E' mia abitudine, lo sapete, svegliarmi presto, intorno alle sei, e ascoltare, di prima mattina, nel silenzio della casa, ovviamente con le cuffie, della buona musica.
E' un periodo che, sarà perchè è inverno e il sole non è ancora sorto, sarà perchè sarà, tendo ad ascoltare Mahler. Oggi è toccato alla quinta che tra le sue è forse la più nota se non altro per essere stata utilizzata da Luchino Visconti come musica di sottofondo - il termine è riduttivo - del suo " Morte a Venezia".
Ce l'ho, la quinta, in un DVD della De Agostini con la Wiener Philarmoniker diretta magistralmrnte da Bernstein. Un DVD magistrale perchè il regista del video Humphrey Burton coglie in maniera assolutamente perfetta le espressioni del Direttore, indugia sui singoli strumenti per abbracciare poi l'orchestra nel suo complesso. Una gioia per gli occhi oltrechè per l'udito.
Perchè Mahler? Forse perchè, a mio avviso, Mahler incarna quella sensibilità mitteleuropea fatta di rigore, di cupi presagi, di passioni travolgenti, di turbamenti della mente e del cuore (lo Sturm und drang è una categoria dello spirito tedesco ) che a noi latini fa un po'di paura mentre d'altro lato ci attira. Che salto tra la mediterraneità della Cavalleria Rusticana , piena di sole, di mare, di profumi di zagare, e l'adagietto della quinta che, sembra una coincidenza, sta partendo adesso mentre scrivo. Il sole contro l'ombra, la vitalità mediterranea contro l'introspezione mitteleuropea, le passioni dirette di compare Turiddu e compare Alfio e i dolori del giovane Werter. Due mondi che il grande sogno degli europeisti convinti come, per citare un nome solo, Altiero Spinelli, ha cercato di far dialogare, l'euro ha cercato di unire, le Istituzioni europee hanno cercato di unificare. Ci sono riusciti? Direi di no, ancora le barriere di incomprensione sono forti, ma un risutato enorme è stato ottenuto. Per la prima volta nella storia l'Europa è pacificata. Da sessantacinque anni non ci si scanna più in questo angolo di mondo e all'orizzonte non si vedono minacce di questo tipo.
E allora ben vengano Mahler e Mascagni, Puccini e Massenet, Dante e Shakespeare, Kant e Croce, Leonardo e Rubens, Leopardi e Baudelaire, Manzoni e Cervantes, Rubbia e i coniugi Curie.
Questo è il brodo di coltura nel quale debbono crescere le nuove generazioni..................e a me è toccato vivere in un territorio dove il pensiero dominante è quello della Lega: Calderoli vs. Giolitti, il Trota vs Cavour, Castelli vs. De Gasperi ..........e mi limito a paragoni "domestici" per carità di patria.
Molti mi chiedono perchè io sia così pessimista sul futuro del Paese, Ecco perchè.
sono sempre stato anch'io grande appassionato di Mahler; simpatico articolo
RispondiEliminasono carlo lamberti
ho anch'io un modesto blog musicale, ma non sopporto politicizzare la musica
saluti
rimskijverdi@aol.it
blog: carlolambertimusic
Ho pubblicato volentieri il suo commento ma non vedo, sinceramente, dove io abbia politicizzato la musica. Ho riconosciuto alla musica valenza di linguaggio universale, le ho riconosciuto la capacità di unire persone, popoli, stati,ne ho esaltato le virtù pacificatrici, credo essa sia il miglior veicolo di conoscenza, infine le riconosco virtù consolatorie di fronte alla tristezza dei tempi. Non è colpa mia se un tempo abbiamo avuto Cavour e ora il trota, se a Degasperi si contrappone Calderoli.
RispondiEliminaPer fortuna c'è Mahler
Con simpatia
Alberto Pirani
P.s.ho messo il suo blog tra i preferiti