Visualizzazioni totali

giovedì 30 luglio 2015

LA CULTURA DEL PENTIMENTO E DELLA RICHIESTA DI PERDONO

I media ci sottopongono giornalmene episodi di efferata violenza che spesso si concludono con l'uccisione della vittima. Violenza che si scatena altrettanto spesso per motivi futili.
Da qualche tempo però c'è una novità: l'assassino o gli assassini, immediatamente dopo essere stati scoperti, si dichiarano pentiti e chiedono il perdono dei familiari della vittima. E' accaduto anche nei giorni scorsi nelle Marche dove due albanesi (ma potevano essere anche due veneti o due romagnoli) hanno "sgozzato" un diciassettenne per motivi ancora non del tutto chiari ma comunque del tutto futili. La stampa ha sottolineato che la mamma del ragazzo non perdona (ci mancherebbe) e ha riportato la notizia quasi con rammariico. Ora, io trovo aberrante che qualcuno osi chiedere perdono ai familiari più stretti a funerali non ancora avvenuti, ma penso anche che nessuno abbia titolo per concedere il perdono in delitti di sangue come quello citato, nè un'ora dopo nè mai.
L'unico legittimato a concedere il perdono è la vittima, che non può farlo. Tutti gli altri, compresi ll coniuge, i genitori. i figli, non sono legittimati e quindi il loro perdono non ha valore.
Troppo duro? A me non sembra; riflettiamoci. 

