E' uscito da qualche giorno, casa editrice "EINAUDI-La biblioteca," il libro di cui al titolo, scritto da uno studioso statunitense, Steven Nadler, specializzato nelle vicende del '600 olandese.
Il libro ricostruisce il contesto della pubblicazione, nel 1670, del "Trattato teologico-politico" di Baruch Spinoza- Spinoza era un mite uomo di cultura e "filosofo", nato in una di quelle famiglie di origine ebraica che avevano scelto l'Olanda, ed in particolare Amsterdam, come paese di nuova residenza quando avevano dovuto lasciare i loro paesi di origine dell'Europa del Sud, in particolare la Spagna, messi di fronte all'alternativa: convertirsi al Cattolicesimo o emigrare. Spinoza era nato nel 1632 e già in giovanissima età si era fatto notare per le sue idee non in linea con quelle della Comunità ebraica in cui era inserito tanto è vero che era stato espulso dai suoi stessi correligionari. Isolato e impegnato nel lavoro di molatura di lenti per occhiali, proseguì nelle sue riflessioni che si tradussero in due opere fondamentali nella storia del pensiero: l'ETICA, pubblicata nel 1664 e, appunto, il "Trattato teologico politico"pubblicato nel 1670 che furono fortemente osteggiate sia dalla chiesa cattolica che da quella protestante e da tutti gli ambienti refrattari ad ogni "novità" che potesse essere vista come picconatrice del pensiero prevalente.
Molti studiosi ritengono - ed io mi sono trovato d'accordo con loro - che il pensiero moderno nasca con Spinoza che rivendica all'uomo la libertà di crearsi una visione del mondo svincolata dalla presenza di Dio e favorevole ad una società libera e tollerante. DEUS SIVE NATURA è l'affermazione di Spinoza per la quale è maggiormente conosciuto; l'identificazione del divino con la natura che ci circonda e della quale siamo parte è la maggiore intuizione del suo pensiero. Per idee più o meno simili ma molto meno elaborate il frate domenicano Giordano Bruno era salito sul rogo pochi decenni prima, il 17 Febbraio 1600, in Campo dei Fiori a Roma. Io il 17 Febbraio di ogni anno, da quando ho aperto questo blog, dedico un post a ricordo dell'evento. Spinoza da un lato e Galileo con il metodo sperimentale dall'altro sono i due pilastri del pensiero moderno ed ogni occasione di approfondimento, come adesso con la pubblicazione del libro di Nadler, è utile per capire quali fermenti attraversassero l'Europa della seconda metà 600 dopo un secolo e mezzo di sanguinose guerre di religione e per inquadrare i successivi sviluppi, la splendida stagione dell'illuminismo, fenomeno essenzialmente Francese(l'Enciclopedia, Voltaire) e tedesco (Kant) che portarono a compimento il seme gettato da Spinoza. Il libro costa trenta euro, ben spesi, a mio parere.
Il libro ricostruisce il contesto della pubblicazione, nel 1670, del "Trattato teologico-politico" di Baruch Spinoza- Spinoza era un mite uomo di cultura e "filosofo", nato in una di quelle famiglie di origine ebraica che avevano scelto l'Olanda, ed in particolare Amsterdam, come paese di nuova residenza quando avevano dovuto lasciare i loro paesi di origine dell'Europa del Sud, in particolare la Spagna, messi di fronte all'alternativa: convertirsi al Cattolicesimo o emigrare. Spinoza era nato nel 1632 e già in giovanissima età si era fatto notare per le sue idee non in linea con quelle della Comunità ebraica in cui era inserito tanto è vero che era stato espulso dai suoi stessi correligionari. Isolato e impegnato nel lavoro di molatura di lenti per occhiali, proseguì nelle sue riflessioni che si tradussero in due opere fondamentali nella storia del pensiero: l'ETICA, pubblicata nel 1664 e, appunto, il "Trattato teologico politico"pubblicato nel 1670 che furono fortemente osteggiate sia dalla chiesa cattolica che da quella protestante e da tutti gli ambienti refrattari ad ogni "novità" che potesse essere vista come picconatrice del pensiero prevalente.
Molti studiosi ritengono - ed io mi sono trovato d'accordo con loro - che il pensiero moderno nasca con Spinoza che rivendica all'uomo la libertà di crearsi una visione del mondo svincolata dalla presenza di Dio e favorevole ad una società libera e tollerante. DEUS SIVE NATURA è l'affermazione di Spinoza per la quale è maggiormente conosciuto; l'identificazione del divino con la natura che ci circonda e della quale siamo parte è la maggiore intuizione del suo pensiero. Per idee più o meno simili ma molto meno elaborate il frate domenicano Giordano Bruno era salito sul rogo pochi decenni prima, il 17 Febbraio 1600, in Campo dei Fiori a Roma. Io il 17 Febbraio di ogni anno, da quando ho aperto questo blog, dedico un post a ricordo dell'evento. Spinoza da un lato e Galileo con il metodo sperimentale dall'altro sono i due pilastri del pensiero moderno ed ogni occasione di approfondimento, come adesso con la pubblicazione del libro di Nadler, è utile per capire quali fermenti attraversassero l'Europa della seconda metà 600 dopo un secolo e mezzo di sanguinose guerre di religione e per inquadrare i successivi sviluppi, la splendida stagione dell'illuminismo, fenomeno essenzialmente Francese(l'Enciclopedia, Voltaire) e tedesco (Kant) che portarono a compimento il seme gettato da Spinoza. Il libro costa trenta euro, ben spesi, a mio parere.
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