martedì 26 ottobre 2010

LA QUESTIONE MORALE E LE CLASSIFICHE DI TRANSPARENCY INTERNATIONAL

Chi mi segue sa che considero la questione morale la madre di tutte le questioni. Ritengo infatti che il Paese sia destinato ad un sempre più rapido declino se non inverte la tendenza in atto da troppo tempo a non sanzionare in misura adeguata e con tempestività comportamenti illeciti sia da parte dei singoli cittadini sia, soprattutto, da parte di coloro che sono chiamati ad amministrare la cosa pubblica (funzionari pubblici e personale politico). Non sono un moralista e non sono tanto ingenuo da pensare che sia possibile un mondo perfetto e senza macchie ma ne faccio, realisticamente, una questione di limiti. E i limiti sono stati ampiamente superati, secondo me.
Puntuale riscontro è venuto oggi dalla pubblicazione da parte di Tranparency International, the global coalition against corruption, delle classifiche 2010 circa la percezione della corruzione presente nei vari paesi. Premetto che classifiche come questa non  debbono essere considerate come strumenti precisissimi di valutazione ma le linee di tendenza le percepiscono e  le individuano. Ebbene, su 178 paesi il nostro si colloca al 67°posto con una perdita di 4 posizioni rispetto all'anno precedente.
Ai primi posti dei paesi percepiti come meno corrotti, al primo la Danimarca, seguita da Nuova Zelanda, Singapore, Finlandia, Svezia, Canada, Olanda, Australia, Svizzera, Norvegia (le prime dieci) mentre agli ultimi dieci posti figurano, partendo dall'ultimo, la Somalia, il Myanmar, l'Afghanistan, maglie nere a pari merito, e poi l'Iraq, l'Uzbekistan, il Turkmenistan, il Sudan, il Chad, il Burundi, la Guinea Equatoriale(le ultime dieci)
Ma a me interessa vedere come sono posizionati i paesi confrontabili con il nostro per popolazione, importanza del sistema produttivo, collocazione nello scenario internazionale. Ebbene trovo la Germania al quindicesimo posto, il Giappone al diciassettesimo, la Gran Bretagna al ventesimo, la Francia al venticinquesimo, la Spagna e Israele appaiate al 30°.
Noi siamo in gruppo con Ghana , Croazia, Macedonia, Samoa (appaiate al 62°), Ruanda (66), Georgia (68), Brasile, Cuba, Montenegro, Romania, appaiate al 69°. Perfino la Polonia (41°) e la Namibia (56*) fanno meglio di noi.
Che dire, i dati parlano da soli

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