Visualizzazioni totali

giovedì 31 ottobre 2013

PARTITO DEMOCRATICO - UN PARTITO IN GUERRA E IN VENDITA

Domenica scorsa si sono tenuti i congressi locali per l'elezione dei segretari provinciali e dei segretari di circolo del Partito Democratico. Il prossimo 8 Dicembre ci saranno le primarie per la scelta del nuovo segretario nazionale.
I media parlano di 140.000 votanti su 250.000 iscritti (gli iscritti erano 500.000 nel 2012). Emerge già da queste cifre la disaffezione dell'elettorato nei confronti del partito (il dimezzamento degli iscritti dovrebbe far scattare allarme rosso). Ma quello che amareggia di più è il leggere di pacchetti di tessere comprate, di candidati che si picchiano tra di loro, di brogli. A Treviso le tessere sono triplicate. A Catania il congresso è stato addirittura annullato. A Roma la situazione è ingovernabile. E non sono casi isolati come ha dichiarato il responsabile dell'organizzazione Zoggia.
L'unica cosa certa è che Renziani e Cuperliani ormai sono come Montecchi e Capuleti, che ogni tesserato "deve" di fatto schierarsi perché la "guerra" non è contro le nuove povertà che emergono giorno dopo giorno nel Paese, la contrapposizione non è contro chi ha una diversa concezione della società, la guerra non è a difesa della  Costituzione minacciata, la guerra non è per fermare il sempre più rapido declino del Paese. No, la guerra è tra piccoli rassetti e rassette locali e la si combatte con tutte le armi, in primis comperando qualche centinaio (in qualche caso basta qualche decina) di tessere a 15 euro l'una. Non è un grande investimento. E' solo un nuovo segnale del degrado del Paese che non sa più da che parte andare e a chi dare fiducia. E che sia un partito che si dice di sinistra ad essere corresponsabile di tale degrado è cosa che fa tristezza al cuore prima ancora che all'intelligenza e alla ragione.

I REQUIEM

Si sta avvicinando il 2 Novembre, giorno tradizionalmente dedicato al ricordo dei defunti. I cimiteri si riempiono di parenti e amici che vanno a trovare (sic) i loro cari. Il prezzo dei crisantemi sale vertiginosamente.
Oggi, quindi, parleremo di requiem. Del resto l'unica alternativa che ho è quella di parlare del libro di Marco Damilano:"Chi ha sbagliato più forte(le vittorie, le cadute, i duelli dall'Ulivo al PD." editore Laterza prezzo € 15 che ho appena cominciato a leggere. Meglio i requiem, date retta a me.
Il requiem è una messa eseguita e celebrata in memoria del defunto. Secondo la Chiesa Cattolica le messe offerte in memoria dei defunti che si trovano in purgatorio possono abbreviare il loro periodo di espiazione ed accedere più velocemente al Paradiso. Non so se è più così ma così lo era. Da piccolo ero abilissimo a trovare i modi per ridurre i tempi. Il massimo era la benedizione "urbi et orbi" di Pasqua. Indulgenza plenaria e, zacchete, ritornavi come "lavato con perlana". Una illustre sociologa di Bologna con la quale scambio ogni tanto delle idee non sarà d'accordo ma così era e non so se così è ancora. Al riguardo vi segnalo un libro estremamente interessante ma duro da leggere: Jacques Le Goff - La nascita del purgatorio - Einaudi editore € 13,50. Ai più coraggiosi segnalo anche di andare ad approfondire le vicende dell'abbazia di Cluny, fondata intorno al 930 d.c. e diventata in breve tempo una gigantesca fabbrica di indulgenze.
Sto divagando. Dunque il Requiem è una messa.("Requiem aeternam dona eis, Domine..............) e ha la struttura di una messa (Introito, Kyrie Eleison, Graduale, Tratto, Sequenza ( Dies irae, Tuba mirum..............) Offertorio,Sanctus e Benedictus, Agnus Dei, Communio, Libera me, in paradisum). Quando si dice Requiem il pensiero va subito a Mozart o a Verdi ma di Requiem ne sono stati composti più di 2.000. Parlerò ovviamente solo di quelli più conosciuti. Dimenticavo di dire che oltre ai requiem cattolici esistono requiem di altre confessioni: Requiem tedeschi, inglesi, greco ortodossi, e i Kaddish ebraici. Cominciamo da Mozart.
Mozart ( 1756 - 1791)
Il suo requiem  K 626 è senz'altro il più conosciuto. Fu commissionato a Mozart poco prima di morire da un anonimo committente che si presentò nel cuore della notte e offri 50 ducati per la composizione e 4 settimane di tempo(questa una leggenda), si è anche parlato di Salieri come committente(vedasi il film Amadeus di Formann); più prosaicamente fu commissionato dal conte Franz Xaver Walsegg Stuppach  che pagò l'opera 400 fiorni e rimase incompiuto (fu completato da Sussmayr). E' bellissimo; del resto Mozart era un genio musicale e anche quest'ultima ed estrema composizione  ne riflette completamente il genio. Mi piace moltissimo il "Lacrimosa"
GIUSEPPE VERDI (1813 - 1901)
E' a mio avviso la cosa più bella composta da Verdi. Fu composta nel 1874 e dedicata ad Alessandro Manzoni, morto nel 1873. Ne ho quattro edizioni: diretta da Serafin, da Solti, da Karajan e  da Toscanini. Quella che preferisco è con Toscanini. L'energia del "Dies irae"di Toscanini è inimitabile ma è tutto il requiem ad essere solidamente costruito per resistere al tempo e sopravvivere alla morte
Johannes Brahms ( 1833 - 1897)
Il suo "Requiem tedesco" è un capolavoro assoluto per energia, solidità di impianto, coerenza Da non perdere, credetemi
Luigi Cherubini (1760 - 1842)
Cherubini ha composto ben tre bellissimi requiem in do minore, in re minore ed in sol minore. Belli tutti e tre.
Franz Liszt ( 1811 - 1886)
Anche Liszt si è cimentato con il bellissimo  488
Robert Schumann (1810 - 1856)
Anche Schumann, che si inserisce nella grande tradizione romantica, ha lasciato due requiem (op. 90 e op.148)
Molti altri requiem ma mi limiterò ad uno.
Gabriel Faurè (1846 - 1924)
E' dolcissimo ed è il mio preferito. Ho sparso la voce in giro che se potessi esprimere una preferenza.............sarebbe per Faurè. Ve ne propongo uno stralcio.
Per finire una chicca di cui ignoravo l'esistenza e che è molto bello. Giacomo Puccini, Requiem in memoria del maestro Giuseppe Verdi. Mai ascoltato, bello. Ve lo propongo per intero.
Un'ultima notazione. Non limitiamoci a pensare ai nostri morti solamente il 2 Novembre. Essi sono le radici da cui veniamo e le radici .................non s sradicano mai.


mercoledì 30 ottobre 2013

IL SINDACO FARIOLI DA DI MATTO

A seguito dello scalpore suscitato in città, e non solo in città, per l'andamento del consiglio comunale di Venerdì scorso, il sindaco ha inviato una lettera di scuse al Presidente del Consiglio Comunale Avvocato Cornacchia, ai consiglieri comunali , ai dirigenti comunali, nella quale ha dato ampio sfoggio di quella eloquenza a ruota libera per la quale è famoso.
La lettera è già stata pubblicata su Varese News e a leggerla si ha l'impressione di trovarsi di fronte a qualcuno che vuole prendere in giro tutti, ritenendosi talmente in alto per intelligenza, cultura, capacità, usando le armi dell'ampollosità volutamente cercata e del sarcasmo per liquidare amici e avversari. Il riferimento poi all'angelo custode è un capolavoro.
A me la lettera così come è stata concepita e firmata ha dato l'impressione di essere il frutto ed il parto di una mente colpita da delirio di onnipotenza un po' come il referente Silvio Berlusconi. Ve la allego in modo che ciascuno possa farsi un'idea documentata. Ritengo - sommessamente - che sia estremamete urgente rivedere la legge 180/78 meglio conosciuta come legge Basaglia.
Post scriptum: non riesco ad allegarla. Intanto pubblico, poi cercherò di capire come si fa.

