mercoledì 7 dicembre 2011

IL MAESTRO BARENBOIM E LA PRIMA ALLA SCALA

L'hotel Mioni Pezzato di Abano è un gran bel hotel, basta andare sul sito per averne una prima conferma, ma ha anche qualche piccolo difetto. Ad esempio le postazioni internet sono solo due e sono collocate in uno spazio angusto e a temperatura soffocante. In questo contesto scrivere di "manovra" diventa difficile. Conseguentemente mi pare opportuno affrontare un tema forse più leggero ma altrettanto importante: la prima alla Scala. Perchè altrettanto importante:
a) perchè la prima alla Scala è un evento mondiale, atteso dappertutto e che conferma, se mai ce ne fosse bisogno, che il nostro Paese ha un asset che nessun altro Paese ha:  un patrimonio artistico, culturale, paesaggistico inimitabile che dovrebbe essere la prima fonte di ricchezza e di lavoro per tutti noi. Bellezze naturali, città d'arte, patrimonio artistico, mari e montagne e laghi meravigliosi sono un "prodotto" da valorizzare, da conservare e da "sfruttare" per produrre reddito, posti di lavoro e per fare entrare valuta con la quale pagare per esempio le nostre fonti energetiche
b) perchè il DON GIOVANNI di Mozart e Da Ponte è la conferma della vocazione europeista dell'Italia. I contatti con gli altri paesi sono intensi, vitali, arricchenti da secoli. Non dimentichiamo che Leonardo è morto ad Amboise, che Rossini ha trascorso la seconda parte della sua vita a Parigi, che forse Shakespeare era italiano d'origine, che il "viaggio in Italia" era una tappa obbligata nella formazione delle classi colte europee (Goethe, Stendhal....)
c) perchè il maestro BARENBOIM, un gigante non solo perchè un grande maestro ma perchè uomo universale e direi rinascimentale che elimina distanze, incomprensioni, differenze di razze, lingue  e religioni, ha affermato non più tadi di ieri, presentando l'opera in un teatro secondario, il valore insostituibile della cultura come patrimoonio di tutte le classi sociali, di tutti i ceti, di tuti i popoli.
In questi ultimi anni è stata prevalente la "cultura" dei grandi fratelli dei reality shows e similari. L'Italia, speriamo, sta cambiando rotta: che le parole del maestro siano di auspicio per un cambiamento di rotta anche nelle gerarchie dei valori culturali ed esistenziali.
E' con questo spirito che assisterò oggi pomeriggio, del resto sono venuto qui con gli amici della Associazione musicale Amilcare Ponchielli, al DON GIOVANNI. La musica di Mozart è di tutti e ci aiuta ad aprirci al mondo, non a barricarci nel nostro vissuto per paura di confrontarci con il nuovo e con il diverso.

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