Visualizzazioni totali

lunedì 31 marzo 2014

DEBORA SERRACCHIANI E ALCUNE IDEE UN PO' CONFUSE IN MATERIA DI DEMOCRAZIA, RUOLI ISTITUZIONALI E QUANT'ALTRO

La governatrice del Friuli Debora Serracchiani, neo vicesegretario del PD, ha fatto alcune dichiarazioni a commento delle valutazioni espresse dal Presidente del Senato Pietro Grasso sul disegno di legge di iniziativa del governo che riforma il senato, che denotano una non perfetta messa a fuoco dei cardini sui quali le democrazie cosiddette "occidentali" debbono "necessariamente" poggiare. La Serracchiani è giovane, copre un doppio ruolo ( lei ha anche dichiarato, peraltro, che non è in cerca di poltrone e dunque le credo rammentandole peraltro che Sabrina Ferilli, un po' appannata ma sempre gradevole, ci ricorda praticamente tutti i giorni che "Divani sofà", artigiani della qualità, fa degli sconti che non ti dico in questo periodo) ha un faccino pulito e mi sento di perdonarle la mancata lettura di Montesquieu. Ma affermare come ha affermato che: "Grasso è un Presidente di garanzia ma credo anche che, essendo stato eletto nel PD, debba accettarne le indicazioni" è una contraddizione in termini. E le rispondo con le parole di nostro padre Dante:
"ch'assolver non si può chi non si pente
  nè pentere e volere insieme puossi
  per la contradizion che nol consente"
(Inferno - XXVII -118/120)  Cerchio VIII - Consiglieri fraudolenti)
(non  perde un colpo  l'Alighieri)
Se poi collego le dichiarazioni della Serracchiani a quelle del capo del governo Renzi al TG2:
"Ho grande rispetto per Palazzo Madama e per il suo numero uno. Capisco che deve difendere l'Istituzione che presiede, ma il momento per farlo non è una battaglia conservatrice per tutelare lo status quo".
sento uno strano suono di compassi e squadre che si agitano sullo sfondo il tutto in un quadro mediatico che presenta un giovane premier innovatore che trova ostacoli in un mondo di "conservatori" che invece vogliono frenare con tutti i mezzi. Io, ad esempio, la nostra Costituzione la difendo con molto vigore e, soprattutto, ne difendo i valori ispirativi. Se questo significa "essere conservatori", io sono un "conservatore"
Ma, dirà qualcuno, c'è Napolitano a vigilare. Ma Napolitano è d'accordo risponde un altro.
E allora mi si incastrano altri tasselli in quello che frulla nella mia testa e che sto trasferendo in forma scritta con i miei post su Massoneria e potere.

sabato 29 marzo 2014

E NATO SAMUELE

Stamattina presto Ê nato Samuele. Il Nostro abbraccio alla mamma Cetty, al papà Giancarlo e alla sorellina Linda.
Quanto a te, Samuele, come tutte le vite nuove sei testimonianza dell'eterno ciclo della natura e dai senso alla vita di tutti noi che ti abbiamo preceduto. Vola in alto più che puoi e sii felice oltre ogni puoi.

LE STATISTICHE DEL MIO BLOG

Oggi sono state raggiunte le 125.000 visualizzazioni. E' un risultato importante, direi, che mai avrei pensato di raggiungere quando sono partito. Le linee programmatiche del blog per il corrente anno le conoscete; ringrazio tutti coloro  che mi seguono. Continuo ad osservare che a fronte di visualizzazioni sempre su livelli soddisfacenti, i commenti sono rari. Non vi dico più niente..................TRANNE..................BUONA GIORNATA..................A TUTTI.

venerdì 28 marzo 2014

ABBOZZO DI UNA TEORIA GENERALE DEL POTERE IN ITALIA (5" POST)

Come ho già anticipato, cambio scaletta. Tenuto conto che considero la Massoneria di gran lunga il più forte dei poteri forti del nostro Paese, passo all'applicazione pratica. Parto dalla fine della cosiddetta prima Repubblica e dalla discesa in campo di Berlusconi. In data 17 Dicembre 2012 pubblicai un lunghissimo articolo, al quale rimando coloro che fossero interessati a ciò che sto scrivendo, nel quale espressi la mia opinione in merito alla formazione dei governi Berlusconi e Monti e all'intervento determinante della Massoneria in entrambi i casi. Riprendo il filo del discorso che continua con la formazione del governo Letta "il nipote" e del governo Renzi.
Nel finale del post del 17 Dicembre scrissi che per  l'ennesima volta "l'intelligentissimo" D'alema  e la componente ex PCI del PD non avevano capito niente e che erano stati ancora una volta presi in giro. Guarda caso due giorni fa Beppe Grillo nel corso dell'intervista rilasciata a Enrico Mentana cosa ha detto?: "hanno mandato allo sbaraglio il povero Bersani ma c'era già pronto Letta (il giovane"). Poi Letta può dire quello che vuole, che lui all'ambasciata inglese c'era per tutt'altro motivo ma chi ci crede?Ambasciata inglese........ambasciata inglese........cosa mi ricorda? Anna Bolena? Elisabetta 1? No, adesso che ci penso....la prima loggia massonica è stata costituita in Inghilterra e in Inghilterra sono stati elaborati nel 1723 le "Costituzioni dei Liberi Muratori".Forse è una semplice coincidenza ma certo è che la massoneria inglese è sempre quella più autorevole al mondo.
E in Italia? Ricordo che a parte la loggia di Girifalco in Calabria, la prima costituita nel nostro Paese e che probabilmente è stato il nucleo costitutivo della ndrangheta, subito dopo fu costituita quella di Firenze, detta degli inglesi, che ebbe ben altra importanza. E da dove vengono Letta il giovane e Renzi detto il Matteo? Il primo è pisano, il secondo fiorentino. Guarda caso.
"ahi Pisa, vituperio delle genti,/ del bel Paese là ove 'l sì suona/poi che i vicini a te punir son lenti"
(Inferno,  canto XXXIII, cerchio nono: TRADITORI)

fine del quinto post (post brevi post brevi)

giovedì 27 marzo 2014

ABBOZZO DI UNA TEORIA GENERALE DEL POTERE IN ITALIA (4" POST)


