - e mia moglie Giuliana, l'unica con la quale ho condiviso questa decisione, è completamente d'accordo - riteniamo che coloro che hanno scritto di me e della mia storia l'abbiano fatto piuttosto male.............non si è ancora ben capito cosa sia stata la grande trasformazione che negli ultimi venti anni ha cambiato la faccia del sistema bancario italiano, architrave dell'ottava  economia del mondo.
Mi sto accorgendo che il Prologo è troppo importante per capire tutto l'impianto del libro intervista   
per cui spezzerò in due parti il commento al Prologo. Sarà poi più facile capire il resto.
CONFITEOR - Il prologo - fine della prima parte.

sabato 12 gennaio 2013

LA GLOBALIZZAZIONE

Ho avuto l'ADSL praticamente non funzionante per almeno 10 giorni. Le varie telefonate al 155 di Wind/Infostrada non avevano portato ad  alcunché. Oggi pomeriggio ho riprovato; dopo il consueto   iter (se oggi è sabato digita uno, se piove digita due, se sei nervoso smetti subito) mi ha risposto una cortese signora..............benvenuto in Wind/Infostrada.........sono..................le rispondo dalla Romania...............in che cosa posso. esserle utile? Spiegato il problema, la signora mi ha invitato a restare in linea mentre lei faceva dei test. Dopo un tempo ragionevolissimo,  si è rifatta viva dicendomi che in effetti sul mio numero si registravano numerosissime disconnessioni imputabili quasi certamente al filtro ADSL. Ho un "BRICO" a duecento metri da casa, sono andato, ho comperato il filtro e.................l'ADSL va.
Morale della favola:Il mondo ormai è connesso in tempo reale. Con le tecnologie attuali ed ancor più con quelle che diventeranno operative nei prossimi anni si può far tutto in tempo reale da qualsiasi punto del pianeta. Due le possibili risposte alla sfida:
a) ritiriamoci nelle valli, mettiamo dazi e parliamo in dialetto bresciano (la Lega)
b) non abbiamo paura a confrontarci con gli altri sfidandoli sul piano della qualità, dell'innovazione,   dell'intelligenza: Leonardo, Galileo Torricelli, Marconi, Fermi, la Montalcini sono nostri: di che abbiamo paura?

WARNING, WARNING, RED WARNIING

Allarme rosso. Guardate, anime belle, guardate bene perché SB, detto anche l'arcorauta o Carlo VI di Francia, sta tornando. Il popolo italiano capisce poco e ha memoria corta. Warning.

venerdì 11 gennaio 2013

MARIANGELA MELATO CI HA LASCIATO

Ho appreso con dolorosa sorpresa la notizia della morte di Mariangela Melato. Non sapevo della malattia, non sapevo della gravità delle sue condizioni. Ho sempre apprezzato, della Melato, la duttilità espressiva, la capacità di interpretare con egual bravura ruoli drammatici e ruoli leggeri, la sottile ironia ed autoironia con la quale si porgeva. L'abbiamo vista tante volte a teatro con Milena, i film da lei interpretati sono tutti pietre miliari del nostro cinema. Ma io vorrei ricordarla partecipandovi la mia personale esperienza. La Melato ha lavorato tanto con lo stabile di Genova; le rappresentazioni al "Teatro della Corte" a Corte Lambruschini. Quando era a Genova alloggiava nel residence attiguo al teatro dove alloggiavo anche io. Mi è capitato molte volte di incrociarla il mattino uscendo o la sera rientrando. Il ricordo più vivo, un mattino di fine inverno: ci incrociammo davanti alla porta principale del residence, uscendo. Io ovviamente le lasciai il passo;mi ringraziò con un sorriso. Scambiai due parole con il portiere e uscii anch'io. La vidi di spalle allontanarsi lentamente in direzione della Foce, la figura minuta ma piena di forza. Indossava uno splendido capo - definirlo cappotto mi sembra riduttivo .- in cashmere di color beige chiaro con un finissimo basco dello stesso tessuto e colore. Classe, carisma, intelligenza,cultura, bellezza, a me piace ricordarla così.

