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martedì 25 luglio 2017

AD OSTRA E' SCOPPIATA LA TERZA GUERRA MONDIALE MA FORSE SI SONO CREATI I PRESUPPOSTI PER IL RITORNO DELLA PACE

La "querelle" ostrense, che ha assunto in questi ultimi giorni caratteri tragicomici, conferma alcuni tratti dello spirito nazionale: contrapposizione(Orazi contro Curiazi, Guelfi contro Ghibellini, Montecchi contro Capuleti, Coppi contro Bartali), difficoltà ad individuare importanza e priorità dei problemi, tendenza al melodramma.
La "telenovela" - ormai non possiamo che definirla così - si è arricchita in questi giorni di un ulteriore passaggio. E' stata trovata appesa con un cappio al collo, "impiccata" ad un muro di un palazzo vicinissimo a quello municipale, una bambola; dietro una scritta sul muro tracciata con vernice rossa  "state attenti".
Anche a prima vista faceva pensare ad una goliardata di un paio di ragazzotti, anche se piuttosto pesante e di indubbio cattivo gusto. E così dopo pochi giorni si è rivelata.
A caldo ne è venuto invece fuori un "pieno" manco se l'ISIS avesse bombardato il Vaticano. Il sindaco ha denunciato che era stata minata la serenità di una comunità, c'è stata una corsa a chi esprimeva più solidarietà al sindaco con accenti di profonda preoccupazione, nemmeno gli fosse stato fatto saltare con il tritolo il municipio o la sua auto posteggiata all'aperto. La sensazione è che la maggior parte di coloro (persone o enti) che hanno manifestato la loro solidarietà, in molti casi con enfasi, lo abbiano fatto perchè non si pensasse  o si dicesse che mancavano all'appello mettendo in moto una serie di congetture: hanno manifestato solidarietà  l'ANCI di Ancona, art 1 MDP, i Giovanni Democratici di Ancona, gli onorevoli Ricciatti e Busilacchi di artt.1 MDP e molti altri. Reazione spropositata rispetto all'evento, a mio avviso Tendenza al melodramma. Aumentava così il tono dello scontro anche perchè alla provocazione della bambola "impiccata" faceva  riscontro il danneggiamento  della bacheca nella quale la minoranza espone documenti sulla sua attività politica. Molte voci si levavano sollecitando una moderazione dei toni. Tra di esse la mia,
In sintesi credo si possa affermare che:
a) il problema della viabilità ad Ostra è di rilievo per la comunità ostrense ma non è certo ai vertici dei problemi nè locali, nè regionali, nè nazionali nè delle amministrazioni nè dei singoli partiti
b) il principale responsabile della situazione che si è creata è il sindaco il quale ha preso il provvedimento in un isolamento solipsistico che la dice lunga sulle reali idee di molti esponenti che si dicono "di sinistra"circa il funzionamento  delle istituzioni democratiche. Il sindaco ha poi perseverato nell'errore negando il confronto ed impedendo lo svolgimento del referendum attraverso il quale i cittadini avrebbero potuto esprimere il proprio pensiero
c) la bambola "impiccata",  il vetro della bacheca rotto sono emblematici di un atteggiamento infantile che riduce la politica a piccole cose e a orizzonti limitati e questo avrebbe dovuto fin dall'inizio far ridimenzionare l'episodio
Altrettanto infantile appare l'atteggiamento di chi, forte di un mandato popolare, crede che questo lo autorizzi a considerare "res privata" la "res publica" e si muove con arroganza e sostanziale chiusura
d) la gestione amministrativa di realtà locali, specie se piccole, deve essere improntata ad un confronto e ad un dialogo "costruttivi"tra le forze politiche in campo che spesso si presentano agli elettorii sotto forma di liste civiche. Maggioranza e opposizione nei loro rispettivi ruoli, con le loro rispettive proposte ma avendo come comune obbiettivo il benessere della comunità
Ho pertanto letto con favore la lettera aperta inviata al sindaco dal comitato "sopravvivere ad Ostra" con la quale il Comitato si dichiara disponibile ad accogliere l'invito del sindaco a confrontarsi pubblicamente "sull'episodio di vandalismo che nelle ultime 48 ore ha destato molte reazioni e avuto una eco vastissima al punto tale di essere diventato l'unico argomento di discussione dentro e fuori il nostro comune"
Perfetto  ma mi chiedo. Se  vi confrontate pubblicamente perchè non lo fate su tutto? Così come sembra, esaurito il confronto sulla bambola.................tutti a casa?



 

venerdì 21 luglio 2017

PAOLO BORSELLINO E LA STRAGE DI VIA D'AMELIO


Il venticinquesimo anniversario della strage di ia D'Amelio è stato ricordato dalle Istituzioni e dai media con interventi e manifestazioni caratterizzzati da sobrietà e pacatezza lasciando  il dubbio che molte cose debbano ancora essere chiarite sulle vicende di quell'annus horribilis  per il Paese che fu il 1992
Da tempo ho delle mie idee sul fil rouge che secondo me lega le vicende politiche del nostro Paese nel dopoguerra. Idee che ho sviluppato in una serie di post riuniti sotto il titolo "Abbozzo di una teoria generale del potere in Italia". Uno di questi si occupa specificatamente dei fatti del '92. Ho ritenuto opportuno riproporlo nel momento in cui si ricordava il sacrificio di Paolo Borsellino e degli agenti della sua scorta.