Abbiamo lasciato la "Massoneria" a fine 700 quando si è ormai affermata come associazione filantropica (il termine non è riduttivo; negli Stati Uniti una delle più importanti città rimane anche ai giorni nostri Philadelfia, capitale della Pennsilvania) contrassegnata da una forte carica ideale ma già con le caratteristiche chiare di strumento di potere. Una organizzazione nata in Gran Bretagna e che si è estesa rapidamente a tutto il continente e ai territori del Nord America
Non vi parlerò delle scissioni, dei riti, dell'organizzazione interna, delle gerarchie; lo scopo di questo scritto non è quello di "fare una storia della massoneria" ma "verificare se oggi la massoneria, come affermano anche personaggi di primo piano come Cesare Geronzi, è determinante nella vita politica ed economica del nostro Paese"
Però qualche elemento è necessario per inquadrare le cose.
- la massoneria è organizzata in logge. A capo della Loggia c'è un "venerabile". Ricordiamo tutti Licio Gelli, venerabile della loggia coperta P2. Le logge a loro volta rispondono alle Grandi logge. All'interno della loggia gli "iniziati" - c'è una cerimonia di iniziazione - si dividono gerarchicamente in tre gradi: apprendista muratore, Compagno d'arte, Maestro Massone. Rimangono i simboli (la squadra e il compasso, strumenti di lavoro dei capimastri), rimane una certa riservatezza, rimane il modo di salutarsi stringendo le mani in un certo modo, ma. per il resto, la carica ideale mi sembra completamente scomparsa; la Massoneria si è gradualmente trasformata, in tutto il mondo, in una potentissima "lobby"che ha come "mission" - questa è la mia opinione - "la perpetuazione nel tempo del proprio potere di indirizzare i destini del mondo attraverso una cooptazione attenta e selettiva dei nuovi entrati e nello scegliere praticamente solamente tra gli associati le persone destinate ad occupare le posizioni di vertice". Con un distinguo, a mio avviso: se l'obbiettivo è scalare un grattacielo di 100 piani, se si parte da piano terra è difficile, pressoché impossibile arrivare in vetta. Quelle posizioni sono riservate a coloro che partono dal quarantesimo/cinquantesimo piano, appartengono cioè a famiglie che hanno già una certa dimestichezza con il potere. Un giovane brillante e di grandi ambizioni oggi sa che se vuole raggiungere i suoi obbiettivi deve fare due cose: 
a) avere una padronanza assoluta della lingua inglese (non si possono più mandare in giro per il mondo a rappresentarci personaggi come Larussa o il deputato europeo Pittella che hanno già difficoltà a "maitriser" - come dicono i francesi - l'italiano)
b) aderire alla massoneria che, tra l'altro, è presente praticamente in tutto il mondo.
Ora un breve excursus della evoluzione della Massoneria in Italia:
- la prima loggia in Italia fu fondata nel 1723 a Girifalco, in Calabria
- nel 1731 fu fondata la loggia fiorentina detta "degli inglesi"che in breve tempo assurse a notevole importan za. Alla loggia apparteneva anche Tommaso Crudeli, incarcerato e torturato dal Sant'uffizio e morto nel 1745 per i postumi del carcere e della tortura. La chiesa ha colpito con scomuniche ed altre misure la massoneria, reputata inconciliabile con il suo insegnamento, ma quando scoppio lo scandalo IOR si vide che non pochi erano gli ecclesiastici che avevano aderito alla associazione.
- oggi le logge in Italia fanno riferimento:
o al "Grande Oriente d'Italia" - detta anche "di Palazzo Giustiniani - fondata nel 1859, che ebbe Costantino Nigra come primo Gran Maestro e che nel 1864 nominò a tale ruolo Giuseppe Garibaldi. Non consente l'ingresso alle donne.
o alla "Grande Loggia di Piazza del Gesù", che consente l'ingresso alle donne, e che è nata da una scissione dalla prima
o alla Gran Loggia regolare d'Italia, di minore importanza.
Due parole sulla P2, una loggia coperta della quale Licio Gelli fu nominato Maestro Venerabile nel 1975. Gelli riusci ad ottenere l'adesione di oltre mille tra politici, alti gradi dell'esercito, della Guardia di Finanza, alti dirigenti dello stato, industriali tra i quali Silvio Berlusconi iscritto con il numero di tessera 1086. Il tutto nel quadro di un programma eversivo di alterazione del quadro democratico del Paese
Due parole infine sul Gruppo "Bilderberg"che è stato a mio avviso male individuato come Gruppo esclusivamente massonico,(la creme dei massoni, è stato detto, massoni a 5 stelle) forse per l'alone di segretezza che circonda i suoi lavori. Secondo me, invece, è un gruppo di personalità di altissimo livello, molte delle quali aderenti alla massoneria ma non solo. Alla prima riunione del Gruppo nel 1954 partecipò anche Alcide De Gasperi in qualità di Presidente del Consiglio e mi pare improbabile un De Gasperi massone. Anche Prodi ha partecipato parecchie volte in qualità di economista. Anche lui massone?
Il post finisce qui. Sto valutando se cambiare la scaletta. Visto che considero la massoneria il potere nettamente più forte di tutti, passerò immediatamente a verificare quale è stata, se c'è stata, l'influenza della stessa nella vita politica e nel mondo industriale e finanziario del nostro Paese negli ultimi anni.

fine del quarto post

                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                               

BANCA DELLE MARCHE - AGGIORNAMENTO

L'aggiornamento è semplicissimo. I commissari hanno fatto pesantissime contestazioni ai vertici aziendali che hanno gestito la banca fino alla uscita di scena del direttore generale. Secondo quanto da loro ricostruito i bilanci furono falsificati fin dal 2006. Mi dispiace autocitarmi ma io lo avevo detto da tanto tempo. Basta ripercorrere a ritroso i post che ho scritto sull'argomento. Adesso mancano soltanto le mosse della procura della Repubblica, che ritengo imminenti, la pubblicazione dei dati di bilancio consolidati del 2013 dai quali emergerà la perdita complessiva che io ho quantificato essere superiore a 1,5 miliardi e vedere se si recupera qualcosa dal patrimonio delle degne persone che hanno saccheggiato la banca e messo in difficoltà una intera regione. I commissari hanno richiesto la restituzione di tutti gli emolumenti percepiti dalle persone cui è stata attribuita la responsabilità del dissesto e un risarcimento danni fino ad un miliardo di euro. Non sarà facile; quando i buoi sono scappati - come si suol dire - bisogna inseguirli ad uno ad uno.
Però, cari corregionali, possibile che nessuno si sia accorto mai di niente? Azionisti, dipendenti, clienti, sindacati, forze politiche per non parlare degli organi di controllo previsti dalla legge? E fate un monumento a Cronache maceratesi, che se lo meritano tutto.

mercoledì 26 marzo 2014

CLAUDIO ABBADO E GIOVANNI BATTISTA PERGOLESI

Non parliamo di musica da un po di tempo; lo facciamo oggi: e parleremo del mio corregionale Giovanni Battista Pergolesi. Perché proprio oggi e perché proprio di lui?
Perché. Repubblica tra le tante iniziative lodevoli "to open mind" ai suoi lettori, sta facendo uscire in queste settimane una serie di CD nei quali Claudio Abbado, recentemente scomparso, dirige  le migliori orchestre del mondo. Ogni CD è dedicato ad un autore. Io non li prendo perché sono cose che ho, chiaramente non  tutti diretti da Abbado, e non so dove mettere i CD. Domenica - il mio edicolante di fiducia Orlando era chiuso - ho preso i giornali alla Esselunga. Arrivato alle casse mi sono accorto che avevo preso la copia con il cd allegato. Volevo andarlo a cambiare ma ho visto che il cd era dedicato a Pergolesi e l'ho tenuto.
Pergolesi è un compositore conosciuto ma non  da tutti. Inquadriamolo nel tempo e nello spazio:
Jesi 1710 - Napoli 1736
Marchigiano di nascita, mostrò fin da piccolissimo doti talmente eccezionali che fu mandato a "studiare" a Napoli che allora era il maggior centro musicale d'Europa famoso non solamente per "l'opera buffa". Pergolesi restò di fatto sempre a Napoli ove morì a 26 anni nel 1736.
Pergolesi è infatti considerato uno dei principali esponenti della scuola musicale napoletana con Cimarosa, Scarlatti, Porpora, Jommelli. Strano destino quello della città di Napoli che nel 700 fu anche un importante centro di studi filosofici e storici. Basti ricordare Pietro Giannone.
Torniamo a Pergolesi. Considerato i pochi anni in cui ha potuto operare, bisogna riconoscere che ha composto moltissimo. Una spumeggiante opera buffa (la "Serva Padrona") e tanta musica sacra. Le composizioni migliori il "Salve Regina", il "dixit Dominus" e, soprattutto, un bellissimo "Stabat mater".
Jesi ha dedicato a Pergolesi il suo teatro cittadino e la sua stagione teatrale. Io, che sono nato a 22 chilometri da Jesi, gli rendo omaggio allegando a queste righe  uno stralcio dello "Stabat Mater"

martedì 25 marzo 2014

ABBOZZO DI UNA TEORIA GENERALE DEL POTERE IN ITALIA (3° POST)

