La stampa sia nazionale che locale ha dato ampio spazio all'episodio accaduto allo stadio Speroni di Busto Arsizio. L'amichevole Pro Patria Milan è stata sospesa in quanto il Milan ha ritenuto non ci fossero le condizioni per proseguire l'incontro di calcio in quanto i suoi giocatori di colore, in particolare il ghanese Boateng, venivano continuamente fatti oggetto di slogan e cori razzisti.
L'episodio, pur grave, non desta meraviglia in chi, come me, vive Busto Arsizio. E' noto che c'è un gruppo di "tifosi"organizzati, un Gruppo che si rifà ad ideologie nazifasciste, che agisce da tempo alle partite della Pro Patria.
Quello che è grave è:
a) che nè l'arbitro nè i guardialinee abbiano ritenuto di intervenire durante il corso della partita per far cessare gli indecorosi cori.
b) che nè i giocatori della Pro Patria nè il suo allenatore abbiano sentito l'esigenza di lasciare anche loro il campo prendendo nettamente le distanze dalla "tifoseria"
c) che il proprietario della squadra Vavassori abbia dichiarato "non sono nostri tifosi" (ma se li conoscono tutti e tutti sappiamo che il loro "leader", chiamiamolo così, è Francesco Lattuada, detto Checco, ex MSI ed ora consigliere comunale del PDL)
b) che il sindaco Farioli abbia minimizzato l'episodio definendo "impropria"la reazione del calciatore e accusandolo di aver dato enfasi ad un episodio a suo dire non così grave.
Questo sembra a me l'aspetto più inquietante; che il sindaco di una città di 82.000 abitanti, la più popolosa della provincia alla pari con il capoluogo, una città benestante e che si ritiene civile, che il sindaco, appunto, abbia un così scarso attaccamento a valori e princìpi che la Costituzione incardina nei suoi primi articoli e che dovrebbero far parte del DNA di ciascuno di noi ed in particolare del primo cittadino.
Il quale non può nascondersi dietro le indubbie capacità affabulatorie che tutti gli riconosciamo per non prendere mai una posizione netta e chiara quando si tratta di difendere ed affermare principi di democrazia ai quali come cittadini ci riferiamo. E' banale ricordare al sindaco che è il sindaco di "tutti". Visto che sembra sia necessario ricordarglielo , glielo ricordiamo.
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