mercoledì 2 marzo 2011

IL VESCOVO LUIGI NEGRI, LA DOPPIA MORALE, I SOCIALISTI E GLI ANARCHICI ROMAGNOLI

Il vescovo Luigi Negri è vescovo di San Marino e Montefeltro, terre spartiacque tra Marche e Romagna. Chi non ricorda Guido da Montefeltro e la sua corte rinascimentale, Francesca da Rimini.................." quali colombe dal disio chiamate".................."quel giorno più non ci leggemmo avante", il Rubicone da dove Giulio Cesare inviò la famosa mail: " alea iacta est", il Fellini di Amarcord, la terra dove è nato Valentino Rossi, il Bramante, la Predappio di Benito Mussolini, un po' più a Nord?
Io, che sono nato in provincia di Ancona,da studente ho fatto numerose gite scolastiche San Marino - San Leo - Urbino  in giornata. A San Leo c'è una bella rocca dove fu imprigionato Cagliostro, a Urbino un bellissimo palazzo ducale, a San Marino andavamo per comperare i francobolli da collezione e prodotti vari che costavano meno , per esempio le carte da gioco.
Ma quelle terre sono anche quelle dove tra la seconda metà dell'800 e il primo novecento si è affermato vigoroso il movimento socialista anche nella sua componente anarchica. E ricordo che a fine 800 in quelle terre si cantava ................."con le budella dell'ultimo papa strozzeremo l'ultimo re "
Mi sono venute in mente quelle parole, chissà mai perchè, al leggere l'intervista che il vescono Negri ha rilasciato alla "Stampa" di Torino.
In sintesi il vescovo ha detto che da sempre alla Chiesa interessa  ciò che un governante fa per il bene comune; sui comportamenti personali il giudizio spetta solo a Dio.
Ha proseguito dicendo che non è edificante che anche in ambienti cattolici si demonizzi l'avversario politico ed ha concluso che un politico è più o meno apprezzabile per quanto fa per il bene comune, che il vescovo identifica con il bene della Chiesa.
Tradootto in soldoni, alla Chiesa non interessa quello che il premier fa la sera, l'importante che conceda alla Chiesa tutto il concedibile (assunzione senza concorso degli insegnanti di religione, esenzione ICI, stop al testamento biologico, messa in discussione della legge sull'aborto ecc.ecc.ecc.)
Ecco io trovo le affermazioni del vescovo di un cinismo e di una amoralità aberranti e capisco perchè Martin Lutero ha preso le posizioni che ha preso e perchè tanti, tra di essi io, abbiano scarsa stima degli esponenti della gerarchia mentre viene unanimemente riconosciuto ed apprezzato l'impegno nel sociale di tanti cattolici di base, di tanti sacerdoti impegnati sul territorio, di tante Istituzioni come la Caritas o la San Vincenzo che operano concretamente per l'affermazione di valori di solidarietà e di amore per il prossimo propri del messaggio evangelico e non solo di esso.

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