LA MASSONERIA
Se a qualcuno di noi venisse chiesto: cosa è la Massoneria, la prima reazione sarebbe di fastidio......una domanda talmente banale. La Massoneria, lo sanno tutti, è ......la Massoneria. Si, questo lo ho capito, riprenderebbe a chiedere il primo dei due interlocutori. E allora saremmo in difficoltà in tanti e sapete perché? Perché, questa è la mia opinione, la Massoneria  è nata in un certo modo e con certe finalità e si è trasformata in tutt'altro nel corso del tempo.
E allora tracciamo un sintetico quadro dell'evoluzione della Massoneria per meglio capire il presente e intuire le linee di tendenza per il futuro.
La massoneria nel momento in cui muoveva i suoi primi passi era, o, meglio, ambiva ad essere "una associazione iniziatica e di fratellanza con la "mission" di perseguire l'elevazione morale/etica dell'umanità e migliori condizioni di vita per il genere umano". I membri dell'associazione si sentivano legati tra di loro da un patto etico-morale tra persone libere che si ponevano lo stesso obbiettivo. Gli studiosi concordano nel ritenere che il primo "atto ufficiale" sia la pubblicazione, il 17 Gennaio 1723, delle "Costituzioni dei liberi muratori"redatte dal reverendo JAMES ANDERSON al quale era stato chiesto di stilare un testo che regolasse i rapporti degli associati all'interno delle Logge, che si andavano costituendo a gran velocità( la prima Loggia fu costituita in quegli anni, il  24 Giugno 1717, la "Gran Loggia"a Londra) e con l'esterno, prendendo  come riferimento ideale gli antichi manoscritti degli "Statuti delle Corporazioni muratorie". Massoneria prende il nome dalla parola "macon"(muratore). In effetti per tutto il Medioevo le varie corporazioni si erano dotate di statuti, in particolare la corporazione dei muratori che era quella, tra l'altro, con più mobilità sul territorio europeo. Basti pensare ai maestri comacini che hanno costruito e lasciato testimonianza della loro arte un po' in tutta Europa.
Questa era la massoneria all'origine; una iniziativa nata nel crogiolo di idee e nel fermento culturale della prima metà del 700 e che culminò nella seconda parte del secolo nelle opere di Montesquieu, di Voltaire, di Rousseau, degli enciclopedisti, per giungere al più grande di tutti, Emanuele KANT        
Il secolo dei lumi, lo hanno chiamato, il secolo che ha individuato nella ragione lo strumento di conoscenza , che della tolleranza ha fatto l'elogio, che ha portato avanti i princìpi  di libertà uguaglianza fraternità già presenti negli statuti e solennemente confermati a fine secolo, che ha visto spazzar via anche in virtù di quegli scritti, l"ancien regime". In maniera piuttosto brusca, direi. Ma la storia talvolta ha delle accelerazioni .....e poi che potevamo fare? Noi eravamo "sans coulottes" e lei, l'austriaca, pensava solamente alle "brioches". Mozart, il grande Mozart, anche lui ha condiviso gli ideali della massoneria
e la sua opera "il Flauto magico" è intrisa di riferimenti massonici.  E negli Stati Uniti i  primi tre Presidenti (Washington, Adams e Jefferson) erano  massoni. Poi la massoneria ha assunto altre caratteristiche ed ha cambiato volto. Ma di questo parleremo nel prossimo post. Post brevi, avevo, detto e post brevi saranno.

fine del terzo post                                     

lunedì 24 marzo 2014

GLI STIPENDI E LE LIQUIDAZIONI DEI SUPERDIRIOGENTI

In questi giorni si fa un gran parlare di stipendi e di liquidazioni dei dirigenti che occupano posizioni apicali (amministratori delegati, direttori generali, Presidenti nel caso in cui abbiano deleghe operative) nelle aziende sia del settore pubblico che privato. Dico la mia.
Io faccio un netta distinzione tra stipendi e liquidazioni.
LIQUIDAZIONI
Le liquidazioni per questa tipologia di posizioni dovrebbero semplicemente non esserci. Il manager dovrebbe essere assunto esclusivamente con contratti a tempo determinato e con uno stipendio composto da una parte fissa e una parte variabile legata ai risultati. Non si capisce quindi in base a quale principio e criterio vengano erogate delle liquidazioni che, ricordiamolo, sono "salario differito" accantonato durante il  rapporto di lavoro e "sbloccato" all'atto della risoluzione dello stesso. L'istituto è stato introdotto quando i contratti di lavoro duravano in genere tutta la vita lavorativa e consentiva ai lavoratori di trovarsi al "pensionamento" con un "gruzzolo" da parte, di dimensioni più o meno consistenti, ed era di ancor maggior utilità per le aziende che "risparmiavano" non erogando la parte di salario che andava a formare la liquidazione ( considerato che le aziende sono quasi tutte indebitate con le banche, il risparmio era pari agli interessi non pagati al sistema bancario sul "mancato indebitamento")
Ed invece di liquidazioni ai superdirigenti ne sono state erogate tante e di importi spesso eclatanti. Alcuni Esempi:
CESARE ROMITI: lascia la FIAT nel 1998. Per i suoi 25 anni trascorsi in Fiat riceve complessivamente 204 miliardi di lire pari a 101 milioni di euro che investe in varie attività insieme ai suoi due figli Giorgio e Giampiero. Non essendo i figli fulmini di guerra, in particolare Giampiero,   direttore centrale in Mediobanca, gli investimenti in alcuni casi hanno prodotto perdite ma i soldi la Fiat li aveva erogati. Un aneddoto: partecipai negli anni '90 ad alcune riunioni in Mediobanca per discutere del Gruppo Ferruzzi. Le riunioni erano in genere coordinate da Giampiero Romiti  il quale appariva a tutti come un uomo sospettoso, incerto, privo di carisma. Un pomeriggio, al termine di un suo intervento particolarmente incolore, sussurrai con un sorriso al collega di un'altra banca che sedeva accanto a me: "il buon Giampiero, se non fosse figlio di suo padre in una banca al massimo potrebbe fare il cassiere" Lui ricambiò il sorriso e mi rispose: " sì, ma di una filiale piccola" Il sorriso di entrambi iniziò ad allargarsi............Ci ricomponemmo.
MATTEO ARPE
Amministratore Delegato di Capitalia. Inviso a Geronzi. Nel 2007 per pochi anni nel ruolo percepì 31,22 milioni di buonuscita e 1,28 di tfr.
ALESSANDRO PROFUMO
Amministratore Delegato Unicredit. Liquidazione di 40 milioni di euro di cui 17,2 destinati alla Casa della Carità di Don Colmegna
CESARE GERONZI
20 MILIONI  di Euro nel momento in cui lascia Capitalia-Unicredit per passare in Mediobanca
VITO GAMBERALE
Amministratore Delegato della Società Autostrade: nel 2006 liquidazione di 11,4 milioni
GIOVANNI PERISSINOTTO
Ammre Delegato di Generali: liquidazione percepita nel 2012 di 10,8 milioni
DIEGO BOLZANELLO
Braccio destro per oltre vent'anni di Mario Polegatto (Geox). Liquidazione di 9,6 milioni
.............e tanti altri.
STIPENDI
Diverso il caso,a mio avviso, degli stipendi.
Ha destato scalpore la recente affermazione dell'Ing. Mario Moretti, amministratore delegato delle Ferrovie dello Stato, che ha detto di essere pronto a dimettersi se gli verrà ulteriormente ridotto lo stipendio. In effetti il suo stipendio è di euro 873.666 lordi che netti diventano circa 420.000 eu. E' un bel prendere , ma se si considera che le FFSS sono una grandissima azienda con decine di migliaia di dipendenti e una funzione essenziale per il paese non sono certo uno scandalo. Non si capisce invece perchè Massimo Sarmi , amministratore delegato di Poste Italiane, azienda dello stesso livello delle ferrovie, percepisca eu 1.563.719. Anche i manager delle aziende pubbliche quotate in borsa ricevono stipendi molto alti :  Fulvio Conti, amministratore delegato ENEL , 3.9 milioni ; Flavio Cattaneo , A.D. di Terna 2.4 milioni; Carlo Malacarne, A.D. di SNAM 1.6 ml.; Alessandro Pansa , A.D. di FINMECCANICA 1.2 ml.
Nettamente più alto , 6.7 ml. , lo stipendio di Paolo Scaroni A.D. di ENI ; tuttavia va considerato che l'ENI è un'azienda assolutamente strategica per il Paese. 
In sintesi, a parte quello che ho scritto sulle liquidazioni, non mi sembra che a livello stipendi ci siano discrepanze macroscopiche rispetto agli omologhi europei. 
Do per scontato che detti ruoli siano coperti da persone assolutamente competenti e non scelte unicamente per vincoli di appartenenza.


