Ieri sono arrivate le dimissioni del Presidente Costa e del Vicepresidente Ambrosini. Un'altra tappa, mi sembra, nell'eliminazione delle cause che hanno portato al dissesto BDM. Mi auguro solamente che l'azione di responsabilità non venga abbandonata perché non possono bastare le dimissioni a mettere una pietra sopra alle responsabilità del CDA e del Direttore Generale.
Si parla di Rainer Masera come nuovo Presidente; è una scelta di alto profilo che, se andasse in porto, testimonierebbe senza alcun dubbio l'importanza che Bankitalia attribuisce alle sorti dell'Istituto marchigiano, asse portante dell'economia della regione che ormai da anni è in affanno.
Rimane il capitolo dell'aumento di capitale, necessario per salvare l'Istituto (avevo scritto in uno dei miei primi post dedicati a BDM che l'aumento di capitale non avrebbe potuto essere eluso). I 40.000 ed oltre piccoli azionisti si trovano davanti a questo bivio:
a) non partecipare all'aumento e considerare praticamente tutto perduto l'investimento fatto
b) partecipare con la speranza che, fatta piazza pulita, la banca abbia le potenzialità per remunerare il capitale investito. Una cosa pretenderei, peraltro, se fossi socio: che la Banca venga quotata in borsa in modo che sia sempre possibile liquidare l'investimento se si ha necessità o volontà di farlo. Il mercato borsistico non è il massimo di trasparenza ma è sempre migliore di un "non mercato" se il titolo non è quotato.
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