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domenica 27 agosto 2017

AD OSTRA RISOLTO IL GIALLO DELLA BAMBOLA IMPICCATA

Ad Ostra sembra essere stato risolto il giallo della bambola trovata "impiccata" alle mura di un palazzo vicinissimo alla casa comunale accompagnata dalla minacciosa scritta "state attenti"
Una intensa attività investigativa delle forze dell'ordine innanzitutto e delle parti contrapposte è giunta alla conclusione, mi sembra unanimemente condivisa, che non si è trattato di un proditorio attacco al sindaco e alla sua amministrazione nè un pericoloso attentato alle libertà democratiche ma, come non era difficile ipotizzare, un "banale" scontro tra due gruppi di adolescenti.
Tutto è bene quel che finisce bene; ci si augura che in futuro, in accadimenti della specie, tutti assumano un atteggiamento più prudente soprattutto nell' esprimere acriticamente  una solidarietà di routine che perde di credibilità nel momento stesso in cui viene espressa. Rimane aperto, mi sembra, il problema della viabilità. Buon senso e confronto; non occorre altro.
Ma da Ostra vengono altre notizie che colpiscono. Ieri stavo "navigando" nell'archivio di VIVERE SENIGALLIA e mi imbatto in un articolo del 14 Marzo scorso. 
"Lutto ad Ostra per la morte dell'ex barbiere Diolete Berrettini, martedi mattina"
Povero Diolete, mi dispiace. Ad Ostra quest'anno sono mancati Aldo il giornalaio e Diolete il parrucchiere . Li conoscevamo tutti, rappresentavano ciascuno una professione. Diolete poi abitava a pochi metri di distanza da casa di mia zia Ada dove anche mia madre ha abitato nei suoi ultimi anni.
Apro l'articolo e provo tenerezza e  nostalgia. Diolete è mancato, per cause naturali, diceva l'articolo, martedi mattina poche ore dopo che era mancata sua moglie Irene Rossetti, lunedì pomeriggio. Me la immagino la notte tra lunedì e martedì di Diolete. Tutta la vita che gli passa davanti e la conclusione "ma io che ci sto a fare qui"
Seppure in ritardo, un abbraccio

sabato 26 agosto 2017

Alberto Pirani: Robert Kennedy. Discorso sul PIL. Original Speech ...

Alberto Pirani: Robert Kennedy. Discorso sul PIL. Original Speech ...

PARLIAMO D'ECONOMIA......................IL PIL(PRODOTTO INTERNO LORDO) POST N.2

IL PIL (prodotto interno lordo) o - in inglese- GDP (gross domestic product)
Chi non ha mai sentito parlare di PIL!? E' forse il termine economico più citato dai notiziari televisivi e dalla stampa.
Il PIL cresce, il PIL cala, il debito in percentuale del PIL, il deficit annuale in percentule del PIL, i parametri di Maastricht. ecc.ecc.
Ma siamo sicuri di sapere cosa è il PIL, a quanto ammonta il PIL italiano, da cosa è composto?
In effetti il PIL è la grandezza economica di maggior rilievo nei confronti internazionali; misura la ricchezza complessiva prodotta in un anno da un Paese sul suo territorio, la ricchezza pro capite prodotta in un anno, ci dice se un Paese è in espansione, se è statico, se arretra, è il parametro principale su cui viene impostata la politica economica degli Stati, anche la misura delle future pensioni è influenzata dal PIL
COSA E' IL PIL
Il PIL misura il valore di mercato complessivo dei beni finiti e dei servizi prodotti in un Paese in un periodo dato(anno solare) e che hanno una valorizzazione in un processo di scambio. Per entrare nel PIL un bene o un servizio deve essere valutato commercialmente(ad esempio, se i lavori domestici vengono effettuati da una persona che viene remunerata entrano nel PIL, se vengono effettuati gratuitamente da membri della famiglia non entrano).
b) i beni debbono essere prodotti e i servizi resi entro i confini del Paese, anche da un soggetto estero(ad esempio gli elettrodomestici prodotti a Varese dall Whirpool entrano nel PIL mentre non entrano gli smartphones della SAMSUNG, prodotti all'estero e importati
c) concorrono alla formazione del PIL il settore primario (agricoltura e attività estrattive) il settore industriale e il settore dei servizi. Per i servizi resi dalla Pubblica Amministrazione, il calcolo viene fatto sugli stipendi percepiti (il PIL prodotto dalla PA è pari alla somma degli stipendi percepiti dai dipendenti pubblici)
d) il prodotto interno è calcolato al lordo degli ammortamenti.
e) il PIL può essere valorizzato al nominale, espresso in moneta attuale o in termini "reali" cioè depurandolo degli effetti dell'inflazione(si utilizza il deflattore del PIL) il che consente un confronto tra anni diversi)
Il PIL non è l'unico strumento ipotizzabile per valutare "la ricchezza di una nazione" (parafrasando il titolo dell'opera fondamentale di Adam Smith) e presenta alcuni limiti; ad esempio non include il volontariato che invece ha assunto notevole rilievo qui in Europa (il terzo settore), o il lavoro domestico, non calcola ciò che è prodotto da attività illecite, non tiene conto delle risorse distrutte per produrlo, ma finora si è imposto come "il meno peggio" degli strumenti utilizzabili per valutare  "la ricchezza" prodotta da un Paese in un anno perchè è uno strumento quantitativo basato su "cifre" e "numeri" confrontabili.
Una cosa deve comunque essere chiara:
a) il PIL non misura "la qualità di vita" di un Paese e il "welfare" (lo star bene degli abitanti di un Paese
b) non misura le risorse distrutte per produrlo, in primis risorse ambientali o che avrebbero potuto essere utlizzate in altro modo.
Al riguardo - e chiudo qui questo secondo post - ritengo utile pubblicare nuovamente un vecchio post in cui affrontavo questo problema proponendo il video di un bellissimo discorso di Bob Kennedy alla università del Kansas nel 68 nel quale i punti a e b emergevano con chiarezza ed efficacia
continua
  