domenica 23 marzo 2014

BANCA DELLE MARCHE - AGGIORNAMENTO

Continua la guerra a colpi di cannonate ad alzo zero tra Fondazione Carima e Gruppo Lanari rappresentato dall'avvocato Massimo Camiciola il quale ha reagito con veemenza alla querela per diffamazione presentata dalla Fondazione contro il Gruppo edile di cui ho riferito nell'ultimo post. Ha reagito con un lungo scritto inviato a Cronache Maceratesi che è stato da quest'ultima integralmente riportato. In attesa di conoscere i dati del consolidato 2013, anche questa "querelle" serve a tener caldo l'ambiente.
Ora, io non conosco l'avvocato Camiciola e non so se è "un avvocaticchio" di Provincia, come taluni affermano, o un avvocato d'affari internazionale. Certo è che il suo intervento è apparso a tratti ingenuo per la sua "veemenza" tanto da apparire una "excusatio non petita". E la difesa ad oltranza dell'ex Direttore Generale conferma questa impressione. Anche per le argomentazioni: affermare che BDM finché c'era Bianconi andava benissimo tanto è vero che l'ultima semestrale della  sua gestione presentava a Settembre 2012 un utile di 42 milioni mentre dopo l 'uscita di quest'ultimo "sono state svalutate le garanzie e si è evidenziata una perdita di 800 milioni" la espone al ridicolo, caro avvocato, mi creda.
- affermare che " è stata fatta intervenire Bankitalia" è un oggettivo insulto alla nostra Banca Centrale. Bankitalia non viene fatta intervenire, interviene. Comunque non si preoccupi; per il seguito l'attività di vigilanza e controllo verrà svolta direttamente dalla BCE
- affermare inoltre che Cesarini e Grassano, due banchieri dal curriculum prestigioso, siano stati cooptati in CDA su indicazione della Fondazione CARIMA unicamente per fare le pulci pretestuosamente alla gestione Bianconi "attraverso continue eccezioni e cavilli" che li hanno portati alla conclusione che "la banca sarebbe andata incontro a perdite"  e che occorreva quindi riconsiderare il valore delle garanzie, fa seriamente dubitare, caro avvocato, delle sue capacità di comprensione della realtà
- affermare infine che chi è succeduto a Bianconi, cioè Goffi, ponendo in atto quanto proposto dal duo Grassano-Cesarini cioè proponendo la svalutazione degli immobili a garanzia, " ha  sottratto al mercato (?) una somma pari a un miliardo e mezzo che ha bloccato l'economia marchigiana che ora è in forte crisi"  è affermazione a me totalmente incomprensibile.
Veramente ho capito benissimo cosa lei vuol dire..............ma, per carità di patria, meglio tacere.
Meno veemenza e maggior riflessione, caro Avvocato, per il bene di tutti.
E  visto che nelle prossime settimane la attendono battaglie difficili e faticose, prenda qualche giorno di riposo. Non potrà che giovarle.

giovedì 20 marzo 2014

BANCA DELLE MARCHE

Continuano a volare stracci in terra marchigiana. La Fondazione Cassa di Risparmio di Macerata ha presentato querela nei confronti del Gruppo Lanari per la ricostruzione del dissesto di Banca Marche rappresentata al Tribunale di Ancona dal Gruppo Edile affidato da Banca delle Marche per cifre di notevole entità. In pratica il Gruppo edile aveva accusato la Fondazione di aver voluto, con la nomina di due consiglieri, Grassano e Cesarini, deliberatamente creare le condizioni per l'allontanamento di Bianconi mettendo in difficoltà l'intera economia marchigiana e le loro aziende in particolare. Fondazione CARIMA ha ritenuto ciò diffamatorio ed ha presentato querela così come ha avviato azione di responsabilità nei confronti della società di revisione Price Waterhouse per aver avallato una falsa rappresentazione dei dati di bilancio in occasione dell'ultimo aumento di capitale.
Direi che sulla azione contro la "Price" "nulla quaestio"Le società di revisione nel nostro paese si sono sempre comportate con leggerezza e scarsa professionalità. Il loro prevalente obbiettivo è sempre stato quello di farsi rinnovare il mandato più che la tutela delle parti.
Più complesso invece l'altro aspetto. Al di là del fatto specifico, sul quale non voglio giudicare non avendo elementi di valutazione, è legittimo che una banca, dopo aver erogato degli affidamenti con regolare iter, li revochi chiedendo un secco rientro e mettendo in immediata difficoltà l'azienda affidata? E' un problema delicato e qualche ragione il gruppo Lanari potrebbe averla.
Intanto si avvicina sempre più il momento in cui verranno resi pubblici i risultati del 2013 della Banca e del Gruppo dove l'elemento d maggior criticità è la società di leasing. La mia valutazione la ho già data e la confermo. La perdita complessiva di Gruppo si colloca tra 1,5 e 2 miliardi. La banca è stata comunque salvata, lo deduco da vari segnali, con l'intervento di qualcuno - non so chi - che si è dichiarato disposto a sottoscrivere il necessario aumento di capitale. Del resto Bankitalia non poteva fare altro per evitare che l'economia di una intera regione subisse un tracollo. Ma questo è l'ennesimo caso in cui l'intervento di Bankitalia è stato tardivo e poco incisivo nella fase precedente la misura amministrativa (commissariamento).
La mia curiosità e quella di una intera regione saranno soddisfatte tra pochi giorni .

