venerdì 30 agosto 2013

FINE AGOSTO 2013 - IL PUNTO

QUALE POLITICA?
La situazione del Paese è pesante, molto pesante, non c'è dubbio. Dobbiamo rassegnarci? Non è possibile prendere delle contromisure?
La mia risposta è che c'è sempre la possibilità di uscire dalle situazioni anche le più difficili. Ma è necessario avere idee chiare, non nascondersi le difficoltà e................volerlo.
Siamo sopravvissuti a Brenno, capo dei Galli, ad Attila, capo degli Unni, ai Lanzichenecchi, a Benito, volete che non si possa sopravvivere a Silvio Berlusconi e al berlusconismo?
Ma è necessario:
- che il sistema Italia ritorni ad avere una impalcatura il più possibile solida a partire dalla scuola. Proprio ieri è stato lanciato un nuovo allarme sulla insufficiente preparazione in matematica dei nostri studenti, nei test internazionali ormai i nostri ragazzi occupano stabilmente i posti di coda; è evidente che c'è qualcosa che non va. A mio avviso, prima di tutto, l'insufficiente carico di lavoro al quale sottoponiamo i nostri studenti e l'insufficiente livello  quantitativo e qualitativo di ciò che da loro si pretende. Famiglie e insegnanti debbono ritrovare un sentire comune che abbia come obbiettivo principale il reale interesse delle nostre giovani generazioni e, con esse, del Paese
- che si ritorni ad un livello di moralità nella gestione della cosa pubblica "sostenibile". Non ho mai pensato che il mondo possa essere sempre e tutto esente da comportamenti censurabili; ma è una questione di limiti. Oggi da noi si è superato ogni limite sostenibile.
- che si faccia un esame "spietato" delle singole voci di spesa pubblica e si scoprirà che dentro le pieghe di bilancio ci sono innumerevoli rivoli di uscite di non chiara origine, di spese comprimibili, di spese razionalizzabili. di corruzione eliminabile. Di pari passo occorre proseguire nell'obbiettivo di recuperare al fisco il più possibile di quanto gli è sottratto con l'evasione fiscale.
- è necessario un decentramento verso il basso delle decisioni di spesa e di ripartizione delle entrate. La Lega su questo punto aveva ragione. Il federalismo è "necessario" perché, fatta salva l'unità dello Stato, i territori siano maggiormente responsabilizzati e gli amministratori locali chiamati a render conto del loro operato al territorio.
- la riforma della giustizia, che semplifichi le procedure e accorci i tempi, è a questo punto ineludibile, ma perché l'amministrazione della giustizia migliori, non per asservirla all'esecutivo come si vorrebbe da taluni.
E sul piano della politica economica prendere atto che nella nuova ripartizione internazionale del lavoro non c'è più posto per noi in molti settori; per contro ci sono settori dove possiamo ancora competere e sui quali vanno concentrati gli sforzi. Turismo, che però ha bisogno di logistica efficiente e di qualità di servizio, "italian style" coniugato in tutte le forme: dai prodotti alimentari di nicchia, agli eventi culturali (con la cultura si mangia, contrariamente a quanto pensa l'ex ministro Tremonti; a proposito, che fine ha fatto?), alle Ferrari agli occhiali di Luxottica, alle scarpe della TODS. Insomma su produzioni di qualità; solo curando la qualità possiamo pensare di conservare un discreto tenore di vita anche in futuro, solo riprendendo coscienza ed orgoglio di essere italiani, solo improntando la nostra personale avventura umana a valori e principi etici possiamo evitare il declino, lo sbrago, la mediocrità. Etica non significa niente altro che orgoglio di sè, della propria autonomia morale e di pensiero, al limite un approccio anche leggermente arrogante ma che conservi a noi stessi e davanti agli altri il senso della propria personale dignità ed autonomia. Etica è essere cittadini e non sudditi, etica è non aver paura di prendere posizione e manifestare le proprie opinioni, etica significa forza, e una società che faccia continui riferimenti all'etica è senz'altro una società dove val la pena di vivere. Utopia: sì, utopia. Ma se qualcuno cinquanta anni fa non avesse detto: "I have a dream" niente sarebbe cambiato. Che ci azzecca - direbbe qualcun altro? Ci azzecca, ci azzecca, a parer mio.

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