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martedì 29 aprile 2014

SILVIO BERLUSCONI: L'INCUBO IL DELIRIO LA MANIA DI PERSECUZIONE

L'ex premier, pienamente rieducato e restituito alla società civile dopo aver scontato la pesante pena comminatagli dalla autorità giudiziaria per il reato di evasione fiscale, è ritornato nuovamente in campo e ha ricominciato ad apparire in tutti i telegiornali ed in mille occasioni. Il nostro uomo, in versione "fou", non ha ancora capito che la sua stagione è finita e, come ho scritto nei giorni scorsi, non si rende conto che le sue capacità imbonitorie ormai sono al lumicino e che lo stanno abbandonando tutti. Ma, visto che insiste, mi costringe a pubblicare nuovamente due post di ormai qualche tempo fa che, a mio avviso, contengono materiale di riflessione per lui, innanzitutto, e per tutti noi che a breve saremo chiamati ad esprimere il nostro voto per il rinnovo del Parlamento Europeo

venerdì 26 luglio 2013

SILVIO BERLUSCONI E LA SENTENZA DELLA CORTE DI CASSAZIONE SUI DIRITTI TELEVISIVI MEDIASET

Si sta avvicinando il 30 Luglio, giorno in cui la Corte di Cassazione deciderà se confermare o meno la sentenza del Tribunale di Milano in secondo grado in merito all'acquisto di diritti televisivi che ha condannato l'ex premier per frode fiscale a quattro anni di reclusione e  a cinque anni di interdizione dai pubblici uffici. Se la Cassazione confermerà la sentenza di secondo grado la condanna sarà definitiva; il cavaliere difficilmente, vista l'età, entrerà in carcere ma sarà interdetto dai pubblici uffici: non sarà perciò rieleggibile in parlamento né potrà ricoprire cariche pubbliche.
Gli organi di stampa ci riferiscono di un cavaliere parecchio nervoso dietro la maschera che l'avvocato Coppi ha voluto che indossasse. La strategia di Coppi è semplice: mostrare piena fiducia nella magistratura, dichiarare che anche in caso di condanna non ci saranno ripercussioni sul governo (ma Brunetta ha precisato che non ci saranno ripercussioni sul governo perché si andrà subito a votare, visto che una sentenza di condanna sarebbe un attentato alla democrazia (questi del PDL hanno uno strano concetto della democrazia e di quello che si può fare o non si può fare in democrazia). Per ora, dunque, un Berlusconi statista che deve fare parecchia fatica, dicono nell'entourage, per frenare i cani da sbrano del partito, in particolare Brunetta e la Santanché. Ma tutti conosciamo il carattere dell'arcorauta; sentendosi come si sente vittima di un complotto più che ventennale della magistratura e delle potenze plutocratiche, convinto come è, e del tutto in buona fede, osservo io, di non aver mai commesso alcunché di male, il 31 - in caso di condanna - secondo me scatenerebbe tutta la sua potenza di fuoco, guidata dai due organi ufficiali del MINCULPOP, "Il giornale" e "Libero", per convincere l'opinione pubblica, cioè l'elettorato, circa la natura "eversiva" delle sentenze della magistratura.
Immagino che grande lavorio ci sia dietro le quinte, in questi giorni. A me l'imminenza della sentenza ha fatto ritornare alla mente un vecchio post che ho scritto  il 29 Gennaio 2011 e che si intitola "Al Capone e la condanna per evasione fiscale". Ho sempre trovato parecchie analogie tra i due personaggi e non mi meraviglierebbe se il nostro, sopravvissuto a tante pesanti e cruente, per il Paese, battaglie, scivolasse sulla buccia di banana di un reato fiscale. Vi consiglio di andare a rileggerlo, quel post, come ho fatto io.
Ma per comprendere bene perché è stato condannato l'ex premier occorre aver chiari tutti i passaggi.
La vicenda inizia ufficialmente nel 2003, ma di fatto molto prima, quando la Procura della Repubblica di Milano ritiene di avere le prove che SB aveva costituito fondi neri pari a 280 milioni di euro eludendo il fisco e commettendo frode nei confronti degli azionisti. Solamente nel 2006, dopo tre anni occupati da manovre dilatorie della difesa di Berlusconi, tra le quali la richiesta d trasferire il processo a Brescia, si arriva al rinvio a giudizio per frode fiscale, falso in bilancio e appropriazione indebita. Ma è solo il 25 Ottobre del 2012 che si arriva alla sentenza di primo grado che condanna SB a 4 anni di reclusione e 5 anni di intrdizione dai pubblici uffici per frode fiscale.
