sabato 7 febbraio 2009

ELUANA E IL CINISMO DELLA POLITICA

La vicenda di Eluana è l'esempio più agghiacciante di come il premier è disposto a tutto pur di perseguire il suo scopo che è quello di mortificare ed asservire la magistratura ed accelerare l'opera di instaurazione di un regime autoritario che persegue da tempo. Non esita ad utilizzare cinicamente una vicenda dolorossissima (è arrivato a dire che Eluana "potrebbe avere un figlio" senza sapere minimamente in che condizioni è la ragazza, anzi fregandosene) per raggiungere i suoi scopi: la creazione di un stato autoritario fondato sul controllo dei mezzi di comunicazione, lo svilimento del parlamento, ridotto per quanto riguarda i parlamentari della maggioranza a mera cinghia di trasmissione delle volontà del capo, l'asservimento della magistratura, disarticolata e privata della sua autonomia,l'umiliazione del ruolo del Capo dello Stato. E' il vecchio progetto P 2 che viene portato avanti con decisione e con l'approvazione ed il beneplacito di Licio Gelli. Il principio di separazione dei poteri dello stato, teorizzato a metà settecento dal MONTESQUIEU e sul quale si basano e poggiano le moderne democrazie occidentali, calpestato e vilipeso.
In questo contesto è vergognoso l'atteggiamento della gerarchia cattolica che avalla l'operazione conscendone benissimo le conseguenze e che dovrebbe difendere con più coerenza i suoi principi (non si può scatenare la bagarre su Eluana e nel contempo riammettere nel seno della chiesa i lefevriani negazionisti, glissare sulle migliaia di casi di predi pedofili -oltre 4.500 solo negli Stati Uniti - appoggiare le frange più reazionarie in campo politico e sociale). Io mi sono sforzato di mantenere sempre un atteggiamento laico e non anticlericale; ora ritengo sia giunto il momento di ricordare al Prof. Ratzinger e alla gerarchia che lo stato del vaticano è uno stato extracomunitario e che le continue ingerenze nei fatti interni dello stato italiano sono intollerabili.
In tutta questa vicenda meritano rispetto Eluana, innanzitutto, il cui corpo e il cui spirito vengono "offesi" non dalla malattia o dalle decisioni che lei stessa e suo padre hanno preso ma dallo sciacallaggio che ne fa scempio, le suore che l'hanno assistita con amore per tanti anni, il Presidente Napolitano, il Presidente Fini, che da ex fascista si sta rendendo benissimo conto della deriva incorso, e tutti coloro che si indignano per la strumentalizzazione in atto.
E' necessario quanto prima arrivare ad una legge seria ed equilibrata sul testamento biologico perchè casi come questi non si ripetano più. Ad Eluana auguro di potersene andare in pace, circondata da chi le vuole bene. Come disse Socrate il giorno della sua morte "...è giunto il momento, per me di morire e per voi di vivere; quale delle due sorti sia la migliore solo il Dio può sapere. Il Dio di Socrate lo preferisco a quello di Ratzinger, che mi è sempre più estraneo

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