Da ieri sera nel nostro Paese non si fa che parlare dell'intervento di Celentano al festival di Sanremo. Il direttore di RAI Uno che durante la conferenza stampa di oggi prende le distanze dall'intervento della sera prima, la Direttrice Generale dottoressa LEI che invia un "missus dominicus" al festival nella persona del suo vice Marano, su you tube centinaia di persone che hanno scaricato il video, le trasmissioni del pomeriggio che non hanno avuto altra attenzione che per l'evento di ieri sera.
C'è chi difende a spada tratta l'Adriano Nazionale riconoscendogli il "coraggio" di dire la "verità" (sic); l'ala più legata a schemi commerciali dice che uno che ha fatto il 48% di share ha sempre ragione, c'è chi invece accusa il nostro di qualunquismo becero.
Io sono tra quelli; Celentano spaccia da anni suoi confusi interventi che in genere non hanno né capo né coda, in cui vengono mescolati un vangelo interpretato a modo suo e un "ecologismo" d'accatto, interventi senza alcun approfondimento dei problemi, costruiti buttando lì delle frasi "forti" (sic), ecco li spaccia per gli interventi del fanciullo innocente che grida "Il re è nudo" attirandosi i facili applausi delle persone più a disagio nell'affrontare e comprendere problematiche complesse.
Celentano è un cantante di forte personalità che è sulla breccia da oltre 50 anni. Ha fatto cose pregevoli insieme ad altre penose, ha una possibilità che pochi hanno: quella di lanciare messaggi che raggiungono vaste schiere di ascoltatori attraverso le sue canzoni. Faccia canzoni nuove nelle quali affrontare tutti i temi che vuole con parole che abbiano senso compiuto e un pensiero di fondo chiaro. Lo faceva De Andrè, lo fa Vasco Rossi, lo fa Guccini, lo fa Vecchioni, può farlo benissimo, perché lo sa fare, anche lui. Ma ci risparmi per favore i suoi silenzi, le sue prediche confuse, le sue accuse tanto al chilo. Certe cose le può fare Benigni e, con diverso stile, Beppe Grillo, ma non lui.
Se poi si costruisce un intervento sfida con Pupo vuol dire che proprio non c è speranza.
Caro Alberto, devo confessare una mia debolezza; sarà che di compleanno in compleanno marciamo all'unisono, ma ho sempre dato uno sguardo al Festival.
RispondiEliminaAnzi, direi visione completa fin quando le serate erano tre ed il Festival era in effetti la presentazione piu' o meno interessante della canzone italiana di quel momento, arricchita da un paio di siparietti simpatici di comici di qualità e da pochi interventi stranieri di interesse artistico.
Molto meno da quando si è montato uno spettacolo infinito ed assurdo che tutto è tranne una kermesse canora.
Quest'anno ho guardato in parte la prima serata ed ho trovato veramente sconveniente non solo la libertà concessa ad un mentecatto ma soprattutto l'assurdità che qualcuno abbia ritenuto la necessità di ricorrere a lui.
Un mentecatto, a dire la verità, che in versione cantante ho sempre adorato per tante meravigliose canzoni e per una voce che reputo bellissima.
Ieri sera, dopo essermi esaltato per lo spettacolo offerto dal mio Milan, sono passato a dare uno sguardo e, peccato aver perso la farfallina della Belen, sono incappato nell'apparizione in scena di due orridi individui, noti sembra come i soliti idioti, che mi hanno fatto fuggire a gambe levate.
Anni fa mi era accaduto di incappare durante uno spettacolo in un duo chiamato i fichi secchi e avevo sempre pensato che si fosse toccato il fondo.
Invece, come vedi, bisogna sempre avere una pala a disposizione ...
Ciao
Premesso che quelli che tu chiami i "fichi secchi" probabilmente sono "i fichi d'india" duo se non erro di Luino sempre presenti alle "kermesse" della Lega; premesso ciò io non guardo il festival da 30 anni perché la buona musica italiana nasce da altre fonti e in altri ambienti. A ben vedere non ricordo una sola canzone di quelle presentate a Sanremo negli ultimi anni. Io sono fermo a Bobby Solo di "Una lacrima sul viso" disco a 45 giri copertina rossa costo Lire 750 (facevo il liceo). Stavolta ho visto l'intervento del nostro, non tutto perché mi annoiavo , in quanto Milena faceva zapping e mi son detto: vediamo cosa fa. Il giudizio mi pare che collimi con il tuo. Forse siamo troppo vecchi ma a me Benigni piace e anche le Iene quando non fanno un intervento pieno di parole scurrili come hanno fatto a Sanremo. E' il buon Adriano che non capisco forse perché non sopporto quelli che vanno "a spanne"; tra i miei primi ricordi musicali, comunque, ci sono alcune canzoni del nostra. A me piaceva "Nata per me": anche qui risaliamo ai primi anni sessanta.
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