La corte d'Appello di Milano in data 8 Maggio 2013 conferma la condanna a 4 anni di reclusione, di cui tre coperti da indulto, e 5 anni di interdizione dai pubblici uffici per frode fiscale. Con la stessa sentenza viene condannato ancheFrank Agrama del quale parlerò più sotto.
La difesa di Berlusconi ricorre in Cassazione il 9 Luglio; l'udienza viene fissata al 30 Luglio ;abbiamo seguito tutti le polemiche che hanno investito la Cassazione per la non consueta celerità ma c'erano problemi di prescrizione e la Corte non poteva comportarsi altrimenti.
Ma quale era il meccanismo attraverso il quale venivano costituiti fondi neri e frodato il fisco?
In verità un meccanismo molto semplice.
Le tre reti Mediaset trasmettono 24 ore su 24 ed hanno bisogno di notevoli "quantità"di materiale da trasmettere. L'acquisto di materiale cinematografico/televisivo veniva effettuato dal sopra citato Frank Agrama, egiziano, personaggio ben introdotto nell'ambiente delle "Majors" (Metro Goldwin Meyer, Fox, Paramount ecc) che per la sua attività percepiva una provvigione. Facciamo il caso che Agrama avesse acquistato 100 puntate di Dallas più 50 puntate di Rin-tin-tin per 1 milione di dollari. L'acquisto non veniva fatturato all'azienda italiana del Gruppo che si occupa istituzionalmente di ciò - troppo facile - No, l'acquirente era una società estera riferibile al Gruppo residente, la butto lì, alle Caymans, che rivendeva lo stesso materiale a 1.200.000 dollari ad un'altra società estera sempre riferibile al Gruppo residente, che so, nelle "Isole del Canale"- nella Manica tra Francia e Inghilterra - che lo rivendeva a 1.400.000 dollari ad un'altra società residente, non so, a Singapore che - finalmente - rivendeva a 1.600.000 alla società italiana competente.
Si ottenevano due risultati entrambi rilevanti economicamente ma entrambi compendio di reato:
a) la società italiana pagava 1,6 quello che era costato effettivamente 1. Nel suo bilancio i "costi" risultavano gonfiati, di conseguenza l'utile minore e, ulteriore conseguenza, il carico fiscale nettamente inferiore. Di qui la "frode fiscale"
b) il Gruppo si trovava ad avere consistenti fondi all'estero utilizzabili per le finalità più diverse:
- corrompere Ufficiali della Guardia di Finanza, magistrati (andate a rivedervi le vicende del lodo Mondadori), altri pubblici ufficiali
- comperare il voto di deputati e senatori (basti pensare alle dichiarazioni del senatore De Gregorio)
- far giungere il mensile alle Olgettine tramite il rag. Spinelli (Silvio non ha mai pagato una donna. dice lui)
- tacitare quella stronza di Ruby Rubacuori che come una sanguisuga bussa continuamente a denaro. Come ha osservato giustamente Crozza 4 milioni e mezzo di euro per non farci niente(entrambi hanno negato con decisione di aver avuto rapporti sessuali), bisogna proprio essere cretini
- comperare un giocatore per il Milan(pagato parte in bianco e parte in nero)
- avere grosse disponibilità liquide ed occulte da utilizzare per contrastare un concorrente, acquistare aziende, fare operazione finanziarie ed industriali di ampio respiro che, lecite in sè, presentano invece gravi opacità se fatte con fondi la cui origine è frutto di illecita sottrazione al fisco dell'imponibile.
Ma, mi chiederà qualcuno, queste società estere di labili tracce, quali erano?
Risposta. Venivano utilizzate le società del "perimetro Mills", cioè alcune delle 64 società costituite in paradisi fiscali dal potente avvocato d'affari londinese proprio per supportare operazioni "border line" o "over line" del Gruppo.
Ma di questo parleremo in un prossimo post. Chi volesse approfondire fin d'ora può trovare interessante materiale in un articolo apparso su Repubblica a firma Carlo Bonini e Pierfrancesco Pedrizzi in data 7 Aprile 2001 nel quale si commentava la perizia della KPMG, una delle più importanti società di revisione del mondo, sulle società offshore del Fruppo.
Mi limito a ricordare, nell'invitarvi alla lettura (Google-ecco le società offshore di Silvio Berlusconi) che la reazione del Gruppo fu questa: "l'ipotesi di fondi neri Fininvest è incoerente e del tutto fantasiosa. La posizione della Fininvest è soltanto quella di acquirente di diritti di utilizzazione di film, il cui corrispettivo è stato regolarmente pagato alle società venditrici e registrato nella contabilità come verificato dalla stessa KPMG"
Evidentemente i giudici di primo e secondo grado non ci hanno creduto. Vediamo la Cassazione.