sabato 27 aprile 2013

DARIO FO SFOTTE BRUNETTA PER LA STATURA

Leggo che Dario Fo ha fatto battutacce sulla statura di Brunetta di cui si parla come futuro ministro dell'economia. Battutacce di cattivo gusto, osservo io. E' sempre poco corretto giudicare le persone per la "diversità" che poi non esiste. Che una persona come Dario Fo che ha l'età che ha, che si è battuto tutta la vita per essere vicino ai "più deboli", sia caduto nello stereotipo da bar di paese è stata una delusione, lo dico in tutta sincerità.
Brunetta va attaccato perché sul piano caratteriale ha in tante occasioni dimostrato di non essere stabile e, di conseguenza, di non essere affidabile. A me ricorda  quel personaggio  dell'"Antologia di Spoon River", il giudice, reso magnificamente da De Andrè nell'album "No al denaro, no all'amore, nè al cielo". Ma Brunetta va attaccato soprattutto perché, anche per le componenti caratteriali, é convinto di essere in grado da solo  di risolvere i problemi del Paese, dell'Europa, del mondo. Non era lui che qualche tempo fa diceva di essere in lizza per il premio Nobel e che l'essere ministro lo danneggiava? Prima della legge Basaglia li portavano ad Imola.
E poi perché le sue teorie economiche sono strampalate; in coppia Berlusconi/Brunetta in campo economico sono un pericolo maggiore di uno tsunami che attraversa il pacifico e si abbatte sulle coste dell'Asia. In sintesi la loro teoria sembra rifarsi a Lorenzo il Magnifico:"Come è bella giovinezza che si fugge tuttavia, chi vuol essere lieto sia, di doman non c'è certezza"(cito a memoria, non ho voglia di andare su Google)
Sul piano della condotta individuale può essere una "way of life" condivisibile, ma per governare i popoli ci vuole serietà, o almeno ci vorrebbe

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