sabato 27 settembre 2014

PAPA FRANCESCO E IL PUGNO DURO CONTRO ALTI PRELATI E SACERDOTI PEDOFILI, IL CIELO LA TERRA E LA PROPRIETA' TRANSITIVA

Papa Francesco fin dall'inizio del suo pontificato (13 Marzo 2013) ha affrontato con estremo vigore le molte zone oscure della Chiesa  e di molti suoi esponenti ben consapevole che una Istituzione bimillenaria come la Chiesa Cattolica apostolica romana, che per moltissimo tempo è stata l'Istituzione politico ideologica più importante del nostro pianeta, corre il rischio di estinzione in pochi decenni se non riesce a proporre un modello che possa essere accettato anche dalle future generazioni almeno sul piano morale visto che nel rapporto fede/scienza risulta nettamente perdente dato il carattere chiaramente mitico/mitologico delle sue convinzioni.
Tra le zone d'ombra che maggiormente deteriorano l'immagine del Vaticano c'è senz'altro quella degli episodi di pedofilia di cui si sono responsabili alti preati e basso clero. Il problema è stato finora affrontato in una ottica di "understatment"(sopire sopire, nascondere nascondere). Papa Francesco invece ha preso le cose di petto:  ha fatto arrestare il vescovo polacco Wesolowksi, ha rimosso dall'incarico il vescovo del Paraguay resosi colpevole - tra le altre cose - di aver "coperto" molti abusi sessuali di sacerdoti che a lui rispondevano. Attualmente sembra che quattro siano i vescovi indagati.
Ma non è un problema nato oggi nella Chiesa ed ho l'impressione che verrà risolto con l'autorizzazione ai sacerdoti che lo vogliano a contrarre matrimonio. Del resto nei primi mille anni della sua storia l'obbligo di celibato non c'era (fu introdotto dal concillio Lateranense del 1139) e per una istituzione che definisce il matrimonio "remedium concupiscentiae" e  non con un più allegro " lieta voluntas scopandi" non sarà difficile inquadrare teologicamente la novità.
Al riguardo or mi sovvengo (son of a bitch) di aver scritto qualche tempo fa numerosi post su personaggi italiani implicati in problematiche della specie. Cerco di recuperarli Recuperato uno in particolare

