Ho appreso con dolorosa sorpresa la notizia della morte di Mariangela Melato. Non sapevo della malattia, non sapevo della gravità delle sue condizioni. Ho sempre apprezzato, della Melato, la duttilità espressiva, la capacità di interpretare con egual bravura ruoli drammatici e ruoli leggeri, la sottile ironia ed autoironia con la quale si porgeva. L'abbiamo vista tante volte a teatro con Milena, i film da lei interpretati sono tutti pietre miliari del nostro cinema. Ma io vorrei ricordarla partecipandovi la mia personale esperienza. La Melato ha lavorato tanto con lo stabile di Genova; le rappresentazioni al "Teatro della Corte" a Corte Lambruschini. Quando era a Genova alloggiava nel residence attiguo al teatro dove alloggiavo anche io. Mi è capitato molte volte di incrociarla il mattino uscendo o la sera rientrando. Il ricordo più vivo, un mattino di fine inverno: ci incrociammo davanti alla porta principale del residence, uscendo. Io ovviamente le lasciai il passo;mi ringraziò con un sorriso. Scambiai due parole con il portiere e uscii anch'io. La vidi di spalle allontanarsi lentamente in direzione della Foce, la figura minuta ma piena di forza. Indossava uno splendido capo - definirlo cappotto mi sembra riduttivo .- in cashmere di color beige chiaro con un finissimo basco dello stesso tessuto e colore. Classe, carisma, intelligenza,cultura, bellezza, a me piace ricordarla così.
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