Alberto Pirani: FINE AGOSTO 2013 IL PUNTO

Alberto Pirani: FINE AGOSTO 2013 IL PUNTO: La terza fase  Dalla fine della prima Repubblica ai giorni nostri Gli anni 1992/93 sono gli anni decisivi della nostra storia più recent...

In occasione del 25mo anniversario della strage di via D'Amelio, pubblico nuovamente questo articolo dell'Agosto 2013 che mi sembra utile per capire il contesto nel quale è maturata l'uccisione di Paolo Borsellino

AD OSTRA SI INASPRISCONO I TONI DEL CONFRONTO

Ad Ostra si inaspriscono i toni di quello che è diventato un vero e proprio braccio di ferro tra il sindaco e la cittadinanza. Mercoledì si è tenuto Consiglio comunale durante il quale la minoranza ha avanzato proposta di referendum popolare sulle delibere in tema di viabilità; la richiesta è stata seccamente respinta dalla maggioranza (nei piccoli comuni la maggioranza ha 9 consiglieri, la minoranza 4) con motivazioni non chiare che attengono ai costi del referendum.
Aldilà di ogni  considerazione si ha l'impressione che il sindaco, sentendosi all'angolo  e "accerchiato", reagisca sottraendosi al confronto.
Mi ero permesso di rammentarglielo, dottor Storoni: riconoscere un proprio errore è segno di forza, non di debolezza. Non mi sembra che lei convenga su questa affermazione. E allora mi permetto di citarle due detti latini:
Errare humanum est, perseverare diabolicum
Est tempus in rebus, omnibus. Tempus vestrum.............
Veda Lei.

mercoledì 19 luglio 2017

OSTRA - IL BRACCIO DI FERRO CONTINUA


Ad Ostra il braccio di ferro sulla viabilità continua sempre più teso. Apprendo attraverso "Vivere Senigallia" che una volitiva signora novantenne ha ostentatamente violato le nuove norme sulla viabilità e si è beccata la conseguente multa. Lo stesso organo di  informazione riferisce che la multa è stata pagata dai commercianti di Ostra. Mi informo su chi sia la signora. Mi si riferisce che è una ex insegnante conosciuta e stimata, vedova del notaio Poiani. Non mi risulta che la signora sia ascrivibile al novero delle persone indigenti del comune per cui l'iniziativa dei commercianti mi pare un po' sopra le righe e una forzatura. Tant'è.  Comunque trovo positivo che ci sia passione civile e voglia di prendere posizione e di confrontarsi.
Mi sa che continuerò a seguire con continuità la vicenda: in primis perché mi sto divertendo, poi perchè mi consente di restare immerso nelle mie radici, ifine perché lo debbo alle 676 persone che hanno finora letto il mio primo articolo.

lunedì 17 luglio 2017

IL TRAFFICO A OSTRA

L'articolo che ho pubblicato ieri sera sul problema della viabilità ad Ostra è stato letto da più di 500 persone. Ciò conferma che il problema è sentito e che la "gente"vuole sentirsi coinvolta nelle scelte che riguardano la vita quotidiana di ognuno, i servizi che le vengono erogati, e che è forte l'esigenza di un dialogo ed un confronto più stretti con l'amministrazione. Ne tenga conto il sindaco. Si parla in continuazione di democrazia; questa è un'occasione per esercitarla fino in fondo. Ad Ostra ci sono meno di 7.000 abitanti, ci si conosce tutti. Non dovrebbe essere difficile.

domenica 16 luglio 2017

AD OSTRA IL TRAFFICO VEICOLARE DEVE ANDARE "PERDINSU'" O "PERDINGIU?