mercoledì 23 agosto 2017

PARLIAMO DI ECONOMIA, DELSIGNIFICATO DEI TERMINI DEL LINGUAGGIO ECONOMICO, DELLEINTERRELAZIONI TRA DI ESSI - POST N. 1


L'estate sta finendo e il mese di Settembre, come ogni anno, riproporrà con forza all'attenzione di tutti noi, dopo la parziale pausa estiva, i principali temi economici e il linguaggio tecnico per mezzo del quale vengono discussi e affrontati.
Non si può certo dire che nel nostro Paese manchi l'informazione, specie in campo economico; si potrebbe  addirittura dire che è eccessiva se non  fosse che per i campi di applicazione dell'art. 21 il troppo non è mai...............troppo. Il problema è che spesso si tratta di informazione carente, incompleta se non addirittura falsa, spesso per ignoranza di chi la veicola e spesso per un deliberato disegno.
Ritengo pertanto non inutile, ad uso mio personale e di chi ha la bontà di leggere quello che scrivo, fare il punto, verificare se si hanno le idee chiare, fare un piccolo ripasso, insomma, che non fa mai male. Quando si era studenti, tutti "facevamo il ripasso", con tecniche e modalità diverse. La mia tecnica era: "ad alta voce" e "sfruttando la memoria visiva." Doveva essere una tecnica non male se a distanza di più di cinquanta anni ricordo "a memoria" un discreto numero di sonetti e poesie e"vedo" che la nomina di Gerbert d'Aurillac a papa (Silvestro II - 999/1003) fortemente voluta se non imposta dall'imperatore Ottone III è riportata in una pagina in alto a sinistra  del mio libro di storia del liceo.
Perchè l'unico modo per non cadere vittime delle "fake news", l'unico modo per non subire passivamente i messaggi da cui veniamo inondati quotidianamente è ....."la conoscenza", che per sua natura non può essere approssimativa. Se so cosa è il PIL, come si calcola, quale è stata la sua evoluzione, come le previsioni(serie) ipotizzano che evolva, nessun politico nè alcun giornalista nè alcun conduttore  di notiziari televisivi può raccontarmi le favole sullo stato dell'economia, sui vincoli di bilancio, sulle prospettive.
NOTA BENE: l'argomento è complesso, penso che occuperà parecchi post, per cui chiudo qui considerando  il presente un post introduttivo.

domenica 20 agosto 2017

Alberto Pirani: SILVIO BERLUSCONI E LA SENTENZA DELLA CORTE DI CAS...

Alberto Pirani: SILVIO BERLUSCONI E LA SENTENZA DELLA CORTE DI CAS...: Si sta avvicinando il 30 Luglio, giorno in cui la Corte di Cassazione deciderà se confermare o meno la sentenza del Tribunale di Milano in ...