ABBOZZO DI UNA TEORIA GENERALE DEL POTERE IN ITALIA (2° post)

Prima di iniziare, una nota metodologica.  Dividerò in due parti il mio intervento. Una parte "generale" nella quale cercherò di illustrare i vari "poteri forti". Nella seconda parte scenderò dall'universale al particolare affrontando vari casi onde poter rispondere al quesito:
Renzi chi ce lo ha messo? Profumo chi ha avuto  alle spalle? E Berlusconi? E Cossiga? e Geronzi e via via......così. Per non parlare di Bianconi: attraverso quali strade è arrivato in Banca delle Marche?
Per quanto ovvio risulta evidente che avere due o tre poteri forti a supporto è meglio che averne uno solo anche perché i poteri forti solo apparentemente sono in contrasto tra loro. In realtà fanno cartello.
Ripartiamo da Cazzullo/Geronzi. Chiede Cazzullo, alla fine dell'intervista:
- e la Massoneria conta?
risponde Geronzi:
la massoneria invece conta, forse conta molto ed è spesso segnalata come protagonista di snodi importanti politici e finanziari.
Anima candida, Geronzi, sprovveduto come Alice nel Paese delle meraviglie. Lui di massoneria non sa niente, gli segnalano ogni tanto che in qualche operazione ci può essere lo zampino della massoneria ma lui di più non sa.
Gran figlio di.............; parleremo a lungo di lui nella seconda parte. 

fine del secondo post


P.S.Farò post brevi per essere il più chiaro possibile

martedì 18 marzo 2014

ABBOZZO DI UNA TEORIA GENERALE DEL POTERE IN ITALIA

Nel mio post del 26 Febbraio nel quale definivo le linee operative del mio blog per il corrente anno scrivevo che uno degli argomenti sui quali  avrei concentrato la mia attenzione sarebbe stato quello del potere nel nostro Paese e dei meccanismi attraverso i quali certe persone, quelle e non  altre, arrivano ad occupare le posizioni  di maggior prestigio e potere.
Sarà un discorso lungo, che comincia oggi e non so per quanto tempo si svilupperà. Per la verità questo problema lo avevo affrontato in passato in alcuni post che vi segnalo perché è da essi che si deve partire.
Innanzitutto un post dell'11 Dicembre 2012 nel quale commentavo alcuni passaggi del libro intervista "Confiteor"che il giornalista del Corriere della Sera Massimo Mucchetti, ora parlamentare del PD, fece a Geronzi a fine 2012. Ho sempre considerato e considero Cesare Geronzi l'uomo di potere più influente degli ultimi 20 anni; ora è " in sonno" ma mi rifiuto di pensare che sia uscito di scena. Vi consiglio di leggere molto lentamente le parole di Geronzi, che hanno peso, molto peso.
- poi un post del 1 Giugno 2013 nel quale commentavo la figura di Luigi Bisignani
- un post del 21 Settembre 2010 nel quale commentavo i rapporti tra Geronzi e Profumo e la partecipazione dei libici in Unicredito
- i tre post che ho dedicato nel Dicembre 2012( 17-18-27) alla intervista rilasciata da Geronzi al giornalista Aldo Cazzullo.
L'intervista si chiude con una domanda di Cazzullo:
" e la Massoneria conta?"
risponde Geronzi;" la massoneria invece conta, forse conta molto ed è spesso segnalata come protagonista di snodi importanti politici e finanziari"
Ecco, partiremo dal potere più forte di tutti, a mio avviso, la Massoneria.

domenica 16 marzo 2014

L ETERNO RINNOVARSI DEL CICLO DELLA VITA

Oggi si va a Dalmine dove vive una cugina acquisita che avrà un bambino tra qualche giorno. E' maschio, sul nome mi pare di aver capito che siamo ai ballottaggi. Riceverà un "camicino della fortuna" come dono benaugurante.
Non so perché stamattina svegliandomi ho pensato alle "Opere  e i giorni" di Esiodo, vissuto nel VII secolo avanti Cristo. Forse per il rimpianto di un mondo dove il tempo era scandito dall'alternarsi delle stagioni e dal rinnovarsi del ciclo della vita. Chissà poi se era proprio così; certo è, comunque, che non c'era inquinamento acustico né di altro tipo, che non c'era bisogno del TOM-TOM (Ulisse ha impiegato un sacco di tempo a tornare a casa ma perché conveniva a lui), che lo smart con Android non c'era ancora, che la posta veniva recapitata dai messaggeri degli Dei quella importane, da normali staffette quella ordinaria.
Poi ho pensato a quale commento musicale scegliere per accompagnare le mie parole ed ho scelto una musica che a me ha sempre sollecitato ottimismo e gioia, il primo movimento della quarta di Brahms.
Ogni  nascita di un nuovo essere è fonte di gioia perché la nuova vita dà senso anche alla nostra. E come dice Vasco i n un bellissimo pezzo (Senso)............"Voglio trovare un senso a questa vita anche se questa vita un senso non ce l'ha"

venerdì 14 marzo 2014

BANCA DELLE MARCHE - LA LETTERA

Ieri Cronache Maceratesi ha pubblicato un ben documentato, come al solito, articolo di Marco Ricci con la riproduzione della lettera che sarebbe stata consegnata al Direttore Generale al momento della sua uscita dal Gruppo con la quale il Presidente Lauro Costa avrebbe dato atto a Bianconi dei successi della Banca negli otto anni nei quali quest'ultimo era stato la guida operativa dell'Istituto.
Inoltre la lettera chiudeva con una frase piuttosto impegnativa:"Inoltre, sua giusta richiesta, ritengo doveroso riconoscere che, nell'esercizio delle sue attribuzioni, delle deleghe ricevute, e più in generale nella gestione delle attività aziendali, lei ha agito in costante sintonia con gli indirizzi stabiliti e le determinazioni assunte dai sovraordinati organismi collegiali".
Ho usato il condizionale e il virgolettato perché questa lettera è piuttosto misteriosa. L'originale dovrebbe essere in mano a Bianconi e non mi pare che abbia interesse a renderla pubblica in questo momento. Agli atti dell Banca non se ne trova copia e questo, diciamolo, è piuttosto strano. Visto che essa è stata firmata dal solo Presidente logica direbbe che quest'ultimo l'ha fatta sparire perché non aveva alcun interesse che fosse trovata. Agli atti della banca è stata trovata una bozza non datata il cui testo riporterebbe il puntuale contenuto dell'originale e che sarebbe stata redatta con il conforto di uno studio legale esterno non meglio precisato.
Io la penso così:
- la lettera fu richiesta dallo stesso Bianconi (.............sua giusta richiesta)
- perché fu richiesta? scusate la volgarità: per pararsi il culo
- che risultato ha raggiunto Bianconi con la lettera? l'espressione che gli si dava riconoscimento di aver sempre operato in sintonia con i superiori organi collegiali, riduceva tantissimo le sue responsabilità nel caso fosse scoppiato quello che poi è emerso. E Bianconi sapeva benissimo che non sarebbe più stato possibile nascondere. Con quella frase le eventuali sue responsabilità come Direttore Generale, che è un dipendente della banca seppure il più importante, rimanevano coperte da quelle del CDA. Secondo me il testo è opera dello stesso Bianconi.
Perché Costa l'ha firmata:
- non ha capito cosa significava sottoscrivere quel testo
- era in torta da tempo con il DG e non poteva non proteggerlo. Erano legati mani e piedi.
- gli altri consiglieri sapevano del rilascio di questa lettera? secondo me no o perlomeno solo alcuni.
- la lettera potrebbe essere utilizzata come strumento di "pressione"? si
-Perché è uscita solo adesso? Perché tra pochi giorni usciranno i dati di bilancio 2013 della Banca e della società di leasing dati che evidenzieranno una vera e voragine. Secondo me la perdita complessiva è superiore al miliardo e mezzo e forse è vicina ai due.
Ho letto anche i 7 commenti che ho trovato aprendo l'articolo di Ricci; commenti di persone competenti. Uno di essi,che si firma Regione Marche, si chiede chi ce lo ha messo Bianconi a  fare il DG:Io al riguardo ho idee precise ma il discorso sarebbe lungo. Lo facciamo un'altra volta.


