giovedì 19 agosto 2010

2001 - 2010 BILANCIO DI UN DECENNIO

Il decennio che si chiuderà nei prossimi mesi, che vedranno, a mio avviso, il regime berlusconiano sgretolarsi tra sussulti, colpi di coda e tentativi di tutte le specie del premier per evitare quello che appare un esito ormai ineluttabile, è stato indubbiamente il decennio di Silvio Berlusconi che, tranne la breve parentesi del governo Prodi dal 2006 al 2008, ha riempito di se, della sua personalità, del suo modo di concepire la democrazia e i rapporti con i cittadini, questo lungo arco di tempo.
Un bilancio si può cominciare a fare. Secondo me due sono stati i gli aspetti fondamentali che hanno caratterizzato il periodo, lasciando perdere tutto quello che, a questo punto, appare marginale( le gaffes, le escort, la mania di grandezza e quella di persecuzione, ecc.ecc.ecc.)
1) l'attentato continuo ai principi che caratterizzano le moderne democrazie occidentali e che trovano nella nostra Costituzione riconoscimento giuridico e ideale
2) la decadenza del sistema Italia dal punto di vista economico, sociale, di peso internazionale e la progressiva perdita delle conquiste sociali e delle tutele dei ceti più deboli che, con tanta fatica, erano state conseguite nel dopoguerra.
I pericoli, enormi, del punto uno hanno interessato si e no il 10% dei cittadini ed io sono convinto che se ci si limitasse solamente a questo aspetto, Berlusconi continuerebbe a godere del favore popolare ancora per lunghissimo tempo. Larghi strati di popolazione non hanno alcuna tensione ideale a difendere i "principi", non hanno gli strumenti culturali per capirne l'importanza, sono stati narcotizzati da messaggi che attraverso il principale "media", l'informazione televisiva, hanno fatto passare l'idea che l'uomo forte, di successo, ricco e simpatico fosse la soluzione migliore per il governo del Paese. Essendo un popolo che ha nel suo DNA secoli di assuefazione alla sudditanza, non è stato difficile ottenere il risultato. Anche l'attuale legge elettorale, una assoluta vergogna, è stata fatta digerire senza troppe difficoltà all'opinione pubblica. E SB in questo è stato abilissimo; partendo dal presupposto, giusto, che il livello medio di percezione del cittadino italiano è "da seconda elementare" (l'ha detto lui stesso in più di una occasione), si è rivolto alla "platea" con un linguaggio e forme di comunicazione in linea con il "target" e che hanno fatto facile breccia nelle coscenze.


Non voglio dilungarmi su questo aspetto, sul tentativo di dare pratica attuazione al disegno piduista concepito a suo tempo da Gelli e dai poteri occulti che hanno condizionato la vita del Paese in questo dopoguerra, sul carattere oggettivamente "autoritario" e "fascista" dell'avventura berlusconiana, sulle oscure motivazioni che hanno indotto SB a scendere in campo alla fine del 93 (è insufficiente l'analisi secondo la quale lo fece perchè era sull'orlo della bancarotta) e su chi lo sostenne nel disegno, sull'asservimento completo di deputati e senatori nominati direttamente dall'autocrate. Invece mi soffermerò sul punto 2 che ha toccato direttamente la vita della gente anche se ancora si sono percepiti solo parzialmente gli effetti nefasti della politica economica di Tremonti


Punto 2)


All'inizio del decennio l'Italia veniva da un lungo periodo di crescita che si è completamente arrestato nel decennio. Il Prodotto Interno Lordo a fine 2009 si collocava, a valori concatenati, cioè depurati dall'inflazione, sugli stessi livelli del 2000.(1.207 mld contro 1.191) In pratica il sistema Italia è rimasto fermo per un decennio mentre gli altri Paesi industrializzati, pur risentendo anch'essi degli effetti della crisi conseguente alle Twin Towers nel 2001 e alla crisi finanziaria del 2008, hanno fatto registrare risultati nettamente migliori, e non parlo di Cina e India, Corea e altri paesi dell'estremo oriente che hanno fatto registrare tassi di crescita tumultuosi. Per maggiori dettagli rimando alle staistiche pubblicate dalla Banca Centrale Europea e dallaBanca Mondiale


b) il debito pubblico a fine 2000 era di 1.261 mld; a fine giugno 2010 era salito a 1.821 mld(560 mld in più) e nel periodo un freno alla crescita è stato messo soltanto nella fase in cui il governo dell'economia è stato affidato a Padoa-Schioppa che ridusse il deficit sul Pil dal 106% al 103% in meno di due anni


c) il deficit annuale sul Pil nel 2000 fu del 2%, il deficit assoluto pari al 109 del del PIL. Nel decennio solo in un anno, il 2007, il deficit annuale è rientrato nei parametri di Maastricht quando fu delll' 1,5%; nel 2008 era già risalito al 2,7 e solo perchè sfruttava l'effetto trascinamento della poltica virtuosadi Padoa-Schioppa. Ora viaggiamo intorno al 120%.


La spesa pubblica che nel 2000 era il 47,4% del Pil, nel 2009 era salita al 52,5%, malgrado le affermazioni del governo di perseguire una politica di rigore


E' conferma della falsità delle affermazioni del governo il fatto che l'avanzo primario,( differenza tra entrate e spese prima del conteggio degli interessi pagati sul debito) che nel 2000 era del 4,3% nel 2009 è stato addirittura negativo dello 0,6%


d) l 'Italia è all'ultimo posto tra i Paesi industrializzati negli investimenti in ricerca

e) con il passaggio dal sistema retributivo al sistema contributivo le future generazioni avranno una copertura pensionistica di gran lunga inferiore all'attuale, circostanza della quale nessuno si preoccupa di informare i giovani

f) con l'entrata in vigore di tipologie di contratti di lavoro diversi da quello a tempo indeterminato si è di nuovo sbilanciato a favore del datore di lavoro il rapporto lavoro/capitale Se poi il "modello Fiat" prenderà piede ritorneremo nel settore delle relazioni industriali ad una situazione di tipo "vallettiano"

g) il sindacato, che pur con tutti i suoi limiti ed errori, aveva cosituito un valido baluardo di difesa , è stato completamente svuotato delle sue funzioni

h) la precarizzazione sta creando generazioni di giovani cittadini senza futuro, senza prospettive e senza tutele

i) il tenore di vita si è abbassato nel decennio anche perchè il governo non ha fatto niente, soprattutto nella fase del "channgeover"per tutelare i consumatori

l) nel settore dei diritti civili non si è fatto alcun passo avanti ed anzi sono state messe in discussione le conquiste dei decenni precedenti

m) è stato dato vita ad una socità di tipo cannibalistico dove una minoranza si è arricchita a spese di larghe fasce di ceto medio e popolare, il tutto favorito da una politica economica che ha sempre favorito l'evasione fiscale(scudi fiscali e condoni a getto continuo)

n) il governo del paese è stato caratterizzato da una "visione corta" dei problemi che condizionerà pesantemente il futuro

o) è venuta meno ogni remora morale nella gestione dellla RES PUBLICA
Mi fermo qui

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