venerdì 27 maggio 2011

CARLO VI RE DI FRANCIA ALIAS SILVIO BERLUSCONI SEMPRE MENO BIEN AIME' E SEMPRE PIU' FOU

Chi segue il mio blog sa che da tempo paragono il nostro Presidente del Consiglio a Carlo VI, re di Francia tra la fine del 1300 e l'inizio del 1400, che da giovane fu chiamato " le bien-aimé" per l'amabilità del carattere e più tardi " le fou" per gli evidenti squilibri mentali che caratterizzarono gli ultimi anni del regno.
Ho dedicato all'argomento i post del 30 Ottobre e 15 Novembre del 2010, del 13 Gennaio, 28 Gennaio e 10 Aprile 2011 e forse qualche altro di cui mi sfugge memoria.
Ora lungi da me essere animato da pregiudizi nei confronti del premier, che è statto regolarmente votato da quel gran popolo che é il nostro e che ricopre legittimamente il ruolo istituzionale che occupa. Ho il massimo rispetto delle Istituzioni e so benissimo che in tutte le Istituzioni, anche in quelle negate, gli organi direttivi traggono la loro legittimazione dal voto popolare.
Ma cosa debbo pensare di fronte al fatto che in un consesso internazionale come il G8 il predetto si avvicini al rappresentante del Paese più importante al mondo e, nel suo inglese di matrice brianzola, gli sussurri - quasi in segreto - che l'Italia è in mano a magistrati di sinistra che lo perseguitano. Poi, non contento, ha fatto lo stesso discorso al leader russo. Di persecuzione, ad avviso di molti, ce ne è una sola, la sua mania. Ormai a livello internazionale lo conoscono bene e, conoscendolo, lo evitano. Con sempre più palese fastidio e imbarazzo, fanno un sorrisino e lo rimandano nel suo mondo. Ma noi no, noi ce lo teniamo tutto il resto del tempo. E allora che cosa si può fare. Stamane il Direttore di Repubblica, Ezio Mauro, ha scritto un editoriale asciutto, esauriente ed esaustivo. In democrazia l'avvicendamento avviene per via di voto popolare. Domenica si vota per scegliere il sindaco della seconda e della terza città più popolose del nostro Stato. La valenza del voto è politica, non solo amministrativa, lo sappiamo tutti.. E allora, milanesi e napoletani, siamo nelle vostre mani. Poi lo cureremo perchè come disse a suo tempo la moglie Veronica Lario, non sta bene. Ma, prima, stacchiamo la spina.


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