Da alcuni mesi non commento più regolarmente i dati sul debito pubblico che escono a metà mese
nel supplemento al bollettino ufficiale della Banca d'Italia.
Se è vero, infatti, che può essere utile memorizzare "i numeri", il semplice commento dei "dati" non aiuta a capire come si forma il debito, quali siano i centri di spesa che incidono di più, dove c'è un buco di entrate.
Mi riprometto, a partire da Settembre, di "andare dentro" il Rendiconto Generale dello Stato per "capire"e per trasmettere a chi mi onora di leggermi ciò che ne avrò ricavato-
E vediamo allora i numeri aggiornati al 31 Maggio:
a) il debito ha raggiunto i 2.166 miliardi con un incremento di 20 miliardi rispetto ad Aprile. E' un nuovo record assoluto. Dall'inizio dell'anno l'incremento è stato di 77 miliardi; rispetto ai dati di fine Maggio 2013 l'aumento è stato di 90 miliardi.
b) il debito è così composto:
- 164 miliardi di monete e depositi (sono le banconote che abbiamo in tasca)
- 143 miliardi di titoli a breve (Bot e Ctz)
- 1.684 miliardi di titoli a medio e lungo termine (in gran parte BTP)
- 129 miliardi di prestiti internazionali
- 46 miliardi di altre passività( in gran parte prestiti da organismi dell'autorità centrale europea)
I dati soprariportati contengono elementi di forza e di debolezza: ottimo il mix tra titoli a breve (pochi) e titoli a mediolungo(preponderanti) il che rende meno pesante la pressione ai rinnovi; di contro è ovvio che negli scorsi anni ci siamo finanziati a tassi superiori agli attuali. Della gestione del debito è responsabile la dottoressa Maria Cannata che a mio avviso lavora bene e senza protagonismi. A lei ho dedicato un post qualche tempo fa.
E veniamo ai detentori del nostro debito:
- 101 miliardi la Banca d'Italia
- 672 miliardi banche ed istituzioni finanziarie residenti
- 377 miliardi altre Istituzioni finanziarie monetarie residenti
- 256 miliardi altri residenti (i bot, btp ecc. in mano nostra come privati cittadini o in mano a società enti)
- 712 miliardi in mano a non residenti(fondi comuni di investimento, fondi pensione, banche ecc.)
Questi dati si riferiscono al mese di Aprile. Il dato rilevante sono i 712 miliardi in mano a non residenti che contiene elementi di forza (fiducia nel nostro Paese) ed elementi di debolezza (se si interrompe il flusso dei rinnovi il Paese va in default).
Sono tra quelli che ritengono che gli esponenti di vertice dei principali Paesi abbiano utilizzato questa debolezza per liberarsi e per liberarci del "Cavaliere rampante" che divenne così "rampato". Non un vero e proprio complotto ma una "entente" Nell'estate del 2011 ci fu una forte e massiccia vendita di BTP, lo spread salì e il Cavaliere fu disarcionato. Del resto, parafrasando Von Klausewitz"la finanza non è che la continuazione con della politica con altri mezzi"
Queste sono le cifre e questa è la situazione e, sinceramente, se si pensa di affrontare questo scenario facendo pagare a noi ultrasessantacinquenni l'entrata nei musei o vendendo le caserme (che poi sono sempre quelle), di strada se ne fa poca.
nel supplemento al bollettino ufficiale della Banca d'Italia.
Se è vero, infatti, che può essere utile memorizzare "i numeri", il semplice commento dei "dati" non aiuta a capire come si forma il debito, quali siano i centri di spesa che incidono di più, dove c'è un buco di entrate.
Mi riprometto, a partire da Settembre, di "andare dentro" il Rendiconto Generale dello Stato per "capire"e per trasmettere a chi mi onora di leggermi ciò che ne avrò ricavato-
E vediamo allora i numeri aggiornati al 31 Maggio:
a) il debito ha raggiunto i 2.166 miliardi con un incremento di 20 miliardi rispetto ad Aprile. E' un nuovo record assoluto. Dall'inizio dell'anno l'incremento è stato di 77 miliardi; rispetto ai dati di fine Maggio 2013 l'aumento è stato di 90 miliardi.
b) il debito è così composto:
- 164 miliardi di monete e depositi (sono le banconote che abbiamo in tasca)
- 143 miliardi di titoli a breve (Bot e Ctz)
- 1.684 miliardi di titoli a medio e lungo termine (in gran parte BTP)
- 129 miliardi di prestiti internazionali
- 46 miliardi di altre passività( in gran parte prestiti da organismi dell'autorità centrale europea)
I dati soprariportati contengono elementi di forza e di debolezza: ottimo il mix tra titoli a breve (pochi) e titoli a mediolungo(preponderanti) il che rende meno pesante la pressione ai rinnovi; di contro è ovvio che negli scorsi anni ci siamo finanziati a tassi superiori agli attuali. Della gestione del debito è responsabile la dottoressa Maria Cannata che a mio avviso lavora bene e senza protagonismi. A lei ho dedicato un post qualche tempo fa.
E veniamo ai detentori del nostro debito:
- 101 miliardi la Banca d'Italia
- 672 miliardi banche ed istituzioni finanziarie residenti
- 377 miliardi altre Istituzioni finanziarie monetarie residenti
- 256 miliardi altri residenti (i bot, btp ecc. in mano nostra come privati cittadini o in mano a società enti)
- 712 miliardi in mano a non residenti(fondi comuni di investimento, fondi pensione, banche ecc.)
Questi dati si riferiscono al mese di Aprile. Il dato rilevante sono i 712 miliardi in mano a non residenti che contiene elementi di forza (fiducia nel nostro Paese) ed elementi di debolezza (se si interrompe il flusso dei rinnovi il Paese va in default).
Sono tra quelli che ritengono che gli esponenti di vertice dei principali Paesi abbiano utilizzato questa debolezza per liberarsi e per liberarci del "Cavaliere rampante" che divenne così "rampato". Non un vero e proprio complotto ma una "entente" Nell'estate del 2011 ci fu una forte e massiccia vendita di BTP, lo spread salì e il Cavaliere fu disarcionato. Del resto, parafrasando Von Klausewitz"la finanza non è che la continuazione con della politica con altri mezzi"
Queste sono le cifre e questa è la situazione e, sinceramente, se si pensa di affrontare questo scenario facendo pagare a noi ultrasessantacinquenni l'entrata nei musei o vendendo le caserme (che poi sono sempre quelle), di strada se ne fa poca.
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