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venerdì 31 maggio 2013

LA RELAZIONE DEL GOVERNATORE DELLA BANCA D' ITALIA IGNAZIO VISCO

Ho assistito stamattina in televisione alla lettura della consueta relazione annuale del governatore della Banca d'Italia, Ignazio Visco.
Una relazione estremamente tecnica che, attraverso un linguaggio non comprensibile da chi non è addetto ai lavori, analizza con spietata lucidità la situazione economica, finanziaria, politica del nostro Paese. Il nocciolo della relazione - non intendo commentarla in dettaglio ma chi vuole può andare a leggersela sul sito della nostra banca di emissione - è il ritardo accumulato dal nostro Paese negli ultimi anni in tutti i comparti che il governatore ha quantificato in un ritardo di venticinque anni. Ci sono messaggi e chiari riferimenti per tutti ma bisogna saper leggere dietro le righe e tra le righe; c'è l'indicazione puntuale della situazione attuale con dati precisi, documentati e collegati tra loro. C'è l'indicazione delle responsabilità  di chi ha portato il Paese al punto in cui è, c'è l'indicazione di quello che la "politica" dovrebbe fare per rilanciare il sistema Italia. Ne citerò uno per tutti: il rilievo centrale della formazione scolastica ed intellettuale delle nuove generazioni perché solamente con persone preparate e con alto livello di "scolarizzazione" l'Italia potrà conservare il tenore di vita conquistato negli ultimi cinquanta anni. Ma scolarizzazione significa - aggiungo io - non tanto avere un percorso scolastico più lungo bensì un "sistema" di formazione, che oggi non può che essere integrato con le nuove tecnologie, di cui siano visibili i risultati quando ci si confronta con gli altri paesi. E nei discorsi che abbiamo spesso fatto io e mia moglie su questo tema, abbiamo sempre convenuto che "formazione"significa disciplina e ordine mentale, acquisizione di capacità analitiche e sintetiche, acquisizione di informazioni, stimolazione della memoria, ma - soprattutto - esige che gli insegnanti siano motivati, amino intensamente il loro lavoro ed abbiano non il dono, ma la capacità di destare la curiosità dei giovani loro affidati, l'interesse all'approfondimento, l'abitudine a considerare il percorso scolastico solamente come il primo di tutta una vita, vita che sarà mediamente molto più lunga degli anni passati sui banchi, perché usciti dalla scuola - a qualunque punto se ne esca - sarà importante avere il patrimonio di conoscenza sopramenzionato, duttilità mentale, capacità analitiche e sintetiche, ma, soprattutto, desiderio forte, userei la parola "esigenza", di arricchire giornalmente il proprio patrimonio di esperienze, conoscenze, rapporti con gli altri.
Bankitalia, e qui concludo, é una delle Istituzioni più serie e di maggior prestigio del Paese e uomini formatisi in bankitalia occupano posti di rilievo nelle Istituzioni e nell'economia.
Mario Draghi è ai vertici di BCE, l'ex direttore generale Saccomanni è ministro dell'economia, l'ex  vicedirettore generale Davide Franco è da poche settimane ragioniere generale dello stato, la ex vicedirettrice generale Annamaria Tarantola è presidente della RAI, mentre la dottoressa Maria Cannata, della quale ho scritto più volte, continua ad occuparsi con estrema competenza ed equilibrio della gestione del nostro debito pubblico (Visco ha ricordato nella sua relazione che mediamente sono 400 i miliardi di euro di titoli di stato che debbono essere annualmente emessi in sostituzione di quelli che vanno in scadenza e  per finanziare le maggiori esigenze)
Infine Visco ha sottolineato che Bankitalia in questi ultimi mesi ha assunto un notevole numero di giovani, scelti con assoluta parità di genere e unicamente per le loro qualità e potenzialità, che assicureranno un ordinato ricambio generazionale. A tutte e tutti questi giovani va il mio più sincero augurio; da sempre sono convinto che è negli occhi dei giovani il senso del nostro divenire.

mercoledì 29 maggio 2013

LUIGI BISIGNANI - CHI ERA COSTUI

Questo è il primo dei post che ho intenzione di dedicare a Luigi Bisignani, personaggio sconosciuto ai più ma personaggio chiave per capire molte cose del sistema di potere che c'è nel nostro Paese.
Bisignani ha scritto un libro (perché solo adesso e proprio adesso?) e stasera la SETTE manda in onda, in seconda serata,  una intervista a Bisignani fatta da Gianluigi  Nuzzi, giornalista ruvido e per niente accattivante, almeno per me, ma che ha dato ampia prova di sé con due libri che  hanno destato notevole interesse e ottenuto ampio successo: "Vaticano spa" e "Sua Santità". Ed io mi chiedo? Perché questo improvviso desiderio di visibilità mediatica da parte di Bisignani dopo una intera vita a tessere le trame del potere in silenzio e all'ombra?
Il personaggio è intrigante, i contesti pieni di luci ed ombre, ho l'impressione che ci sarà ampio materiale per ampia discussione.

E ANCHE FRANCA RAME CI HA LASCIATO

Stamattina avevo appena finito di ascoltare il "Preludio e morte di Isotta", con le cuffie naturalmente(per inciso: Verdi o Wagner? Entrambi grandiosi ma io preferisco Wagner, musica allo stato puro), ho acceso il televisore e ho saputo della morte di Franca Rame. La prima reazione: stanno cadendo tutti come birilli. La seconda reazione: di profondo dispiacere. Terza reazione: di profonda stima per la coerenza di tutta una vita. Lei e il marito possono o non possono piacere, come persone di teatro, ma sulla coerenza nessuno può avanzare alcuna riserva. L'avevano eletta senatrice? Dopo un po' ha dato le dimissioni perché perdeva tempo e aveva la sensazione di non fare niente di utile. Ha appoggiato tutte le cause, individuali e collettive, dove fosse in gioco la tutela dei diritti dei più deboli. Ha dato un contributo non marginale, la Rame, all'affermazione dei diritti delle donne, è stata paladina di una visione del mondo tesa ad affermare valori di solidarietà contro gli egoismi che avvelenano la convivenza sociale, valori di tutela collettiva piuttosto che basati su voli solipsistici quali qelli di certi personaggi che al momento della caduta trascinano nel gorgo moltitudini di persone.Voglio ricordarla così, con il sorriso ironico e la battuta pronta, e i giudizi negativi che provengono da alcuni ambienti accrescono il mio sentire comune, la mia pietas, la mia condivisione
Grazie per il tuo vissuto e continua ad illuminare il cammino di chi resta, che ce ne è gran bisogno

martedì 28 maggio 2013

ALCUNE NOTAZIONI A MARGINE DEI RISULTATI DELLE AMMINISTRATIVE

I risultati delle amministrative possono essere commentati in un solo modo, a mio avviso. Gli Italiani stanno cercando disperatamente da anni una nuova e diversa classe politica che guidi il Paese con competenza, equilibrio ed onestà. Si sono affidati alla Lega, a Monti, a Giannino,  a           Grillo. E' stata una delusione dietro l'altra. Il risultato è che molti a votare non ci vanno proprio più, altri ritornano sui loro passi, altri cercano il nuovo non si sa bene dove. Tutti però con la consapevolezza e l'amarezza di vedere il Paese sprofondare ogni giorno di più.
Paradossalmente questi atteggiamenti rafforzano il governo delle larghe intese, o dei larghi inciuci, o della pacificazione nazionale. Il PD tira un  sospiro di sollievo e ne trae la conclusione che al governo PD-PDL  non c'è alternativa, il PDL arriva alla stessa conclusione per vie diverse. Entrambi ne traggono forza per continuare a governare (sic) il Paese come hanno fatto finora, ciechi e sordi e fingono do non vedere cosa ci aspetta, tutti quanti, nel prossimo futuro. Faranno qualche riforma di facciata, diminuiranno il numero dei parlamentari e i loro stipendi, daranno qualche contentino e.........l'Italia continuerà con decisione a percorrere la strada del declino. Del resto non siamo mai stati un grande Paese, tranne che con la Repubblica e l'impero romani. Abbiamo avuto delle grandi individualità, questo sì, ma per il resto "........Franza o Spagna l'importante è che se magna" Ci meritiamo quello che il convento passa.