lunedì 27 luglio 2015

TROIS CONTES

Gustave Flaubert è universalmente conosciuto (veramente se domandate a cento italiani chi fosse, ottantacinque non lo sanno) per il suo capolavoro Madame Bovary ma ha scritto ovviamente altro, tra cui tre brevi racconti riuniti sotto il titolo "Trois contes".
Ho pensato a Flaubert per trovare un titolo da dare a tre brevi racconti nati dalla cronaca di questi giorni e che confermano, se mai ce ne fosse stato bisogno, le condizioni del Paese.
IL PAESE DI PULCINELLA - LA BUONA SCUOLA - JONESCO E IL TEATRO DELL'ASSURDO
Il primo racconto ha per protagonista una mia cara amica. Mi ha autorizzato a citarla con nome e cognome ma preferisco non farlo per non fare assumere alla sua vicenda una valenza di caso isolato perché, purtroppo,  caso isolato non è.
Immaginate una ragazza bella, tonica, intelligente e "opened mind" che tanti anni fa si iscrive all' ISEF per poter insegnare educazione fisica nelle scuole. I primi  anni ovviamente è precaria; poi gli anni passano, la ragazza di un tempo si trasforma in una bella signora sempre tonica, intelligente e "opened mind".......e sempre precaria.
Quest'anno maturano le condizioni per andare in pensione e la protagonista  di questa storia, nel timore di incappare in una nuova Fornero, chiede ed ottiene di "andare in pensione" il 30 Giugno e prepara il suo rientro nella regione di origine. Qualche giorno dopo riceve una allegra telefonata dal provvedtorato di Milano del seguente tenore:
"Signora, le comunichiamo la sua immissione in ruolo. Venga a Milano a scegliere la cattedra" "Veramente io sono già in pensione""Ah"
Ma non è finita qui. Passano pochi giorni e arriva un'altra telefonata dal provveditorato, questa volta imbarazzata:
"Non ce ne voglia ma ci invii una lettera di rinuncia al ruolo perché altrimenti rimangono bloccate tutte le assegnazioni."
Commentando insieme la vicenda, la mia amica mi ha detto con amarezza: "Tutto avrei creduto nella vita  tranne che di dover firmare una lettera di rinuncia al ruolo, ruolo che ho atteso per quaranta anni"  
E non mi dite che il riferimento a Jonesco non è pertinente.
POMPEI, LE ASSEMBLEE SINDACALI, LA CGIL E SIMILARI, IL PIL
Lanci di agenzia nel corso della notte riferiscono  che è stato avvistata al largo del Vesuvio e del sito di Pompei una imbarcazione con a bordo un corrucciato e smarrito Plinio il Vecchio. Il grande naturalista dell'antichità che perse la vita per la curiosità di andare a vedere da vicino, sempre più da vicino, il grande evento naturale che ha lasciato all'umanità un sito archeologico unico al mondo, non si capacitava - riferiscono i testimoni oculari - che non si comprenda l'importanza di quello che Pompei rappresenta. Come!?, avrebbe dichiarato, io ci sono morto per capire e capirne di più e voi bloccate con una assemblea pretestuosa in una giornata di luglio tutto il sito costringendo migliaia di persone ad attendere sotto il sole i comodi dei vostri custodi; con le ovvie ripercussioni sull'immagine dell'Italia e di Pompei. Per non parlare di quel sindacato, avrebbe aggiunto, la CGIL, che forse ha avuto un ruolo positivo in passato ma che ora è costituito da una pletora di piccoli burocrati incapaci di attingere dall'esperienza dei Paesi più evoluti e senza alcuna idea in merito alle politiche da tenere per la  valorizzazione del sito. Perché è diventato di moda, ed e facile continuare a ripetere che il turismo è il nostro principale asset ma.............considerato che.................tra il dire ed il fare c'è di mezzo il mare, poi bisogna saper prendere gli opportuni provvedimenti concreti per ridurre le distanze.
Plinio il vecchio, chiamato ad esprimere il suo parere nel corso di una affollata conferenza stampa, si è espresso in questi termini:
a) licenziare in tronco di tutti gli attuali custodi, affetti da astenia cronica e da sindrome di Pavese (..lavorare stanca..); rimuovere il sovraintendente; chiudere le sedi sindacali per manifesta incapacità dei sindacati ad elaborare strategie operative di largo respiro
b) chiamare l'esercito a difendere in assetto di guerra il sito
c) attribuire ai comandanti licenza di sparare a vista contro chiunque tenti di trafugare un reperto o di danneggiare il luogo
d) affidare a studenti ben motivati e ben preparati il ruolo  e il compito di guida turistica 
Così facendo non potremo che migliorare perché una gestione di Pompei peggiore di quelle degli ultimi tempi sarebbe impossibile da realizzare
CHI DI FURBIZIA FERISCE, DI INGORGO FERISCE E FA FERIRE
Faticoso viaggio di rientro a Milano, sabato pomeriggio. Traffico a singhiozzo, caldo pesante e, alla barriera di Melegnano, un ingorgo che fa perdere più di un'ora. Causato da cosa? Dalla maleducazione di tanti automobilisti che più furbi di RENARD (Renard et Isengrin) hanno creduto opportuno superare la lunga fila  a sinistra per poi trovarsi, arrivati al casello,nella necessitàdi incanalarsi in corsie già occupate. Caos totale. Sarebbe bastata una pattuglia della stradale  a far multe. Non c'era. Abbiamo telefonato noi al 112. Interveniamo subito. Li hai visti? Stavo male; sono arrrivato a casa.........uno straccio  
MORALE: siamo un Paese sgangherato, anarchico, pressappochista, furbo, senza morale e senza dignità. Un Paese così non può che essere destinato a ritornare ad essere un paese di straccioni come sempre è stato
 

domenica 26 luglio 2015

Alberto Pirani: LA BANCA DI CREDITO COOPERATIVO FIORENTINO

Alberto Pirani: LA BANCA DI CREDITO COOPERATIVO FIORENTINO: La Banca di Credito Cooperativo fiorentino, della quale era presidente fino a venerdì scorso Denis Verdini, è stata commissariata con decret...

Alberto Pirani: DENIS VERDINI E LA BANCA DI CREDITO COOPERATIVO F...

