E' datato 22 Agosto l'ultimo post dedicato al Montepaschi. A vacanze terminate si può cominciare a riparlare delle vicende dell'Istituto senese.
C'è una novità: l'aumento di capitale necessario per rimettere in rotta di navigazione il prestigioso Istituto è salito a 2,5 miliardi e non 1 miliardo come sembrava prima dell'estate. La rilevante cifra è necessaria anche per rimborsare una parte dei 4,07 miliardi di Tremonti/Monti Bond a suo tempo emessi dal Monte e sottoscritti dal Tesoro per evitare il default.
Faccio questa osservazione. Il Montepaschi fu fondato nel 1472. In più di cinque secoli la Banca aveva accumulato un notevole patrimonio che, nel momento della privatizzazione del Monte - anno 1995 - rimase in capo alla Fondazione. In pochi anni la quota della fondazione è scesa all'attuale 33,4 % per un valore di gran lunga minore visto che il patrimonio della banca si è sensibilmente ridotto. Considerato che la Fondazione non è in grado di sottoscrivere nemmeno in parte il nuovo aumento di 2,5 miliardi, la conseguenza sarà che la sua quota si ridurrà praticamente a zero.
Geniali gli amministratori della Fondazione e del Monte; in meno di venti anni si sono "mangiati" quanto era stato accumulato in più di 500 anni. Le quotazioni di borsa riflettono plasticamente la perdita di valore; il titolo quota 0,21€ contro gli oltre 4 euro di prima della crisi.
A questo punto la domanda. Chi ce li metterà i "soldi"? Mah. La soluzione migliore sarebbe l'intervento di alcuni " Fondi sovrani".
Sarebbe veramente paradossale se il glorioso MPS, vanto della città di Siena, la più antica banca del mondo, finisse, che so, in mani cinesi.
Del resto sono i cicli della storia.
Mi sembrava interessante riprendere il discorso su MPS mettendo in rilievo gli aspetti sopra evidenziati. Nelle prossime settimane avremo ampio materiale di analisi e valutazione.
C'è una novità: l'aumento di capitale necessario per rimettere in rotta di navigazione il prestigioso Istituto è salito a 2,5 miliardi e non 1 miliardo come sembrava prima dell'estate. La rilevante cifra è necessaria anche per rimborsare una parte dei 4,07 miliardi di Tremonti/Monti Bond a suo tempo emessi dal Monte e sottoscritti dal Tesoro per evitare il default.
Faccio questa osservazione. Il Montepaschi fu fondato nel 1472. In più di cinque secoli la Banca aveva accumulato un notevole patrimonio che, nel momento della privatizzazione del Monte - anno 1995 - rimase in capo alla Fondazione. In pochi anni la quota della fondazione è scesa all'attuale 33,4 % per un valore di gran lunga minore visto che il patrimonio della banca si è sensibilmente ridotto. Considerato che la Fondazione non è in grado di sottoscrivere nemmeno in parte il nuovo aumento di 2,5 miliardi, la conseguenza sarà che la sua quota si ridurrà praticamente a zero.
Geniali gli amministratori della Fondazione e del Monte; in meno di venti anni si sono "mangiati" quanto era stato accumulato in più di 500 anni. Le quotazioni di borsa riflettono plasticamente la perdita di valore; il titolo quota 0,21€ contro gli oltre 4 euro di prima della crisi.
A questo punto la domanda. Chi ce li metterà i "soldi"? Mah. La soluzione migliore sarebbe l'intervento di alcuni " Fondi sovrani".
Sarebbe veramente paradossale se il glorioso MPS, vanto della città di Siena, la più antica banca del mondo, finisse, che so, in mani cinesi.
Del resto sono i cicli della storia.
Mi sembrava interessante riprendere il discorso su MPS mettendo in rilievo gli aspetti sopra evidenziati. Nelle prossime settimane avremo ampio materiale di analisi e valutazione.
Nessun commento:
Posta un commento