E ANCHE LITTLE TONY CI HA LASCIATO

Ho appreso dalla televisione che LITTLE TONY ci ha lasciato. Sono rimasto di sasso, per una serie di motivi:
- perché lo consideravo praticamente immortale. Non aveva perso un capello che uno da quando lo avevo visto agli esordi  negli anni 60, solo qualche ruga aveva segnato il passare del tempo e pochi chili in più
- perché appartiene ad una generazione immediatamente precedente alla mia
- perché alla notizia mi sono passati davanti agli occhi cinquanta anni della mia vita. E me lo sono rivisto con una di quelle giacche di pelle con le frange che ci facevano conoscere la musica degli States, Elvis Presley in primis. E ho rivisto un mitico festival di Sanremo dei primi anni sessanta nel quale cantava, in accoppiata con Celentano, una canzone che i giovani di oggi probabilmente non conoscono ma per noi fu un mito: "Ventiquattromila baci", il titolo.
- e me lo sono rivisto con Bobby Solo, che al contrario di lui, il passare del tempo lo ha subito, i due ambasciatori USA da noi
- e ho pensato che se si fosse chiamato TONINO probabilmente sarebbe passato inosservato, mentre LITTLE TONY,  e poi si sapeva che da giovanissimo aveva vissuto in Inghilterra, era tutta un'altra cosa
- e mi è tornato alla mente un episodio con Tony Dallara, anche lui senza un capello in meno in tanti anni(ma se li tinge da sempre) Facemmo un crociera tanti anni fa, Atene, Istanbul e qualche isola dell'Egeo; Dallara era stato assunto per cantare a bordo la sera. Arrivati ad Atene avevamo la giornata a disposizione e, insieme ad altri approfittammo del "bus" messoci a disposizione per andare a vedere l'Acropoli. Tony si sedette accanto a me(Milena chiacchierava con una amica due o tre file davanti) vidi che osservava  con attenzione il paesaggio che si sviluppava davanti a noi. Ad un certo punto si voltò verso di me e mi disse: " Ma su che isola siamo? "A Tony" gli risposi
Adieu, TONINO,  e ti auguro che tu il viaggio lo faccia con una d quelle Ferrari che tutti ti invidiavamo

domenica 26 maggio 2013

CESARE PAVESE - LAVORARE STANCA . I MARI DEL SUD

.............."Ma quando gli dico/ch'egli è tra i fortunati che han visto l'aurora/sulle isole più belle della terra/al ricordo sorride e risponde che il sole/si levava che il giorno era vecchio per loro".
Anche sotto il cielo di Lombardia che - come dice Manzoni - è così bello...............quando è bello.

sabato 25 maggio 2013

LE STATISTICHE DEL MIO BLOG

E così siamo arrivati alle 90.000 visualizzazioni. Lettori in costante incremento, commenti sem pre più rarefatti. Molti esprimono giudizi su facebook ma non è la stessa cosa perché sono circuiti diversi. Ma ormai mi ci sono abituato e, visto che i lettori ci sono, continuo.
In questi ultimi mesi sono stati gli articoli su "Banca delle Marche" ad essere i più letti, è sempre molto letto il post su Filippo Alberto Rapisarda, grande successo dei post dedicati al compleanno di CLIO, la nostra Beagle, destano sempre interesse gli articoli dedicati all'economia, alla musica.
Tanto per dare un'idea nell'ultimo mese questi sono i dati:
A) Visualizzazioni: 4.146
B) Post più letti: "Filippo Alberto Rapisarda" del 2/09/2011 con 42 visualizzazioni, "Francesco Guccini lascia il PD" del 16 Maggio scorso con 39, "Un governo fatto con il bilancino del 27 Aprile con 32
C) Paesi dai quali viene aperto il blog: Italia 3.072, Stati Uniti 306, Federazione Russa 174, Germania 156, Serbia 105
D) Browser più utilizzati:Chrome (29%), Firefox (25%), Internet Explorer (15%)
E) Sistemi operativi più utilizzati:Windows (73%), IPAD (8%), Maccintosh (5%)
Appuntamento al raggiungimento delle 100.000 visualizzazioni. Quando? Molto dipende da me ma molto dipende anche da voi

venerdì 24 maggio 2013

I MIEI RISULTATI AL DR. WHY

Ho già "ammesso" che mi sto divertendo a giocare al Dr. Why, un gioco a quiz che si gioca in pubs, discoteche, locali, in tutta Italia e anche in alcuni Paesi esteri. Il gioco consiste nel rispondere nel più breve tempo possibile e nella percentuale più alta possibile ad una serie di domande (45 o 50) che vengono poste dal conduttore del gioco. Posta la domanda appaiono cinque opzioni di risposta su uno schermo. Ogni giocatore è dotato di una pulsantiera con cinque tasti (A,B,C,D,E) e deve premere ovviamente quello che corrisponde alla opzione che ritiene giusta. Ogni giocatore ha una sua tesserina tipo bancomat che, inserita nella procedura eletttronica, consente di elaborare in tempo reale una serie di classifiche (stagionale, mensile, nazionale, regionale, per locale) e convertire il punteggio realizzato in punti web, che sono quelli che contano. Un algoritmo converte infatti lo score assoluto in uno score "web" che tiene conto della velocità di risposta, della "saggezza"(talvolta contiene astenersi dal rispondere), della percentuale di risposte esatte ecc. Ogni giocatore ha un suo nickname; io ho scelto LUIGI XIV e quello che è bello  è che ci si conosce per nickname quando ci si trova per giocare. Molti giocatori li conosco solo per nickname, io per tutti sono "LUIGI". Il gioco prende perché ci si confronta con se stessi, con gli altri, si sta in compagnia e si usa il cervello.
Io gioco la Domenica e il Martedì al Billiard Cafè a trenta metri da casa mia e, sporadicamente, in qualche altro locale della zona.
Ecco i miei risultati
Stagionale al Billiard (la stagione comincia il primo ottobre e finisce il 30 Settembre dell'anno successivo):
Terzo con 72609 punti web su 54 partite - percentuale di risposte esatte 79,5% - velocità media 3,5  secondi
Mensili:
quarto in Gennaio, secondo in Febbraio, primo in Marzo,secondo in Aprile, terzo in Maggio
Davanti a me ho "Amilcaree"- velocissimo nelle risposte e che gioca praticamente tutte le sere- e "Busti Grandi", un po' più lento nelle risposte ma con una percentuale di risposte leggermente  più alta. Anche lui gioca praticamente tutte le sere
Oltre alle classifiche della "regular season" si fanno dei tornei. In questo momento al Billiard è in corso un torneo giunto a sette partite su otto dove sono quarto. Alla fine verrà estratto a sorte tra tutti i partecipanti un"tablet " della Samsumg
Chi volesse saperne di più collegarsi al sito: www.DrWhy.it".
Stasera probabilmente andremo, Milena e Clio al seguito, al "Capolinea live" di Marnate dove i giocatori non sono mai meno di sessanta. Una pizza, una birra o una coca e si gioca. Si evita di stare davanti alla televisione, si fanno due chiacchiere, si sta in compagnia. Buona cosa il Dr.Why-