NICOLO' PAGANINI - CONCERTI PER VIOLINO N.1 OP. 6 E N. 2 OP. 7(LA CAMPANELLA)

Stamattina ho fatto iniziare la giornata con due concerti, per violino, ovviamente, di Nicolò Paganini. ( I concerti per violino di Paganini sono in tutto sei). Repubblica fece uscire parecchio tempo fa tre CD del maestro Uto Ughi (che è di Busto Arsizio, per chi non lo sapesse), uno dedicato a musiche di Mozart, il secondo a Bach e il terzo a Paganini. Il violino non è in genere il mio strumento preferito. Gli preferisco la complessità del pianoforte o la melanconia del violoncello; il violino è troppo"acuto", si presta a virtuosismi e quando esprime melanconia lo fa in una maniera struggente (sensibilità slava, per capirci, che non è nelle mie corde Comunque davanti a Paganini e a Ughi ci si inchina e basta.
Paganini, per chi non lo sapesse o non lo ricordasse, nacque a Genova nel 1782 e morì a Nizza nel 1840. Il vescovo di Nizza negò la sepoltura in terra consacrata perché si diceva che Paganini avesse fatto un patto con il diavolo e perché dimostrava di essere "irreligioso". Così fu imbalsamato ed ora è sepolto a Parma.
Paganini è un altra di quelle glorie nazionali  di cui la nostra storia è piena. Vogliamo ricordarci che l'Italia possiede il 60% di tutto il patrimonio artistico del pianeta? E che abbiamo avuto Lorenzo il Magnifico che capì come valorizzarlo? Certo che tra Lorenzo il Magnifico e Brunetta..............O tempora, o mores.

martedì 29 ottobre 2013

EUGENIO SCALFARI L'AMORE, LA SFIDA, IL DESTINO

Tanto intrigante e promettente il prologo, tanto deludente il libro. Perché se è vero che, come afferma l'autore, questo è il sesto ed ultimo scritto di un percorso intellettuale, morale, politico, esistenziale che ha approfondito il "gnozere sauton" e il "cercare il senso della vita" da parte di Scalfari, allora in questo libro si doveva "andare a sintesi" ed invece la "sintesi" io non la ho trovata. Ho trovato una serie di episodi della vita dell'autore, alcuni dominati dall'eros, altri dal caso, ma con sempre ben presente narciso, alcuni dei quali interessanti, anzi molto interessanti, ma le "conclusioni" non ci sono e a 89 anni ci dovrebbero essere. E' vero che nell'incontro con Fabio Fazio domenica sera Scalfari ha sintetizzato dicendo che "il senso della vita.............è la vita stessa." espressione che mi è piaciuta per la sintesi e per la conclusione in sé.
Ma nel libro non c'è o, meglio, c'è ma la trovo in contraddizione palese con tutto il pensiero di Scalfari. Nell'ultimo capitolo, a pag. 133, arriva a concludere che il pilastro di tutto è "amore" "eros"che "dispensa con larghezza il senso della vita" dice Scalfari "Il signore degli dei non è Zeus  nè altri ma Eros e la sua infinita potenza che coincide con la vita in tutte le sue forme" "Non è un Dio e non trascende la vita perché è immanente alla vita." Il senso d cui abbiamo disperato bisogno e senza il quale non potremmo sopravvivere  è Eros che ce lo dona." E no, caro Scalfari, non mi basta: se il senso della vita ce lo desse solo Eros non avremmo la nostra identità di uomini e donne.Eros sì ma con Atena  a fianco perché se è vero che il senso della vita...............è la vita, la vita è esercizio continuo di intelligenza che si chiede, si interroga, si da risposte. E questo vale soprattutto per i consapevoli. Da te, Eugenio mio, non me lo aspettavo: proprio tu che sei figlio di Spinoza e di Voltaire. E' un libro colto, erudito, pieno di collegamenti, di riferimenti, di rimandi, un libro "narciso" perché narciso è l'autore. Un libro che ha intrigato all'inizio il lettore che scrive, anche lui "narciso". Ma che ha deluso perché anche i narcisi, almeno quelli consapevoli, sanno di essere un granellino nell'immensità dell'universo e avrebbero consciamente o inconsciamente desiderato trovare un senso attraverso l'esperienza di vita dell'autore. Ma a pensarci bene perché chi scrive avrebbe dovuto trovare attraverso altri o con l'aiuto di altri il senso? Questo è compito che ognuno di noi non può delegare e il trovare il senso è esercizio che ciascuno di noi è chiamato a fare da solo ogni giorno, perché il senso della vita..............è la vita.
Grazie quindi e comunque a Eugenio Scalfari, del quale tutto si può dire tranne che non sia consapevole.

domenica 27 ottobre 2013

E RICOMINCIAMO AD OCCUPARCI DI POLITICA LOCALE

Sono mesi che non scrivo più di politica locale essenzialmente perché non c'è niente da segnalare, niente su cui riflettere o intervenire. Il sindaco Farioli sem bra sempre di più "un uomo solo al comando"; considerate le divisioni del suo partito, il PDL, a livello nazionale e locale, viste le difficoltà che incontra la Lega anch'essa per le profonde fratture interne sia a livello nazionale che locale(ricordo che Francesco Speroni e suo genero Marco Reguzzoni erano tra i più influenti membri del cerchio magico a difesa della leadership di Umberto Bossi) e visto che le voci del PD, principale partito di opposizione, e delle altre forze presenti in consiglio comunale, sono piuttosto flebili in città, Farioli fa in pratica il bello ed il cattivo tempo.
Ma stavolta c'è ampia materia su cui riflettere.
Venerdì si è tenuto un consiglio comunale che doveva esaminare ed approvare importanti delibere. La seduta è stata caratterizzata da un crescente nervosismo, alimentato dai comportamenti del sindaco Gigi Farioli e culminata con pesanti apprezzamenti del sindaco nei confronti del PD bustocco. Inoltre i continui battibecchi tra il sindaco e l'avvocato Cornacchia, Presidente del Consiglio Comunale, hanno portato quest'ultimo ad abbandonare la seduta
Farioli ha fatto una battuta pesante ed infelice sul "punto G"nel pieno del dibattito sulla delibera relativa al CSE Manzoni, mortificando oggettivamente la consigliera del PD Cinzia Berutti che stava intervenendo. Non contento , accortosi del "peso" dell'offesa lo ha aggravato  lasciandosi cadere in ginocchio platealmente davanti alla Berutti chiedendo scusa per la battuta e chiamandola "maestrina" con evidente sarcasmo e spirito denigratorio. Ora bisognerebbe ricordare al sindaco che la Berutti è sì una "maestra"(avendo superato i 40 anni definirla maestrina è improprio) unanimemente stimata per come esercita la sua professione tanto è vero che ha ricevuto dalle famiglie dei suoi alunni quell'ampio consenso che l'ha portata in consiglio comunale con un elevato numero di preferenze. Il sindaco, per contro, è conosciuto a Busto e dintorni per essere il più noto "fancazzista" dell'alto milanese, nel senso che non ha mai fatto niente nella sua vita se non politica. Quindi absit iniuria verbis. Faccia qualcosa, ci dimostri di sapere fare qualcosa, magari il "maestro" con lo stesso consenso che ha saputo guadagnarsi la signora Berutti e rivedremo il giudizio.
E poi finiamola, caro sindaco, con queste battute piene di riferimenti sessuali: :"quella culona inchiavabile della Merkel" "la Rosy Bindi che fa schifo al..........." "il punto G" anche perché a pronunciarle queste battute da bar sport in primis è il vostro leader, Silvietto vostro, che dovrebbe guardarsi un po' di più allo specchio: capelli finti, occhi gonfi, cerone dappertutto, una mascella che fa senso, la rigidità dei movimenti ed il gonfiore del tronco che lo fanno assomigliare all'omino della Michelin, il sorriso stereotipato.............per non parlare della pompetta.
Oppure sciaboletta/Brunetta delle cui disgrazie è scorretta ogni sottolineatura. E anche Lei, si guardi un po':sovrappeso di 50 chili , la pancia che esonda, i tessuti molli, non crede sia azzardato sparare battute a sfondo sessuale?
Ma il top il sindaco l'ha raggiunto a fine seduta quando, di fronte ad una richiesta del PD che la tariffa di un servizio pubblico non fosse lasciata al libero arbitrio di un privato, il nervoso Farioli è sbottato in un: "branco di comunisti di merda". Ora, io li conosco tutti i consiglieri PD. Definire l'avvocato Picco Bellazzi o Valerio Mariani, entrambi provenienti dalle fila della Democrazia Cristiana, "comunisti di merda"mi sembra francamente azzardato, la "maestra" Cinzia Berruti non la vedo proprio tra i bolscevìchi, l'avvocato Verga mi sembra sia stato "socialista", quanto a Salvatore Vita, segretario cittadino, viene dalle fila dei DS, con lui qualche divergenza di vedute l'ho avuta, lo conosco bene e, sinceramente, non mi sembra nè comunista nè di merda.
Si riposi signor sindaco, si affidi al consiglio di un medico (dovrebbe avercelo in famiglia) e stia calmo. Capisco che se è vero quello che ho letto, cioè che al bilancio del comune mancano 9 milioni che bisognerà trovare da qualche parte per presentare un bilancio di previsione accettabile, ciò può essere motivo di forte nervosismo. Ma si calmi, si calmi altrimenti ne va della sua salute.

