lunedì 30 settembre 2013

LA SOLITUDINE DEL TONNO

I vecchi pescatori dicono che il tonno, entrato nella camera della morte, continua ad agitarsi e a dare codate per un po' ma con sempre minore energia. Si rende conto, razionalmente e ancor più emotivamente, che la battaglia per la sopravvivenza è persa e che si ritrova solo con il suo ormai segnato destino.
Gli uomini, talvolta, hanno maggior fortuna. Benito Mussolini ebbe Claretta Petacci accanto a sè fino alla fine. Qualche giorno fa ho inserito in un post la parte finale del bellissimo film di Lizzani, "Mussolini ultimo atto",che ripercorre le vicende finali dell'uomo di Predappio. Luigi XIV ebbe accanto a sè Mme de Maintenon, il "beneamato" avrà accanto a sè qualche Claretta, la Pascale innanzitutto, la Carfagna - che reputavo più cinica - la Gelmini, la Biancofiore, la Lara Comi. Persone "nullo pondere" che saranno spazzate via quando la diga si aprirà e l'acqua travolgerà tutti coloro che si troveranno lungo il percorso.
Ma i vecchi pescecani della politica si tengono ben alla larga ed in silenzio. Scaiola non parla da mesi, Tremonti sembra emigrato, Fini e Casini stanno in silenzio, dando solamente qualche volutamente flebile segno di vita, e aspettano sulle rive del fiume il passaggio del cadavere.
Personaggi ambigui come Cicchitto prendono le distanze, Quagliarello, Alfano, lo stesso Lupi - incredibile dictu - si stanno dichiarando "diversamente berlusconiani". Tra un'ora verrà trasmessa da una rubrica televisiva una telefonata di Berlusconi (nè ho ascoltato un breve spezzone trasmesso dal TG della 7) dalla quale emerge il ritratto di un uomo stanco, spossato, mentalmente confuso, vecchio, in procinto d'arrendersi.
Il rais darà l'ordine, un colpo secco, Saint Just diceva che andava bene così.

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