Come anticipato nel mio post del 26 Febbraio anche quest'anno continuerò a commentare mensilmente i dati sul debito pubblico che Bankitalia pubblica a metà mese nel suo supplemento al bollettino ufficiale. Inoltre cercherò di dedicare alcuni articoli al Bilancio dello Stato in modo di fare un po' di luce, anche a me, nei meandri dei conti pubblici. Torniamo al bollettino.
Il 2013 si è chiuso con questi dati:
a) debito complessivo: 2.067 miliardi contro i 2.104 di Novembre che costituiscono il picco assoluto.
La diminuzione di Dicembre su Novembre si verifica tutti gli anni perchè in Dicembre si contabilizzano i versamenti di imposte di Novembre.
b) Il debito è cresciuto nell' anno di 78 miliardi (2067 contro 1989 di fine 2012)
c) il debito è così suddiviso : 158 mld. di monete e depositi a vista; 140 mld. di titoli a brave termine ( bot e ctz) ; 1594 mld. di titoli a medio e lungo termine ( btp e cct ) ; 128 mld. di prestiti da istituzioni finanziarie e 45mld. di passività varie.
d) il debito è così suddiviso per settori detentori :
99 mld. verso bankitalia ; 670 mld. di debiti verso istituzioni finanziari residenti ( in pratica banche ) ;
395 mld. verso altre istituzioni finanziarie residenti ; 209 mld. verso altri residenti (in pratica noi sottoscrittori di titoli di stato) e 729 mld. nei confronti di non residenti (banche internazionali e altri sottoscrittori non residenti, prevalentemente fondi pensione.
Come si può rilevare i "non residenti" detengono circa un terzo del nostro debito (729 su 2067) e questo è da un lato un elemento di forza, testimonia la sostanziale fiducia della finanza internazionale nei confronti dell'Italia ma può trasformarsi rapidamente in elemento di debolezza se si determinasse una situazione di sfiducia e di allarme da parte degli investitori internazionali che in poche settimane, vendendo i titoli in loro possesso o non rinnovandoli alla scadenza ci porterebbero rapidamente al "default". Era questa la situazione del secondo semestre 2011 quando il professor Monti andò a sostituire Silvio Berlusconi alla guida del governo.
Oggi l'ISTAT ha diffuso i dati sul PIL dell'intero 2013:il PIL ai prezzi di mercato si è collocato a 1.560 miliardi con una riduzione dello 0,4%(in volume meno 1,9%). L'avanzo primario è stato del 2,2% il che ha consentito di far restare il deficit di bilancio al 3% coerentemente con gli impegni presi con l'Europa. Chi mi segue sa che già da tempo avevo sottolineato che andava quantificato il debito dello Stato e degli enti pubblici territoriali nei confronti dei loro fornitori. Finalmente sta emergendo.
Questa la situazione del Paese a fine 2013; una situazione di pesante difficoltà. L'impegno per rimettere il Paese su una rotta "virtuosa"è pesante. SURSUM CORDA.
Oggi l'ISTAT ha diffuso i dati sul PIL dell'intero 2013:il PIL ai prezzi di mercato si è collocato a 1.560 miliardi con una riduzione dello 0,4%(in volume meno 1,9%). L'avanzo primario è stato del 2,2% il che ha consentito di far restare il deficit di bilancio al 3% coerentemente con gli impegni presi con l'Europa. Chi mi segue sa che già da tempo avevo sottolineato che andava quantificato il debito dello Stato e degli enti pubblici territoriali nei confronti dei loro fornitori. Finalmente sta emergendo.
Questa la situazione del Paese a fine 2013; una situazione di pesante difficoltà. L'impegno per rimettere il Paese su una rotta "virtuosa"è pesante. SURSUM CORDA.
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