mercoledì 7 marzo 2012


MARCO SIMEON - CHI ERA COSTUI

In queste ultime settimane sono stati numerosi gli spunti di cronaca e gli articoli di stampa sui rapporti tra gerarchie ecclesiastiche e finanza, sul ruolo dello IOR, su quello della OPUS DEI, sulle lotte di potere all'interno del Vaticano..
Il "Fatto Quotidiano" ha pubblicato la corrispondenza riservata tra il Cardinal Tettamanzi ed il Cardinal Bertone Segretario di Stato, è stato dato inoltre ampio rilievo alla denuncia di Monsignor Viganò circa corruzione e comportamenti non commendevoli all'interno dei palazzi vaticani (Monsignor Viganò è stato trasferito nunzio negli Stati Uniti)), il Corriere della Sera ha pubblicato un libro inchiesta di Mario Gerevini e Simona Ravizza dal titolo "I segreti di  Don Verze", due giornalisti del Sole 24-ore, Angelo Mincuzzi e Giuseppe Oddo,  hanno pubblicato un libro inchiesta sulla figura di Giammario Roveraro, ex Presidente di AKROS, finanziaria molto in auge negli anni 90, e uomo dichiaratamente appartenente all'OPUS DEI, e numerosi sono gli articoli che hanno avuto ad oggetto la materia in questione.
Per capirne qualcosa di più e cercare un filo conduttore serviamoci della figura di Marco Simeon che solo pochi addetti ai lavori conoscono ma che svolge ruoli importanti e delicati.
Chi è MARCO SIMEON?
E' un giovane nato in Liguria figlio di un gestore di un distributore AGIP a Sanremo. Ha trentaquattro anni essendo nato nel 1977.
Cresciuto nel mondo cattolico ligure è stato inizialmente apprezzato e valorizzato da Monsignor Barabino, vescovo di Ventimiglia ed ex segretario del cardinal Siri, cui il giovane si rivolse anche in occasione della stesura della tesi di laurea in diritto canonico che aveva ad oggetto il ruolo del "Segretario di Stato" vaticano. In questa veste e per le sue competenze fu presentato al cardinal Bertone, nel frattempo venuto a sostituire il cardinal Tettamanzi come arcivescovo di Genova, il quale subito intuì le grandi potenzialità del giovane intellettuale cattolico, stesse potenzialità che furono intuite dal Presidente di Capitalia  Geronzi il quale lo assunse come consulente per gli affari istituzionali di Capitalia affidandogli anche il controllo di fatto della Filiale di Banca Roma di via Conciliazione nella quale sono da sempre radicati, per ovvie comodità logistiche, i rapporti finanziari tra il grande istituto di credito romano e oltre Tevere. Circostanza questa che non piacque all'amministratore Delegato Arpe.
Incorporata nel 2007 Capitalia in Unicredit e trasferitosi Geronzi in Mediobanca come Presidente, il giovane Simeon seguì il suo patron nello stesso ruolo di consulente per gli affari istituzionali. Lasciata Mediobanca in concomitanza con il passaggio di Geronzi alle Generali, è stato assunto in Rai come direttore delle relazioni istituzionali ed internazionali della RAI stessa  E, caso più unico che raro, svolge lo stesso ruolo in seno alla radio vaticana.
A conferma della grande fiducia che viene riposta in lui ha occupato un posto di consigliere di amministrazione in fondazione Carige a Genova ed è poi entrato nel consiglio di amministrazione di banca Carige per conto dello IOR ed è presente in tantissimi posti di potere-.
Recentemente ha rilasciato una intervista al Fatto Quotidiano( in data 26 Febbraio scaricabile da Google) nella quale non si nasconde e non nasconde il suo potere. Dell'intervista mi ha colpito un passaggio quando nella parte finale dell'intervista non nega l'importanza che la massoneria ha negli assetti di potere del nostro Paese. Affermazione che fa il paio con la stessa affermazione fatta dal Presidente Geronzi nella famosa intervista ad Aldo Cazzullo del Corriere della Sera da me commentata in tre post del 17 e 18 Dicembre scorso.
Va seguito con attenzione, il Dr. Simeon,  perchè attraverso di lui si può capire cosa si muove nelle sfere alte e rarefatte del potere e perché è la conferma che non tutti i giovani trovano difficoltà ad affermarsi. Occorre però avere delle qualità e consapevolezza delle stesse, doti che non tutti hanno.
Arrivato al soglio pontificio papa Bergoglio il vento è chiaramente cambiato. Delgiovane Simeon si sono perse le tracce, il cardinal Bertone non è più segretario di stato  e tertium...................tertium non datur............dicevano i romani.........datur, datur osservo io.
Un amico è arrivato un quarto d'ora fa per far due chiacchiere proprio mentre stavo finendo il post che ha letto in anteprima. Mi fa: più o meno ho capito ma che c'entra la proprietà transitiva.
C'entra, c'entra gli ho risposto...............ma "Intelligenti pauca" dicevano i romani e se è vero come è vero - ho aggiunto - che Papa Francesco in pochissimo tempo ha abolito un paio di limbi e, sembra, anche l'Iferno, non vorrei che ne avessero conservato un angolino solo per me; mica per altro; è che star da solo senza far mai due chiacchiere mi manda in depressione

POST SCRIPTUM
Allego altri 4 articoli che ho scritto nel tempo sull'argomento che consentono, a mio avviso, di approfondire alcuni aspetti. 