martedì 21 maggio 2013

L'OBOE - CONCERTI PER OBOE

Ieri sera avevamo a cena due coppie di cari amici, ma proprio cari, nel senso che non costano niente e danno molto, in regime di reciprocità, e ad un certo punto, si parlava del più e del meno, del per e del diviso, sono scoppiati all'unisono in un "Basta con la Banca delle Marche !" " Non ne possiamo più!!" Due punti esclamativi, anzi facciamo tre, abbondiamo, come avrebbe detto Totò.
Ah, è così!!!! (quattro punti esclamativi) e allora cari Franca e Francesca, cari Franco e Giorgio, beccatevi questa. Oggi parleremo dell'oboe. Come mi è venuto l'aggancio? Quando abbiamo gente a cena ci piace avere un sottofondo musicale a basso volume di musiche rilassanti, non invadenti e ieri sera avevo messo su il CD allegato all l'ultimo numero della rivista Amadeus, una rivista mensile di musica classica arrivata al n. 282 (sono quindi quasi 25 anni che esce) dedicato a musiche per oboe e orchestra. Il CD contiene tre pezzi: "Il concerto n.1 in re minore per oboe e orchestra" di Ludwig August Lebrun (musicista tedesco della seconda metà del settecento, che non conoscevo), La "Cantabile per oboe e orchestra" di Antonio Salieri di cui tutti conosciamo il complesso di inferiorità nei confronti di Mozart, e il "Concerto per oboe e piccola orchestra in re maggiore" di Richard Strauss vissuto a cavallo tra l'ottocento e il novecento.
Innanzitutto vediamo cosa è l'oboe, strumento in genere meno in rilievo rispetto al violino, al violoncello, al pianoforte.... E' uno strumento musicale a fiato (ci si soffia dentro), ad ancia doppia(come mi ha ricordato di prima mattina Carlo Torretta che di musica se ne intende essendo  una colonna dei "mandolinisti bustesi" e che ho incontrato  dal nostro giornalaio di fiducia Orlando) e appartiene alla categoria dei legni. L'ancia è quella sottile linguetta mobile la cui vibrazione produce il suono  negli strumenti a fiato. Strumenti ad ancia doppia, oltre all'oboe, sono il fagotto, il controfagotto, il corno inglese.
Il legno usato è quasi sempre ebano ed in qualche caso palissandro. Il suono è leggero ma assai penetrante. E' molto usato in orchestra ma anche nella musica da camera (quartetti e quintetti) e anche nella musica più recente (basti pensare ai "Solisti veneti"). Ma è stato utilizzato anche nella musica barocca (hanno scritto per oboe Albinoni, Benedetto Marcello, Handel, Vivaldi) e anche come strumento solista nella forma "concerto."
L'oboe ha origini antichissime (basti pensare al Dio Pan) e come tutti gli strumenti a fiato ha accompagnato la storia dell'umanità in successive evoluzioni. Non è questa la sede per fare un saggio sull'oboe, non ne sarei capace, ma vi posso segnalare i concerti per oboe ed orchestra più conosciuti e più belli.
Oltre ai tre già citati:
- Mozart Concerto k 314 per oboe e orchestra
- Tommaso Albinoni concerto in re minore per oboe
- Antonio Vivaldi concerto per oboe ed archi

lunedì 20 maggio 2013

ANCORA SU BANCA DELLE MARCHE - EUGENE JONESCO E IL TEATRO DELL'ASSURDO

Nell'immediato dopoguerra, a partire dalla fine degli anni 40, si affermò con un certo successo sulle scene teatrali il cosiddetto "Teatro dell'assurdo", caratterizzato da dialoghi senza senso, spesso ripetitivi e seriali, in cui la struttura narrativa "logica" viene sostituita da una successione di eventi non concatenati tra loro, con labili tracce di "logica". L'autore più conosciuto di questo teatro è Eugène Jonesco e l'opera "cult" Il rinoceronte.
Non so perché ma mi è venuto subito alla mente il teatro dell'assurdo al leggere gli ultimi resoconti delle "vicende" di Banca delle Marche che "Cronache Maceratesi " ha pubblicato:
16 Maggio 
Allora, è avvenuto questo, secondo quanto ho capito:
a) si sono riuniti i sindaci di Jesi, Pesaro, Macerata e Senigallia
b) sono giunti alla conclusione che "è un gran casino" e che la situazione è drammatica (parole del sindaco di Macerata Carancini)
c) hanno deciso di incontrare a stretto giro i rappresentanti delle tre fondazioni, che a loro volta hanno già incontrato i dirigenti di bankitalia
d) l'intendimento, comunque, è quello di evitare l'ingresso di soggetti esterni
I quattro commenti all'articolo sembrano concordi nel dire che se si tratta di salvaguardare i propri soldi ed il futuro della banca, vanno benissimo anche soggetti esterni.
18 Maggio
I sindaci hanno incontrato le fondazioni. Il sindaco d Macerata si dichiara fiducioso
Primo: "è stato chiesto alle fondazioni di uscire con un comunicato chiaro  di coesione per restituire fiducia al mercato e convincerlo, così, da sottoscrivere la ricapitalizzazione con un aumento di capitale molto rilevante, tra i 250 e i 300 milioni di euro" 
Secondo:"le fondazioni devono rappresentare la forza del piano industriale, sempre per incoraggiare il mercato: Era presente anche il Direttore Generale Goffi che ha spiegato che questo è un piano industriale forte"
Terzo:"Una governance credibile , perché i piani industriali corrono sulle gambe delle persone e abbiamo bisogno di un Presidente e di un vicepresidente credibili per tutto il territorio e non solo per le Istituzioni." E c'è anche un quarto punto, che vale un impegno:"Se si verificheranno queste tre condizioni noi sindaci saremo ambasciatori di questa banca che nessuno vuol perdere.
E come hanno risposto le Fondazioni? Sono apparse unite. Ora aspettiamo come si muoveranno. Noi sindaci siamo pronti a metterci la faccia e a far capire alla gente che dramma sarebbe per il territorio se la Banca venisse conquistata dall'esterno"
Ho riportato per i due articoli del 16 e del 18 i virgolettati di "Cronache Maceratesi". Anche i tre commenti all'articolo del 18 mi sembrano, come dire, non entusiasti.
NOTA BENE: ho terminato di scrivere queste righe all 19,45 di domenica 19 Maggio. Attendo di vedere se oggi Cronache Maceratesi esce e poi pubblico con i miei commenti
Il numero di ieri sera di Cronache Maceratesi non contiene riferimenti a BDM per cui pubblico le mie valutazioni.
I sindaci si sono incontrati, si sono confrontati, hanno approfondito e dal loro impegno sono usciti i seguenti punti forti. Premesso che "la situazione è drammatica"
Punto primo: è stato chiesto alla fondazioni di uscire con un comunicato di coesione per restituire fiducia al mercato e.........convincerlo a sottoscrivere l'aumento di capitale, che sarà piuttosto impegnativo
Punto secondo: le fondazioni devono rappresentare (far capire - ndr) la forza del piano  industriale, sempre per incoraggiare il mercato. E il nuovo Direttore Generale Goffi ha fatto un intervento risolutivo; ha spiegato  che " questo è un piano industriale forte"e se lo dice lui"
Punto terzo: "ci vuole una governance  credibile, un Presidente e un vice credibili per tutto il territorio e non solo per le Istituzioni ( no  comment; allora quelli di prima non erano credibili?  Giuro che ho trattenuto a stento le risate)
E c'è anche un quarto punto; se si verificano i primi tre punti, .................i sindaci saranno ambasciatori di questa banca che nessuno vuol perdere. E le fondazioni? ..........sono apparse unite........questa si che è una notizia.
In sintesi: i sindaci sono ottimisti, le fondazioni sono unite,  tanto è vero che faranno un comunicato di coesione, il piano industriale è FORTE (lo dicono le fondazioni e Goffi conferma), ci vuole una governance  credibile per tutti e non solo per le Istituzioni ( A me vien di nuovo da ridere), i sindaci faranno gli  ambasciatori della Banca e ci mettono la faccia per far capire alla gente che dramma sarebbe  per il territorio se la Banca venisse conquistata dall'esterno.

Io sono un'anima semplice e mi chiedo: premesso che sono sicuramente da apprezzare i forti impegni dei sindaci  e delle fondazioni.............ma se le fondazioni non possono partecipare all'aumento di capitale perché non hanno soldi, se il lanciere bianco non lo volete perché la banca deve rimanere del territorio (Cioè della politica locale...ndr) questi 300 milioni milioni......ma chi ce li mette? Mah... Ho chiesto anche a mia moglie che ha fatto studi classici e mi ha risposto: " bos, bovis, bovi ,bovem,bos, bove" Mah! Chissà cosa vuol dire.

