Ha destato sorpresa e curiosità l'incontro che Monti ha avuto con Sarkozy in settimana. Tutti a chiedersi il motivo dell'incontro, il perché, qualcuno é arrivato ad ipotizzare che lo spread costantemente sopra i 500 punti base fosse motivo di grande preoccupazione sia per Monti che per la Francia. Il motivo vero è che Monti, che è uno statista e che padroneggia come nessuno le problematiche economiche e finanziarie, sta proseguendo per tappe, forzate, e secondo una strategia ben precisa la sua attività di governo.
LE TAPPE
a) innanzitutto Monti, all'inizio del suo mandato, aveva il compito di ridare dignità e prestigio al nostro Paese. Ci ha messo la faccia e subito dignità e prestigio sono ritornati. Abbiamo tutti notato la stima con i quali i leaders europei lo accolgono, il carisma che trasmette nei suoi interventi in conferenza stampa, la riconquistata posizione di "par condicio" nei confronti della Merkel e di Sarkozy.
b) doveva dare un segnale forte di ricondurre i conti dello Stato sotto controllo e l'ha dato con una manovra che reperisce risorse per oltre 105 miliardi in tre anni che adempie agli impegni presi con l'Unione Europea dal precedente governo.
c) doveva dare un segnale agli italiani che si cambia musica in tema di lotta all'evasione fiscale e i blitz di Cortina e di Portofino il segnale lo hanno dato. Adesso bisogna continuare con una azione capillare e giornaliera, pochi clamori e tanta informatica, e far ritornare la legalità nell'adempimento dei doveri fiscali dei cittadini.
d) doveva iniziare un'opera di smantellamento dei monopoli e delle lobbies che ingessano il Paese e ne frenano lo sviluppo ed è in fase attuativa una serie di interventi di "liberalizzazioni" che proseguirà con cadenze ravvicinate nei prossimi mesi
e) doveva intervenire per attenuare l'impatto che il nuovo trattato intergovernativo in corso di stesura e di approvazione avrebbe sui nostri conti pubblici e la visita a Sarkosy si inserisce in questa strategia. Mi spiego: tutti hanno dimenticato che è in corso di stipula un nuovo "Trattatto intergovernativo" tra i Paesi UE. La bozza del trattato all'articolo 4 prevede che gli stati con un indebitamento rispetto al PIL superiore al 60% previsto dal trattato di Maastricht, debbano rientrare nel 60% al ritmo del 5% l'anno. Per esempio, se un Paese ha un indebitamento dell'80% del PIL deve rientrare di 20 punti di PIL in venti anni (5% l'anno), cioè un punto l'anno.. L'Italia ha un debito pari al 120% del PIL per cui dovrebbe rientrare di 60 punti in venti anni (tre punti di PIL l'anno) Considerato che un punto di PIL èquivale a circa 16 miliardi l'Italia sarebbe impegnata a raggiungere innanzitutto il "pareggio di bilancio"(entro il 2013) e fare manovre di riduzione dell'indebitamento di 48 miliardi l'anno per 20 anni. Un peso intollerabile per un Paese come il nostro che ha bisogno di rilanciare produzione, investimenti e consumi.
E allora quale è la strategia di Monti, in accordo con Sarkozy che ha problemi anche lui anche se minor gravità. Convincere la Merkel, che è rigida sul rispetto da parte di tutti i Paesi dei parametri di Maastricht anche perché l'opinione pubblica tedesca sta mostrando crescenti insofferenze nei confronti dell'Euro e degli oneri che la Germania deve sostenere per salvare questo o quel Paese, a tener conto dei cosiddetti "relevant factors"nella valutazione del rientro. "Relevant fators", cioè elementi positivi di cui tener conto per consentire ad uno Stato di rientrare più lentamente. Si ipotizza un punto e mezzo ( e non tre punti) di Pil l'anno per vent'anni scendendo quindi al 90". Va precisato che anche Tremonti stava portando avanti una proposta del genere ma la mancana assoluta di credibilità del nostro precedente governo vanificava ogni nostro tentativo .
Tra i "relevant factors" la ricchezza privata del Paese( patrimonio immobiliare, scarso indebitamento privato) e l'avere un sistema pensionistico sostenibile. Ecco perchè Monti ha voluto fare la riforma delle pensioni già durante la prima fase del suo governo.Per presentarsi a Sarkosy e successivamente alla Merkel, che vedrà Mercoledì, con il settore pensionistico "già a posto" e quindi con la credibilità di convincere la Germania, uniti mano nella mano con la Francia. ad ammorbidire le proprie posizioni
Inoltre Monti è convinto sostenitore del rafforzamento del fondo Salva-Stati, di un rafforzamento del potere della BCE, che dovrebbe assumere sempre di più il ruolo di Banca Centrale dell'Unione come la Federal Reserve negli Stati Uniti, e degli eurobonds come strumenti per risolvere la crisi dei debiti sovrani. Tutti argomenti sui quali le resistenze della Germania sono forti.
Ma ora a sostenerli, quegli argomenti, c'è Monti che viene ascoltato con attenzione.
Quanto all'introduzione della "Tobin tax", la posizione di Monti è che o si introduce in tutti i Paesi dell'Unione Europea o non la si introduce divergendo dalla Francia, che la vuole mettere anche se da sola, dalla Gran Bretagna, che non la vuole assolutamente introdurre.
Le prossime tappe, poi, saranno quelle di mettere in campo tutte le misure necessarie per rilanciare produzione, investimenti e consumi . Ma di questo voglio parlare a parte e lungamente perché mi sembra il nodo centrale per il futuro del Paese e delle giovani generazioni.
POST SCRIPTUM: Questo post l'ho scritto dalle 17 alle 18 di oggi domenica. Sapendo che in serata il Professor Monti sarebbe stato ospite della trasmissione di Fabio Fazio, non l'ho pubblicato subito perchè volevo inserirci una mia impressione su quanto avrebbe detto e illustrato.
Bene, l'impressione, ma lo si sapeva già, è che abbiamo come premier una persona seria, competente, di altissimo spessore intellettuale e professionale, chiaro e trasparente nell'esposizione delle proprie posizioni, abituato ad affrontare e risolvere i problemi con equilibrio e decisione, attitudine che gli deriva da una personalità matura e dalla perfetta conoscenza delle problematiche, nessuna tendenza a raccontare "balle". Praticamente la copia fotostatica di quello che c'era prima.
Lunga vita al Professore. God bless Monti and God bless Italy.
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