sabato 26 ottobre 2013

EUGENIO SCALFARI - L'AMORE, LA SFIDA IL DESTINO

E' uscito in libreria l'ultimo libro di Eugenio Scalfari. Ne ho letto il prologo.
Nel prologo Scalfari afferma che con questo libro si chiude un percorso che io chiamerei tout court "alla ricerca di se stesso" iniziato nel 1994 con "Incontro con io" e proseguito con "Alla ricerca della morale perduta", "L'uomo che non credeva in Dio", "Per l'alto mare aperto", "Scuote l'anima mia eros". Controllo nella mia libreria: li ho tutti, li ho letti tutti. Il prologo mi invita alle seguenti riflessioni:
- Scalfari è nato nel 1924. Ha cominciato a mettere su foglio le sue riflessioni a 70 anni, l'età giusta.
- Scalfari pone come fondamentale distinzione tra le persone la "consapevolezza" e distingue tra consapevoli e inconsapevoli, cioè "tra coloro che conoscono le conseguenze di quanto decidono di fare e quelli che non si pongono nemmeno questo problema o comunque sono indifferenti o incapaci di risolverlo." "I consapevoli sanno di giocare la partita della vita, gli inconsapevoli la giocano anch'essi perché sono anch'essi alle prese con istinti, pulsioni, passioni, sentimenti, ma non lo sanno, sono schiacciati sul presente, conoscono poco o per nulla il loro passato e lasciano che il futuro gli piombi addosso"
Dove mi colloco io? Immodestamente e forse purtroppo, ma senza ipocrisie, tra i consapevoli. 
E chi sono i giocatori con i quali ognuno di noi gioca la partita della vita? Risponde Scalfari: Eros, la forza vitale, Narciso, l'amore di sé, Il caso - chiamiamolo pure Destino o Fato - Edipo, la trasgressione, e - infine - la morte della quale siamo tutti consapevoli - sia i consapevoli che gli inconsapevoli - in quanto uomini e donne, anche se non sappiamo quando, come e dove arriverà.
L'ultima riflessione del prologo: " quando Calipso e Circe offrono a Odisseo l'immortalità purché rinunci a tornare ad Itaca, Ulisse rifiuta, in entrambi i casi" Perché? Ulisse una risposta non la dà, nè sanno la vera ragione Atena, Calipso, Circe. Scalfari inizia a darsela: "perché Odisseo sa che l'immortale è ripetitivo, la sua potenza è ripetitiva, da questo punto di vista è più simile all'animale che all'uomo. Questo è il motivo del suo rifiuto. Odisseo ama il mutamento, ama l'avventura, si cimenta con il rischio, combatte per vincere sapendo che può essere sconfitto"....."L'Ulisse di Dante ricorda ai suoi compagni dell'ultimo viaggio senza ritorno - dice Scalfari - "fatti non foste a viver come bruti\ ma per seguir virtute e canoscenza"
"Questa è la motivazione - conclude Scalfari -  e chi a questo riesce ad arrivare ha vinto la partita della sua vita"
Ma come mi intriga questo libro, ma come mi intriga.

IL PIU' PULITO HA LA ROGNA

Il sistema bancario italiano, ai suoi vertici, assomiglia ad una specie di circolo del bridge dove tutti si conoscono, dove ci si scambia poltrone e prebende, dove oltre ai lautissimi stipendi ognuno degli iscritti al crcolo può contare su extra "fatti" approfittando della carica o delle cariche che ricopre. 
- di BANCA DELLE MARCHE e delle nefandezze compiute dal suo ex direttore generale Massimo Bianconi ho scritto abbondantemente nel corso degli ultimi due/tre anni
- a Genova per anni è stato dominus indiscusso di CARIGE, Cassa di Risparmio di Genova, Giovanni Berneschi. Si scopre che nel 2012 la famiglia Berneschi ha "scudato" 13 milioni di euro rientrati dalla Svizzera in Italia. Domanda. Come li ha fatti i 13 milioni il sig. Berneschi? E' vero che è tutta gente che risparmia, ma è difficile credere che siano i sacrifici  ed i risparmi di una vita. Molto più probabile che Berneschi affiancasse al suo lauto stipendio delle "entrate" border line. Del resto a Genova Berneschi era conosciuto come padrone della città. Un episodio: nei giorni del G 8 a Genova, il martedì successivo alla fine del summit, un avvocato che rappresenta la Sampdoria calcio mi contatta per chiedermi l'emissione di una fidejussione di 22,7 milioni necessaria per iscrivere la squadra al campionato. Da emettere entro quando? Venerdì. Tre giorni; non potevate pensarci prima, gli dico? Comunque prendo in mano il problema, io non la farei ma sento la Centrale e mi copro. Non mi sembra che ci sia tanto entusiasmo. La mattina dopo di prim'ora comunico il no. Nella stessa mattinata vanno da Berneschi che in mezzora gliela fa. Domanda legittima: è venuta via gratis quella fidejussione o no? Non lo so ma la domanda a questo punto è legittima. Comunque CARIGE è messa molto male e probabilmente verrà commissariata.
- GIAMPIERO FIORANI: ve lo ricordate il ceo di Popolare di Lodi, cocco di Antonio Fazio? Che fine ha fatto non lo so ma che gli hanno trovato un sacco di soldi di non giustificata provenienza lo so
- MAURIZIO BALDASSARRI:  il capo dei servizi finanziari del Montepaschi ammette di essere il capo della banda del 5% ..............ma lo sapevano tutti e tutti hanno pescato quel che potevano pescare. Sul Montepaschi è emerso finora poco o niente di quello che deve emergere. Ci sarà da occuparsene per anni.
. MATTEO ARPE; giovane e brillante amministratore delegato di Capitalia. Si scontra con Geronzi, perde e viene liquidato con ............40 milioni di euro (80 miliardi delle vecchie lire). A che titolo? Fa nascere una sua nuova iniziativa, la SATOR, ma di fatto scompare dalla scena.
. ALESSANDRO PROFUMO , amministratore delegato di Unicredito: viene costretto a lasciare............con 40 milioni di euro anche lui (deve essere la tariffa per i vertici di banche importanti). Adesso è presidente di Montepaschi e continua a prendere stipendi milionari.
- MASSIMO PONZELLINI: nato ricco, sposa una SEGAFREDO - la famiglia del caffè di Bologna - ancor più ricca di lui; al vertice di Banca Popolare di Milano ha il suo stipendio milionario ma non gli basta: prende mazzette dai Corallo (gioco d'azzardo) e da altri.
- VINCENZO DE BUSTIS: ne ho parlato più volte. A capo di BANCA 121 e DEUTSCHE BANK fa danni incalcolabili e si ritaglia quello che si deve ritagliare.
- PIERO BONGIANINO: tutti lo hanno dimenticato. A capo della Popolare di Novara ha fatto disastri immani e si è arricchito altrettanto(scandalo SASEA il più eclatante)
- CESARE GERONZI il top de top. Lascia Capitalia per andare a guidare Mediobanca e ................per acclamazione il CDA gli eroga 20 milioni di euro.........a titolo di ringraziamento per l'opera svolta. Del resto ad un uomo come lui non vuoi dargli 20 milioni di euro? Meno si offende. 
Mi fermo qui per spossatezza ma questo è il quadro e ringrazierò chiunque riuscirà a dimostrarmi il contrario.