Ostra, il paese marchigiano di impianto medioevale nel quale sono nato, è teatro in queste settimane di una avvincente "querelle" che può essere sintetizzata nel dilemma: "ad Ostra la circolazione veicolare deve andare "perdinsù" - come è sempre andata - o "perdingiù"-  come previsto da una recente delibera dell'amministrazione comunale - ?
Gli ostrensi di tutte le età mi hanno capito perfettamente; per chi di Ostra non è, preciso:
il borgo ha l'impianto urbanistico tipico dei borghi medievali: edificato su un colle (193 m.s.m.) circondato da mura con due porte principali di ingresso: una nella parte "bassa" e una nella parte "alta"(abbiamo detto che si sviluppa su un colle).
Nel caso di Ostra la porta di ingresso dalla parte "bassa" è quella davanti alla quale si trova il visitatore che proviene da Senigallia  e dalla valle del Misa, la porta di ingresso dalla parte "alta" è quella che accoglie il visitatore che proviene da Jesi o comunque dall'interno. Da sempre, e con soddisfazione di tutti, la circolazione dei veicoli è andata "perdinsù". Il viaggiatore che proveniva da Senigallia arrivava all'ingresso del paese dopo dieci chilometri di pianura e tre chilometri di dolce ascesa e aveva questa opzione:
- o entrare in paese imboccando il Corso, Corso Mazzini, la prima parte in leggerissima salita, la seconda parte con una pendenza un po' più marcata, in tutto quattrocento metri circa. Ciò consentiva di dare un primo sguardo alla bellissima chiesa barocca di San Filippo Neri, alla collegiata di Santa Croce (XIX secolo), alla chiesa romanica "del Crocefisso, tutte nella prima parte del Corso, ai bei palazzi nobiliari Luzi, Pericoli, Antonini, gettare un occhio nelle vetrine dei negozi e vedere la torre civica, ubicata su un lato di Piazza dei Martiri, avvicinarsi sempre di più in un contesto estetico quantomai gradevole. Arrivato in Piazza o parcheggiava andando a scoprire a piedi le bellezze del luogo o voltava a destra, imboccava via Gramsci e usciva dal paese dal "mercatale" coincidente con la zona della porta "alta" dove poteva parcheggiare o proseguire per Jesi e l'interno
- la seconda opzione che aveva il viaggiatore proveniente da Senigallia era, all'ingresso del paese, quella di non entrare dal Corso, imboccare la circonvallazine di ponente, che trovava a destra del Corso, ed arrivare così al mercatale.
Un impianto di questo tipo consentiva tra l'altro alle autorità di bloccare l'ingresso dal Corso ogni volta se ne fosse manifestata la necessità, non isolava il Corso e gli esercizi commerciali che sul Corso hanno sede, il parcheggio in piazza poteva essere gestito dal comune con flessibilità e, sul piano della sicurezza, percorrere il Corso "in salita" era più sicuro che percorrerlo in discesa, soprattutto in inverno.
Coloro che arrivassero ad Ostra da Jesi e dall'interno, di gran lunga meno numerosi, giunti al mercatale potevano imboccare la circonvallazione di levante fino alla porta "bassa" e lì scegliere l'opzione più rispondente alle loro esigenze. Troppo facile.
La nuova amministrazione, una lista di Centrosinistra guidata da un sindaco trentaduenne, ha ritenuto che bisognasse rovesciare tutto. Ad Ostra la circolazione veicolare deve andare "perdingiù".
Si entra dalla porta del "Mercatale" si mbocca via Gramsci in senso contrario rispetto a prima, si arriva in piazza e ci si butta temerariamente in discesa lungo il Corso alla fine del quale si esce dal paese attraverso la porta "bassa". Si può scegliere di scendere fino alla porta percorrendo via Don Minzoni, parallela del Corso sulla sua sinistra guardando dall'alto. Così io l'ho capita Perchè mai una simile rivoluzione? Questa non l'ho capita. Risultato: sollevazione popolare, centinaia di commenti su "Facebook" sul quale vengono pubblicate foto che evidenziano come a qualsiasi ora del giorno e della notte  per il Corso non passa praticamente più un' auto con estrema gioia dei commercianti e dei residenti storici che vedono Ostra"morire"
A questo punto ci si aspetterebbe che il sindaco, giovane e di sinistra, cerchi un confronto con i suoi concittadini per trovare la soluzione migliore. Nemmeno per sogno. Arroccato nel suo Palazzo d'inverno come uno czar russo.
Allora mi permetto, da ostrense lontano fisicamente ma sempre presente nello spirito, rivolgermi al giovane sindaco ricordando che riconoscere un proprio errore è segno di forza non di debolezzza, specialmente in un amministratore pubblico. Perchè.............mi creda: la nuova viabilità è come la corazzata Potemkin..................una c................pazzesca.

mercoledì 5 luglio 2017

CONTINUIAMO A PARLARE DI BANCHE - IL MONTEPASCHI

E per fortuna che gli aiuti di Stato erano vietati a livello di Unione Europea. Il "salvataggio" del Montepaschi comporta l'intervento cash dello Stato per oltre 5 miliardi.  Ad operazione perfezionata lo Stato avrà il 70% del capitale della Banca. Del resto non c'erano veramente alternative e si è preferito da parte delle autorità europee dare il nulla osta ad una operazione "teoricamente"non fattibile onde evitare il collasso del Montepaschi con effetti domino non valutabili. Novità: i piccoli azionisti cui erano state "fraudolentemente" vendute azioni saranno risarciti con una obbligazione "senior" cioè non subordinata negoziabile sul mercato. Tre casi: Le quattro banche, le banche venete, il Montepaschi, tre soluzioni diverse. Ci sarebbero da fare parecchie osservazioni al riguardo e le faremo. Per ora mi limito a pubblicare queste poche note a caldo. Osservo solamente che ancora una volta nella comunicazione soprattutto televisiva è stato enfatizzato solamente il fatto positivo del "mancato default" dimenticando del tutto responsabilità, responsabili e contesto nel quale sono maturate le difficoltà del Montepaschi. Sul quale ho scritto parecchio in passato. Chi fosse interessato digiti l'etichetta Montepaschi e troverà tutti i post all'oggetto.