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Alberto Pirani: SILVIO BERLUSCONI E LA SENTENZA DELLA CORTE DI CAS...: Avevo terminato il mio ultimo post con l'invito, a chi fosse interessato, a leggere l'articolo apparso su "Repubblica" il...

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Alberto Pirani: IL CAVALIERE RAMPATO: UNA STORIA TUTTA ITALIANA. D...: In questi ultimi giorni i "media" hanno dato notevole rilievo alle confidenze che Emilio Fede faceva al suo personal trainer e c...

Il post che ho pubblicato ieri sul mito della Resurrezione con il riferimento alla volontà dell'ex Cavaliere di ritornare nella pienezza delle prerogative all'agone politico, ha destato un certo interesse tradottosi in numerose telefonate, scambio di mail, interventi su Facebook oltrechè, ovviamente, in un elevato numero di visualizzazioni. Ciò conferma, a mio avviso, che comincia a serpeggiare, il timore in alcuni, la soddisfazione in altri, circa una ulteriore "vittoria" dell'uomo di Arcore. Mi sembra pertanto non inutile ripubblicare due post scritti tanto tempo fa, uno che ripercorre la storia imprenditoriale e personale del nostro, post qui allegato, il secondo che tratta delle modalità operativedel Gruppo fondato dal ex premier

sabato 19 agosto 2017

IL MITO DELLA RESURREZIONE NELLA STORIA


Il mito della "Resurrezione" ha attraversato la storia come uno dei pensieri forti della nostra specie  in tutti i luoghi e in tutti i tempi ed è stato fatto proprio, in forme diverse, da tutte le religioni. Il motivo è evidente:
consente di esorcizzare la paura di un annientamento totale con la morte della individualità di ciascuno. E di superare il senso di finitezza che caratterizza la percezione che la specie uomo ha di sè.
Di qui il mito di Osiride che, ucciso dal fratello Seth, viene resuscitato dalla sposa Iside e diviene il re dell'Oltretomba e il giudice dei morti. Tutto l'impianto della religione degli antichi egizi era orientato a una visione che concepiva il " "dopo la morte" come la "vera vita"che prolungava in eterno  le esperienze sensoriali della vita terrena. Di qui l'imbalsamazione dei corpi, che dovevano essere preservati dalla corruzione e la loro sepoltura. Solo così gli elementi spirituali  - il KA (l'energia vitale) e il BA (l'anima) potevano raggiungere il Regno dei morti dove l'anima veniva accolta dal Dio ANUBI E GIUDICATA IN PRESENZA  DI OSIRIDE. Se l'anima veniva giudicata favorevolmente entrava nel Regno dei morti altrimenti veniva divorata da AMMIT. Ma se entrava doveva poter avere cibo e servitori; è per questa ragione che nelle tombe venivano lasciati cibi e statuette di servitori. la centralità che la Resurrezione riveste per la religione cristiana costituisce l'essenza stessa del CREDO. I cristiani sono tenuti a credere alla Resurrezione del Cristo, alla resurrezione dei corpi alla fine dei tempi e al giudizio universale
In realtà nessuno è mai risorto, come riconosce con franchezza anche il noto teologo Padre Pizzarro, e non ci sarà alcun giudizio universale. Dobbiamo ringraziare BARUCH SPINOZA per aver quattro secoli fa aperto nuove vie e aver dato avvio alla secolarizzazione .
L'unico che - tetragono ad ogni riflessione critica - rimane pervicacemente legato al mito, è Silvio Berlusconi il quale - forte di sondaggi che danno il centro destra in netto recupero - sta meditando una ennesima "discesa in campo" non essendogli bastati i danni provocati finora. La tragedia è che in un Paese senza etica e senza memoria come il nostro, il "ritorno" del Cavaliere Rampato non è escludibile a priori.
In passato ho dedicato a Silvio Berlusconi un gran numero di post, per sapere come la penso su di lui basta "digitare" Silvio Berlusconi sul banner in alto a sinistra, sinceramente speravo di non doverne parlare più.
L'ho chiamato in molti modi e lo ho visto simile ad alcuni personaggi storici. Giudico "azzeccato" averlo chiamato "le bienaimè", come Carlo VI di Francia - re dal 1380 al 1422 - che da giovane fu così chiamato per la dolcezza di carattere e il favore dei suoi sudditi, mentre con l'avanzare degli anni molti episodi di squilibrio mentale lo fecero passare alla storia come "le fou". Era re Carlo VI nel 1415 quando i francesi subirono una netta sconfitta nella battaglia di Azincourt ad opera degli inglesi - si era in piena guerra dei cent'anni - fu Carlo VI a firmare nel 1420 il trattato di Troyes con il quale riconosceva i diritti dei sovrani inglesi al trono di Francia( Shakespeare ha dedicato ad Enrico V - il sovrano inglese che gli si contrappose - una delle sue più belle tragedie).
Il seguito è noto. Dovette intervenire Dio in persona per sollecitare Giovanna D'Arco a prendere in mano le sorti del regno di Francia.
Per quanto attiene al nostro eroe contemporaneo, mi auguro con tutto il cuore che, per il bene dell'Italia, dell'Europa e del'Universo mondo, la resurrezione non vada in porto. Un'altra nipote di Mubarak sarebbe insostenibile anche per gli stomaci più forti.
E siccome prevenire è meglio che curare, non mi sembra inutile risollevare il problema visto anche che la cosiddetta "sinistra" e i "pentastellati" sembrano in tutt'altre faccende affaccendati oltrechè palesemente inadeguati. GOD BLESS ITALY  e se c'è LIBERI NOS A SILVIO. Noi terrestri dobbiamo vigilare, intervenire a difesa, innanzitutto, dell'intelligenza.