GABRIEL FAURE' REQUIEM

Dedichiamo il dolcissimo "requiem" di Gabriel Faurè ad una persona cara i cui funerali si terranno questa mattina in provincia di Verona. Siamo vicini con la mente e con il cuore al marito, ai figli e a tutte le persone che le sono state care.
In paradisum

DR WHY GRANDE VITTORIA AL MENSILE DEL "CAPOLINEA LIVE" DI MARNATE

Grande vittoria nel mensile di Ottobre al Capolinea live di Marnate. Ovviamente parlo del Dr. Why.
Classifica:
1) LUIGI XIV punti web 5.818
2) BOCCIOFILI punti web 5.804
3) TOM & JERRY punti web 4.765
Non è facile vincere al Capolinea. Numero di giocatori elevato (ieri sera 37) e piuttosto attrezzati. Complimenti a Bocciofili (ultimo anno di chimica industriale) che è arrivato secondo veramente ad una incollatura.
Il bello della vita è che si può passare da Keynes al Dr. Why e non rilevare alcuna contraddizione.
Buona giornata a tutti

venerdì 25 ottobre 2013

LA NOSTRA TERRAZZA DI VIA FAGNANO 27 A BUSTO ARSIZIO

Tra i provvedimenti più efficaci per sostenere l'economia ci sono indubbiamente le agevolazioni fiscali per ristrutturazioni edilizie o per il risparmio energetico. Nel 2012 abbiamo sostituito i vecchi infissi con infissi a risparmio energetico (beneficio fiscale 55% portato al 65% quest'anno); quest'anno abbiamo rifatto la terrazza che funge da lastrico solare anche per gli appartamenti sottostanti. La gran parte della spesa è stata a nostro carico, gli inquilini sottostanti hanno contribuito per la loro parte. Del resto il condominio ha oltre trenta anni, c'erano infiltrazioni, è stato opportuno secondo me fare l'investimento. La manutenzione è necessaria per non far deperire le cose e per evitare di spendere poi molto di più quando si verificano danni gravi. Ora siamo tutti in sicurezza e il condominio nel suo complesso ne ha tratto giovamento anche in termini economici se qualcuno vorrà vendere il suo appartamento. Dieci anni fa abbiamo rifatto il tetto eliminando l'amianto, poi abbiamo convertito il riscaldamento da gasolio a gas, poi abbiamo lastricato l'area davanti al condominio che ci consente di parcheggiare senza bagnarci nelle buche che c'erano prima, inoltre abbiamo rifatto anche la facciata e ridipinto le ringhiere (questo l'unico lavoro fatto male a mio avviso)
Cosa voglio dire con questo? Che la manutenzione è necessaria in tutte le cose, massimamente nell'edilizia. Ed è per questo che considero la attuale tassazione sulle case eccessiva, non equa e penalizzante. E' l'unico argomento nel quale mi trovo d'accordo con Berlusconi . Questo non toglie che sia necessario
perseguire con fermezza gli abusi edilizi e l'evasione delle imposte.

ANCORA SU BANCA DELLE MARCHE

La situazione in Banca delle Marche evolve nella maniera che era logico prevedere. Volgendo al termine il periodo di gestione provvisoria di 60 giorni, il Ministero della Economia e delle Finanze ha sciolto gli organi amministrativi (del resto la quasi totalità dei componenti il  Consiglio di Amministrazione aveva già dato le proprie dimissioni nei giorni scorsi). La tappa successiva: la Banca d'Italia metterà l'Istituto in amministrazione straordinaria (equivalente all'amministrazione controllata) che - lo ricordo - ha una durata massima di un anno prorogabile di altri otto mesi. Alla fine, se non si saranno trovate le risorse(aumento di capitale) necessarie, la banca non potrà che essere dichiarata fallita (liquidazione coatta amministrativa per le banche).
E' mia personale impressione che quest'ultimo sarà l'esito che avrà queste conseguenze:
a) i depositanti sono tutelati dal fondo interbancario di garanzia
b) gli azionisti perderanno tutto
c) il personale andrà incontro ad un periodo estremamente difficile: chi avrà i numeri per andare in pensione ci andrà (ma saranno pochissime persone)
Molti saranno posti a carico del fondo interbancario che gestisce gli esodati
d) molti saranno licenziati
Questo è il risultato di una gestione scellerata che vede coinvolti non solo l'ex direttore generale e i suoi più stretti collaboratori, ma anche i consigli di amministrazione che si sono succeduti negli anni, i collegi sindacali, la Banca d'Italia, i sindacati dei lavoratori, i vertici delle fondazioni, i media con poche eccezioni,e la politica, tutto il mondo della politica nessun partito escluso.
BANCA DELLE MARCHE : "Storia di un disastro annunciato"

mercoledì 23 ottobre 2013

LA MIA LETTERA AL SEGRETARIO CITTADINO DEL PARTITO DEMOCRATICO

A Salvatore Vita
                                                        Segretario  del Circolo di Busto Arsizio
                                                        del Partito Democratico
                                                        S  E  D  E
                        Caro Salvatore,
                                    gli accadimenti di queste ultime settimane hanno accresciuto il disagio che mi aveva portato qualche settimana fa a comunicare ad Erica, che ti ha preceduto nella funzione, che ritenevo opportuno un mio avvicendamento nel ruolo di tesoriere del circolo e membro della Segreteria. Penso che Erica ti abbia lasciato agli atti la mia comunicazione; se così non fosse sarà mia cura inviartela. Ritenevo infatti, per il bene del partito, che ci fosse bisogno di un urgente ricambio generazionale che non poteva che passare attraverso il passaggio a soggetti più giovani degli incarichi.
Ma nelle ultime settimane sono anche avvenuti fatti che giudico gravi in relazione alla linea politica e al mandato conferito al partito da milioni di cittadini.  In particolare sono quattro i passaggi che giudico fortemente critici :
a) dopo l'affermazione di Bersani alle primarie, affermazione non priva di ombre, sarebbe stato necessario coinvolgere Renzi per tutta la  campagna elettorale accanto al segretario ad indicare una totale unità di intenti che sarebbe stata  anche un forte segnale per gli iscritti, i simpatizzanti e il Paese tutto che le due anime dalle quali il Partito Democratico è nato si erano realmente fuse nel nuovo soggetto politico. Così non è stato; anzi la campagna elettorale è stata così incolore e così fiacca da far nascere il dubbio che non si sia voluto "vincere" contro la coalizione di centro destra che tutti gli indicatori davano in forte difficoltà in conseguenza, in primis, della "impresentabiltà" politica, morale e come capacità di governo del suo leader. Conseguenza, il risultato elettorale largamente inferiore alle attese che ha prodotto una situazione di sostanziale ingovernabilità
b) gravissime giudico le vicende della mancata elezione di Romano Prodi alla presidenza della Repubblica. Il fatto che ben 101 parlamentari si siano dissociati dalle indicazioni di partito significa che all'interno del PD è in atto una guerra per fazioni, io la chiamerei per bande, dietro le quali si nasconde una chiara volontà, in una parte non piccola del partito, di una politica di "collaborazione" con il  centrodestra che viene da lontano. Che sia stato vittima di questa sordida guerra colui che è stato il fondatore dell'Ulivo e di conseguenza del Partito Democratico, l'unico - tra l'altro - che aveva battuto Silvio Berlusconi sul campo - è circostanza non comprensibile e non tollerabile
c) la nascita del governo Letta è avvenuta in un'ottica non di risposta ad una emergenza ma in un'ottica consociativa che i mass media di emanazione berlusconiana stanno presentando come necessità di "pacificazione nazionale". A mio avviso non c'è niente da pacificare nè alcunchè da comprendere. Silvio Berlusconi non è un perseguitato dai giudici, è semplicemente e banalmente un malavitoso.
d) l'aver accettato la nomina di Nitto Palma a Presidente della commissione giustizia ( l'astensione da parte nostra è stata una decisione ipocrita e meschina se è vero come è vero  - vedi intervista rilasciata dal senatore Olivero di "Scelta civica" al secolo XIX di Genova - che abbiamo dovuto chiedere alla formazione montiana di votare una persona "impresentabile" come Palma per "mantenere" il patto con il PDL ) significa aver accettato un compromesso inaccettabile sul piano della "questione morale" che avrebbe dovuto essere. a mio avviso, il discrimine del PD nei confronti delle altre forze politiche.
                                    Atteso quanto sopra ritengo non  sussistano più le condizioni per una mia adesione al Partito. Conseguentemente  ti comunico che non rinnoverò l'iscrizione per il 2013. Conseguenza immediata, a mio avviso, la mia decadenza dalla segreteria cittadina. Per quanto attiene invece al ruolo di tesoriere, premesso che dalle relazioni semestrali che ho sempre fatto sebbene non sollecitato si ricostruisce con la massima trasparenza la gestione, resto a disposizione tua e del partito, nei tempi e nei modi che riterrete utile comunicarmi, per assicurare a chi mi succederà tutta la collaborazione necessaria..
                                    Ti assicuro che ho preso questa decisione con sofferta amarezza e che amarezza mi ha procurato l'affannosa ricerca di queste ore del nuovo segretario che dovrà guidare il partito fino al congresso. La persona di Epifani non è in discussione, sono il contesto ed il metodo ad essere inaccettabili. E al punto  in cui sono del mio percorso d vita riterrei assolutamente intollerabile a me stesso, come del resto lo avrei ritenuto non tollerabile anche a vent'anni,  la mancanza di coerenza tra quello che penso ed i comportamenti conseguenti.
Mi auguro che dal prossimo congresso esca un partito rinnovato, unito e concentrato nella sua "mission" che è quella di assicurare al Paese innanzitutto una guida "moralmente" riconosciuta (la questione morale è la madre di tutte le questioni ed Enrico Berlinguer aveva visto giusto come è normale che sia nei veri "leaders" politici che hanno visione lunga e pensano al bene presente e futuro dei cittadini e non alle piccolezze dell'agone politico) e una guida, per un partito che si dice "di sinistra",  diretta ad assicurare ai cittadini democrazia sostanziale nel quadro di una difesa strenua della democrazia formale che la nostra splendida Carta Costituzionale  così bene delinea.  Il PD è la mia casa , non ne cercherò altre, e tenendo bene a mente le parole del Prof.Prodi, intendo uscire "in punta di piedi"
                                      Con amicizia e con sostanziale stima, checchè tu ne pensi, 
                                      Alberto