Alberto Pirani: DENIS VERDINI E LA BANCA DI CREDITO COOPERATIVO F...: Gran bella puntata di "Report" dedicata a Denis Verdini. Milena Gabanelli e i suoi collaboratori fanno ormai da tempo un meritorio...

Alberto Pirani: LA BANCA DI CREDITO COOPERATIVO FIORENTINO

Alberto Pirani: LA BANCA DI CREDITO COOPERATIVO FIORENTINO: Nel mio post del 28 Luglio in cui prendevo in esame la situazione della Banca di Credito Cooperativo Fiorentino e l'operato del suo Pres...

ROTTURA DEFINITIVA TRA DENIS VERDINI E SILVIO BERLUSCONI

Anche Denis Verdini lascia definitivamente Berlusconi, come era ovvio. La nave è affondata e tutte le "pantegane" hanno lasciato le stive. Verdini è un uomo potente, controlla voti e persone, dove approderà? Ma è altrettanto ovvio: nel grande PARTITO DELLA NAZIONE del paraculino di Firenze. Allora per capire quali personaggi stia imbarcando Renzi per la realizzazione del suo disegno autoritario, ripropongo alcuni articoli che ho scritto nel tempo sul personaggio, che ho sempre considerato e considero, semplicemente e banalmente, un malavitoso.

giovedì 16 luglio 2015

Alberto Pirani: POST NUMERO 1.700 DEDICATO ALLE MARCHE E AI MARCHI...

Alberto Pirani: POST NUMERO 1.700 DEDICATO ALLE MARCHE E AI MARCHI...: Le Marche sono una regione poco conosciuta da molti italiani. Territorio di transito per la dorsale adriatica del sud, fuori mano per l...

LE MARCHE

Considerato che trascorrerò una settimana nelle Marche e che l'afa e il caldo hanno fatto fondere anche il mio cervello, ripropongo un articolo che avevo scritto sulla mia regione; buona lettura ai marchigiani e a  coloro che amano le Marche

lunedì 13 luglio 2015

LA GRECIA E' STATA SALVATA?

Come avevo previsto, nessuno se l'è sentita di far uscire la Grecia dall'Euro e dall'Unione. Ognuno ha fatto la sua parte nel "gioco delle parti" che si è consumato. La Germania ha fatto la dura, la Francia ha fatto quella che ragiona, l'Italia ha fatto l'Italia con il "paraculino di Firenze" che ha cercato di capire dove tirava il vento. Filo tedesco prima, poi filofrancese, insomma, niente di nuovo.
Non solo, Tsipras torna a casa con un fardello insopportabile e l'umiliazione di dover fare tutto in tre giorni. Non si è salvato niente, è stato preso tempo, ma l'Europa così non c'è. Tanto è vero che i mercati sono rimasti sostanzialmente tiepidi. Vedremo, ma io tutta questa enfasi non la trovo giustificata. 

sabato 11 luglio 2015

LA GRECIA SI SALVERA?

