venerdì 5 marzo 2010

LUGLIO 43 - MARZO 2010

Chi firmerà stavolta l'ordine del giorno Grandi?
Ci saranno colpi di coda?
Le Clarette lo seguiranno fino all'ultimo?
Visto che per fortuna sono cambiati i tempi e che a Piazzale Loreto per fortuna non c'è posto , dove si ritirerà?
Cicchitto, Bondi, Gasparri e Capezzone si suicideranno per accompagnarlo nel suo ultimo viaggio o, come Bruto, sono già passati in coltelleria?
Brunetta andrà classificato tra i nani o tra le ballerine?
La terra tremerà?
Bertone, Bagnasco, Ruini, sopravviveranno? Senz'altro sì
Montesquieu tirerà un sospiro di sollievo?
La Zanicchi capirà qualcosa di quello che le succederà intorno?
Le casalinghe di Voghera come reagiranno?
L'asse terrestre si sposterà?
Quale sarà il tempo medio di elaborazione del lutto del militante medio?
Tutto questo avrà insegnato qualcosa agli italiani?

5 commenti:

  1. Caro Alberto,dopo cinque giorni di vacanza sulla neve, ho avuto il piacere di leggerti nuovamente procurandomi, da buon masochista, un'ulteriore incazzatura (non mi veniva un sinonimo) per le verità (purtroppo) che sai così bene sintetizzare.
    Poiché ci piace farci del male ti allego un breve scritto, trasmessomi da comune amica, che ci conferma come la storia purtroppo si ripeta e le persone non ne sappiano trarre insegnamento
    "Circola da qualche settimana in rete questo scritto di Elsa Morante.
    Lo riproduciamo per chi se lo fosse perso:

    "Il capo del Governo si macchiò ripetutamente durante la sua carriera di delitti che, al cospetto di un popolo onesto, gli avrebbero meritato la condanna, la vergogna e la privazione di ogni autorità di governo.
    Perché il popolo tollerò e addirittura applaudì questi crimini? Una parte per insensibilità morale, una parte per astuzia, una parte per interesse e tornaconto personale.
    La maggioranza si rendeva naturalmente conto delle sue attività criminali, ma preferiva dare il suo voto al forte piuttosto che al giusto. Purtroppo il popolo italiano, se deve scegliere tra il dovere e il tornaconto, pur conoscendo quale sarebbe il suo dovere, sceglie sempre il tornaconto.
    Così un uomo mediocre, grossolano, di eloquenza volgare ma di facile effetto, è un perfetto esemplare dei suoi contemporanei.
    Presso un popolo onesto, sarebbe stato tutt'al più il leader di un partito di modesto seguito, un personaggio un po' ridicolo per le sue maniere, i suoi atteggiamenti, le sue manie di grandezza, offensivo per il buon senso della gente e causa del suo stile enfatico e impudico. In Italia è diventato il capo del governo. Ed è difficile trovare un più completo esempio italiano.
    Ammiratore della forza, venale, corruttibile e corrotto, cattolico senza credere in Dio, presuntuoso, vanitoso, fintamente bonario, buon padre di famiglia ma con numerose amanti, si serve di coloro che disprezza, si circonda di disonesti, di bugiardi, di inetti, di profittatori;mimo abile, e tale da fare effetto su un pubblico volgare, ma, come ogni mimo, senza un proprio carattere, si immagina sempre di essere il personaggio che vuole rappresentare."

    Qualunque cosa abbiate pensato, il testo, del 1945, si riferisce a Mussolini..."

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  2. Caro Roberto, il testo della Morante andrebbe fatto leggere in televisione(soprattutto al TG1 e a RETE IV) nelle scuole, nelle parrocchie (viste le idee piuttosto confuse della gerarchia sui principi generali della democrazia e sui principi etici che dovrebbero informarne le scelte) nelle piazze in modo che i cittadini comincino a rendersi conto dei pericoli che la democrazia sta correndo. Il programma della P2 ha trovato pratica e completa attuazione
    Il ricatto al Presidente della Repubblica di queste ore si inserisce in una ben precisa strategia nell'ambito di quel programma.
    Mi sembra superfluo sottolineare che Silvio Berlusconi è di gran lunga più pericoloso di Benito Mussolini per la democrazia e per il Paese

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  3. Tristi considerazioni, articolate con splendida ironia...
    Svegliati Italia!

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  4. Tristi considerazioni, articolate con splendida ironia...
    Svegliati Italia!

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  5. Preferirei poter essere meno ironico e poter vivere in un Paese più normale. Ma tant'é: i tempi sono questi. Ho comunque l'impressione che l'Italia si stia svegliando: speriamo solo che non sia troppo tardi

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