domenica 19 maggio 2013

UN LIBRO FORGIATO ALL'INFERNO di Steven Nadler

E' uscito da qualche giorno, casa editrice "EINAUDI-La biblioteca,"  il libro di cui al titolo, scritto da uno studioso statunitense, Steven Nadler, specializzato nelle vicende del '600 olandese.
Il libro ricostruisce il contesto della pubblicazione, nel 1670, del "Trattato teologico-politico" di Baruch Spinoza- Spinoza era un mite uomo di cultura e "filosofo", nato in una di quelle famiglie di origine ebraica che avevano scelto l'Olanda, ed in particolare Amsterdam, come paese di nuova residenza quando avevano dovuto lasciare i loro paesi di origine dell'Europa del Sud, in particolare la Spagna, messi di fronte all'alternativa: convertirsi al Cattolicesimo o emigrare. Spinoza era nato nel 1632 e già in giovanissima età si era fatto notare per le sue idee non in linea con quelle della Comunità ebraica in cui era inserito tanto è vero che era stato espulso dai suoi stessi  correligionari. Isolato e impegnato nel lavoro di molatura di lenti per occhiali, proseguì nelle sue riflessioni che si tradussero in due opere fondamentali nella storia del                                         pensiero: l'ETICA, pubblicata nel 1664 e, appunto,  il "Trattato teologico politico"pubblicato nel 1670 che furono fortemente osteggiate sia dalla chiesa cattolica che da quella protestante e da tutti gli ambienti refrattari ad ogni "novità" che potesse essere vista come picconatrice del pensiero prevalente.
Molti studiosi  ritengono - ed io mi sono trovato d'accordo con loro - che il pensiero moderno nasca con Spinoza che rivendica all'uomo la libertà di crearsi una visione del mondo svincolata dalla presenza di Dio e favorevole ad una società libera e tollerante. DEUS SIVE NATURA è l'affermazione di Spinoza per la quale è maggiormente conosciuto; l'identificazione del divino con la natura che ci circonda e della quale siamo parte è la  maggiore intuizione del suo pensiero. Per idee più o meno simili ma molto meno elaborate il frate domenicano Giordano Bruno era salito sul rogo pochi decenni prima, il 17 Febbraio 1600, in Campo dei Fiori a Roma. Io il 17 Febbraio di ogni anno, da quando ho aperto questo blog, dedico un post a ricordo dell'evento. Spinoza da un lato e Galileo con il metodo sperimentale dall'altro sono i due pilastri del pensiero moderno ed ogni occasione di approfondimento, come adesso con la pubblicazione del libro di Nadler, è utile per capire  quali fermenti attraversassero l'Europa della seconda metà 600 dopo un secolo e mezzo di sanguinose guerre di religione e per inquadrare i successivi sviluppi, la splendida stagione dell'illuminismo, fenomeno essenzialmente Francese(l'Enciclopedia, Voltaire) e tedesco (Kant) che portarono a compimento il seme gettato da Spinoza. Il libro costa trenta euro, ben spesi, a mio parere.

venerdì 17 maggio 2013

FRANCESCO GUCCINI LASCIA IL PD - SECONDA PARTE

Un caro amico, di recente acquisizione ma è come se ci conoscessimo da sempre, ha commentato nel mio sito "face book" il post dedicato a Guccini con le seguenti parole:
"In realtà Francesco non ha ficcato il suo nasone da Cirano nella situazione del PD ritraendolo disgustato.....per me è saltato a bordo della "locomotiva" per partire a pieno vapore contro l'ingiustizia"
Tu sai, "Peppo, quanto io sia distante da certi ragionamenti astratti di gruppi o partiti perennemente immersi nel regno dell'utopia, ma - di tanto in tanto - volare alto nei cieli del "voler essere" aiuta a vedere meglio il mondo reale "dell'essere e del poter essere."
E allora LOCOMOTIVA sia

giovedì 16 maggio 2013

ANCORA SU BANCA DELLE MARCHE

Che la situazione di Banca delle Marche fosse meno tranquillizzante di quanto volessero far credere i sostenitori del "mettiamoci una pietra sopra", mi sembra di averlo affermato in più occasioni. Che ci fosse da preoccuparsi parecchio, pure.
In questi giorni si susseguono febbrili incontri tra le parti interessate che confermano, a mio avviso, le più nere previsioni-
I Presidenti delle tre fondazioni che controllano la maggioranza del capitale si sono incontrate con Banca d'Italia, il sindaco di Macerata incontrerà domani i sindaci di Pesaro, Senigallia, Jesi, per fare il punto e trovare il modo di evitare il commissariamento o l'acquisizione del pacchetto di controllo da parte di altre banche (si parla di Unicredit).
Il sindaco di Macerata Carancini parla di situazione drammatica. Allora , visto che la situazione è drammatica, concordo,  cosa si deve fare?
Il salvataggio lo fanno le tre fondazioni che controllano il capitale? Ma quando mai; non hanno liquidità sufficiente per fare operazioni del genere.
Il salvataggio lo fanno i piccoli soci quasi sempre clienti e spesso dipendenti? Sono rimasti scottati pesantemente con il precedente aumento? Dubito che abbiano la forza e la volontà di farlo. Non rimane che il grosso investitore del settore che, con l'avallo di Bankitalia, sottoscriverà l'aumento di Capitale che verrà richiesto. Penso proprio che finirà così con buona pace di coloro che sostengono la necessità assoluta di salvaguardare "l'autonomia" della banca.
Potevate pensarci prima, cari amici marchigiani e l'azione di responsabilità siete an cora in tempo a farla

FRANCESCO GUCCINI LASCIA IL PD


Leggo che anche Francesco Guccini, dopo il segretario del circolo della bolognina, ha lasciato il PD. Francesco mi è capitato di incrociarlo in qualche osteria fuori porta più di una volta durante i miei anni bolognesi, con il suo fiasco di vino rosso e la sua voce roca. E voglio commentare la notizia semplicemente proponendovi tra le tante sue canzoni una di quelle che ritengo più significative.

IL GOVERNO DI LETTA IL GIOVANE - UN PRIMO BILANCIO

In data 27 Aprile avevo fatto un primo commento al governo di Letta il Giovane appena insediatosi. Avevo scritto  che mi sembrava un governo talmente leggero da far tenerezza esposto come era e come è ai ricatti continui di Silvio il Perverso (prendo a prestito dalla storia inglese)
Sono passati venti giorni e scopriamo(si fa per dire) che le priorità del Paese sono le seguenti:
a) mettere finalmente fine al ruolo istituzionale della magistratura che impedisce di governare il Paese( apro parentesi: ieri a Palermo hanno arrestato un magistrato e due carabinieri; mancano un poliziotto e un finanziere nonché le forze armate al completo;...............a quando l'aggiornamento?). Questa sentenza di condanna a 4 anni in appello per l'acquisto  di diritti televisivi è uno scandalo, dice Silvio, bisogna fare assolutamente qualcosa.
b) stamattina Romani, ex dirigente Fininvest ora parlamentare pagato da noi e non dal Gruppo (forse qualcosa in black ma............) ha dichiarato che bisogna fare una legge in fretta che limiti la possibilità di fare intercettazioni. In termini tecnici è l'applicazione pratica del punto 1
c) Il processo Ruby: ho giurato sui miei figli che non ho mai fatto sesso con la signorina Ruby,..... con la nipote di Mubarak, poi,...................... non mi sarei mai permesso. Anche Ruby ha dichiarato di non aver mai fatto sesso con Silvio, ..............con una minorenne poi, ha precisato Silvio,...............mai e poi mai.
Certo è che, presi uno alla volta.....................ma  tutti e due insieme..............non hanno avversari al   al campionato mondiale della categoria...............Quale categoria? Pesi Welter.
d) il debito pubblico ha fatto registrare un nuovo record, le aziende cadono giù come birilli, non passa giorno che qualcuno non si suicidi o non compia omicidi legati alla mancanza di mezzi di sostentamento o all'insopportabilità del peso di una situazione che diventa ogni giorno più tragica..............e perché succede, ditemelo...........perché succede?
Perché non ci lasciano governare.............ha dichiarato ieri Brunetta nel corso di una conferenza stampa a Lilliput.
Lo so che non è fine fare battutacce del tipo di quella di cui al punto precedente, ..............ma qualche volta te le tirano fuori talmente..............che non ce la fai a resistere.
Tutto questo era prevedibile e previsto. Se qualcuno dei dirigenti di vertice del PD volesse spiegarmi in base a quali valutazioni è stata data vita all "inciucio's governement" gliene sarei grato.