La Grecia, almeno per ora, si salverà e resterà all' interno dell'area euro e dell'Unione europea.
Si salverà per una serie di ragioni:
- perché le cifre in discussione per la Grecia sono irrilevanti nel contesto dell'economia globale
- perché a nessuno conviene forzare la situazione che potrebbe avere sbocchi non facilmente controllabili. Il sistema regge sulla fiducia  e sfiducire palesemente qualcuno sarebbe comunque destabilizzante
- perché l'Europa sta cercando le ragioni del suo sopravvivere e nessuno vuole mettere in discussione il lavoro di quasi un secolo, ormai, sull'altare di una presa di posizione di principio nei confronti di un piccolo Paese periferico
- perché, infine, non si poteva continuare ad umiliare il Paese che è stato la culla del pensiero occidentale e al quale dobbiamo se siamo quelli che siamo.
Certo, la Grecia oggi, dopo secoli di dominazione turca e di decadenza, è uno sgangherato Paese di furbetti con poche capacità organizzative e che non riesce nemmeno a "sfruttare" i due assets portanti per suo sviluppo:
- la bellezza del mare e delle coste
- il suo passato
Sembra di parlare dell'Italia.
Ma non dobbiamo dimenticare, mai, la riconoscenza che dobbiamo alla Grecia per quello che ci ha trasmesso-
- i primi poemi epici (Iliade e Odissea) sono greci, sia che sia esistito un aedo cieco di nome Omero sia che siano frutto di una tradizione collettiva
- i primi filosofi sono greci (Talete, Anassimene, Anassimandro)
- i primi poeti sono greci (Alceo, Saffo Anacreonte, Alcmane)
- il teatro è nato in Grecia (Eschilo, Sofocle, Euripide, Aristofane e tanti altri) e senza di loro Shakespeare non sarebbe quel gigante che è-
E dobbiamo avere sempre chiaro in mente:
- che i primi storici sono Greci (Erodoto, Polibio, Senofonte)
- che Socrate era un rompipalle, ma non più di tanto, che girava per le piazze di Atene. E' lui che ha aperto la strada a Spinoza e Voltaire 
- che senza l'intuizione di Eraclito, Agostino di Ippona e Proust sarebbero stati diversi
- che Platone e Aristotele sono le due colonne sulle quali poggia il nostro pensiero
. che Fidia, Prassitele, Lisippo, Mirone hanno fissato per sempre il concetto di "bello"
- che la "democrazia"l'hanno inventata i greci e già allora se si voleva manifestare dissenso su una persona, lo si faceva scrivendolo su dei pezzi di coccio e non "twittando": Enrico, stai sereno
- che Pitagora e Archimede sono greci
- che le Olimpiadi le hanno inventate loro
. che il loro "Panteon" era molto più allegro e simpatico delle religioni che sono venute dopo
- infine che Roma non sarebbe stata Roma se non avesse avuto l'intelligenza di attingere a piene mani da Atene.
E un Paese così lo volete cacciar via? Questo non esime i Greci dal dovere, verso se stessi e verso l'Europa, di cambiare rotta. Preferiamo la Grecia di Esiodo e giù per li rami, allo sgangherato Paese quale è la Grecia di oggi.

Post scriptum: il mio amico Dodi Ceccotti mi fa notare che non ho citato Epicuro. E' vero, un altro gigante 

giovedì 9 luglio 2015

QUANDO C 'E LA SALUTE C 'E TUTTO

Il proverbio o detto popolare di cui al titolo è una delle prime cose che credo di aver sentito dire. La saggezza popolare negli anni '50 tramandava ancora sapere e conoscenze.
I miei amici su facebook sono abituati a vedere foto mie o di Milena. Sul blog invece ne ho pubblicate pochissime. Quella che ho allegato è stata scattata in Polinesia francese a Taha. Perché l'ho fatto? Perché la salute che c'era non c'è più e certe nuotate non le farò più. Mi manca? Accidenti se mi manca. Morale: Lorenzo il Magnifico