                                              

Come anticipato nel mio post di ieri, pubblico nuovamente la lettera inviata al Segretario del Circolo di Busto Arsizio in data 11 Maggio 2013

NICK VUJICIC IL CORAGGIO DI NON ARRENDERSI

Il video che allego è un insegnamento per tutti noi ad apprezzare la vita e a viverla con pienezza anche se è difficile, in certi casi, non abbattersi.
E ai nostri ragazzi insegna a dare il giusto peso alle cose, a costruirsi una gerarchia di valori e di priorità che faccia loro vivere la loro vita con serenità ed ottimismo.
Il video ci insegna a sorridere, malgrado tutto, e a sognare, malgrado tutto.

ANCORA SU BANCA DELLE MARCHE

Un breve flash di aggiornamento su Banca delle Marche. Il segretario regionale del PD, Palmiro - un nome, una garanzia - Ucchielli ha dichiarato che il PD non è mai stato presente nei giochi di potere all'interno di Banca delle Marche e si chiama fuori. Termina le sue dichiarazioni con l'affermazione "la situazione è nettamente peggiorata".
Qualche commento è d'obbligo:
a) caro Ucchielli, posso essere anche d'accordo sul fatto che il PD non contasse all'interno di BDM (ma non ne sono tanto sicuro). Indipendentemente da ciò il partito che governa le Marche avrebbe dovuto monitorare da vicino il principale Istituto di credito della regione, analizzando per esempio con attenzione i bilanci della banca, cosa che nessuno ha fatto. Se l'avesse fatto, caro Ucchielli, si sarebbe accorto, o se ne sarebbe accorto qualcuno più competente di lei in materia, che la situazione era tragica già da tempo. Troppo facile chiamarsi fuori in questa maniera. Un partito serio approfondisce le problematiche, scava all'interno delle cose, per capire e per prendere le decisioni opportune a tutela della regione che governa.
Tutti bravi a criticare "dopo"; bisogna farlo prima soprattutto da parte di un partito che ha largo consenso in regione
b) su Banca delle Marche si è perso tempo, afferma il segretario regionale del PD. E lei cosa ha fatto per evitare che si perdesse tempo?
c) il PD esprime profonda preoccupazione per lo stato in cui versa il principale istituto di credito della regione. Con la preoccupazione - caro Ucchielli - si va poco lontano.
La banca è decotta e non vedo alcun soggetto in Italia che possa rilevarla. Forse interverrà, a prezzi di saldo, qualche istituto estero, francese con ogni probabilità. Altrimenti c'è la liquidazione coatta amministrativa.
Ma quando la finiranno, i politici di professione, di fare "i furbetti del quartierino?
In Banca delle Marche è avvenuto quello che è avvenuto in tanti altri enti, istituzioni, società. In mancanza assoluta di controlli e di sanzioni, con un Presidente del consiglio che esaltava "la libera iniziativa" e faceva i c...........suoi sulla pelle degli italiani, chi ha potuto ha rubato, tutti si sono limitati a cercare di "capire il momento e l opportunità" per arraffare il più possibile. E poi non mi si dica che la questione morale non è la prima emergenza del Paese.

martedì 22 ottobre 2013

LA MANCATA ELEZIONE A PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA DI ROMANO PRODI

Sta uscendo in libreria un  libro di Marco Damilano, editrice Laterza, dal significativo titolo:" Chi ha sbagliato più forte. Le vittorie, le cadute, i duelli dall'ulivo al PD"
L'Espresso di questa settimana pubblica una parte del capitolo in cui Massimo D'alema parla della vicenda del l'elezione del Presidente della Repubblica e, in un box a parte, la versione di Romano Prodi. Domani vado in libreria e compero il libro; a caldo vedo confermate tutte le mie idee in merito alla vicenda.
Chi mi legge sa che ho sostenuto con convinzione la candidatura del professore bolognese, al quale attribuisco anche limiti non lievi, in primis la scarsa capacità di catturare il consenso per eccessiva lentezza di eloquio che in un'epoca come la nostra, nella quale prevale l'oratoria da "aizzo" della Santanché o della Biancofiore (ma chi l'ha sciolta la Biancofiore), è oggettivamente un limite.
L'ho sostenuta per le seguenti ragioni:
a) perché l'Italia aveva ed ha urgente bisogno di recuperare prestigio in campo internazionale, prestigio che continua ad essere minato giornalmente per la presenza in campo di "Silvietto loro" - non mio - e della sua troupe di nani e ballerine e per il clima di rissa permanente che caratterizza la vita politica. Il professore, conosciuto  ed apprezzato per gli importanti incarichi ricoperti ai vertici dell'Unione europea e non solo, questo prestigio lo assicurava e lo assicura.
b) perché c'era e c'è bisogno al vertice delle Istituzioni di un uomo di lunga esperienza, di fermo carattere e di solida adesione ai valori da cui nasce la Repubblica         che difenda la nostra stupenda Costituzione minacciata subdolamente da più parti e sappia coprire senza ombre il ruolo di garante che al Presidente della Repubblica compete.
c) perché Prodi è stato il fondatore dell'Ulivo dal quale il PD nasce  ed era ed è la perfetta sintesi di quello che il PD dovrebbe essere: un partito che nasce dagli ideali e dai valori del socialismo e del cattolicesimo e che "omogenizza" quei valori e quegli ideali in un soggetto nuovo che guarda al futuro. E perciò doveva essere il candidato "naturale" del PD che dalle elezioni usciva non vittorioso ma comunque con i "numeri" in mano.
d) perché per ben due volte il Paese aveva scelto lui e non Berlusconi in libere elezioni, confermando - se ce ne fosse bisogno - che il Paese è, nel profondo, più avanti dei suoi politici e vede meglio.
Leggo invece che Dalema l'intelligente, quello più bravo di tutti (glielo ha detto anche Gianni Agnelli una volta), l'uomo che vola talmente alto che gli altri nemmeno li vede (infatti è supponente mica poco) e che"non riesce a nascondere il fastidio per certi salotti che amano essere adulati" ha dichiarato, dopo aver fatto un cappello di analisi politica talmente alta che solo lui la capisce, che
"alle elezioni del 2013 abbiamo subito uno shock, c'è stato un rigore a porta vuota sbagliato ( ma no, osservo io) Siamo stati incapaci di intercettare un bisogno di cambiamento che c'era nel Paese (per fortuna se ne era accorto) che si è manifestato in forme radicali, confuse, qualunquiste, come è tipico della storia nazionale (guarda Massimino che se Grillo ha preso i voti che ha preso è perché l'Italia ignorante, confusa, qualunquista che lo ha votato di te non si fida e non ti vuole; e finiamola una volta per tutte di dare la colpa a questi italiani di così basso profilo: "la sovranità appartiene al popolo che la esercita.............." e il popolo va rispettato, signor Massimino.)
"c'è stata una eccessiva continuità con il passato, uno scarso contenuto innovativo, scarsa capacità di comunicazione e di messaggio, di fronte ad un elettorato mobile, incerto fino all'ultimo momento" (tutto vero, MASSIMINO, parole sante: e allora perché non vi siete dimessi tutti  e non avete lasciato l'attività politica?)
" Voglio bene a Bersani............ma dopo il voto ha perso lucidità, era dominato dall'idea che senza avere la maggioranza avrebbe potuto avrebbe comunque potuto fare il governo, cosa palesemente infondata. (certo Dalemino e il Presidente della Repubblica uscente e non uscito lavoravano da tempo alle "larghe intese"; o bischero di un Bersani, non lo avevi capito?)
E qui si arriva alla parte più delicata:"Nelle ore che precedettero le votazioni per il Presidente della Repubblica ho parlato al telefono con Prodi, era ancora in Africa, è stata una conversazione molto sincera ed amichevole (???). Lo avvertii che il modo in cui si era giunti alla sua candidatura, dopo la liquidazione di Franco Marini, rischiava di esporlo ad una vera e propria trappola (un concentrato di cinismo, di pochezza morale e politica, l'affermazione di Massimino)." Non è vero che quella mattina tutti applaudirono Prodi, nessuno si è dato pena di sapere cosa è successo quella mattina. Non c'ero (che casualità; dove eri? in bagno a lavarti il sangue?) ma me lo hanno raccontato in tanti; i parlamentari si sono trovati di fronte a quella che è stata vissuta da molti  come una scelta imposta (falso e ipocrita) come una decisione contraddittoria non discussa"
E continua, l'intervento di Dalema con altri messaggi trasversali tutti diretti a sminuire gli altri, in primis Bersani, ed esaltare se stesso. Berlusconi in persona gli aveva detto al telefono che molti parlamentari del PDL avrebbero voluto votare per lui, Massimino, ma lui, Silvietto, non poteva proprio farlo perché l'elettorato del PDL non avrebbe capito.
E veniamo  all'altra campana, quella di Prodi.
"Il giorno della mia candidatura al Quirinale ero in Mali.............mi chiama Bersani la sera dopo la caduta di Marini. Nel partito c'è questo orientamento sul tuo nome. Ti prego di accettare. La mattina dopo Bersani richiama  e rassicura Prodi: al tuo nome una standing ovation.
A questo punto Prodi di concerto con Parisi e con l'onorevole Sandra Zampa(PD Bologna) fa cinque  telefonate:
- la prima a Rodotà , per amicizia personale e correttezza
- la seconda a Marini: un calore eccezionale - riferisce Prodi - vediamoci subito. Ed ecco il secondo congiurato, nella migliore tradizione democristiana.
- la terza a D'Alema che - riferisce Prodi - mi fredda; "per fare nomine di tale importanza bisognerebbe consultare almeno la direzione del partito."ecco il terzo congiurato. (Ma lo sapevamo già, vedi sopra)
- la quarta a Monti il quale cortese dice che il nome di Prodi è divisivo e che non lo può votare (chissà cosa passava per la testa di Monti in quel momento, quali strategie stava elaborando; comunque almeno ha avuto il coraggio di dire la verità).
- l'ultima telefonata con Napolitano. Colloquio cordiale - riferisce Prodi - anche lui aveva capito che la cosa era saltata. Non è stata certo la telefonata di un Presidente uscente con il suo successore.
Dunque chi sono stati? Risposta: gli ex DS, Dalema e Bersani in testa, alcuni ex democristiani: Marini, Fioroni e tanti altri. Monti e i Montiani. E qualche altro. E sotto l'egida e la regia.............?
Dopo il voto- riferisce Prodi  - Bersani mi ha richiamato invitandomi a non mollare (ho sempre avuto il sospetto che Bersani fosse............poco furbo, ora ne ho la certezza). Ho preso mezzora per riflettere, riferisce Prodi, e anche alla luce del fatto che i 101 erano forse 117/118- e che nessuno se ne assumeva la responsabilità, mi hanno confermato nella decisione presa, già ormai da qualche anno,di considerare terminata la mia esperienza politica.
Un gran signore e un grande democratico. Un ulteriore omicidio tutto interno alla sinistra,
Anche a seguito degli accadimenti sopra riportati ho preso la decisione di non confermare la mia adesione al PD. Domani ripubblicherò la lettera che ho inviato al segretario del mio circolo. Sono sicuro che se il professore avesse modo di leggerla, ne approverebbe forma e contenuto.

