venerdì 15 novembre 2013

IL DEBITO PUBBLICO ITALIANO - DATI AL 30 SETTEMBRE 2013

Chi segue il mio blog da più tempo sa che fino a pochi mesi fa ho commentato regolarmente i dati sul debito pubblico che vengono mensilmente pubblicati dalla Banca d'Italia nel suo "Supplemento al bollettino mensile".
Avevo smesso di farlo perché mi sembrava un esercizio sostanzialmente inutile visto che i dati davano soltanto una immagine quantitativa che, in mancanza di maggiori dettagli da Banca d'Italia sul "come" si formava il debito e sui centri di spesa, non davano valore aggiunto per una comprensione approfondita delle problematiche.
Riprendo a farlo per due ordini di motivi:
a) perché ci sono molti lettori nuovi per i quali potrebbe essere interessante conoscere, almeno, i dati
b) perché, comunque, tenere aggiornata l'analisi dei dati consolida le conoscenze di ognuno e la capacità di comprensione delle dinamiche dei conti dello Stato-
Il supplemento al bollettino mensile esce a metà mese, questo mese il 13, e si può scaricare dal sito della Banca d'Italia alla voce  "Statistiche" - "Finanza Pubblica"
Il documento appena pubblicato consta di 39 pagine con 4 figure (grafici), 12 tavole(cifre) e, da pag. 19 a pag. 39, di una appendice metodologica estremamente importante per "capire" i grafici e le tavole
Interessanti sono le tavole 4 - 5 - 7 - che commenterò mese per mese  e, per i dettagli, le tavole 8 e 9.
IL DEBITO PUBBLICO A FINE SETTEMBRE AMMONTAVA A
                                      2.068 MILIARDI
Tavola 4: debito pubblico suddiviso per strumenti:
Il debito è così suddiviso:(in milioni di euro)
a) monete e depositi 155.583 (sono le banconote che abbiamo in tasca) di cui 19.141 di raccolta postale
b) titoli a breve termine 163.724 (sono i BOT a 3 6 - 12 mesi e i CTZ a due anni)
c) titoli a medio e lungo termine 1.573.770 (comprende BTP e CCT)
d) prestiti di IFM 131.187(comprende i prestiti della BEI, della Cassa Depositi e prestiti erogati da Istituzioni Finanziarie residenti)
e) altre passività 44.000 di cui 32.905 connessi con i prestiti  dell'EFSF (comprende le passività verso la Banca d'Italia e le passività connesse con i prestiti in favore di Paesi della UEM attraverso l'European Financial Stability Facility)
TOTALE 2.068  
Positivo il fatto che il debito a medio/lungo termine è di 1.573 miliardi, conferma della oculata gestione delle dinamiche temporali del debito da parte della dottoressa Maria Cannata, responsabile in seno al ministero della economia del settore.
Tavola V:il debito pubblico suddiviso per settori detentori
a)  Banca d'Italia 98.639(sono i titoli di stato detenuti dall'Istituto di emissione)
b) altre IFM residenti 670.707(comprende i titoli detenuti da Istituzioni Finanziarie residenti (banche per 420 mld)
c) altre Istituzioni finanziarie residenti 379.388
d) altri residenti 200.414 (sono i titoli di stato e crediti nei confronti dello stato detenuti da privati e società residenti)
e) non residenti 710.857(dato a fine Agosto) comprende il debito pubblico in mano a non residenti (banche, fondi pensione, società, privati non residenti)
La tavola V ci consente di fare due rilevanti osservazioni;
a) che il debito pubblico è in mano per 710 miliardi (34% del totale) a soggetti non residenti. Questo è un elemento di debolezza. Se venisse meno la fiducia degli investitori esteri nei confronti del nostro Paese dovremmo trovare chi li sottoscriva al loro posto. Per niente facile visto le cifre in gioco.
b) le banche, che detengono circa 420 miliardi di debito pubblico, sono state accusate di aver preso soldi a tasso bassissimo dalla BCE e di non averli distribuiti all'economia. Vero ma non bisogna dimenticare che l'acquisto è stato sollecitato dal Ministero dell'economia nei mesi di maggior difficoltà del nostro debito pubblico (secondo semestre del 2011 e primo semestre 2012) concomitanti con l'uscita di scena di Berlusconi e il subentro del governo tecnico Monti.
Tavola 7: debito delle Amministrazioni pubbliche; analisi per vita residua
Anche questa è una tabella importante. Ne emerge che la vita media residua del debito è di 6,9 anni, in costante calo negli ultimi mesi, segnale che la dottoressa Cannata ha difficoltà a "piazzare" titoli con scadenza lunga. Altro dato che fa pensare e preoccupare: 530 miliardi sono relativi a debito con vita residua inferiore ad un anno cioè da rinnovare entro settembre 2014
In sintesi:
- abbiamo un debito che ormai ha superato il 133% del PIL e, considerato che il PIL si contrae,(per il 2013 è previsto in calo dell' 1,8% rispetto al 2012) il dato è destinato ad aumentare nei prossimi mesi. Solamente la Grecia fa peggio di noi (169,1% del PIL)
- nei prossimi 12 mesi dobbiamo rinnovare debito per   530 miliardi
- paghiamo per interessi oltre 85 miliardi l'anno.
- le banche sono piene di titoli di stato italiani che sono state "costrette" a comperare nei mesi di maggior difficoltà per il debito pubblico ad evitare il default
- i vincoli dell'Unione europea ci impongono di non superare il 3% di deficit sul PIL
Non è un percorso facile quello entro il quale si deve muovere il ministro Saccomanni anche perché, a mio avviso, le forze politiche non hanno ben capito, o fingono di non capire quale è la situazione.



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