BANCA DELLE MARCHE - BREVE FLASH DI AGGIORNAMENTO

Ormai quando scrivo di Banca delle Marche ho l'impressione di fare un inutile commento ai bellissimi articoli di Marco Ricci su Cronache Maceratesi da cui attingo le informazioni sull'evoluzione della vicenda.
Ma sono due cose diverse: lui fa il giornalista e impegna oltre a se stesso anche la testata. Io faccio il blogger e impegno solo me stesso con maggiore libertà.
Due brevi commenti:
a) i legali della Banca hanno dichiarato che il dissesto di BDM è il più grave della storia finanziaria del Paese dopo i casi Sindona e Calvi. (Io aggiungerei anche il Banco di Napoli) e hanno sottolineato che molti finanziamenti di notevole importo (in particolare 37 pratiche) sono stati concessi senza un minimo di istruttoria, portati in Consiglio di Ammministrazione o in Comitato per  essere approvati senza che ci fosse il tempo di approfondirne l'esame.
Nessuna meraviglia; queste cose le sto scrivendo da anni e mi fa piacere di non essere rimasto solo nella valutazione.
Il mio pensiero è chiaro e lo ribadisco:
- il Direttore Generale Bianconi con il suo charme, la sua preparazione e la sua visione più ampia aveva incantato tutti, in particolare consiglieri di amministrazione palesemente non in grado di coprire il ruolo. E aveva trovato sponda nei vari Presidenti che si sono succeduti e nei suoi più stretti collaboratori da lui cooptati. E' corso del denaro nei sotterranei, molto, soprattutto nei confronti della società di revisione. Così la penso.
Quanto al quadro superiore, chi tirava le fila, chi erano i burattinai, ho già scritto e ribadisco che BDM è una costola di Monte Paschi e che tutto va letto nel contesto dei rapporti di potere all'interno e all'esterno di quell'Istituto. Emergeranno pesanti responsabilità dei DS, del PD e della Massoneria 
b) la giovane deputata maceratese del PD Irene Manzi "prende posizione" e sollecita una rapida soluzione della vicenda.
E brava la Manzi, ci vuole mettere il cappello sopra, la Manzi. E allora le chiedo: dove era il suo partito, dove era il presidente Spacca, dove era la CGIL, dove era lei? Troppo facile intervenire ora facendo pure i saputelli. Mi ricorda tanto i"grillini" che due anni fa si accorsero che qualcosa non andava in Banca Marche.
Io non conosco la Manzi ma di una cosa sono certo: che di queste cose non capisce praticamente niente e allora......cara Manzi, fare un comunicato come quello che ha fatto, pieno di belle parole messe in fila, non solo non serve a niente ma è anche irritante. E prudenza, onorevole, perchè il suo partito c'è dentro e non poco; tanto.

mercoledì 8 luglio 2015

LA TELEVISIONE DEGLI ESORDI E QUELLA DI OGGI

I vari canali televisivi, specie in estate, riempiono i palinsesti notturni riproponendo trasmissioni degli anni cinquanta e sessanta(la televisione nel nostra Paese ha una storia di 60 anni) che costituiscono un interessante terreno di confronto con la televisione di oggi. Ogni tanto li guardo, non spesso perchè i protagonisti di allora sono quasi tutti morti e questo mi dà angoscia.
L'impressione è che la televisione di allora "facesse schifo" come per altri versi quella di oggi.
I cosiddetti comici. Rivedere i siparietti con Panelli e con la moglie Bice Valori fà tenerezza per l'ingenuità dei testi e delle situazioni proposte. Lo stesso Alighiero Noschese, che godeva di unanime apprezzamento, visto ora sembra un fucile scarico. Ma anche i vari Tognazzi, Vianello, Walter Chiari graffiano poco; è evidente l'intervento della "censura" - allora in mano alla Democrazia Cristiana - per evitare ogni argomento scabroso, ogni scalfittura al pensiero unico dominante. 
L'informazione politica: ai primordi completamente orientata dalla DC, poi diventa lottizzzata in rigida applicazione del mnuale Cencelli. Nell'uno e nell'altro caso manipolata e falsa.
Trasmissioni di intrattenimento: Studio Uno, Canzonissima ecc. : buon livello complessivo, visibili anche anche oggi.
I romanzi sceneggiati: sono stati un apprezzabile tentativo di far conoscere ad un popolo di semianalfabeti i capolavori della letteratura mondiale. Il tentativo apprezzabile ma...............possibile che dovessero essere così "pesanti", con ritmi lentissimi, così tristi? Il mulino del Po, Canne al vento, Vita col Padre, La cittadella, il top "L'idiota" di Dostojewski con Albertazzi. Roba da suicidio collettivo.
Nel complesso la sensazione che ci fosse un preciso disegno per continuare a trattare gli italiani come bambini che non si voleva far crescere. Un esempio per tutti: vi allego il video del telegiornale del '58 nel quale Ugo Zatterin dà notizia (sic) dell'entrata in vigore della legge Merlin che disponeva la chiusura delle case chiuse. 
La televisione di oggi è lontana anni luce da quella degli esordi ma nel complesso, mutati i tempi, non è certo migliore di quella degli esordi. I pomeriggi sono dedicati a fare processi in diretta televisiva su fatti di cronaca nera che vengono enfatizzati con il solo scopo di autoalimentare l'interesse mediatico. Di Padre Graziano io personalmente non ne posso più. L'informazione politica è in gran parte gridata, i "reality" imperversano, le trasmissioni di traino alla prima serata sono affidate a personaggi improponibili come Amadeus, non rimane molto a parte la Gabanelli e Alberto Angela. Teatro, musi ca, melodramma sono praticamente scomparsi dalla programmazione delle reti del servizio pubblico, le reti sono tantissime ma tendono a fare tutte le stesse cose. In questo ultimo periodo, ad esempio, vanno di moda le trasmissioni di culinaria. Interessanti ma se ve le trovate ad ogni cambio di canale diventano stucchevoli. Conseguenza di tutto ciò è che guardo poco la televisione ed in genere mi sintonizzo sulla "7".
Ma c'è un altro motivo per cui è consigliabile stare poco davanti alla televisione: il telespettatore nel rapporto con il mezzo è completamente passivo, non può obbiettare, non può manifestare la propria opinione, non può contraddire. Perciò la  ricetta - la mia ovviamente - è: meno televisione e più confronto, più discussione, più dialogo, più libri, più sport - praticato e non solo guardato attraverso................la TV.
Nota Bene: questo breve scritto ha il solo intento di sollecitare qualche riflessione, niente di più. 