lunedì 21 ottobre 2013

DENIS VERDINI E LA BANCA DI CREDITO COOPERATIVO FIORENTINO

Gran bella puntata di "Report" dedicata a Denis Verdini. Milena Gabanelli e i suoi collaboratori fanno ormai da tempo un meritorio giornalismo di inchiesta che scava nelle situazioni e fa emergere i collegamenti tra persone, i collegamenti tra gruppi di interesse, i collegamenti tout court.
E' uno spaccato, quello che Report ha presentato, del sistema di potere come si è sviluppato  in questi ultimi anni nel nostro Paese, e dei passaggi attraverso i quali la "casta" si è affermata come corpo separato da quello del popolo sovrano, con la pretesa ad una sostanziale impunità, con gli intrecci sempre più stretti e soffocanti tra politica, banche, mondo dei media. Sistema di potere che ha nel "porcellum" il mezzo attraverso il quale la "casta" si autoalimenta e si coopta.
Fatte queste premesse, mi piace ricordare che chi scrive ha dedicato nel passato più di un post a Verdini, alla "sua" banca, allo spregiudicato  utilizzo del denaro dei risparmiatori per interessi privati.
E' sufficiente cliccare "Denis Verdini" sul nastro a sinistra della "home page" del blog ed emergono come d'incanto i seguenti post:5 Maggio 2010 -  15 Agosto 2010 - 28 Luglio 2010 - 4 Dicembre 2010 - 28 Giugno 2011 - 3 Agosto 2011 - 21 Agosto 2011 -  e l'ultimo, il più interessante a mio avviso, del 28 Luglio 2013.
Il che dimostra che si può fare giornalismo di inchiesta anche con pochi mezzi e in sostanziale solitudine. E' necessaria una cosa sola: pensar male che ci si azzecca sempre o quasi.

giovedì 17 ottobre 2013

BRUNO BONARDO: UN INCONTRO CHE PUO' CAMBIARE UNA VITA?

Questo post ha solamente il titolo. Per il resto è una pagina bianca che non so se quando e in quale misura verrà riempita.
Ma mi sorregge Ulisse:
" O frati " dissi "che per cento milia
perigli siete giunti all'occidente
a questa tanto picciola vigilia
de'nostri sensi ch'è del rimanente
non vogliate negar l'esperienza
di retro al  sol, del mondo sanza gente
Considerate la vostra semenza
fatti non foste a viver come bruti
ma per seguir virtute e canoscenza"

".............e volta nostra poppa nel mattino
de remi facemmo ali al folle volo
sempre acquistando dal lato mancino"
E mi sorregge la quarta di Bruckner, gran bella sinfonia.

mercoledì 16 ottobre 2013

TORNIAMO A PARLARE DI BANCA DELLE MARCHE

Sto scrivendo poco su Banca delle Marche ma seguo con attenzione l'evoluzione delle cose nella mia terra.
E l'evoluzione è tragica, purtroppo, come avevo purtroppo previsto.
Tra ieri ed oggi hanno dato le dimissioni praticamente tutti i componenti il consiglio di amministrazione. Il Presidente Masera, che ovviamente non vuol essere coinvolto in pasticci nati e reati commessi prima del suo arrivo. E si sono dimessi anche il Consigliere indipendente Pietro Alessandrini, il vicepresidente Tardioli ed i consiglieri Alberto Alessandrini e Roberto Civalleri.
Una vera e propria fuga che denota meglio di ogni altro indicatore la gravità della situazione.
Gravità che è confermata dal fatto che l'aumento di capitale necessario è salito a 500 milioni, Che nessuno, in questo contesto, ci metterà, per cui l'unico esito è il commissariamento.
La banca è stata letteralmente spolpata dall'associazione a delinquere capeggiata da Massimo Bianconi. E c'è ancora qualcuno che vuol difendere la "marchigianità" dell'Istituto.
Di particolare gravità le accuse formulate dal Presidente Masera con una lunghissima lettera nella quale dettaglia con durezza tutti gli aspetti della gestione che lo inducono a dare le dimissioni.
Cronache Maceratesi sta seguendo con molta attenzione l'evoluzione delle cose con i giornalieri articoli di Marco Ricci. Che non conosco ma che stimo per quello che fa e per quello che scrive. E al quale dico: Banca Marche è "game over", fallita, non c'è santi. Voi continuate a fare il vostro mestiere di informare correttamente l'opinione pubblica; alla magistratura il compito di mandare in galera i responsabili.