DOMENICO GUZMAN E L'ORDINE DEI DOMENICANI - TERZA ED ULTIMA PARTE

Terza ed ultima parte

Faccio un piccolissimo passo indietro. A chi interessasse approfondire le tematiche trattate, segnalo un bellissimo libro: " Montaillou, village occitan de 1294 à 1324" di Le Roy Ladurie  che nel nostro Paese è stato pubblicato dalla Rizzoli nella BUR.
La terza ed ultima parte sarà completamente dedicata all'Inquisizione e al ruolo centrale dei domenicani.
Abbiamo visto che l'inquisizione nasce alla fine del 1100 e gradualmente ne vengono implementati i poteri nella fase in cui la Chiesa è impegnata a reprimere il movimento "cataro"; nel 1252 un'altra tappa fondamentale nel rafforzamento dei poteri dell'inquisizione. Innocenzo IV con la bolla "ad extirpanda" (un nome, un programma) autorizza l'uso della tortura e Giovanni XXII, Papa dal 1316 al 1334, francese, uno dei Papi di Avignone, estende i poteri dell'Inquisizione alla lotta contro la stregoneria.(analogie strette, a mio avviso, con le follie hitleriane.)
Ora il quadro è completo: l'Inquisizione si occupa di tutti coloro che vanno contro l'ordine costituito (chiesa e corona). Vanno al rogo in quei decenni quasi esclusivamente "streghe"; si qualche "stregone", roba da poco. Ecco perché ho pensato di ricordare questi accadimenti l'8 Marzo. La discriminazione è passata anche attraverso questa via. Gli Inquisitori hanno un potere enorme: gli inquisitori generali sono nominati direttamente dal Papa e, soprattutto, il processo inquisitorio è.................inquisitorio. Cosa vuol dire: che l'accusatore (il pubblico ministero, diremmo oggi) è anche giudice) principio sintetizzato magistralmente da Gigi Marzullo con l'espressione: "si faccia una domanda e si dia una risposta". E' chiaro che l'Inquisitore è in posizione di forza nei confronti dell'inquisito............il quale, praticamente, ha sempre torto. Altro che giusto processo. L'inquisizione, ribadisco il concetto, praticamente "decolla" con la crociata contro i "catari" e contro i "valdesi". Il movimento "valdese" - che ha parecchi punti in comune con il catarismo - fu fondato da Pietro Valdo, nato nel 1173, un ricco mercante che iniziò la sua predicazione a Lione. In poco tempo comunità valdesi nacquero nei territori alpini di Italia, in Spagna, in Provenza.
Secondo me sia i catari che i valdesi erano abbastanza fusi di testa ma erano buoni come il pane e niente giustificava il loro annientamento nel fuoco purificatore dei mille roghi accesi in quegli anni.  Valdesi e catari erano organizzati secondo strutture gerarchiche similari: i catari si  dividevano tra i "perfetti" e i semplici "credenti"; i valdesi tra "perfetti" e "amici". A me ricordano tanto l'odierna "OPUS DEI".
Ricordato che il termine "inquisizione"si trova documentato per la prima volta negli atti del concilio di Tolosa nel 1229, la inquisizione di quegli anni (inquisizione medioevale) fu caratterizzata dal fatto che gli inquisitori erano nominati direttamente dal Papa, che dal 1252 gli inquisitori poterono  ricorrere alla tortura, che gli inquisitori erano quasi tutti domenicani, per il resto francescani. Sempre riandando al "Nome della rosa", l'inquisitore Bernardo Guy era domenicano ma Guglielmo da Baskerville (Sean Connery) era francescano ed aveva avuto occasione di scontrasi in  precedenza con Bernardo Guy rischiando di essere accusato di eresia.
Perché vinsero i domenicani? Primo perché erano più colti (Tommaso d'Aquino,ad esempio, era domenicano) ma soprattutto perché erano più affidabili. Tra i francescani molti propendevano per la corrente pauperistica, troppo simili ai catari. Di tutto il periodo storico che va dall'inizio del '200 al '500, sottolineo la pubblicazione nel 1487 del "MALLEUS MALEFICARUM", una specie di "manuale" o "codice di procedura penale"di caccia alle streghe" che servì da "guida" in tantissimi processi. Scritto da due pazzi - secondo me - domenicani tedeschi: Sprenger e Institoris. Pensate, pazzi, domenicani e tedeschi: da brivido. Del Malleus ho già scritto in un post del 4 Aprile 2012; comunque su Internet si può trovare il testo integrale.        
Oltre a questo filone principale ci furono_
a) L INQUISIZIONE SPAGNOLA:
Nel 1478 i cattolicissimi monarchi di Spagna Isabella e Ferdinando (quelli delle caravelle, tanto per capirci) ottennero da Papa Sisto IV l'istituzione dell'Inquisizione in Spagna. In Spagna gli inquisitori venivano nominati dal re. Il primo grande inquisitore della inquisizione spagnola fu il conosciutissimo Torquemada (1420 - 1498)
Nel 1492 i due cattolicissimi posero gli ebrei di fronte ad un bivio: o ti converti o te ne vai. Molti se ne andarono, tra i quali  la famiglia di BARUCH SPINOZA. In genere preferirono l'Olanda. Chi restò convertendosi fu marcato stretto dall'inquisizione. Venivano chiamati "marrani"(da qui l'espressione: vil marrano). Marrani significa "porci, maiali". E come chiamano oggi  i Paesi del Nord Europa i quattro Paesi del Sud Europa (Portogallo, Italia, Grecia, Spagna)? PIGS cioè porci
L'inquisizione operò anche nei territori dell'america latina "conquistata" dagli spagnoli dove si rese responsabile di atrocità inenarrabili.
L'Inquisizione spagnola fu abolita formalmente nel 1820
b) L INQUISIZIONE PORTOGHESE
Nata nel 1536 ed estesa anche ai territori oltremare(Brasile, Goa ecc,) Fu abolita nel 1821
c)L INQUISIZIONE ROMANA
Istituita da Papa Paolo III Farnese nel 1542 (dopo lo scisma di Lutero e quello di Enrico VIII e poco prima del Concilio di Trento,1545-1563, è anche l'unica ancora esistente. Ora si chiama "congregazione per la dottrina della fede". E chi ne è stato a capo per oltre un ventennio coadiuvato dal cardinal Bertone? Papa Ratzinger; mi sembra che tra lui e Papa Francesco ci sia una bella differenza, e si vede. Della inquisizione romana i processi più significativi mi sembrano:
a) il processo a Giordano Bruno, del quale scrivo tutti gli anni il 17 Febbraio, e che finì sul rogo
b) il processo a Galileo, che abiurò
c) i cinque processi, con applicazione della tortura, a Tommaso Campanella, che si fece una trentina di anni di carcere.
Il personaggio che dominò la scena in quegli anni fu il Cardinale Roberto Bellarmino (1542-1621) anche se non era Inquisitore: fu proclamato Santo e "dottore della Chiesa". Si occupo' di Giordano Bruno e di Galileo. Bellarmino era un gesuita. La Chiesa entrava con lui nell'evo moderno. 
Infine una nota letteraria. Il Grande Inquisitore è un personaggio importante nei "I Fratelli Karamazov" di Dostoevskij
Io lo ho cominciato 4 o 5 volte ma non sono mai riuscito ad andare avanti. Se vi interessa leggetelo ma vi faccio presente che nella edizione che ho io (Oscar Mondadori) è un malloppo di 703 pagine. E' escluso che lo riprenda in mano. Poi dicono che "La Grande Bellezza" è lungo........è lento............Chi lo dice non ha mai affrontato "I Fratelli Karamazov"

