domenica 12 giugno 2011

IRENEO DI LIONE - CHI ERA COSTUI?

Chiunque sia nato in Italia o in Europa negli ultimi due millenni non può non dirsi cristiano. Non occorre essere Benedetto Croce per capire che siamo impastati della stessa creta e che il collante di quella creta sono le radici cristiane che tutti ci legano. Ritengo perciò miope non aver accettato che nella Costituzione Europea si facesse riferimento alle comuni radici giudaico cristiane. Io avrei fatto un doppio riferimeto: a quelle radici e ai "PRINCIPI" dell'89 frutto delle riflessioni illuministe che hanno molti punti in comune con l'originario messaggio cristiano.
Fatta questa doverosa premessa, io che non attingo a verità assolute e trascendenti mi chiedo: ma chi è che veramente ha dato corpo al cristianesimo e ne ha fatto la religione che con l'Islam ha più improntato di sè la storia dell'umanità? Il Cristo, ovviamente, ma con il contributo fondamentale di quatrro personaggi, più altri ancora ovviamente:
SAULO di Tarso
IRENEO DI LIONE
AGOSTINO DI IPPONA
AMBROGIO vescovo di Milano
Mi spiego: tendendo a storicizzare tutto e ad analizzare razionalmente i problemi, mi sono fatto la convinzione (stavo dicendo sono giunto alla conclusione ma nessuno può giungere ad alcuna conclusione) che il messaggio cristiano si sarebbe perso nei meandri della storia se non fossero intervenuti i personaggi che ho citato. Innanzitutto Saulo divenuto poi Paolo.
Intorno al 50 d.c. si tenne un importante concilio a Gerusalemme nel corso del quale si scontrarono vivacemente (Pietro e Paolo gìunsero a mettersi le mani addosso) due scuole di pensiero: una secondo la quale il messaggio doveva essere portato solo agli ebrei crconcisi (tesi di Pietro), un'altra - Paolo - secondo la quale il messaggio doveva essere portato anche agli altri, ai cosiddetti gentili. Prevalse una soluzione di compromesso che sposava la linea di Paolo al quale venne consentito di portare l'eu-angelos a tutto il mondo e che dispensava i convertiti non ebrei innanzitutto dalla circoncisione e da molti precetti della religione giudaica. Ho semplificato molto, ovviamente, ma penso proprio, come molti, che senza Saulo/Paolo civis romanus la storia di questa parte del pianeta avrebbe preso un altro corso. 
Passa un secolo e interviene un altro personaggio, molto meno conosciuto del primo: IRENEO DI LIONE. Nato a Smirne che, come Tarso, si trova nell'odierna Turchia, passò alla storia come Ireneo di Lione perchè fu vescovo di quella città per discreto tempo. Perchè è importante Ireneo. Perchè fu uomo di "organizzazione" - lo definiremmo oggi. Scrisse un'opera monumentale in cinque libri CONTRA ERESIAS nella quale venivano confutate le teorie gnostiche, e sostenne l'autorità dei vescovi come l'unica attraverso la quale la tradizione poteva essere trasmessa. Uomo di "pulizia" e uomo di "organizzazione. E' al tempo di Ireneo che vengono esclusi dal "canone" alcuni vangeli che invece erano correntemente conosciuti e diffusi all'epoca come fu riconosciuta nel  canone una sola "apocalisse", quella di Giovanni, mentre nel secondo secolo ne circolavano parecchie. Ci siamo mai chiesti perchè il nuovo testamento conta 27 scritti(i quattro vangeli canonici, gli atti degli apostoli, le 13 lettere di San Paolo, le 7 lettere cattoliche ,l'Apocalisse di Giovanni?  Perchè il vecchio testamento ne conta 73. 27 + 73 fa 100 come i canti della Divina Commedia. La numerologia ha sempre affascinato il mondo antico.Anche senza Ireneo e la sua operazione di "sistemazione"  la storia avrebbe preso un altro corso.
Passano altri due secoli circa e irrompe sulla scena un personaggio gigantesco, Agostino di Ippona. Nasce nel 354 a Tagaste (oggi Algeria) pochi anni dopo che il Cristianesimo è stato riconosciuto come religione ammessa da Costantino. Non voglio arrischiarmi a commentare Agostino. Dico semplicemente che Agostino è stato il più importante pensatore cristiano del primo millennio; la sua opera ha sintetizzato tutto ciò che i primi secoli della nuova era avevano elaborato ed ha proiettato nella storia il cristianesimo come faro di luce e riferimento. Muore nel 430.
Di poco più vecchio AMBROGIO, vescovo di Milano: nato nel  339 a Treviri e morto a Milano nel 397( fu lui a battezzzare Agostino a Milano nel 387).
Ambrogio è importante perchè rafforzò con una politica energica il cristianesimo nella sua contrapposizione all'arianesimo e al paganesimo che stava cercando di resistere all'offensiva della nuova religione. Fu sotto il vescovato di Ambrogio che l'imperatore Teodosio emanò il famoso editto che porta il suo nome (380) con il quale il Cristianesimo da culto ammesso (editto di Costantino del 313) divenne religione ufficiale dell'impero. In meno di un secolo il Cristianesimo passava da religione perseguitata (ultima persecuzione quella di Diocleziano iniziata nel 303) a culto ammesso, a religione unica dell'impero. Moriva un mondo e risale a quel periodo il nobilissimo intervento in senato(384) del senatore QUINTO AURELIO SIMMACO che, dopo l'editto di Teodosio, ammoniva la religione trionfante a non dimenticare il periodo in cui i suoi seguaci venivano perseguitati e la invitava a non commettere gli stessi errori con il paganesimo declinante. e' la "relatio de ara victoriae"( era stata rimossa dal senato l'ara victoriae) di cui voglio riportare un passo che mi sembra oltremodo significativo:
" Dobbiamo riconoscere che tutti i culti hanno un unico fondamento. Tutti contemplano le stesse stelle, un solo cielo ci è comune, un solo universo ci circonda. Che importa se ognuno cerca la verità a suo modo? Non si può seguire una sola strada per raggiungere un mistero così grande"
Historia magistra vitae, aggiungo.
COME TUTTI I DISCORSI ISPIRATI DA PROFONDA NOBILTA' D'ANIMO NON OTTENNE IL MINIMO EFFETTO ed il Cristianesimo si avviò a rafforzare la sua natura di pensiero integralista che ha conservato fino ai nostri giorni e che l'attuale pontefice non ha certo ostacolato.
Perchè oggi ho parlato di Ireneo di Lione, di Simmaco  e di quant'altro? Forse perchè dopo aver parlato di Borghezio avevo bisogno di un po' d'aria.

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