giovedì 17 agosto 2017

CONTINUIAMO A PARLARE DI BANCHE....................SECONDA PARTE

Facciamo il punto, avevo detto. Dopo aver parlato di Montepaschi, le due banche venete, Popolare di Vicenza e Veneto Banca. Ribadisco che solo una gestione "criminale" poteva portare al collasso le due banche maggiori dell'area più dinamica del Paese, quel triveneto che è stato il motore dell'economia italiana in questi ultimi decenni.
Il decreto emanato dal governo in Giugno è stato convertito in legge con molta fatica e tra molte opposizioni e distinguo. Il provvedimento emanato prevede:
. le due banche sono state poste in liquidazione coatta amministativa
- Intesa SanPaolo ha rilevato per un euro la rete di sportelli, il personale, le attività operative
- lo Stato ha "dovuto" immettere liquidità per 4,8 miliardi per garantire la continuità operativa dei due Istituti. L'impegno dello Stato riguarda anche garanzie sugli impegni delle due banche per un ammontare massimo di 12 miliardi. Quindi non è stato attivato il bail in: i depositanti non sono stati  chiamati a sacrifici. Per i sottoscrittori di "obbligazioni subordinate" è stato previsto un meccanismo simile a quello delle 4 banche fallite nel 2015: rimborso all'80% dal fondo interbancario di tutela dei depositi e un 20% versato da Intesa per coloro che hanno sottoscritto le obbligazioni entro il 12 Giugno 2014 nell'ambito di un rapporto negoziale diretto con le banche e che abbiamo un reddito annuale non superiore ai 35.000 euro e un patrimonio mobiliare non superiore ai 100.000 euro Le richieste di indennizzo vanno presentate entro il 30 Setttembre. Per chi non si trova nelle condizioni di cui sopra si apre la strada dell'arbitrato come per le 4 banche. Va ricordato che, nel casole ancora non sono stati nominati gli arbitri per cui i tempi sono molto lunghi e l'esito incerto.
In definitva:
il MONTEPASCHI è stato "salvato" senza ricorrere a procedure, non sono stati coinvolti i depositanti, i sottoscrittori di obbligazioni subordinate hanno visto trasformato il loro credito in quote di capitale sociale dal valore incerto. Lo Stato ha dovuto intervenire con iniezioni dirette di liquidità ed è diventato il primo azionista del Monte
- POPOLARE DI VICENZA E VENETO BANCA sono state "salvate" mettendole in liquidazione coatta amministrativa e cedendo personale e attività e passività ordinarie per 1 euro a Intesa. Lo Stato ha "dovuto"intervenire per cassa per 4,2 miliardi e prendere impegni per altri 12. I depositanti non sono sttai coinvolti, i sottoscrittori di obbligazioni subordinate recuperano l'80% ( più un altro 20% a carico di Intesa) forfettariamente se si trovano in certe condizioni. Altrimenti debbono ricorrere all'arbitrato
LE QUATTRO BANCHE FALLITE NEL 2015
- sottoposte a procedura di risoluzione secondo le nuove normative europee.
- gli azionisti hanno visto azzerato il capitale
- non sono stati coinvolti i depositanti
- i sottoscrittori di "subordinate" : rimborso forfettario all'80% se i titoli sono stati acquistati prima del 2014  e arbitrato per gli altri (ancora non sono stati nominati gli arbitri)
- cedute le attività operative a UBI BANCA
Come si può rilevare, soluzioni "tagliate" su misura per i singoli casi e con un pesante intervento dello Stato per evitare il default-
Ci sono altre mine vaganti nel sistema bancario italiano? secondo me sì ma nomi non ne faccio. Non ho alcuna intenzione di procurarmi delle grane.

