mercoledì 19 settembre 2012

SECONDO CONSIGLIO COMUNALE APERTO DEL 18 SETTEMBRE 2012

Ieri sera si è tenuto il secondo consiglio comunale aperto (questa volta alla sala Tramogge dei Molini Marzoli) con all'oggetto la scelta che la città è chiamata a fare in relazione al dispositivo di Legge che dispone il completo riordino del sistema delle Province. In sintesi, come ho avuto modo di illustrare, la città deve dare una indicazione alla Regione o per la propria aggregazione alla città metropolitana di Milano o per l'aggregazione alla istituenda mega provincia del Nord Lombardia che per comodità chiameremo Insubria. L'indicazione dovrà darla il consiglio comunale che si riunirà a fine mese, ma l'amministrazione comunale ha voluto coinvolgere la città per ottenere pareri, suggerimenti, indicazioni.
A questa seconda riunione di Consiglio comunale aperto erano stati invitati a partecipare esperti della gestione del territorio, economisti, architetti, rappresentanti delle categorie professionali, nonchè semplici cittadini.
La serata è stata interessante ma l'impressione complessiva è che ai cittadini di Busto interessi molto poco il futuro della città visto che a partecipare a queste riunioni sono sempre le stesse persone.
Non voglio fare un resoconto della serata. Mi limiterò ad un "flash" su tre interventi:
a) la professoressa Luciana Ruffinelli, consigliere regionale eletta per la Lega Nord, è intervenuta a titolo di privata cittadina ma, di fatto, ha illustrato la linea politica della Lega, favorevole a non aggregarsi a Milano. L'intervento era palesemente così " politico" che é stato criticato da più parti
b) il sig Bruno Ceccuzzi, Vicepresidente dell'Associazione Commercianti e titolare di una storica gioielleria, ha fatto un intervento molto lucido e molto pacato la cui sintesi può essere questa. La città deve presentarsi unita alle altre limitrofe città  - ritorna l'idea dell'area omogenea dell"alto milanese"che a suo tempo impegnò le forze politiche e sociali con l'obbiettivo di fare di Busto la Capoluogo dell'omonima ipotizzata provincia che poi non si realizzò mai - per conservare un minimo di peso all'interno delle nuove strutture amministrative territoriali.
c) la dottoressa Chiara Milani, vicedirettore di RETE 55, ha portato una ventata di "visione internazionale" dei problemi ed ha concluso il suo intervento con un appello alla città a procedere unita, una volta fatta la scelta, e a non perdersi in dispute locali che non fanno il bene di Busto.
Il mio giudizio complessivo è che dal consiglio comunale del 27 Settembre p.v. emergerà una indicazione a favore dell'ipotesi di aggregazione alla città metropolitana,( mi sembra che solo la Lega sia favorevole all'aggregazione alla mega provincia), che ai cittadini bustocchi e bustesi interessi molto poco il problema, che sia del tutto irrilevante la scelta dell'una o dell'altra ipotesi se la politica non cambia radicalmente il proprio modo di agire e di operare. Quello che sta emergendo dalla Regione Lazio, i continui episodi di malaffare, truffe, peculati ed ogni genere di reati che caratterizzano le amministrazioni pubbliche nel nostro Paese,  confermano che la "questione morale" rimane "centrale" e "pregiudiziale

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