martedì 30 aprile 2013

IL CREDIT CRUNCH

Il "Credit Crunch" è espressione ormai entrata nel linguaggio comune in quanto è stata veicolata dai mass media in misura massiccia. Apro una parentesi: l'inglese in questo inizio di terzo millennio è la lingua del pianeta. Bisogna non eccedere nel suo utilizzo ma quello che significano le espressioni inglesi bisogna saperlo.
Cosa è il "Credit Crunch": significa semplicemente "stretta del credito", cioè una minor offerta di credito  da parte del sistema bancario al sistema delle imprese. L'economia italiana soffre di molti mali tra i quali, gravissimo, il problema del "credit crunch" ma non vorrei che si credesse che basti una disposizione di legge o  un pressante invito alle banche per risolvere il problema. Le cause della "stretta del credito" hanno origini diverse nel nostro Paese e così le riepilogo:
a) innanzitutto c'è rimasto pochissimo personale nel sistema bancario che sappia"fare credito". Fino alla fine degli anni '90 l'attività di erogazione del credito era l'attività più apprezzata. Chi faceva credito era destinato alle grandi carriere, gli altri (specialisti di "estero/merci - specialisti di borsa - direttori amministrativi) erano considerati meno importanti e la loro era una carriera di supporto a quella di "direzione"che veniva identificata con l'attività di erogazione del credito. Negli ultimi 15 anni, per contro, le banche hanno ritenuto di dare maggiore importanza alla gestione del risparmio che faceva guadagnare di più con minori rischi. La conseguenza è che le giovani generazioni di bancari sono state formate a vendere prodotti finanziari costruiti nelle Direzioni Generali. Nel frattempo sono uscite dal sistema bancario intere generazioni di dipendenti che invece erano state formate in misura maggiore  ad erogare credito.
b) il nostro paese ha aderito in questi ultimi anni a numerose convenzioni internazionali (Basilea 1 - Basilea 2 - Basilea 3) che subordinano il merito del credito ad un rating, rating elaborato immettendo i dati di bilancio in un computer e che condiziona strettamente il giudizio  sulla capacità dell'azienda di accedere al credito. Considerato che i bilanci delle nostre aziende sono estremamente deboli patrimonialmente perché nel corso dei decenni generazioni di commercialisti hanno consigliato ai loro clienti di denunciare utili molto più bassi di quelli veri per pagare meno tasse. Conclusione: i rating delle nostre aziende sono molto bassi.
c) chi gestisce i rapporti con le aziende che ricorrono al credito bancario (tutte) ha autonomie di gestione praticamente nulle;  in precedenza si poteva valutare se le difficoltà di un azienda fossero contingenti, se un ritardo di pagamenti da parte di un loro cliente fosse fisiologico o no  e di conseguenza si decideva.
d) è cambiato il rapporto tra azienda bancaria e i suoi dipendenti. In passato un dipendente veniva licenziato in pratica solo se palesemente aveva rubato, eventuali errori gravi di gestione venivano sanzionati ma non con il licenziamento. Oggi le banche hanno il licenziamento facile e   il dipendente giustamente fa questa valutazione: chi me lo fa fare.
e) il prestigio dei lavoratori bancari e anche gli stipendi si sono notevolmente abbassati ,tranne che per i vertici che - al contrario - hanno stipendi assolutamente "immorali". La voglia di far carriera è diminuita di conseguenza e di conseguenza l'impegno ed il gusto del fare bene il proprio lavoro.
Sembrano piccoli dettagli, quelli che ho citato, ma a mio sommesso avviso sono le cause principali del "blocco del credito"

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