Fine della terza parte
Fine

mercoledì 12 marzo 2014

IL DE PROFUNDIS DELLA DEMOCRAZIA

Oggi con l'approvazione da parte della camera dei deputati della nuova legge elettorale "è morta la Democrazia e la speranza di tutti gli italiani onesti" Gli altri provvedimenti possono essere più o meno condivisi ma è evidente che la casta ha tratto il dado ed anche se la legge fosse radicalmente cambiata in senato non verrebbe meno il "vulnus" inferto ai "cittadini". Ho titolato non casualmente il mio blog "Blog di un cittadino.................
Avevo pensato di commentare musicalmente le mie parole  con la "Marcia funebre" della terza sinfonia di Beethoven ma dura oltre 17 minuti.......e poi Beethoven è tedesco. Ho quindi optato per il contributo di due grandissimi malmostosi e incazzosi italiani

martedì 11 marzo 2014

DOMENICO GUZMAN E L'ORDINE DEI DOMENICANI - SECONDA PARTE

Ripartiamo da dove avevamo lasciato il discorso; Domenico muore nel 1221, nel 1233 viene istituito il tribunale dell'inquisizione, nel 1234 viene proclamato santo.
Siamo negli anni in cui la chiesa guidata da Innocenzo III (Papa dal 1198 al 1216) cerca di combattere la diffusione del "catarismo". Il "catarismo" fu un movimento diffusosi poco dopo l'anno mille, e soprattutto tra il 1100 e il 1200, nell'Europa meridionale, in particolare nel sud della Francia nella regione di Albi (da cui il nome di albigesi). I catari predicavano e praticavano un cristianesimo fondato sulla povertà e sul disprezzo per i beni terreni, sulla "purezza" dei comportamenti soprattutto in campo sessuale...(cataro vuol dire "puro") e su una sobrietà di vita assoluta. Nei primi anni del suo pontificato Innocenzo cercò di contrastare il movimento con l'invio nelle terre dove i catari erano più numerosi di missionari predicatori Domenico, lo ricordo, dimorò in Linguadoca dal 1205 al 1216. Ma in seguito sollecitò una vera e propria crociata per estirpare l'eresia (condannata ufficialmente come tale dal Concilio Lateranense IV nel 1215). Nel 1209 i "crociati" provenienti dal nord della Francia - erano in genere signori dell'ile de France, della Piccardia e della zona di Orleans -  misero a ferro e fuoco i territori del sud della Francia, in particolare quelli intorno alle città di Albi e Carcassonne. Efferato l'eccidio di tutti i ventimila abitanti di Beziers nel luglio 1209 dopo che la città si era rifiutata di consegnare i catari che lì vivevano(non più di 500). In agosto i crociati espugnarono Carcassonne i cui abitanti furono risparmiati ma costretti a uscire dalla città completamente nudi. Nel 1210 cadde la città di Minerve. Ai catari venne data la possibilità di convertirsi: i 140 che rifiutarono furono messi al rogo.
Negli anni successivi al 1215 il "sud", guidato da Raimon do VI conte di Tolosa, riuscì ad ottenere parziali vittorie quali la riconquista di Tolosa, ma nel 1223 il nuovo re di Francia Luigi VIII aderì alla crociata; morto prematuramente gli succedette il figlio Luigi IX, il santo, il quale riconquistò tutti i territori persi e pose fine alla indipendenza  della contea di Tolosa. Nell'arco di pochi anni il "catarismo" fu completamente debellato nel sud della Francia. Papa Gregorio IX instaurò a Tolosa il primo abbozzo di inquisizione che poi si rafforzò nel corso dei decenni successivi. E i domenicani si rafforzarono nel ruolo di "domini canes", difensori dell'ortodossia.
Anche in Italia la persecuzione dei catari non fu incruenta. Un episodio per tutti: nel 1277 vennero catturati a Sirmione sul lago di Garda 170 "catari" che furono mandati al rogo a Verona.
Apro alcune parentesi:
a) sulla figura di Luigi IX il santo segnalo un bellissimo libro di Jacques Le Goff dal titolo "I re taumaturghi"- Le Goff è uno degli studiosi più autorevoli del medioevo.   
b) sulla espressione "domini canis": in molte chiese sia in Europa che in america latina, nello spazio triangolare   sopra la porta di ingresso della facciata si può vedere la figura di un monaco con accanto un cane"
c) rammento che sul piano linguistico la Francia del tempo era divisa in due zone: il nord dove si parlava la "langue d'oil" e il sud dove si parlava la "langue d'oc" :Oil e oc significano entrambi il nostro "si". Gli avvenimenti di cui sopra con la vittoria del "nord" determinarono l'inizio della decadenza della cultura "occitana" che si ridusse ad una "enclave" da entrambi i lati dei Pirenei (Francia a nord e Spagna a sud). 
d) tutti ricordiamo il film tratto dal romanzo di Umberto Eco "Il nome della rosa". Ebbene, è ambientato esattamente un secolo dopo, all'inizio del '300. L'inquisitore è il più importante del suo tempo: il domenicano francese Bernardo Gui (1260- 1331) Il convento è un convento "francescano" dove convivono francescani "poverelli" già seguaci di Fra'Dolcino (molto vicini ai catari) e francescani più allineati alla ortodossia. Se ben ricordate sul rogo ci finisce anche il priore, con un passato "dolciniano". Fra Dolcino, novarese, fu a capo della setta degli apostolici, uno dei tanti movimenti pauperisti e millenaristi del tempo. Catturato insieme ai suoi nel 1307, dovette assistere alla morte sul rogo della sua compagna. Terminato il rogo fu giustiziato.

Fine della seconda parte

sabato 8 marzo 2014

DOMENICO GUZMAN E L'ORDINE DEI DOMENICANI

Un amico mi ha detto: ogni tanto tratta un argomento leggero. Raccolgo l'invito: oggi parleremo di "San" Domenico, fondatore dell'ordine dei domenicani. Sempre quell'amico:............ma ti sembra un argomento leggero? In effetti....... ma ormai ci siamo.
Quando affronto l'approfondimento di un personaggio o di un evento la prima cosa che faccio è collocarli nello spazio e nel tempo.
Domenico, poi fatto santo, nacque a Calaroga in Spagna nel 1170 e morì a Bologna nel 1221(era la vita media del tempo, almeno sotto questo aspetto le cose vanno meglio adesso) . E' sepolto nella chiesa omonima di Bologna.
Guzman era il nome della famiglia nobiliare, su questo però non c'è certezza, del padre. Fu proclamato santo nel 1234 da papa Gregorio IX. Di famiglia agiata ebbe una ottima educazione di base. Intorno ai venti anni, colpito dagli effetti che la carestia produceva sugli umili, vendette tutti i suoi beni, comprese le sue preziose pergamene, per dare da mangiare ai poveri. Terminati gli studi fu ordinato prete. Intraprese una specie di carriera diplomatica, fu inviato in Danimarca due volte come assistente del capo delegazione, il vescovo Diego Acevedo. E fu attraversando le terre del "midi" della Francia (l'odierna regione del "Languedoc-Rouissilon") che lui e il suo vescovo furono fortemente colpiti dalle forme attraverso le quali si manifestava l'eresia dei "catari" tanto che chiesero a papa Innocenzo III di potersi dedicare alla evangelizzazione. Innocenzo III, passato alla storia per l'energia con la quale combatté l'eresia catara, li mandò in Linguadoca per predicare l'ortodossia in terra "catara"(apro una parentesi: dei catari parlerò successivamente).Domenico rimase nella regione dal 1205 al 1216 convincendosi che i "catari" una parte di ragione la avessero. Sentì quindi l'esigenza di creare un ordine religioso che predicasse umiltà e povertà come i catari ma rimanendo all'interno dell'ortodossia. La richiesta fu avanzata a Papa Innocenzo che diede un assenso verbale. L'approvazione ufficiale avvenne il 22 Dicembre 1216 a firma del successore di Innocenzo, Onorio III; a tale data quindi risale la fondazione dei "Frati Predicatori" che in breve tempo riuscì ad essere presente in varie parti d'Europa, in particolare a Bologna dove Domenico si recò e dove visse dal 1220 alla morte il 6 Agosto 2021 nel convento del suo ordine (Basilica di San Domenico) dove è sepolto. Fu canonizzato  il 13 Luglio 2034 da Papa Gregorio IX. Per molto tempo Domenico fu identificato come il primo a presiedere il tribunale dell'inquisizione ma non è così: Domenico morì nel 1221 mentre i primi domenicani chiamati a presiedere l tribunali dell'inquisizione furono nominati nel 1233. Questo "falso" fu alimentato dagli stessi frati per dare forza alla loro azione.
Vedo che il post diventa troppo lungo per cui lo spezzerò in due. E perché ho parlato di San Domenico proprio oggi, 8 marzo, festa della donna? Perché sono convinto che se per secoli il ruolo della donna nella società è stato subalterno a quello degli uomini, molto lo si deve all'azione di ordini religiosi come quello dei  domenicani che, fondandosi su fonti bibliche, hanno ritenuto "naturale" la supremazia del sesso maschile

