venerdì 2 settembre 2011

GIOVANNI BATTISTA PERGOLESI

Stamane, ancora assonnato, ho preso a caso un CD dalla mia collezione di AMADEUS, una rivista di musica cosiddetta classica che consiglio a tutti e della quale ho tutti i numeri. E' mensile, è arrivata al n 261, e costa 11 euro (rivista + CD).
Il caso ha voluto che venisse scelto  un CD di musiche sacre del mio conterraneo G.B.Pergolesi notissimo per un bellissimo Stabat Mater e per una opera lirica molto apprezzata ai suoi tempi La serva padrona e al quale é dedicato il teatro municipale di Jesi, la sua città natale che dista 20 chilometri dal paese dove sono nato io.
Che dire.
a) che Pergolesi è morto a soli 26 anni ( 1710-1736) e che in un periodo così breve  ha avuto modo di formarsi, di apprendere tutte le tecniche musicali e produrre musica dii grande qualità. Osservo che ci deve essere qualcosa che non va nel nostro attuale sistema educativo se i nostri ragazzi appaiono così in ritardo nel processo di apprendimento.
b) che fino a tutto il 700 le tematiche religiose assorbivano una parte preponderante degli interessi artistici di musicisti, pittori, scrittori)
c) che è piacevole anche ai nostri giorni ascoltare musica di qualità anche se espressione di sensibilità lontane dalle nostrre (il Cd contiene tre pezzi: Dixit Dominus, Confitebor tibi, Domine, Laudate pueri Dominum)
d) che é un peccato aver abbandonato lo studio del latino che è una lingua bellissima e la cui "razionalità" sarebbe partiicolarmente utile soprattutto oggi.
e) che è consolatorio aver la fortuna di poter apprezzare il bello che l'umanità ha prodotto e poter "navigare" nel tempo e nello spazio e questo lo devo al ginnasio-liceo "Giulio Perticari" di Senigallia
f) che la buona musica è buona tutta sia che si tratti di Bach che di Puccini che dei Rolling Stones che di Vasco.
g) che stamattina  di sono svegliato di buon umore che mi piacerebbe trasmettervi
BUONA GIORNATA, A TUTTI COLORO CHE MI LEGGERANNO ..............E ANCHE A COLORO CHE NON LO FARANNO

2 commenti:

  1. Caro Alberto,
    la Serva Padrona è una piccola opera buffa di estrema musicalità, melodiosità e bellezza.
    Appartiene ad un genere che nel '700 veniva di solito rappresentato come "intermezzo" fra gli atti di opere piu' complesse.
    Io l'ascolto ogni tanto e ne traggo grande godimento.
    Sono contento che anche da te sia conosciuta ed apprezzata.
    Per quanto riguarda poi la tua osservazione circa la facilità di apprendimento di quei giganti, in effetti io sono portato a credere che si sia trattato di persone fortunate che per qualche motivo avevano un accesso diretto ad una ... altra dimensione (chiamiamola cosi')!!
    Come si puo' spiegare Rossini che compone il Barbiere a 19/20 anni in 15 giorni, Bellini, Mozart, Donizetti, per non parlare di Verdi, il mio Verdi, che nasce nel 1813 in un buco di paese, con il padre poverissimo oste che non vedo che istruzione possa dargli e a cinque anni già suona l'organo in chiesa.
    Pensa che nelle sue memorie Quintino Sella, compagno di banco di Verdi al Parlamento di Torino, racconta che alla domanda: "ma come fa Maestro a comporre queste melodie ?" Verdi abbia risposto: "io le ascolto nella mia testa ed il mio unico problema è riuscire a trascriverle in tempo".
    Boh !!

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  2. Caro Patrizio, i tuoi commenti mi mancavano. Sono parzialmente d'accordo con te. Gli autori che hai citato sono indubbiamente delle persone "iperdodate" ( se pensiamo a Mozart poi) ma io sono del parere che nei secoli scorsi il processo di apprendimento cominciava primma e mi pare che i ricercatori sono del parere che nei primi anni di vita il cervello sia più ricettivo e più attivo. Che siapiù valida la tua tes, che lo sia di più la mia, resta il fatto che l'ascolto di quello che hanno prodotto é una gioia per la mente e per il cuore. E visto che non sono ancora le 23 nel momento in cui scrivo, mi hai fatto venir voglia di ascoltare qualcosa. Vada per la prima di Brahms

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