martedì 14 maggio 2013

ANCORA SU BANCA DELLE MARCHE

Sul fronte marchigiano la situazione è interlocutoria ma si percepisce che, dietro, c'è tutto un lavorio alla ricerca di nuovi equilibri. Il tintinnio di grembiulini si è trasformato in un assordante silenzio, come direbbe Carlo Cambi che, con il suo stile di scrittura aulico e ridondante ma piacevole perché ci si vede dietro una impalcatura culturale non indifferente, continua a sparare ad alzo zero sul Presidente della Fondazione Carima dalle pagine di "Cronache maceratesi" sulle quali mi aggiorno. Restiamo tutti quanti in attesa di conoscere chi sarà il "lanciere bianco" che verrà a salvare l'Istituto. Unicredt? Intesa? Tutti e due? Una cordata "locale"? I soci clienti della banca?
Nell'attesa - in estate vengo sempre nelle Marche al mio paesello natio - mi sono informato sulla stagione allo Sferisterio. Quest'anno, mi hanno detto, la serata inaugurale è dedicata tutta a Mozart. Questo il repertorio della serata:
Prima parte:
- cantate K 623,K 429, K 471
- adagio e fuga K 546
- Musica funebre K 477
- i LEADER K 483, K 484
- Adagio K 410 - K 411
Seconda parte
Il flauto magico K 620

lunedì 13 maggio 2013

LE GRANDI GUERRE DELLA STORIA

Se fino a ieri sera qualcuno mi avesse chiesto: secondo te quali sono le guerre più importanti e più lunghe della storia?, avrei cercato nella mia memoria ed avrei risposto:
- LA GUERRA DI TROIA tra Greci e Troiani per l'egemonia in quella parte del mondo (odierna Turchia) ed il controllo dei traffici commerciali tra il mar Egeo e il mar Nero.
- LE GUERRE PERSIANE(499-479 a.c.) tra Greci e Persiani più o meno per gli stessi motivi
- LA GUERRA DEL PELOPONNESO (431-404 a.c.) tra Atene e Sparta per l'egemonia
- LE GUERRE PUNICHE( 241-146 a.c ) tra Roma e Cartagine per l'egemonia nel Mediterraneo. 
- LA GUERRA DEI CENT'ANNI (1336-1453) tra monarchi francesi e monarchi inglesi per le pretese di questi ultimi sul trono di Francia
- LA GUERRA DEI TRENTA ANNI (1618-1648), iniziata con la "defenestrazione di Praga" nel 1618" e terminata con la pace di Westfalia nel 1648), guerra complessa ma in sintesi riconducibile allo scontro tra le potenze cattoliche e quelle riformate
- LA SECONDA GUERRA MONDIALE  che non è durata a lungo ma è quella che ha fatto più morti nella storia.
Ma da ieri  bisogna aggiungerne un'altra: LA GUERRA DEI VENT'ANNI, secondo le intenzioni del Gruppo del Biscione. 
Ieri sera è andato in onda su Canale 5 uno "speciale" sul caso Ruby che è la dimostrazione perfetta di come si possa manipolare  "la gente" portandola senza che se ne accorga ad avere una opinione in linea con gli interessi di chi manipola. Visto il flop di ascolti (lo share è stato un modestissimo 5,8%) forse questo dato potrebbe essere interpretato come un primo risveglio della capacità critica degli Italiani, ma tant'è: il tentativo di manipolazione c'è stato ed è stato fatto con molta professionalità, bisogna riconoscerlo al Gruppo.
Non voglio entrare nei dettagli più di tanto, ma niente è lasciato al caso nello speciale che è stato intitolato "LA GUERRA DEI VENT'ANNI- RUBY ULTIMO ATTO" sulla "guerra"ormai ventennale tra SB e la magistratura. Guerra che continua visto che la Boccassini ha chiesto oggi una condanna a 6 anni e l'interdizione perpetua dai pubblici uffici
Mi limiterò a sottolineare i passaggi che mi sembrano più significativi e i messaggi sottostanti:
a) si parte fin dagli spot pubblicitari : viene proposto ad ogni stacco pubblicitario lo spot di "intimissimi" dove si vede una bellissima modella che si spoglia, prende dalla portineria di un hotel dove evidentemente alloggia una chiave identificata con il numero 3D e ammiccando sembra dire: follow me in my room. Poi si scopre che 3D sta per terza misura ma intanto è passato il messaggio  bell'ambiente, bella modella bella gente e l'italiano medio si è identificato  piacevolmente con chi "segue la modella"
b) lo speciale inizia in ritardo rispetto alla programmazione di prima serata per evitare la sovrapposizione on la Litizzetto che rappresenterebbe un avversario ostico
c) a condurre la serata e a dipanarne il filo è chiamato il vicedirettore del TG 5 che con aria molto professionale  ha un solo compito, quello di apparire neutro e "terzo"
d) si comincia con  la manifestazione di Brescia: di qui un leader adorato da una folla festante (l'invocazione Silvio Silvio assomiglia tanto a quella "Duce Duce" di non lontana memoria) di là dei facinorosi che picchiano, sprangano, fanno sanguinare dei pacifici manifestanti. E qui, osservo io, parecchia ragione ce l'hanno, i supporters di Silvio perché i centri sociali e similari da cinquanta anni a questa parte non riescono ad elaborare un minimo di proposta politica al di fuori di slogan fritti e rifritti e qualche baruffa
e) poi parla Ruby che si racconta come una che venendo da una situazione difficile evolendo affermarsi nel mondo dello spettacolo ha avuto dei momenti difficili, soggiorni in case famiglia, che per sopravvivere e per apparire più su di quanto non fosse ha imparato a difendersi raccontando con facilità bugie, lo dice lei stessa, ad esempio che apparteneva ad una importante famiglia egiziana o che fosse maggiorenne, ma non si è mai prostituita e mai e poi mai ha avuto rapporti intimi con SB (certo dopo aver ammesso di essere una che racconta bugia con facilità...............transeat)
f) poi si passa ad illustrare come si svolgevano le cene ad villa San Martino, cene del tutto normali tanto è vero che oltre duecento testimonianze, tra le quali quella di un ineffabile Carlo Rossella, affermano che non è mai avvenuto nulla di men che corretto e  solo cinque sono testimonianze a sostegno del PM  di cui si trasmettono solo le domande sulla natura o meno sessuale delle serate implicitamente accusandolo di essere portatore di morbose curiosità. E si fanno ampie carrellate sulla splendida magione, sui locali dove si svolgevano le cene, i dopocena, sul pario ecc. Lo spettatore, vedendo tutta quella opulenza, quel buon gusto - diciamolo pure - la generosità del padrone di casa è portato a nutrire per lo meno un senso di ammirazione per l'imprenditore che si è fatto da solo e che ha raggiunto così splendidi risultati.
Non sa - lo spettatore - che la villa è stata "scippata"dal cavaliere alla legittima proprietaria, la marchesina Casati Stampa minorenne nel momento in cui la ereditò dal padre morto tragicamente in una vicenda che fece molto scalpore all'epoca, con il concorso attivo dei suoi tutori, il senatore del PLI Bergamasco e l'avvocato Previti.
Poi vengono fatte delle domande al padrone di casa che, molto rilassato, afferma con sicurezza che è tutto regolare, tutto alla luce del sole ecc.ecc.
Non voglio dilungarmi sui dettagli, lo ripeto. Chi volesse vedere o rivedere lo speciale non ha che da scegliere: you tube, social forum ecc.
Io mi limiterò ad una ultima mia valutazione. Lo speciale su Ruby é stato trasmesso per distrarre il pubblico da un processo che il cavaliere temeva e teme molto di più, quello sulla evasione fiscale connessa all'acquisto di diritti televisivi che è giunto a sentenza di appello proprio in questi giorni con la conferma di una condanna a quattro anni che comporta anche l'interdizione dai pubblici uffici. Questo è il processo che preoccupa di più l'ex Premier.
Ma di questo parleremo, forse e se del caso, con un post espressamente dedicato.

