sabato 6 aprile 2013

LA CRISI

Ha destato molta impressione, mista a grande preoccupazione, la notizia che nelle Marche tre persone si sono suicidate "perché non ce la facevano più ad andare avanti".
La crisi, quando finirà la crisi è l'argomento principale di conversazione tra amici, colleghi di lavoro, in famiglia.
Io mi permetto di autocitarmi. Nel Gennaio 2011 ho pubblicato un libro tramite "Il mio libro.it" che ho intitolato " Sulla crisi e dintorni"  nel quale ho riunito gli articoli che ho giudicato più significativi pubblicati sul mio blog nel 2009 e 2010. Le prime 21 pagine le potete leggere collegandovi al sito "Il mio libro.it" e cliccando o il mio nome o il titolo del libro. 
Nella prefazione scrivevo: "Sono convinto che l'attuale crisi finanziaria internazionale, complessivamente in via di superamento ma non per  tutte le economie e che non ha ancora sviluppato tutte le sue negatività, non sia affatto congiunturale per il nostro Paese. Il sistema Italia, non più concorrenziale nei prodotti manufatturieri ad alto utilizzo del fattore lavoro, e scarsamente presente nei settori tecnologicamente avanzati, si trova fortemente condizionato, nel contesto di un economia ormai irreversibilmente globalizzata, dai vincoli di un debito pubblico enorme, da un ritardo evidente nell'aggiornamento delle infrastrutture, da un apparato pubblico, sia a livello centrale che periferico, farraginoso e pesante che ostacola oggettivamente l'attività di impresa e, quindi, la possibilità di ripresa del ciclo. Inoltre è evidente e chiara la difficoltà che l'apparato industriale del centro nord  incontra sui mercati internazionali. Si accresce infine la frattura tra il centro nord ed il Sud con conseguente aggravarsi  sia della "questione settentrionale" che di quella "meridionale". E' una crisi di riposizionamento dell'economia del nostro Paese nel panorama internazionale dalla quale l'Italia uscirà ridimensionata e lascerà il suo posto in prima fascia tra le economie del mondo a paesi  ben più dinamici come Cina, India, Corea, Brasile. Ritengo anche che i conti dello Stato non siano per nulla in sicurezza e che è prevedibile un attacco della speculazione internazionale contro il nostro debito sovrano nei prossimi mesi. ..........................."La situazione politica, per concludere, è estremamente fluida ed è difficile prevedere quali saranno gli sbocchi della situazione. Io, in sintesi, rimango fortemente pessimista anche perché ritengo la questione morale centrale per il futuro del nostro Paese; non mi pare, invece, che sia tra le priorità delle forze politiche presenti in parlamento."
Questo scrivevo oltre due anni fa. La crisi in questo contesto non può finire. E stamane  "Il Giornale" che fu di Montanelli ora diretto da Sallusti  titola "Strage di Stato"un articolo firmato da Vittorio Feltri di commento ai tre suicidi nelle Marche di ieri, dimenticando che negli ultimi venti anni ha governato praticamente sempre il loro "padrone". Pennivendoli e schiene sdraiate.

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