mercoledì 6 luglio 2011

CESARE GERONZI E SERGIO CRAGNOTTI

Ieri, commentando la sentenza  di primo grado che condanna Cragnotti e Geronzi per il crac Cirio, chiudevo dicendo che avrei ripreso l'argomento per approfondire i rapporti tra i due.
CHI E' SERGIO CRAGNOTTI
Sergio Cragnotti nasce nel 1940 a Roma Inizia a lavorare per la BPD di Colleferro che ad un certo punto viene acquistata da Serafino Ferruzzi; entrato nel Gruppo, diventa l'uomo di fiducia di Serafino che lo manda a gestire le attività brasiliane. Facendo un po' di cresta e dimostrando indubbie qualità si irrobustisce finanziariamente. Alla morte di Serafino, nel 1979, subentra alla guida del Gruppo Raul Gardini che lo valorizza ulteriormente e gli affida le attività della Montedison. Al momento della costituzione di Enimont, joint venture 50% Eni e 50%Montedison, diventa amministratore delegato di Enimont.
Nel 91 si mette in proprio costituendo la CRAGNOTTI & PARTNERS, una holding di partecipazione la cui prima operazione è l'acquisto dalla procedura di concordato della Federconsorzi, della FEDITAL, la capogruppo del settore latte di Federconsorzi. Accusato di bancarotta per questa operazione, viene assolto.
Nel 92 acquista la LAZIO e questo gli dà visibilità sempre crescente. Nel 98 la Lazio viene quotata in borsa.
Nel frattempo, nel 94, acquista la CIRIO,che con investimenti successivi acquista la Centrale del Latte di Roma e la Del Monte, diventando un colosso agroalimentare.
E' questo il momento di maggior fulgore della stella di Cragnotti, la Lazio nel 2000 conquista lo scudetto; è la fase in cui Geronzi è presenza fissa allo stadio in tribuna d'onore accanto a Cragnotti. Ma questo è anche il periodo in cui inizia la rapida fase di discesa. L'espansione è stata finanziata in gran parte con ricorso al debito, attraverso l' emissione di prestiti obbligazionari e attraverso l'indebitamento bancario. I primi prestiti obbligazionari sono organizzati da Banco S.Spirito/Banca di Roma ma rapidamente Geronzi si defila ( é stata sempre la sua principale qualità quella di fiutare il vento e uscire per tempo dalle situazioni di pericolo) tanto è vero che gli ultimi prestiti emessi non vedono la presenza di Banca Roma Capitalia.
Nel 2002 il default; la società non è in grado di rimborsare le emissioni e Cragnotti è costretto a farsi da parte. Nel frattempo Geronzi, per rientrare da Cirio aveva costretto - così dice Tanzi - la Parmalat ad acquistare a prezzo d'affezione la EUROLAT.
Ricordo che il default dei bonds Cirio é di 1,3 miliardi di euro, cifra importante ma  che scompare di fronte al successivo crac Parmalat.
Intanto i procedimenti penali vanno avanti con la consueta italica lentezza e solo lunedì é arrivata la sentenza di primo grado per il crac Cirio: 9 anni a Cragnotti, 4 anni a Geronzi, sentenza più leggera di quanto richiesto dal pubblico ministero perché non é stata riconosciuta la bancarotta preferenziale.
I nodi del Paese e dei principali esponenti dell'establishment politico-finanziario stanno venendo tutti al pettine.
Tanzi sta scontando in carcere -  mi risulta - la pena detentiva comminatagli. Sembra che si sia meravigliato. Ma come? Mi mandate in galera? E perchè no?  Perché lui no  ed i responsabili di reati ben più leggeri si?
Forse sta cambiando qualcosa anche sotto questo aspetto.
Del resto nelle aule di giustizia il cartello "La legge é uguale per tutti"non era mai stato tolto.

Nessun commento:

Posta un commento