sabato 3 maggio 2014

STALEN: CHI ERA COSTUI

La "Storia" e lo studio della Storia mi hanno sempre interessato e ritengo di conoscere abbastanza bene i personaggi illustri che hanno attraversato i secoli. Stamattina, però, ho visto in televisione un tizio che parlava di un certo "Stalen". Ed ho intuito che doveva essere stato un "leader" di grande Importanza, questo "Stalen", visto che era accomunato ad altri notissimi leaders mondiali. Ho cercato nella mia memoria, in Wikipedia, sul materiale cartaceo che ho a casa, ma di questo "Stalen" non ho trovato traccia. Chi ne parlava, poi, doveva essere un personaggio famoso perché sono sicuro di averlo già visto da qualche altra parte e sicuramente in tv.
E mi sono chiesto (veramente me lo chiedo da tempo): ma con quali strumenti culturali e con quale "armamentario", i governanti e gli aspiranti governanti di oggi tracciano la via, si pongono come classe dirigente che dovrebbe essere attenta a cogliere quello che ribolle nell'oggi per affrontare al meglio il futuro. Stavo cercando di rispondermi quando è iniziata la trasmissione della Gruber che stasera aveva come ospiti Roberto D'Agostino e il professor Emanuele Severino. E subito è apparsa evidente la distanza cosmica tra il "pensiero povero" del primo personaggio ed il pensiero fecondo e ricco degli ospiti della Gruber, tra il "cogito ergo sum" di questi ultimi ed il "coito" (attività di per se piacevolissima) "ergo me pare de essece" del primo personaggio che, nato al Nord, sembra aver assimilato benissimo gli stilemi della capitale e l'ars convincendi populum non sovranum"
Ma della trasmissione della Gruber e dei suoi ospiti parleremo nel prossimo post.

1 commento:

  1. alcune grandi firme del giornalismo + i direttori dei giornali tv insistono ( in)consapevolmente a chiamare come opinionisti personaggi come Cirino Pomicino,Mastella,Bassolino, Grillo,la Zanicchi e le tante pupe e cortigiane dei satiri della Roma capitolina.Quindi,non stupirti del superborchiato D'Agostino-
    Questi personaggi ripetono vecchi discorsi sentiti durante l'avvento del Fascismo;sostenuti da Benito Mussolini,che esaltava la fine delle democrazie delle repubbliche delle ideologie,dei Parlamenti e delle Istituzioni,che erano "defunte e finite" ;e che sarebbe nata una "nuova era" -E sappiamo come finì-
    Purtroppo, insipienza e corruzione della "politica " e la grave crisi della" forma partito politico" ,sta riportando acqua a questi vecchi-nuovi condottieri - In Europa sta ri-nascendo il vento del neo-fascismo razzista e nazionalista- La democrazia è in pericolo,se non si costruisce un nuovo progetto di sviluppo consono alla società postindustriale dell'economia globale,che ha superato le vecchie categorie del '900-

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