Il nostro premier è noto per l'alta condiderazione che ha di se stesso, considerazione che talvolta assume rilievi patologici che un tempo avrebbero indotto i medici specialisti in materia a ritenere opportuno sottoporre ad attento controllo chi ne manifestasse i sintomi. Poi è intervenuta la Legge 180/78 , la cosiddetta legge Basaglia, una legge "di sinistra", e non se ne è fatto più niente. Tra le varie "presunzioni" del premier c'è quella di conoscere bene le lingue. Ora se con il francese se la cavicchia, ma non più di tanto, se non altro per le sue giovanili esperienze di "chansonnier"sulle navi crociera e per il proficuo supporto del fido Apicella, con l'inglese non ci siamo proprio. Pochi ricordano un discorso alle Nazioni Unite, al quale per fortuna non assistette praticamente nessuno, caratterizzato da una pronuncia che assomigliava molto a quella di Totò che sbarca a Milano con Peppino De Filippo e si rivolge al vigile(ghisa) per ottenere informazioni: Nous voulevons savoir ecc.ecc.
Ma il top lo ha raggiunto questa settimana. Durante una conferenza stampa con il Presidente egiziano Mubarak ha sostenuto che l'uso delle moderne tecnologie come GOGOL consente anche ai piccoli imprenditori di rimanere sui mercati. Mi son detto: forse voleva riferirsi a GOOGLE oppure ha scoperto o inventato un nuovo motore di ricerca. Vado su GOOGLE, clicco GOGOL e trovo 3.730.000 risultati; il primo mi rimanda a Wikipedia che mi parla di uno scrittore russo nato nel 1809 e morto nel 1852. Non capisco cosa c'entri con il discorso di Berlusconi, proseguo, perdo almeno mezzora ma poi mi arrendo. Ma mi resta il dubbio iniziale: forse voleva riferirsi a GOOGLE e siamo noi comuni mortali a non avere gli strumenti per capire.
Che ci volete fare: questo passa il convento, questo vuole la maggioranza degli italiani per cui dobbiamo aspettarci nuove performances fino a che anche questa nottata sarà passata
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