domenica 12 maggio 2013

ANCORA SU BANCA DELLE MARCHE

Dopo l'assemblea del 30 Aprile che ha approvato il bilancio 2012 (518 milioni di perdita) e non ha approvato l'azione di responsabilità nei confronti del CDA e dell'ex Direttore Generale, (soltanto la Fondazione CARIMA si è riservata di riprendere in esame questa possibilità una volta presa visione del rapporto ispettivo Bankitalia e delle risultanze del rapporto  dello studio "Erede, Bonelli...........", due mi sembrano gli elementi di novità degni di essere sottolineati:
a) la neo deputata di SEL  Lara Racciotti, ha presentato una interrogazione a risposta scritta al Ministro dell'economia chiedendo di accendere i riflettori delle autorità di controllo su Banca delle Mrche e sul ruolo delle fondazioni- L'interrogazione è fatta bene, puntuale e precisa, ma troppo generica ed ho l'impressione che non produrrà alcun effetto come sempre accade in questi casi. Il Capo di Gabinetto del Ministro darà il dossier a qualcuno dei suoi, verrà elaborata una risposta generica e finisce così
b) mi sembra invece molto più interessante l'articolo apparso su "Cronache maceratesi" del 6 Maggio a firma Carlo Cambi, che non conosco. Non conosco ma lo vedo come un uomo di livello, addentro alle cose. a mio avviso un po', un po' tanto, narcisista, che..........lancia un messaggio chiaro e preciso al Presidente della Fondazione Carima Franco Gazzani: stai calmo con questa azione di responsabilità primo perché è inutile "perché nessuno degli eventuali responsabili ha la necessaria capienza economica per risarcire il danno" (Strano ragionamento, osservo io: allora se avessero perso due miliardi sarebbe stata ancor più inutile) e poi "tu dove eri, dormivi?". Il messaggio è chiaro e a mio avviso anche un po', come dire, forte. Evidentemente l'autore dell'articolo fa parte della schiera di quelli che sostengono la necessità di metterci una pietra sopra, di dimenticare, di pensare al futuro, suvvia. Sento tintinar di grembiulini. Io amo la buona musica, il buon vino - consiglio a tutti il "Lacrima di Morro d'Alba" della casa vinicola "Velenosi"- e il buon cibo. Non sbaglio mai, in queste cose. Marche, Umbria, Toscana: quanta storia, quante storie.

sabato 11 maggio 2013

ANCORA INTORNO ALLA SCOMPARSA DI GIULIO ANDREOTTI

Il "Fatto Quotidiano" di ieri ha pubblicato a pagina 10 un articolo di Gianni Barbacetto e, soprattutto, ha pubblicato alcuni passaggi delle  lettere che Moro scrisse dalla prigionia. Il giudizio di Moro oltreché immensamente più autorevole del mio è ben più impietoso del mio Riporto i passaggi che reputo più significativi.
Stavolta il colore rosso non è relativo al fatto che con il rosso in genere esprimo le mie opinioni, ma è il sangue di Aldo Moro. Sto ascoltando, mentre scrivo, il Requiem di Verdi diretto da Toscanini il quale, è bene ricordarlo, lasciò l'Italia per gli Stati Uniti dopo che un fascistello da quattro soldi al Comunale di Bologna  lo ebbe schiaffeggiato.
Scrive Aldo Moro 
"Lei ha potuto disinvoltamente navigare tra Zaccagnini e Fanfani, imitando un De Gasperi inimitabile che è a milioni di anni luce da Lei. Ma Le manca proprio il fervore umano. Le manca quell'insieme di bontà, saggezza, flessibilità, limpidità che fanno, senza riserve,i pochi democratici cristiani che che sono al mondo. Lei non è di questi. Durerà un po' più un po' meno, ma passerà senza lasciare traccia"
"Andreotti è restato indifferente, livido, assente, chiuso nel suo cupo sogno di gloria"
"Che significava tutto questo per Andreotti, una volta conquistato il potere per fare il male come  sempre ha fatto il male nella sua vita?"
Termino qui. IL requiem è arrivato al "Lux Aeterna". Penso ad Aldo Moro. Non riesco a pensare a Giulio Andreotti. C'è uomo e uomo, cattolico e cattolico, politico e politico.

venerdì 10 maggio 2013

E' SILVIO BERLUSCONI UN PERSEGUITATO DAI GIUDICI O UNA PERSONA CHE IN VARI CAMPI E IN VARI MOMENTI HA TENUTO COMPORTAMENTI CHE IL CODICE PENALE CONFIGURA COME REATI?

La seconda

LA MORTE DEL SENATORE ANDREOTTI - QUALCHE NOTAZIONE A MARGINE

La morte del senatore Andreotti, personaggio discusso, c'est à dire i giudizi sul quale sono contrastanti, ha fatto riemergere un antico dilemma i cui corni sono i seguenti: di fronte alla maestà della morte bisogna sospendere il giudizio o è lecito continuare a darlo anche in costanza di accadimento?
Mi sono interrogato ed ho cercato di capire che tipo di reazione avessi avuto all'apprendere la notizia.
Stupore? Assolutamente no; si sapeva che era ormai giunto alla fine del cammino
Dolore? Neanche un po'
Pietà? Nemmeno
Gioa? Neanche
Se dovessi dire, come dico, quello che più si avvicina a quello che ho provato userei la parola sollievo accompagnata dalla sensazione che con la morte del senatore a vita (nominato con perfidia tutta democristiana da Cossiga,  ricordo bene la faccia livida di Andreotti che ascoltava Cossiga parlare, per toglierlo dall'agone politico e confinarlo nell'innocuo ruolo di padre della patria), sensazione dicevo che il Paese, scomparso lui, fosse un Paese migliore. Tanto è vero che mi sono permesso di intonare a bassa voce un TE DEUM di ringraziamento e questo non va bene perché non vanno mescolati in questo modo i santi con le cose terrene  (cfr il primo atto della Tosca di Puccini, aria del sagrestano di Sant'Andrea della Valle).
Quello che ho appena detto contiene già la mia risposta al dilemma. Trovo pienamente legittimo, anzi doveroso, esprimere il proprio giudizio anche in costanza di avvenimento.
E il mio giudizio di sintesi è il seguente: Andreotti è stato uno dei personaggi più mefitici , anzi il più mefitico, della nostra storia politica del dopoguerra. In una mia personale scala Mercalli del'indice di "cattiveria" lo metto a livello 10, quello dei criminali - nel senso di persone aduse a commettere "crimines" -  ontologici , nei quali cioè l'attitudine al male è nell'essenza stessa del loro essere (il calembour é voluto)
Ecco io credo che Andreotti sia stato talmente pervaso di cinismo, talmente disposto a tutto per il potere, che non posso esimermi dal giudicarlo.
Sono certo che non ha mai baciato Totò Riina - anche perché la scena sarebbe stata ributtante - ma sono sicuro che i suoi rapporti con la mafia in Sicilia fossero organici, che egli ne avesse piena consapevolezza e che Salvatore Lima non si muovesse senza il suo nullaosta. Lo considero mandante indiretto dell'omicidio di Giorgio Ambrosoli e diretto di quello di Pecorelli. Ritengo che il generale Della Chiesa non sarebbe stato ucciso se Andreotti non lo avesse lasciato solo, ritengo che nella morte di Moro abbia responsabilità non marginali, ritengo che la strategia della tensione che ha insanguinato l'Italia per un lungo periodo di tempo lo abbia visto attento e informato spettatore, ritengo che in lui non ci fosse un briciolo di quella "caritas" che un cristiano come lui diceva di essere dovrebbe avere in abbondanza, ritengo che avesse coltivato con larghezza l'arte di estorcere tangenti il cui ricavato era depositato - non tutto - sul conto aperto a nome della "Fondazione Cardinal Spellmann" presso lo IOR , conto gestito da monsignor De Bonis) ritengo infine che tra De Gasperi e lui ci sia stato un abisso.
Confermo quindi la mia posizione anche perché ritengo il "perdonismo" e la "comprensione"categorie non utilizzabili nel giudicare gli uomini responsabili di gravi misfatti , e perché sono del parere, personale, ovviamente rispetto quello degli altri il buon Voltaire insegna, che la partita ce la giochiamo tutta qui e che le regole dobbiamo darcele noi.
Dopo aver scritto quello che precede provo lo stesso sollievo che ho provato nell'apprendere del la scomparsa del Divo Giulio ............ che riposi in pace................. se ci riesce.

mercoledì 8 maggio 2013

L'AVVOCATO UMBERTO AMBROSOLI LASCIA L'AULA CONSILIARE NEL MOMENTO IN CUI INIZIA LA COMMEMORAZIONE DEL SENATORE A VITA GIULIO ANDREOTTI