lunedì 14 agosto 2017

CONTINUIAMO A PARLARE DI BANCHE E ..................FACCIAMO UN RIPASSO DEI PRINCIPI DI ECONOMIA E DEL SIGNIFICATO DI ALCUNI TERMINI

In questi ultime settimane i "media" ci hanno inondato di notizie, giudizi, prese  di posizione sui provvedimenti governativi che hanno affrontato il problema delle difficoltà delle due banche venete a rischio di "default" e commenti alle affermazioni del Segretario del Partito democratico, del ministro dell'economia Padoan e, in misura minore, del premier Gentiloni in ordine alla politica economica del governo. E' recentissima, inoltre, la "sistemazione" del Montepaschi, la più rilevante delle mine vaganti all'interno del sistema bancario nazionale. Ritengo pertanto utile fare il punto ricordando innanzitutto, per quanto ovvio, che tre sono stati i centri di criticità nel più recente passato:
a) le quattro banche dichiarate fallite a fine 2015 (Banca delle Marche, Banca Popolare dell'Etruria, Cariferrara, Carichieti)
b) le due Banche venete, Banca Popolare di Vicenza e Venetobanca, le cui difficoltà sono emerse nella loro drammaticità quest'anno,
c) il MONTEPASCHI
A tutte e tre le aree di crisi ho dedicato nel corso del tempo notevole attenzione con numerosissimi post con i quali ho seguito per me e per chi mi legge l'evoluzione delle vicende. Per quanto attiene a BANCA DELLE MARCHE, che per comprensibili motivi mi sta particolarmente a cuore, ritengo di aver dato un contributo non irrilevante alla comprensione delle dinamiche che hanno portato al fallimento della banca. 
Ora, tentando un primo giudizio di sintesi, mi sembra poter affermare che situazioni simili sono state affrontate e risolte in modo  diverso le une dalle altre.E già questo dovrebbe essere oggetto  di attenta riflessione.
MONTEPASCHI
Come ho sopra accennato il Montepaschi era la più grossa mina vagante del nostro sistema bancario; nel corso del tempo ho dedicato moltissima attenzione e tantissimi post alla banca senese. In questa sede confermo in toto in estrema sintesi il mio pensiero:
- il Montepaschi è stato "spolpato"da esponenti della Massoneria e da leaders locali e nazionali dell'ex PC; PDS; DS. In alcuni casi i vari personaggi avevano enrambe le vesti
- l'operazione BANCA DELLE MARCHE si inserisce in una strategia del Montepaschi di crescita per linee esterne. Le vicende Banca Marche vanno inquadrate in quelle Montepaschi.
Come è stato "sistemato" il Montepaschi?!
Nei mesi scorsi si è cercato un partner che immettese risorse nel Monte. Non è stato trovato perchè solamente un folle - se non costretto - si sarebbe infilato  nell'affaire
Così alla fine si è fatto quello che in teoria non si può fare. UN BEL SALVATAGGIO PUBBLICO CON LO STATO CHE ENTRERA' NEL CAPITALE SOCIALE DELLA BANCA CON UNA QUOTA DEL 52%
Del resto chi altro avrebbe messo soldi in una banca che nella semestrale appena chiusa ha fatto registrare ulteriori perdite per3,2 miliardi!(?)
Dunque lo stato ci metterà 3,9 miliardi di "cash" che gli consentirà di avere una quota del 52,2%; inoltre verranno convertite in azioni 4,2 miliardi di obbligazioni subordinate. Il rafforzamento patrimoniale cosente una consistente svalutazione dei crediti non performing e un riequilibrio generale.
Chi ha pagato  il salvataggio di una banca privata come il Montepaschi?
a) Innanzitutto chi aveva vecchie azioni, i vecchi azionisti. Quanto varranno le azioni del Monte al ritorno sul listino?
b) Noi tutti in qualità di contribuenti; i 3,9 miliardi che ci mette lo stato sono soldi nostri 
c) chi aveva sottoscritto obbligazioni subordinaate che si ritrova trasformato il suo credito - certo, liquido ed esigibile alle scadenze pattuite - in quote di proprietà  dal valore incerto
d) i dipendenti e la struttura:verranno chiuse o cedute 600 filiali sulle 2.000 attuali. Ci saranno 4.800 esuberi. E per fortuna il fondo interbancario, che ha funzionato benissimo in questi anni , consentirà ai dipendenti che non hanno ancora maturato i requisiti per la pensione - sempre più difficili da raggiungere - di uscire con un assegno di importo praticamente uguale alla pensione. E SENZA ALCUN ONERE PER LA COLLETTIVITA' perchè il fondo è alimentato da versamenti delle banche e dei dipendenti
Chi non pagherà?
I correntisti ai quali non viene chiesto alcun sacrificio. E qui ci stà  Niente bail in, dunque
Il management e i CDA dell'Istituto che tuttalpiù verranno raggiunti da avvisi di garanzia per reati che tra primo grado, appello e cassazione li  vedrà definitivamente asslti o condannati tra un numero di anni  tale da poter morire tranquillamente di vecchiaia nel loro letto. Se poi fossero così sfortunati da eser condannati, sicuramente si troverebbero da qualche parte e per qualche ragione dei plausubili impedimenti al regime carcerario.
Viva l'Italia
Termino qui. Spezzo il post in due.  Nel prossimo le 4 banche e le banche venete.
 