UN GESTO APPARENTEMENTE PICCOLO DA UNA PERSONA SENZA ALCUN DUBBIO GRANDE

Ieri sono stato fatto oggetto di un gesto apparentemente piccolo ma grande di significato. Uno dei medici con i quali ormai frequentemente interfaccio, quello che mi conosce da meno tempo e quindi presumibilmente meno, alla fine del nostro incontro mi ha porto quello che ha definito un piccolo pensiero, un libro evidentemente anche perché ho subito riconosciuto il sigillo della migliore libreria di Busto. E me ne ha spiegato a grande linee il contenuto.
Un gesto del tutto inaspettato, del tutto inatteso, che mi ha fatto bene al cuore, non riesco nemmeno a dire quanto mi abbia fatto bene al cuore. Una persona che ho conosciuto da meno di un mese che si prende la briga di andare in libreria, di pensare a quello che poteva essere "aptus " a me in questo momento, lo sceglie, fa fare una confezione regalo, se lo porta via e me lo porge, un gesto assolutamente spontaneo, ovviamente del tutto non dovuto, denota grandezza in chi quel gesto ha compiuto. Più tardi, andato in libreria perché "similibus similia curantur", ho chiesto alla libraia, con la quale si è instaurato ormai da tempo un rapporto di reciproca stima e di immediata comprensione, se fosse stata lei a aver parlato con la persona; me lo ha confermato con un sorriso ed ha aggiunto un frase che anch'essa è stata un sollievo: "non sapevo ovviamente che il libro era destinato a lei - mi ha detto - ma mi fa  piacere che sia stato così perché le cose giuste è giusto che vadano alle persone giuste". Ed ha concluso: quella persona è assolutamente un genio; lo lasci fare, non poteva essere capitato in mani migliori.
A quella libraia e a quel medico il mio pensiero di prima mattina di questo 11 Gennaio dell'anno di grazia 2013. Un pensiero ed un grazie.

mercoledì 9 gennaio 2013

ACCORDO ELETTORALE LEGA-BERLUSCONIe

Sembra che dopo una settimana l'ADSL funzioni regolarmente.  Facciamo gli scongiuri.
Tra gli argomenti di rilievo della settimana, la ritrovata sintonia tra la Lega (ora Maroni) e l'immarcescibile arcorauta. Qualcuno si meraviglia (nei mesi passati sono volate parole di fuoco tra la Lega, che non appoggiava Monti, ed il PDL che lo faceva) ma non è mica tanto difficile capire che l'asse Berlusconi/PDL- Maroni/Lega resterà in piedi sempre. Per due ordini di motivi:
a) che senza Berlusconi la Lega è piccola cosa confinata nelle valli della bergamasca e in genere in piccoli centri del Nord. Schilpario, Edolo, Aprica, questi sono "i luoghi"dei leghisti duri e puri
E anche Berlusconi sa che ha bisogno della Lega, altrimenti  i numeri non ci sono.
b)  perché da sempre la Lega è sul libro paga di Silvio. Io al riguardo ho scritto a suo tempo numerosi post al riguardo. Ne richiamo uno per tutti: un post del 14 Dicembre 2011 dal titolo "Silvio Berlusconi, Umberto Bossi, i comunisti"
Il tutto con buona pace dei militanti di base trattati come deficienti.
Se poi l'asse Berlusconi-Maroni ottenesse un ottimo successo elettorale e si delineasse un quadro con Maroni governatore della Lombardia e al governo Tremonti premier e Silvio nostro ministro  dell'economia e dello sviluppo, allora veramente una risata seppellirebbe questo Paese di santi, poeti e navigatori, ma non di persone che abbiano maturato un minimo di coscenza democratica.

BUSTO ARSIZIO AGLI ONORI ( O AI DISONORI) DELLA CRONACA

In questo ultimo periodo la nostra città è salita più volte agli onori, o meglio ai disonori, della cronaca con eco non soltanto a livello nazionale ma anche a livello internazionale.
Prima, la Consigliera Regionale della Lega Luciana Ruffinelli - bustocca doc -  è stata indagata perché tra le spese sostenute di cui ha chiesto il rimborso ci sono anche due Mon Cheri FERRERO. Episodio di un candore così evidente che gli inquirenti che stanno vagliando la legittimità dei rimborsi richiesti da tutte le forze politiche presenti in Consiglio regionale hanno chiamato l'intera operazione:OPERAZIONE MON CHERI .Poi è accaduto l'episodio dei cori razzisti durante la partita amichevole di calcio Pro Patria Milan, partita che è stata  sospesa. Infine il pesante giudizio delle autorità europee sul "carcere" di via Cassano, sovraffollato e non in linea con gli standard medi dei penitenziari dei vari paesi dell'Unione.
Io credo che ci si debba interrogare sul perché la nostra città si distingua così in negativo. Sarà uno degli argomenti dei post di quest'anno                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                         