L'onorevole LARA COMI, giovane parlamentare  ( è nata nel 1983) del PDL ha dichiarato di " non capire il gesto dell'avvocato Umberto Ambrosoli" (candidato governatore della regione Lombardia sconfitto da Maroni ed eletto in consiglio regionale lombardia nelle liste del PD -ndr) il quale ha  lasciato l'aula consiliare in concomitanza con l'inizio della commemorazione del senatore a vita Giulio Andreotti passato a miglior vita (?) nei giorni scorsi.(il calembour è voluto)
Nessuna meraviglia: l'onorevole Comi, indubbiamente una bella donna, è giovane, sicura di sè, aggressiva (io la trovo arrogante) ed è in possesso di molte delle doti richieste per affermarsi all'interno del PDL....................ma...............non capisce. E non capisce perché:
a) è giovane e non ha né memoria né sentore di fatti e di persone che nei trascorsi ultimi decenni sono stati determinanti nelle vicende politiche del nostro Paese, come le ha fatto notare con virulenza il professor Cacciari.
b) operando all'interno del PDL ha assimilato fin dai primi passi in politica il metodo introdotto dal "leader maximo" secondo il quale hanno poca o nulla importanza i contenuti di ciò di cui tempo per tempo si parla perché importante è il tono con il quale ci si rivolge agli altri. e l'unico obbiettivo è "vincere". L'arroganza è confusa con la saldezza di carattere, l'aggressività è scambiata per sicurezza di conoscenze ed intenti, quindi che bisogno c'è di andarsi a documentare?
c) la Comi fa parte di quel manipolo di donne giovani e di gradevole aspetto che il PDL manda nelle televisioni per annunciare il verbo che con la verità delle cose e dei fatti non ha nulla a che dividere. Per cui le cose lineari non sono in grado  di capirle, queste giovani donne.
E allora glielo spiego io, all'onorevole Comi, perché l'avvocato Ambrosoli ha lasciato l'aula quando è iniziata la commemorazione di Andreotti. Faccia finta, onorevole, di trovarsi in una fredda serata di inverno al calduccio della sua casa accoccolata in una poltrona, coperta da un plaid di cachemire e con una tazza di the davanti a lei, ed io comincio a raccontare....................:

C'era una volta, tanto tempo fa, un giovane uomo politico democristiano, si chiamava Giulio Andreotti. Era nato nel 1919 ed aveva mosso i suoi primi passi in politica nella segreteria di Alcide De Gasperi. Finita la guerra si era trovato già pronto, a meno di trenta anni, per occupare posizioni di rilievo all'interno della nomenclatura del partito che avrebbe governato l'Italia fino agli inizi degli anni '90. Sottosegretario a 28 anni, poi ministro innumerevoli volte, quasi sempre della difesa, poi capo del governo 7 volte. Quell'uomo politico aveva una sua "corrente" e basi elettorali a Roma, nel frusinate e, soprattutto, in Sicilia dove aveva un proconsole che teneva i rapporti con la realtà locale. La realtà locale, lei mi capisce,onorevole Comi, comprende un po' di tutto. Quel proconsole si chiamava Salvo Lima il quale, nato nel 1928 e figlio di Vincenzo, affiliato alla cosca dei La Barbera, iniziò  la carriera politica giovanissimo, fu Vicesindaco e sindaco di Palermo, e per un lunghissimo periodo fu a capo della corrente andreottiana in Sicilia. Lima. poverino, finì morto ammazzato per mano ignota(sic) il 12 Marzo 1992; due in motocicletta affiancarono l'auto dove viaggiava, colpirono solo lui, lo finirono a colpi di pistola mentre cercava di scappare a piedi.

Negli stessi anni un giovane, brillante e determinato avvocato siciliano, Michele Sindona, nato nel   1920 a Patti, cittadina in provincia di Messina affacciata sullo splendido golfo prospiciente le isole Eolie,si era spostato a Milano dove era oggettivamente più facile che in Sicilia affermarsi nel campo bancario e finanziario. Sindona aveva acquistato due piccole banche(la Banca Privata Finanziaria e la Banca Unione) che si occupavano in definitiva di investire a Milano denari  di provenienza siciliana e di "lavare" sul mercato milanese risorse finanziarie di non sempre limpida origine. La comune origine siciliana di Lima e Sindona, e, probabilmente, qualche conoscenza in comune, favorirono un sodalizio tra i due che durò lunghi anni e rafforzò la stima e la considerazione del sempre più potente Andreotti nei confronti del brillante avvocato siciliano. Il quale avvocato investiva prevalentemente denaro di Stefano Bontade, degli Inzerillo, dei Gambino. Di quella, insomma, che fu chiamata in seguito la "mafia perdente". In quegli anni c'erano anche altri che investivano a Milano i denari  di Stefano Bontade, principe di Villagrazia, ma questo è un altro discorso che esula dal tema di cui stiamo parlando.
Sindona ebbe come avversari acerrimi, in quegli anni, altri due siciliani, Enrico Cuccia e Ugo La Malfa, che fecero di tutto per fermare l'ascesa del finanziere di Patti che, nel frattempo, aveva instaurato ottimi rapporti con le gerarchie vaticane, con lo IOR e con Calvi. e ampliato l'attività con l'acquisto della Franklin bank negli Stati Uniti d'America.
Nel 1974 l'impero Sindona comincia a scricchiolare, la Franklin  viene dichiarata fallita e Sindona accusato di bancarotta (negli USA dove la galera la fai, per queste cose) Tutti i suoi "amici" intervengono a suo sostegno: il vaticano, la P 2 (Sindona ha la tessera n.1612), Cosa Nostra, che deve salvare i suoi soldi ma la Banca d'Italia- ascolti bene, Comi , che se no non capisce, nomina commissario liquidatore della Banca Privata Italiana l'avvocato Giorgio Ambrosoli. il padre di quell'Umberto Ambrosoli che ha lasciato l'aula consiliare quando è iniziata la commemorazione del divo Giulio. L'avvocato Giorgio Ambrosoli è un uomo con la schiena dritta, un eroe borghese lo hanno chiamato, e svolge il suo compito con competenza ed ostinata onestà,. Vada a leggersi la lettera che il 25 Febbraio 1975 scrisse alla moglie Anna e vedrà chi era Giorgio Ambrosoli. Intorno gli si allarga un'ombra di pressioni, minacce e intimidazioni, tra le quali l'intervento pesantissimo del divo Giulio che,, interessato a salvare sia il Banco Ambrosiano di Calvi che il Gruppo Sindona c "manda" un suo magistrato, Infelisi, nel Marzo 1979, ad accusare i vertici di Bankitalia, il governatore Baffi  e  il Capo della vigilanza Mario Sarcinelli, due galantuomini, di favoreggiamento e interesse privato nel corso di un'indagine che coinvolgeva il banco Ambrosiano  Entrambi saranno poi assolti ma intanto erano stati indeboliti e costretti a lasciare il campo
L'epilogo, per l'avvocato Giorgio Ambrosoli, arriva l'11 Luglio 1979 quando un sicario giunto dall'America - tale Aricò - lo uccide con quattro colpi di calibro 357 magnum mentre sta rientrando a casa. Le risultanze processuali faranno emergere che il mandante del sicario è proprio Michele Sindona che non sopporta che gli venga smontato il giocattolo. E Sindona, già accusato di bancarotta fraudolenta e associazione a delinquere in Italia e negli USA viene condannato all'ergastolo. Poi Sindona, estradato in Italia, verrà convinto a bere un caffè alla stricnina. nel carcere di Pavia, ma anche questa è un'altra storia, onorevole Comi, non voglio confonderle le idee.
Ma, tornando ad Andreotti, lo sa come il divo Giulio commentò l'uccisione del'avvocato Ambrosoli?. Glielo scrivo con colore blu,  il colore del suo partito :"Ambrosoli - rispose Andreotti ad una domanda del giornalista Giovanni Minoli nel Settembre del 2010 con il suo glaciale cinismo- è una persona che in termini romaneschi se l'andava cercando"
E lei , onorevole Comi, non capisce perché  il figlio è uscito dall'aula? E' stato fin troppo corretto a limitarsi ad uscire dall'aula. Perché, a mio avviso,  quella sola gelida frase di commento avrebbe meritato ben altra reazione.
Spero di averle spiegato, onorevole Comi, il perché. Se vuole infiniti maggiori dettagli, sono a sua disposizione. Cercherò di farle capire alcune altre cose, anche se temo di non riuscirci.