venerdì 11 agosto 2017

AD OSTRA CONTINUA IL BRACCIO DI FERRO TRA IL SINDACO E I SUOI AMMINISTRATI

La rete è piena di video che mostrano una Ostra priva di vita, senza traffico nè veicolare nè pedonale; i commercianti lamentano che, come ampiamente previsto, gli affari si sono praticamente azzerati, sembra  anche che all'interno della giunta alcuni siano favorevoli al ritorno all'antico, considerando concluso il periodo di esperimento, i cittadini sembrano tutti favorevoli al ritorno alla vecchia viabilità. Solo il sindaco rimane "fermo" sulle sue posizioni. Avevo usato il termine solipsistico per definire il comportamento del sindaco, avevo anche riconosciuto che forse il termine era troppo forte, ma alla luce dei suoi comportamenti e delle sue prese di posizione forse eccessivo non è.
Ora poi il primo cittadino ne ha fatta un'altra che evidenzia, a mio avviso, una sua sostanziale incapacità a cogliere le conseguenze delle sue azioni.
Ad Ostra, durante l'ultimo conflitto mondiale, ci fu una netta contrapposizione tra persone che si riconoscevano nel fascismo e persone che vi si contrapponevano. Emblematico di questo stato di cose il fatto che lungo le mura "settentrionali" vi è un cippo, addossato alle mura, che ricorda l'uccisione di tre partigiani ad opera dei fascisti nel Febbraio del '44.
Sull'altro lato della strada, quasi alla stessa altezza, è stata chiesta autorizzazione a porre un cippo che  ricordi l'uccisione di cinque fascisti, tra cui un sacerdote, il 9 Luglio del 44 ad opera dei partigiani. Il sindaco ha partecipato "in forma privata"  ad una cerimonia di preghiera e commemorazione dei cinque fascisti uccisi motivandola con la sua volontà  di ridurre il solco ideologico tra le posizioni contrapposte e favorire una pacificazione all'interno della comunità. Questi i fatti.
Ed ha commesso due errori:
- Il primo, che giudico grave per un sindaco iscritto al PD, aver dimenticato le parole di Italo Calvino - ricordate invece in un comunicato dell'ANPI - "siamo tutti uguali di fronte alla morte ma non di fronte alla storia".
La nostra Repubblica, non dobbiamo mai dimenticarlo, trova i suoi valori fondanti nella resistenza al nazifascismo. Le due parti non possono essere poste sullo stesso piano e sarebbe errore grave dare autorizzazione a porre un cippo che avrebbe come conseguenza tale riconoscimento
- il secondo errore: il sindaco deve ricordare che, fino a che ricopre la carica, ogni suo atto deve essere "istituzionale", la dimensione privata è sospesa. Un sindaco è sindaco di tutti; aver partecipato alla cerimonia di preghiera per i fascisti uccisi "da privato" si traduce in una presa di posizione "personale"di sostegno che giustamente viene stigmatizzata. 
Fare il sindaco non è facile, specialmente in questi anni procellosi; proprio per questo bisogna che un sindaco rifletta prima di parlare, di agire, di prendere posizione. Altrimenti i solchi ideologici si allargano, al di là delle intenzioni.