lunedì 6 luglio 2015

POVERO SILVIO - E' FINITO ANCHE IL VIALE DEL TRAMONTO

Ho scritto in passato un numero considerevole di articoli sul Cavaliere, per il quale ho anche coniato alcune definizioni che, a mio avviso, ben evidenziavano alcuni lati del suo carattere e della sua personalità (le bien-aimè - l'arcorauta - il tonno nella tonnara - il cavaliere rampato - il ganassa del brianzashire  ed altri).
Ne ho seguito il percorso politico ed umano consolidando man mano il mio giudizio sulla persona che per venti anni ha avuto in mano i destini del Paese. Gli articoli si sono diradati nel tempo in relazione al sempre più rapido declino dell'uomo (non sono mai riuscito a considerarlo un politico)
L'ultimo articolo l'ho scritto il 24 Maggio di quest'anno   e pensavo di non scriverne più. Ma ciò che sta emergendo in questi giorni  soprattutto per gli articoli pubblicati da "Il fatto quotidiano" mi induce ad intervenire nuovamente sperando che sia veramente l'ultima volta. Nel citato articolo avevo inserito il video della scena finale del film"Viale del tramonto". Ieri "Il fatto quotidiano" scriveva: "è finito anche il viale del tramonto". Silvio denuncia il quotidiano diretto da Marco Travaglio al garante della privacy e "Il fatto"oggi riempie le pagine 8 e 9 con articoli pesanti come piombo che, purtroppo per il cavaliere rampato, contengono testimonianze molto imbarazzanti. Non mi sembra il caso di scendere in dettagli, soprattutto sulla testimonianza di Iris Berardi, ma tutta la vicenda di quest'uomo che esce di scena nel modo più mortificante mi induce ad alcune considerazioni:
a) certi comportamenti non sindacabili se messi in atto da una persona "comune" non sono tollerabili e non possono nè debbono essere tollerati in persone che coprono ruoli istituzionali e di rappresntanza del proprio Paese.
b) ognuno dovrebbe capire quando il proprio tempo è compiuto. L'accanimento rende patetici.
c) un Paese serio dovrebbe non aver bisogno di affidare i suoi destini al primo imbonitore di turno. Dovrebbe invece saper riconoscere gli statisti. E uno statista,per essere tale, deve avere visione lunga, deve avere come unico  obbiettivo operativo il bene del Paese - e quindi deve essere onesto, ed anche apparire onesto - deve essere competente e avere doti di leadership
Sopravviveremo anche a Berlusconi, questo è certo: del resto siamo sopravvissuti  a Brenno, quello del "Vae victis", ad Alarico, ad Attila, ai Lanzichenecchi, ai barbari e ai Barberini, ce la faremo anche stavolta ma non avremo imparato niente nemmeno da questa esperienza, chiamiamola così.
Quanto a lui. probabilmente gli toglieranno anche Dudu. Poi sarà pronto per Saint Denis. Una prece. 