martedì 7 maggio 2013

GOVERNO DELLE LARGHE INTESE O DELL'INCIUCIO ISTITUZIONALIZZATO

Chi avesse ancora dubbi sulla natura incestuosa del governo Letta, penso avrà occasione di toglierseli leggendo la lista dei Presidenti di Commissione di Camera e Senato che saranno nominati oggi.
A Berlusconi interessano tre cose: la commissione Giustizia(i processi  e il desiderio di vendetta nei confronti della magistratura), che infatti verrà presieduta da Nitto Palma, fedelissimo al cavaliere e considerato uno dei falchi del PDL Poi gli interessa la commissione "comunicazioni" ((il core business del Gruppo interagisce in continuazione con questa commissione)  che non sarà presieduta da Romani ma da Matteoli, che è lo stesso. Infine gli interessa la "bicamerale" che adesso si chiama "convenzione" e vedrete che.............
Complimenti al Partito Democratico per i continui successi ottenuti e per la "coerenza" con la quale porta avanti il suo disegno consociativo che forse i suoi elettori non condividono.
Ho letto che Letta il giovane ha detto che nel governare ci vuole "un po' di follia visionaria". Osservo che l'amico del cuore di suo zio ha sempre  detto che il suo libro "guida" e "L'elogio della follia di Erasmo da Rotterdam", che secondo me non ha mai letto. Almeno nelle citazioni differenziatevi, suvvia.
Ancora un passettino e ci ritroviamo "le bien-aimé Presidente della Repubblica.
Complimenti al PD. Chapeau, bisogna riconoscerlo, al cavalier Silvio il quale ormai è sveglio massimo due o tre ore al giorno ma quelle due ore gli bastano per far fuori tutti gli altri.
Il popolo italiano penso dovrebbe meritare qualcosa di meglio del divo Giulio o del cavaliere di Arcore, o forse no.

domenica 5 maggio 2013

CLIO COMPIE 5 ANNI - SECONDA PARTE

L'abbiamo chiamata CLIO perché volevamo un nome corto che richiamasse il fatto che era nata in Magna Grecia e Clio era la Musa della storia.
Non pensavamo  di affezionarci così tanto a lei che ha due grandi doti ( è intelligentissima  e affettuosissima) e due grandi difetti (ha una testa dura come il marmo di Carrara ed è voracissima al di là di quanto si possa pensare).
Adesso è adulta ed ha assunto un'aria più seria e meno indifesa.
Buon  compleanno Clio e cento di questi giorni.

CLIO COMPIE 5 ANNI

La nostra BEACLE  compie oggi 5 anni essendo nata a Ragusa il 5 Maggio 2008. Quando l'abbiamo presa era un batuffolino tenerissimo, così

sabato 4 maggio 2013

IL MANUALE CENCELLI - CHI ERA COSTUI?

In questi giorni nei quali il nuovo governo ha preso vita, i media hanno usato spesso l'espressione "da manuale Cencelli"per rendere l'idea dei criteri con i quali sono stati attribuiti  gli incarichi ministeriali  tra le componenti del governo Letta, del bilancino - è l'espressione che preferisco - con il quale sono stati pesati i vari incarichi per una "equa" redistribuzione.
Ma perché si fa riferimento al signor Cencelli e, soprattutto, chi era costui?
Massimiliano Cencelli era un funzionario della Democrazia Cristiana che in occasione del congresso del 1967 della "balena bianca", che vide la nascita di una nuova corrente, quella dei pontieri (Sarti, Cossiga, Taviani), ebbe una intuizione che oserei chiamare "lapalissiana". Se la corrente aveva preso il 12% era conseguenziale che dovesse ottenere il 12% degli incarichi Incarichi che vennero pesati uno ad uno  - e qui sta il capolavoro di Massimiliano Cencelli - secondo una "tavola di conversione" eleborata  da lui stesso.
Che so! Un ministero dell' interno, importantissimo, equivaleva ad un ministero della pubblica istruzione + un ministero del bilancio + tre sottosegretari (ho fatto un esempio così per farlo)
Il tragico è che il "manuale Cencelli"apparve talmente perfetto, un algoritmo che nemmeno Google........, che fu applicato per decenni con soddisfazione piena di tutte le correnti dc e fu adottato anche per l'attribuzione di incarichi interni di partito, 
E sembra naturale che l'espressione venga riesumata per il governo dei Letta, chissà quella santa donna della Biancofiore quanti punti valeva.
Ma non si può chiederlo; non disturbate i manovratori..........stanno tutti leggendo e rileggendo il "manuale Cencelli" bestseller dell'anno, con buona pace dei cassaintegrati passati, presenti e futuri.

venerdì 3 maggio 2013

ANCORA SU BANCA DELLE MARCHE

Leggo che la Fondazione Cassa di Risparmio di Macerata non avrebbe abbandonato l'orientamento di attivare l'azione di responsabilità nei confronti di CDA e ex Direttore Generale, azione che, del resto, può portare avanti anche da sola avendo più di un quinto del capitale sociale.  E mentre il Presidente della Regione Marche Spacca (la politica) e i sindacati uniti (il sindacato) hanno sollecitato le Fondazioni a ritrovare l'unità, cioè a mettere una pietra sopra quanto è accaduto, il Presidente della Fondazione, Franco Gazzani, in un lungo ed  articolato intervento in sede di assemblea ha invece manifestato l'intenzione di approfondire ulteriormente tutti i vari aspetti del caso. In pratica, dopo aver enunciato che prima di prendere una decisione la  fondazione CARIMA attende le risultanze dell' ispezione Bankitalia e le conclusioni dello studio Erede, Bonelli, Pappalardo, cui è stato dato incarico di valutare se dall'operato del CDA e del Direttore Generale emergano fattispecie che giustifichino l'avvio della procedura, ha richiamato principi generali del tutto condivisibili come la responsabilità sociale dell'impresa, tanto più se è una banca, la necessità di tutelare i piccoli azionisti che hanno dovuto subire pesanti perdite, la necessità di tutelare anche i tre principali soci, le fondazioni, che hanno avuto un impatto dolorosissimo con le pesanti perdite della banca che hanno drasticamente ridotto le possibilità per le fondazioni di mettere a disposizione del territorio risorse importanti. Sul ruolo delle fondazioni ci sarebbe molto da dire ma non è questa la sede.
Per quanto mi riguarda, io da tempo non giudico mai le parole, che spesso si disperdono nel vento, ma guardo ai fatti e spero che la fondazione CARIMA sia coerente. Perché nel nostro Paese si è diffuso un ben strano comportamento; tutti si lamentano della corruzione, dello sperpero di risorse, di malgoverno e mala gestione "latu sensu" considerati, però quando c'è da agire per la tutela dei propri legittimi interessi, stranamente ci si blocca.........ma in fondo........sì, però, e si lascia cadere. Ma così il paese va "a remengo" e la convivenza sociale assume sempre più le sembianze di una società dove "homo homini lupus........". Siamo sicuri di voler questo modello di società? Se la risposta è no, è necessario che i cittadini riprendano piena consapevolezza  dei propri diritti, oltreché dei propri doveri, e concretamente operino per la loro salvaguardia perché la salvaguardia di uno è la salvaguardia di tutti.

mercoledì 1 maggio 2013

IN MEMORIA DEL COMPAGNO AMERIGO (1899 - 1 MAGGIO 1979)

Amerigo era il nonno di Milena. Aveva 22 anni quando andò a Livorno, ha conosciuto le carceri fasciste e il confino. Ha camminato per buona parte della sua vita con le scarpe ortopediche perché i fascisti lo avevano sprangato sulle piante dei piedi. Le sue sofferenze fisiche sono state tante che alla fine era praticamente cieco. Ha creduto coerente morire il 1 Maggio 1979.
Un abbraccio forte da parte di tua figlia Adriana, nata il 1 Maggio 1921, con la quale ti vedrai ogni tanto, penso, in qualche parte dell'universo, di tuo genero Pippo, anche lui "blowing in the sky", di tua  nipote Milena, per la quale sei stato un esempio ed un modello di coerenza, e anche da parte mia............ compagno Amerigo. I tempi sono cambiati, ma a chi, come te, ha avuto ideali di fraternità ed uguaglianza ai quali ha improntato  tutta la sua vita vanno resi onore e rispetto.

ANCORA SU BANCA DELLE MARCHE (SOTTOTITOLO: LO SAPEVO CHE FINIVA A TARALLUCCI E VINO)

Apprendo tramite "Cronache Maceratesi" che l'assemblea di ieri ha approvato il bilancio 2012 ed ha ritenuto di non avviare l'azione di responsabilità nei confronti dell CDA e dell'ex Direttore Generale. Chi ha dato, ha dato, chi ha avuto ha avuto - diceva una nota canzone  che ho ricordato in un precedente post - scurdammoce 'u passato, simmo a Napule (o a Jesi che fa lo stesso) paisà.
Dentro di me ero sicuro che sarebbe finita così. Arrangiatevi, amici marchigiani.