QUALCHE RIFLESSIONE INTORNO ALLE ULTIME VICENDE DI ERICH PRIEBKE

Patrizio Lattanzio, amico caro che mi legge dal Lussemburgo in quanto preferisce vivere lì, nel cuore dell'Europa, e non nel sempre più sgangherato nostro Paese, questa stagione della sua vita, mi sollecita 
in ordine a qualche riflessione intorno alle ultime vicende di Erich Priebke, deceduto nei giorni scorsi all'età di cento anni. Raccolgo volentieri la sollecitazione anche perché ritengo le vicende di questi giorni emblematiche del ruolo dei "media" nel determinare il giudizio della opinione pubblica.
Mi spiego:
Priebke - lo sappiamo tutti - è stato uno dei maggiori responsabili dell'eccidio delle "Fosse Ardeatine"ordinato dalle autorità tedesche a seguito dell'azione di guerra di via Rasella il 24 Marzo 1944 nel corso della quale morirono 32 soldati tedeschi.
Prima precisazione: uno dei responsabili, non il responsabile. Al tempo era un capitano delle SS,  superconvinto di quello che faceva, una adesione totale alla follia hitleriana, ma solo un capitano. Comandante delle operazioni in Italia era il generale Kesserling, comandante della piazza romana era il generale Malzer, capo delle SS a Roma Kappler di cui il capitano Priebke era il più stretto collaboratore. La decisione della rappresaglia fu presa personalmente da Hitler.
Nelle cronache di questi giorni Priebke è stato presentato come "gerarca nazista". Ma quando mai. 
Priebke nel dopoguerra passò lunghi anni di latitanza in Argentina. Catturato e estradato in Italia fu condannato all'ergastolo.
Ma pochi sanno - e me lo ha ricordato Patrizio - che da parecchi anni Priebke era ai domiciliari, in pratica un uomo libero visto che data l'età era assistito da una badante che lo portava in giro per il quartiere
E per anni non si è indignato nessuno
Poi Priebke muore - a cento anni, ci sta - e scoppia il putiferio.
Televisioni e carta stampata ne fanno la notizia del giorno; Priebcke diventa un gerarca nazista
I lefevriani si appropriano subito dell'icona (ne hanno talmente poche)
Il figlio propone di farlo seppellire in Israele (bella famiglia questi Priebcke)
Il mondo della politica comincia con il gioco delle parti, il sindaco di Albano prende - giustamente - posizione; il feretro viene assalito da gruppi inferociti, la Chiesa cattolica nega i funerali
La comunità ebraica giustamente insorge e tutti si indignano.
Cosa voglio dire con questo? Certamente non ho alcuna intenzione di riabilitare Priebke, anche perché sono in linea di principio lontano da culture perdoniste, certamente non ho alcuna intenzione di sottovalutare le gravissime responsabilità di Priebke nell'organizzazione e nell'esecuzione dell'eccidio, il mio cognome oltretutto denuncia una origine semitica e quindi una scarsa propensione a riconoscersi nelle posizioni naziste. Voglio soltanto dire che quando una persona o una vicenda arrivano sotto le luci dei riflettori  emerge chiara nei loro confronti la manipolazione, volontaria o involontaria, dei media, una lettura "di parte" da parte (calembour) di tutti cosiccchè si crea una poltiglia dove non si capisce più niente, un tutto indistinto dove tutto si mescola. Se poi si considera che continuamente siamo bombardati da notizie così manipolate della più diversa specie, non è difficile capire perché la gente stenta a capire e ad avere le idee chiare.

Post scriptum: il post è venuto una schifezza dal punto di vista grafico (spero solo da quel punto) e non so perché. Nel timore di cancellare tutto, lascio così

martedì 15 ottobre 2013

IL PUNTO SULLA SITUAZIONE ECONOMICA

Oggi sono attesi due importanti documenti:                       
a) la Banca d'Italia pubblicherà il consueto bollettino mensile con i dati di finanza pubblica aggiornati a fine Agosto. Probabilmente il debito si avvicinerà alla soglia dei 2.100 miliardi se non li supererà (2.072 a fine Luglio). Si tratterà di un nuovo record assoluto ed appare evidente che risulta sconfortante per il nostro Paese che ci siano difficoltà grosse a rientrare nei parametri di Maastricht. (Il trattato prevede che il deficit annuo resti entro la soglia del 3 per cento e che lo stock di debito non possa superare il 60% del PIL). Il secondo obbiettivo non sarà mai raggiunto; visto che il PIL è in contrazione da parecchi trimestri ormai siamo ampiamente sopra il 130%. Su questo punto, visto che riguarda quasi tutti i Paesi dell'Unione non verranno richiesti rientri drastici
b) diverso il primo obbiettivo, molto più stringente. Oggi verrà varata una legge di stabilità 2014 che richiede  il reperimento di 16 miliardi di risorse. Ricordo che fino a pochissimo tempo fa veniva negata la necessità di una manovra. "correttiva"; tuttalpiù si ventilava l'eventuale esigenza di una "manovrina". Ora, 16 miliardi sono 1,2 punti di PIL, non sono bazzecole.
E mi sembra che l'approccio di Saccomanni sia quello di sempre: tagli lineari, riduzione drastica dei trasferimenti agli enti locali, parecchie "furbate" come quella di aver previsto la vendita alla Cassa depositi e prestiti di 500 milioni di immobili pubblici. E' una partita di giro paragonabile al "gioco delle tre carte."
Fino a che inseguiremo il bilancio dello Stato solo sul lato delle entrate non faremo altro che atterrire cittadini e imprese e dovremo reperire in continuazione nuove risorse dal popolo italiano che è allo stremo.
Cominciamo una volta per tutte ad agire sul lato delle uscite dove, a detta di molti osservatori, ci sono ampie possibilità di recuperare fondi. Ma agire in questo modo, come farebbe "il buon Padre di famiglia", significa lotta dura all'evasione e, soprattutto, alla corruzione. E una migliore organizzazione della macchina operativa.
Mi riprometto di commentare la legge di stabilità non appena se ne conosceranno i contenuti. Non c'è pace in Danimarca.

lunedì 14 ottobre 2013

HIGH HOPES

Stamattina cominciamo con un pezzo dei Pink Floyd che induce all'ottimismo. Poi parleremo di economia e le "Hopes" si abbassano subito

domenica 13 ottobre 2013

LA COSTITUZIONE L'ARTICOLO 138 L'ITALIA CHE VERRA'

Stamattina ho iniziato la giornata ascoltando  due sinfonie di Robert Schumann, un compositore che ascolto poco, e faccio male perché ha composto nella sua breve vita (1810 -1856) capolavori assoluti. Due sinfonie, dicevo: la numero due in do maggiore op.61 e la 3 in mi bemolle maggiore op.97 meglio conosciuta come "Renana"(ne ha composte 5 di cui l'ultima incompiuta). Due sinfonie piene di energia e di pathos
Riccardo Muti con la"Wiener Philharmoniker", un vecchio CD allegato ad un numero di Repubblica del 1996 a conferma dell'opera meritoria che fanno i nostri principali organi di stampa nel divulgare il sapere ed i saperi.
Schumann esprime al meglio, secondo me, le tensioni ideali, i fermenti della prima metà dell'800, lo "sturm und drung" che, partito dalla Germania ha infiammato tutta Europa. Schumann è "il romanticismo" nella sua essenza estetica e culturale.
E mentre ascoltavo, pensavo alla manifestazione di ieri a Roma per la difesa della Costituzione. Idealmente c'ero anche io visto che ho firmato l'appello del "Fatto Quotidiano". E c'erano persone che io stimo. Innanzitutto i cinque promotori: il prof. Rodotà, il prof. Zagrebelsky, Maurizio Landini, segretario nazionale della FIOM/CGIL, Lorenza Carlassare, Don Luigi Ciotti. E poi tanta gente.
Mancava il PD, mancava la segretaria generale della CGIL, Camusso, mancava il PDL. C'erano tutti i partiti e i movimenti che si riconoscono in posizioni di "sinistra".
C'erano 50.000 persone in Piazza del Popolo,oltre alle 440.000 firme raccolte dal "Fatto"e a tutte quelle che idealmente condividono la battaglia per la difesa della nostra Costituzione. Perché deve essere chiaro che c'è chi mira a stravolgerla attaccando innanzitutto l'art 138, l'ultimo in pratica della Carta ( il 139, sulla natura irreversibile della forma "Repubblica" che non può essere oggetto di  revisione costituzionale, poteva essere inserito come capoverso dell'articolo 1). L'articolo 138 mette una serie di paletti affinché la revisione delle norme costituzionali avvenga con maggioranze qualificate, con attente riflessioni, valutando bene quello che si va a cambiare. I padri costituenti hanno visto lungo sapendo che il nostro popolo ha la tendenza ogni tanto a lasciarsi convincere dalle chiacchiere di qualche imbonitore di turno. E ha messo i paletti del 138 che ora si vogliono rimuovere. 
Il Presidente del Consiglio Letta ha dichiarato che bisogna cambiare la Carta perché le istituzioni non funzionano. Vero, non funzionano, ma non per colpa della Carta Costituzionale ma per le responsabilità degli uomini che rappresentano le Istituzioni, per le loro insufficienze, per la loro visione tutta  tesa al "particolare" e non al bene presente e futuro dei cittadini.
I primi 54 articoli della nostra Carta, quelli che incorporano i valori fondanti del nostro patto sociale, sono assolutamente  perfetti. Non va cambiata nemmeno una virgola; e semmai se ne deve pretendere la totale attuazione tutte le volte in cui vengano rilevate carenze di applicazione.
La seconda parte, quella sul "funzionamento dello Stato", può essere rivista ma con tutte le cautele necessarie, con i tempi che sono necessari e senza forzature, con tutti i paletti che l'articolo 138 prevede  ad evitare colpi di testa o di mano di chicchessia.
Non dimentichiamo che la nostra Carta è nata dal sacrificio dei tanti che hanno dato la vita  perché ne fossero affermati i principi, che la nostra Carta è "il contratto" che regola la nostra convivenza, che ha recepito le migliori istanze ideali ed i princìpi  che con fatica si sono affermati negli ultimi secoli.
Non dimentichiamolo mai e difendiamola con tutte le forze se ci accorgiamo che chi vuole modificarla in effetti vuole solo manometterla.