sabato 4 luglio 2015

BANCA DELLE MARCHE - ORA SI MUOVONO TUTTI MA PROPRIO TUTTI

Le vicende di Banca delle Marche sono vicine all'epilogo nel senso che entro poche settimane emergerà un quadro sufficientemente dettagliato e completo di ciò che è avvenuto. Ne è conferma, a mio avviso, il fatto che tutti gli organismi coinvolti s stanno muovendo e stanno prendendo iniziative con il chiaro intento di evitare il rischio che possa essere rimproverato loro di non aver fatto quanto competeva loro fare. Vediamo.
PROCURA DELLA REPUBBLICA
La procura ha chiesto la proroga delle indagini fino ad Ottobre. Ad Ottobre verrà chiesto ed ottenuto, presumo, il rinvio a giudizio ed inizierà la fase processuale. Tra primo, secondo grado e Cassazione passeranno anni.
Rischio di carcere per gli eventuali condannati: praticamente nessuno
Deterrente della sanzione penale:praticamente nullo
CONSOB
Ne ho già parlato. La Consob si è mossa, con molto ritardo, perchè nell'ultimo aumento di capitale di 180 milioni  il prospetto informativo avrebbe dato una rappresentazione falsata della situazione della Banca. L'Ufficio Sanzioni Amministrative ha chiesto una multa di 60.000 euro per l'ex Presidente Ambrosini e per l'ex Direttore Generale Bianconi; cifre minori per gli altri. A parte la considerazione  che per Bianconi 60.000 euro sono poco più che "argent de poche", c'è il paradosso che se non pagano - e non pagheranno - la banca è obbligata in solido. Quindi gli ignari azionisti, e anche quelli non ignari, pagheranno due volte.
BANKITALIA
Banca d'Italia ha commissariato l'Istituto quasi due anni fa ma solamente da poche settimane ha autorizzato i due commissari da lei nominati ad attivare l'azione di responsabilità. Ritardo colpevole e poco chiaro. Ricordo che solamente "Fondazione Carima" si era  battuta a suo tempo per l'azione di responsabilità trovando davanti a sè il muro di gomma delle altre fondazioni. Una azione di responsabilità all'inizio della vicenda avrebbe costituito ben altro deterrente. Così ed ora.................acqua fresca.
LA  BANCA
Infine la Banca che, è notizia di questa settimana, ha chiesto un maxirisarcimento di 282 milioni: 100 agli amministratori e 182 alla Price Waterhouse, la società di revisione che ha certificato i bilanci dal 2007 al2012.
Anche qui, come osserva giustamente Giuliano Nardino, uno dei più attenti e competenti osservatori in loco, sul piano pratico quali risultati si pensa di poter ottenere? Praticamente nulli.
E qui si impone ribadire una valutazione di carattere generale:il sistema Italia in queste condizioni non può non collassare. I rimedi ci sono ed anche chiari da individuare e da mettere in campo. Ma queste sono scelte politiche ed è alla "politica"che competono queste scelte.