venerdì 4 gennaio 2013

LA PRO PATRIA IL MILAN IL RAZZISMO BUSTO ARSIZIO

La stampa sia nazionale che locale ha dato ampio spazio all'episodio accaduto allo stadio Speroni di Busto Arsizio. L'amichevole Pro Patria Milan è stata sospesa in quanto il Milan ha ritenuto non ci fossero le condizioni per proseguire l'incontro di calcio in quanto i suoi giocatori di colore, in particolare il ghanese Boateng, venivano continuamente fatti oggetto di slogan e cori razzisti.
L'episodio, pur grave, non desta meraviglia in chi, come me, vive  Busto Arsizio. E' noto che c'è un gruppo di "tifosi"organizzati, un Gruppo che si rifà ad ideologie nazifasciste, che agisce da tempo alle partite della Pro Patria.
Quello che è grave è:
a) che nè l'arbitro nè i guardialinee abbiano ritenuto di intervenire durante il corso della partita per far cessare gli indecorosi cori.
b) che nè i giocatori della Pro Patria nè il suo allenatore abbiano sentito l'esigenza di lasciare anche loro il campo prendendo nettamente le distanze dalla "tifoseria"
c) che il proprietario della squadra Vavassori abbia dichiarato "non sono nostri tifosi" (ma se li conoscono tutti e tutti sappiamo che il loro "leader", chiamiamolo così, è Francesco Lattuada, detto Checco, ex MSI ed ora consigliere comunale del PDL)
b) che il sindaco Farioli abbia minimizzato l'episodio definendo "impropria"la reazione del calciatore e accusandolo di aver dato enfasi ad un episodio a suo dire non così grave.
Questo sembra a me l'aspetto più inquietante; che il sindaco di una città di 82.000 abitanti, la più popolosa della provincia alla pari con il capoluogo, una città benestante e che si ritiene civile, che il sindaco, appunto, abbia un così scarso attaccamento a valori e princìpi che la Costituzione incardina nei suoi primi articoli e che dovrebbero far parte del DNA di ciascuno di noi ed in particolare del primo cittadino.
Il quale non può nascondersi dietro le indubbie capacità affabulatorie che tutti gli riconosciamo per non prendere mai una posizione netta e chiara quando si tratta di difendere ed affermare principi di democrazia ai quali come cittadini ci riferiamo. E' banale ricordare al sindaco che è il sindaco di "tutti". Visto che sembra sia necessario ricordarglielo , glielo ricordiamo.

RIUSCIREMO AD AVERE UN ADSL CHE FUNZIONA IN QUESTO PAESE'

Sono tre giorni che il collegamento internet funziona a singhiozzo e quindi non funziona. Il ritardo nella banda larga è uno dei fattori di maggior peso nella decadenza del Paese. Oggi senza computer non si fa niente. Non si accede  al proprio conto in banca, non si hanno aggiornamenti,si è fuori dal mondo.
E allora mi chiedo: ci vuole molto ad individuare come prioritario per lo sviluppo del Paese un allineamento ai migliori standards operativi nel campo della trasmissione dati?
Secondo me non è un gran problema: occorre soltanto individuarlo come priorità ed agire di conseguenza.

mercoledì 2 gennaio 2013

1 GENNAIO 2013 - BILANCIO DEL BLOG

Con l'inizio del nuovo anno il blog ha raggiunto o sta per raggiungere due importanti obbiettivi:
a) le settantamila visualizzazioni
b) i mille post pubblicati (questo che state leggendo è il numero 986)
Sono a mio avviso due obbiettivi importanti che testimoniano l'interesse che si è creato  intorno a quello che scrivo e l'apprezzamento, spero, per la varietà degli argomenti trattati-
Pur restando infatti un blog incentrato su temi di politica economica, ho voluto ampliare la gamma delle problematiche anche per evitare il rischio di un  approccio monocorde e, alla fi fine, noioso.
Penso che continuerò ad andare avanti così. Uno dei primi argomenti il libro intervista di Mucchetti a Geronzi. In Dicembre lo  ho accantonato perché c'erano argomenti più urgenti che pressavano Ora c'è più calma e l'esegesi si può fare con maggior tranquillità.