L'aspetto più pesantemente evidente del declino del Paese è il passaggio sotto mani non italiane delle nostre migliori aziende. E' di oggi la notizia che la MARAZZI di Sassuolo, leader mondiale nel settore della produzione di piastrelle, con un fatturato di 811 milioni di euro nel 2011 e stabilimenti a Sassuolo, in Spagna, in Francia, in Russia negli USA, 6.000 dipendenti complessivi, è passata per 1,17 miliardi di euro alla Mohawk Industries, con sede in Georgia (USA).
Contemporaneamente la AVIO, fino al 2003 appartenente al Gruppo Fiat, poi acquisita a due fondi di "private equity", ora è passata sotto il controllo di un gigante mondiale, la General Electric la quale ha pagato 3,3 miliardi di dollari, compreso un debito di 1,4, per acquisire il controllo della società leader nella produzione di motori per aerei e missili spaziali. Intanto anche Alitalia è ad un bivio: finirà in mani francesi, ad AIR FRANCE, come era largamente prevedibile. Intanto la FIAT sta linearmente portando avanti la sua politica che conduce alla chiusura delle attività auto in Italia (rimarrà solo Menfi), la Lucchini (già passata di mano dalla famiglia Lucchini al magnate russo Mordashov) è stata commissariata e i duemila posti di lavoro a Piombino sono a forte rischio, dell'ILVA sappiamo tutto, in Sicilia le attività del polo di Gargallo sono destinate ad un ridimensionamento drastico, La Grande Distribuzione è tutta in mano a multinazionali con le sole eccezioni delle COOP e dell'Esselunga. Quanto a quest'ultima, Caprotti è molto anziano, ci sono liti in famiglia, non si sa come andrà a finire. Le acque minerali che beviamo tutti i giorni sono da tempo in mani francesi (AUCHAN, DANONE), svizzere (NESTLE)
Questo è il quadro, non esaltante, in verità dell'industria del Paese alla fine dell'anno di grazia 2012.
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