Ho sempre avuto una grande stima di Mario Monicelli, toscano malmostoso e uomo libero. E' sempre stato un uomo non condizionabile, geloso della sua indipendenza di giudizio, spietato con se stesso e con gli altri, un uomo refrattario ad ogni buonismo assolutorio. E' uscito di scena alla sua maniera: scegliendo lui, non altri, il tempo e i modi. A lui va tutto il mio rispetto e tutta la mia ammirazione. Un omaggio ad un uomo grande che è stato anche un grande regista. Inquadrarlo nello stereotipo della "commedia all'italiana" è riduttivo e fuorviante; Monicelli è stato un osservatore attento della nostra società, delle nostre virtù e dei nostri difetti.
E' con questa chiave di lettura che ricordo alcuni suoi grandi films:
I soliti ignoti ( 1958) - La grande guerra (1959) - Romanzo Popolare (1974), Signore e Signori(1976)- Un borghese piccolo piccolo (1977)
E' stato grande anche nelle opere più inquadrabili nella "commedia all'italiana". Voglio ricordare:
Guardie e ladri (1951), i tanti films con Totò, l'Armata Brancaleone (1966), Brancaleone alle Crociate (1970), Amici miei (1975), Amici miei atto II (1982), Il marchese del Grillo(1981), I Picari (1988). Dimenticavo La ragazza con la pistola (1968) e tanti altri films che hanno segnato un'epoca.
So, caro Mario, che tu non credevi nell'aldilà e nelle virtù consolatorie della religione, ma rimarrai nella memoria collettiva e nella mia memoria, almeno fino a quando ci sarà. Grazie, grazie ed ancora grazie, Maestro
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