Nei giorni scorsi sono state pubblicate le motivazioni della sentenza della Corte di Cassazione del 1 Agosto con la quale è stata confermata in via definitiva la condanna dell'ex premier a 4 anni di reclusione(3 condonati) e alla pena accessoria della interdizione dai pubblici uffici per frode fiscale.
Mi piace ricordare che il 22 Gennaio 2011, quasi tre anni fa, scrissi un post dal titolo "Al Capone e le condanna per reati fiscali" nel quale intravedevo delle analogie con l'evoluzione che le nostre vicende interne avrebbero fatto registrare. Intravedevo, dicevo; in effetti "vedevo" perché se è vero che da un po' di tempo sono pieno di acciacchi la vista, almeno quella, è perfetta. Soprattutto quella che vede attraverso gli occhi della mente.
Mi piace ricordare che il 22 Gennaio 2011, quasi tre anni fa, scrissi un post dal titolo "Al Capone e le condanna per reati fiscali" nel quale intravedevo delle analogie con l'evoluzione che le nostre vicende interne avrebbero fatto registrare. Intravedevo, dicevo; in effetti "vedevo" perché se è vero che da un po' di tempo sono pieno di acciacchi la vista, almeno quella, è perfetta. Soprattutto quella che vede attraverso gli occhi della mente.
Tornando alla sentenza, le motivazioni riempiono 209 pagine e sono state firmate da tutti i componenti il collegio giudicante.
Anche la Cassazione ha riconosciuto che SB sapeva benissimo cosa succedeva in Fininvest prima e in Mediaset poi. Sapeva benissimo che il Gruppo "faceva la cresta" sull'acquisto dei diritti televisivi evadendo il fisco, "rubando" agli azionisti di minoranza e procurandosi ingenti fondi neri all'estero da utilizzare per fini nobili e meno nobili.
Al riguardo mi permetto rimandare al mio post del 28 Luglio scorso dal titolo "Silvio Berlusconi e la sentenza della Corte di Cassazione sui diritti televisivi Mediaset La guerra della Rosa La mia testimonianza", ultimo di tre nei quali ho cercato di ricostruire le vicende che hanno condotto alla sentenza di condanna ed ho portato la mia testimonianza.
Ho riletto ovviamente il post prima di scrivere questo che state leggendo e ne consiglio la lettura, al limite anche la rilettura, a tutti coloro che sono interessati ad un approfondimento delle problematiche e che abbiano gli strumenti per focalizzare i punti nevralgici.
Nei giorni successivi alla pubblicazione delle motivazioni è iniziato un fitto fuoco di sbarramento da parte degli esponenti del PDL e dell'ex premier, supportati dagli organi di stampa e dai "mass-media" di area, teso a confermare l'impostazione di sempre, cioè l'esistenza di un piano "eversivo" della magistratura diretto ad eliminare per via giudiziaria il cavaliere dalla vita politica. Inoltre è cominciato un pesante gioco di ricatti sul governo per evitare al cavaliere la decadenza dalla carica di senatore sulla quale l'apposita commissione del senato deciderà il giorno nove. Il PDL ha iniziato un gioco delle parti con una finta articolazione tra "falchi" e "colombe"ed alterna "ukase" a posizioni più morbide.
Il cavaliere gioca in proprio ed un giorno fa il falco il giorno dopo la colomba. Ieri il governo aveva le ore contate, oggi no.
Comunque si sta tenendo pronto per tutte le evenienze ed ha già registrato un video per un appello agli elettori che vengono chiamati a sostenere "il martire" e la "Rinascente" - o Standa - "Forza Italia".
Il Partito Democratico sembra granitico nel dire che voterà per la decadenza; spero che lo sia davvero ma se non vedo non credo.
Ultima ciliegina sul capo del povero Silvio. Oggi sono uscite le motivazioni della sentenza della Corte d'appello che ha confermato la sentenza di condanna a Dell'Utri per "concorso esterno in associazione mafiosa". Nella motivazioni si dice con chiarezza che i rapporti del duo Dell'Utri/Berlusconi e "Cosa Nostra" sono stati organici dal lontano passato.
Marco Travaglio e Elio Veltri hanno pubblicato nell'ormai lontano Marzo 2001 un libro dal titolo "L'odore dei soldi". C'era già scritto tutto lì.
Al riguardo mi permetto rimandare al mio post del 28 Luglio scorso dal titolo "Silvio Berlusconi e la sentenza della Corte di Cassazione sui diritti televisivi Mediaset La guerra della Rosa La mia testimonianza", ultimo di tre nei quali ho cercato di ricostruire le vicende che hanno condotto alla sentenza di condanna ed ho portato la mia testimonianza.
Ho riletto ovviamente il post prima di scrivere questo che state leggendo e ne consiglio la lettura, al limite anche la rilettura, a tutti coloro che sono interessati ad un approfondimento delle problematiche e che abbiano gli strumenti per focalizzare i punti nevralgici.
Nei giorni successivi alla pubblicazione delle motivazioni è iniziato un fitto fuoco di sbarramento da parte degli esponenti del PDL e dell'ex premier, supportati dagli organi di stampa e dai "mass-media" di area, teso a confermare l'impostazione di sempre, cioè l'esistenza di un piano "eversivo" della magistratura diretto ad eliminare per via giudiziaria il cavaliere dalla vita politica. Inoltre è cominciato un pesante gioco di ricatti sul governo per evitare al cavaliere la decadenza dalla carica di senatore sulla quale l'apposita commissione del senato deciderà il giorno nove. Il PDL ha iniziato un gioco delle parti con una finta articolazione tra "falchi" e "colombe"ed alterna "ukase" a posizioni più morbide.
Il cavaliere gioca in proprio ed un giorno fa il falco il giorno dopo la colomba. Ieri il governo aveva le ore contate, oggi no.
Comunque si sta tenendo pronto per tutte le evenienze ed ha già registrato un video per un appello agli elettori che vengono chiamati a sostenere "il martire" e la "Rinascente" - o Standa - "Forza Italia".
Il Partito Democratico sembra granitico nel dire che voterà per la decadenza; spero che lo sia davvero ma se non vedo non credo.
Ultima ciliegina sul capo del povero Silvio. Oggi sono uscite le motivazioni della sentenza della Corte d'appello che ha confermato la sentenza di condanna a Dell'Utri per "concorso esterno in associazione mafiosa". Nella motivazioni si dice con chiarezza che i rapporti del duo Dell'Utri/Berlusconi e "Cosa Nostra" sono stati organici dal lontano passato.
Marco Travaglio e Elio Veltri hanno pubblicato nell'ormai lontano Marzo 2001 un libro dal titolo "L'odore dei soldi". C'era già scritto tutto lì.
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