fine della prima parte


mercoledì 5 marzo 2014

PAOLO SORRENTINO - LA GRANDE BELLEZZA

Stasera su canale 5 hanno "dato" "La grande bellezza". Non l'ho visto a suo tempo, ha vinto l'Oscar, mi era dispiaciuto perderlo quando è uscito, bene, alle 21 mi siedo in poltrona, due dita di rum Zacapa in un bicchiere e mi metto nelle condizioni migliori per goderlo. Lo hanno giudicato in molti modi, qualcuno ha detto che è troppo lungo, altri che è  troppo lento, altri che gli americani, che dell'Italia hanno una visione stereotipata, l'hanno premiato perché non ci hanno capito niente ma gli ricordava tanto Fellini. Ecco, anche io ci trovo tanto Fellini dentro, con riferimenti in particolare a due films, "La dolce vita" e "Roma"..E delle opere di Fellini vedo la evoluzione estetica e l'evoluzione narrativa che riflettono il cambiamento della società italiana e di Roma in particolare negli ultimi cinquanta anni. C'è molto Fellini ma tutto molto più "putrido" anzi più "putrefatto". Ecco, il termine "putrefatto" mi sembra quello che rende meglio l'atmosfera del film. Nella "Dolce vita" c'erano i segni della putrefazione ma il sorriso della giovanissima Valeria Ciangottini nella scena finale lanciava un messaggio di speranza. Nel cinico scetticismo di Toni Servillo non c'è speranza, la impalcatura su cui si regge una società, qualunque sia, è marcia e pronta a collassare del tutto. Il ritmo è lento, certo, perché lento il processo, il film è lungo perché la decadenza non ha tempi brevi, ma riflette in modo magistrale, a mio avviso, il momento attuale del nostro Paese. Che dire d'altro. Un'altra interpretazione magistrale di Servillo, una regia perfetta con una fotografia di una bellezza folgorante (ritorna il titolo) che contrappone la Roma eterna e bella da lasciarci il respiro alla pochezza degli attuali inquilini. Bellissime le musiche. La scena più bella, secondo me: il fugace incontro(la scena dura cinque secondi) del protagonista con Fanny Ardant, donna la cui bellezza ritengo assoluta assoluta. Il film sa di morte  e di morte si nutre. Dopo tre ore di visione, mi alzo dalla poltrona; il mio collo, il mio punto debole in questo momento, è dolorante e dolente............

Post scriptum: apprendo  ora tramite il Messaggero che a Roma tre coppie si si sono ritrovate a casa di una delle tre per passare serata e vedere il film. Le opinioni erano talmente discordi che uno dei dei tre uomini, al quale il film non era piaciuto. ad un  certo punto ha estratto una calibro 38 ed ha sparato, uccidendolo, uno dei commensali cui il film era piaciuto. Sembrava essersi calmato quando. gridando " Servillo mi fa schifo" ha rivolto la pistola contro di sé suicidandosi. Nessun commento da parte mia

lunedì 3 marzo 2014

IL DEBITO PUBBLICO ITALIANO - DATI AL 31 DICEMBRE 2013

Come anticipato nel mio post del 26 Febbraio anche quest'anno continuerò a commentare mensilmente i dati sul debito pubblico che Bankitalia pubblica a metà mese nel suo supplemento al bollettino ufficiale. Inoltre cercherò di dedicare alcuni articoli al Bilancio dello Stato in modo di fare un po' di luce, anche a me, nei meandri dei conti pubblici. Torniamo al bollettino.
Il 2013 si è chiuso con questi dati:
a) debito complessivo: 2.067 miliardi contro i 2.104 di Novembre che costituiscono il picco assoluto.
La diminuzione di Dicembre su Novembre si verifica tutti gli anni perchè in Dicembre si contabilizzano i versamenti di imposte di Novembre.
b) Il debito è cresciuto nell' anno di 78 miliardi (2067 contro 1989 di fine 2012)
c) il debito è così suddiviso : 158 mld. di monete e depositi a vista; 140 mld. di titoli a brave termine ( bot e ctz) ; 1594 mld. di titoli a medio e lungo termine  ( btp e cct ) ; 128 mld. di prestiti da istituzioni finanziarie e 45mld. di passività varie.
d)  il debito è così suddiviso per settori detentori :
99 mld. verso bankitalia ; 670 mld. di debiti verso istituzioni finanziari residenti ( in pratica banche ) ;
395 mld. verso altre istituzioni finanziarie residenti ; 209 mld. verso altri residenti (in pratica noi sottoscrittori di titoli di stato) e 729 mld. nei confronti di non residenti (banche internazionali e altri sottoscrittori non residenti, prevalentemente fondi pensione.
Come si può rilevare i "non residenti" detengono circa un terzo del nostro debito (729 su 2067) e questo è da un lato un elemento di forza, testimonia la sostanziale fiducia della finanza internazionale nei confronti dell'Italia ma può trasformarsi rapidamente in elemento di debolezza se si determinasse una situazione di sfiducia e di allarme da parte degli investitori internazionali che in poche settimane, vendendo i titoli in loro possesso o non rinnovandoli alla scadenza ci porterebbero rapidamente al "default". Era questa la situazione del secondo semestre 2011 quando il professor Monti andò a sostituire Silvio Berlusconi alla guida del governo.
Oggi l'ISTAT ha diffuso i dati sul PIL dell'intero 2013:il PIL ai prezzi di mercato si è collocato a 1.560 miliardi con una riduzione dello 0,4%(in volume meno 1,9%). L'avanzo primario è stato del 2,2% il che ha consentito di far restare il deficit di bilancio al 3% coerentemente con gli impegni presi con l'Europa. Chi mi segue sa che già da tempo avevo sottolineato che andava quantificato il debito dello Stato e degli enti pubblici territoriali nei confronti dei loro fornitori. Finalmente sta emergendo.
Questa la situazione del Paese a fine 2013; una situazione di pesante difficoltà. L'impegno per rimettere il Paese su una rotta "virtuosa"è pesante. SURSUM CORDA.