Post scriptum: Ho appena terminato di leggere a pagina 2 del "Fatto" di oggi l'intervento integrale del Prof. Zagrebelsky alla manifestazione di ieri. Un articolo da leggere, rileggere ed incorniciare............a futura memoria

giovedì 10 ottobre 2013

AMNISTIA?INDULTO? INCIUCIO? INSULTO AL PRINCIPIO FONDAMENTALE DI OGNI DEMOCRAZIA, QUELLO DELLA EGUAGLIANZA DI TUTTI I CITTADINI DI FRONTE ALLA LEGGE?

Il Presidente Giorgio Napolitano - lo sappiamo tutti - ha inviato un messaggio alle camere sollecitando l'adozione di pronte ed efficaci misure per alleggerire il problema delle carceri, sovraffollate, in condizioni igienico-sanitarie precarie e non in linea con gli standard che i Paesi avanzati considerano minimi. Sono in arrivo sanzioni europee e non possiamo non adempiere agli impegni presi.
Fin qui tutto regolare anche se, osservo, per anni non è stato preso alcun provvedimento mentre ora il problema segna una accelerazione che molti, tra i quali il sottoscritto, considerano sospetta. E' ragionevole il dubbio che dietro un problema generale si voglia "di straforo" risolvere anche i problemi giudiziari dell'ex presidente del Consiglio.
Tutti stanno smentendo il nesso, la ministra Cancellieri, il giudice Tamburrino, responsabile delle carceri, lo stesso Presidente della Repubblica seppur indirettamente.
Io sospendo il giudizio anche se mi pare di aver capito che si sta lavorando intorno ad un testo di legge che, invece, potrebbe comprendere anche reati finanziari.
Certo è che se si verificasse una sanatoria "pro persona", il Presidente della Repubblica si renderebbe responsabile di violazione del principio fondamentale che sta alla base di tutte le moderne democrazie; quello dell'uguaglianza di tutti i cittadini di fronte alla legge.(articolo 1 della nostra Costituzione).
E ricordo che il Presidente della Repubblica non è responsabile degli atti compiuti nell'esercizio delle proprie funzioni tranne che per "alto tradimento" e "attentato alla Costituzione" (art. 90 della Costituzione)
Ma, soprattutto, verrebbe inferto un colpo mortale al rapporto tra cittadini ed istituzioni, un rapporto già oltremodo logorato. Stiano attenti, tutti quanti, a non rompere la corda, che è già oltremodo tirata; non è più tollerabile una casta che si rifugia nel privilegio. La rabbia sociale è tanta, la caduta del tenore di vita nel nostro Paese rapida, l'allarme alto.
E non c'è niente da pacificare, nel nostro Paese; c'è solo da rispettare ed applicare le leggi.
Mi sembra che in ogni aula di tribunale ci sia ancora scritto, dietro le spalle dei giudici, che "La legge è uguale per tutti"
Ricordiamocelo tutti

mercoledì 9 ottobre 2013

LA CRISI E I COMPRO ORO

Il più significativo indicatore della gravità della situazione del nostro Paese è costituito, a mio avviso, dal proliferare di negozi "compro oro" Ce ne sono dappertutto, almeno qui in provincia di Varese, e sono ben visibili visto che pubblicizzano  la loro attività con enormi manifesti dove campeggia il prezzo al quale l'oro viene comperato: ieri 49 euro al grammo.
Volutamente non ho usato la parola "crisi" bensì "situazione" perché ritengo che la nostra non abbia le caratteristiche di una "crisi", parola che ha in sé la valenza di periodo transitorio di difficoltà superato il quale l'economia riparte e che viene seguito da un periodo di espansione.
La nostra, a mio avviso, ha caratteristiche "strutturali". Mi permetto al riguardo autocitarmi e riportare le parole della mia prefazione al mio libro "Sulla crisi e dintorni"
"Il sistema Italia, non più concorrenziale nei prodotti manufatturieri ad alto utilizzo del fattore lavoro, e scarsamente presente nei settori tecnologicamente avanzati , si trova fortemente condizionato, nel contesto di una economia ormai irreversibilmente globalizzata, dai vincoli di un debito pubblico enorme, di un ritardo evidente nell'aggiornamento delle infrastrutture, di un apparato pubblico, sia a livello centrale che periferico, farraginoso  e pesante che ostacola oggettivamente l'attività di impresa e, quindi, le possibilità di ripresa del ciclo"    
"E' una crisi di riposizionamento dell'economia del nostro Paese nel panorama internazionale dalla quale  l'Italia uscirà ridimensionata e lascerà il suo posto in prima fascia tra le economie mondiali a paesi ben più dinamici del nostro come Cina, India, Corea, Brasile"
Questo lo scrivevo nel Gennaio 2011, quasi tre anni fa.
Parlavamo dei negozi "Compro oro". Non c'erano mai stati da noi. C'erano i banchi di pegni ai quali le persone in difficoltà portavano  i pochi ori di famiglia in cambio di un po' di liquidità per tirare avanti. Il tutto fatto con estrema discrezione perché chi ricorreva al Banco dei Pegni si vergognava e non "voleva farlo sapere"
Il fenomeno del compro oro è invece del tutto nuovo e recente. 
Se ci sono tanti negozi le cause a mio avviso sono le seguenti:
a) il numero delle persone che non ce la fanno più cresce a dismisura e "gli ori di famiglia" sono quelli più facilmente liquidabili
b) ci sono settori, spesso legati alla  malavita organizzata, che hanno necessità di "lavare" in attività nominalmente pulite flussi di denaro di origine opaca. I negozi "Compro oro" svolgono la stessa funzione dei casinò
c) l'oro, per questi settori, è il "bene rifugio" ed il "bene di scambio"ottimale"(poco peso, facilmente trasportabile, accettato ovunque).
Che la situazione sia questa trova conferma nelle numerose irregolarità e opacità che le forze dell'ordine trovano quando fanno i controlli.
E' tragico però pensare con che velocità il Paese si è "mangiato" le risorse accumulate nel dopoguerra e come siano nere le previsioni per il futuro.
In questo momento tutti a dire che la crisi è alla fine e che a breve ci sarà una inversione di tendenza. Non ne sono per niente convinto. L'Italia è rimasta ferma per oltre venti anni lasciandosi incantare dal pifferaio di Hamelin. Le persone che hanno perso il lavoro sono ancora parzialmente coperte da Cassa Integrazione e Mobilità. Ancora pochi mesi e si troveranno a reddito zero. E se è vero che con un assegno mensile, seppur modesto, si riesce con più o meno fatica a "sbarcare il lunario" - come si diceva una volta - a reddito zero la strada unica percorribile, se non si vogliono rompere i ponti e vivere di attività illecite, è quella della "Caritas" e della scodella di brodo - non prendete alla lettera l'espressione - delle associazioni benefiche.
E intanto continua la moria di aziende, piccole e grandi, in tutti i settori.
Questo stiamo lasciando alle nuove generazioni.
Non mi sembra un gran lascito. Cosa si può fare. Io delle idee ce le ho. Alla prosssima puntata