martedì 5 giugno 2012


IL PAPA - LO IOR- LA CURIA

In questi giorni si parla molto delle lotte intestine all'interno delle  gerarchie ecclesiastiche, della defenestrazione di Gotti Tedeschidalla Presidenza dello IOR, della pubblicazione dell'ultimo libro diNuzzi, "Sua Santità" - edizioni Chiare Lettere,( che non ho ancora letto), della pubblicazione su quotidiani a carattere nazionale di documentazione riservata proveniente dai palazzi apostolici, del corvo o dei corvi che fanno filitrare con cinica alchimia accuse a mezza voce a carico di questo o quello , in sintesi dello spettacolo non edificante che i più alti esponenti della gerarchia ecclesiastica stanno dando ai fedeli e al mondo.
Cercherò di dare la mia interpretazione dei fatti, per quel che vale.
Il prof. Ratzinger non è diventato papa per caso. Negli oltre venti anni trascorsi a capo della "Congregazione per la dottrina della Fede" sotto il pontificato di Giovanni Paolo II (dal 1981 alla elezione a Papa), era stato lui a "dettare la linea" in campo teologico e morale. Il papa polacco con il suo grande carisma e la sua grande capacità di "comunicazione" trasmetteva il messaggio ma il lavoro di "sherpa" lo faceva Ratzinger che ha avuto per moltissimi anni come suo più stretto collaboratore il salesiano Tarcisio Bertone.
Scomparso Giovanni Paolo II, la nomina di Ratzinger è avvenuta "naturaliter"( al secondo giorno e al quarto scrutinio) in quanto il sacro Collegio, o lo Spirito Santo, individuavano nella nomina stessa una continuità di indirizzo con il precedente pontificato, una linea molto più "conservatrice" - a mio avviso - di quello che si è sempre pensato del pontificato del papa polacco.
Salito al soglio pontificio Ratzinger, che è un uomo timido, un grande studioso e un grande conoscitore delle tematiche teologiche ma non interessato alla gestione "operativa" della macchina organizzativa della Chiesa Cattolica, ha messo nei posti chiave persone che conosceva bene e di cui si fidava, in primis di Tarcisio Bertone nominato prima cardinale, poi segretario di Stato al posto del cardinal Sodano e infine "camerlengo" cioè colui che gestirà il prossimo conclave (ma se compirà ottanta anni prima dell'evento dovrà lasciare il posto a qualcun altro).
Bertone, personalità forte e portata a non tirarsi indietro se è necessario seguire la strada dell'intrigo e della lotte di palazzo, non si è limitato ad occupare il suo ruolo importantissimo di "capo del governo" della Chiesa Universale, ma ha cercato di "tenere sotto controllo" il più possibile la macchina organizzativa, a mio avviso in vista di una sua possibile candidatura a succedere a Benedetto XVI, attirandosi critiche e reazioni da parte di tutti coloro che si sentivano prevaricati nei loro ruoli.
Innanzitutto i segretari della Conferenza Episcopale Italiana Ruini e Bagnasco, il cardinal Tettamanzi, arcivescovo di Milano, che era stato escluso senza tanti fronzoli dall'Istituto Toniolo, che controlla l'Università Cattolica, di Monsignor Crlo Maria Viganò che aveva denunciato comportamenti censurabili in molti prelati e in molti organismi ecclesiastici spedito a fare il nunzio negli Stati Uniti e del Cardinal Nicora, che Benedetto XVI aveva nominato al vertice dell'AIF - l'organismo che aveva il ruolo di controllore dello IOR con la mission di far assumere alla banca vaticana quelle caratteristiche di trasparenza di gestione che le autorità monetarie internazionali pretendevano per non includerlo nella "black list" delle banche dei paradisi fiscali.
Limitati i poteri di Nicora, ne è seguita la rimozione di Gotti Tedeschi - voluta da Bertone - e una frattura con altri segmenti dei vertici vaticani. Frattura che si è manifestata con attacchi che miravano e mirano a colpire Bertone con lo scopo di limitarne i poteri: Il segretario di Stato nella conferenza stampa alla conclusione della recentissima "visita" papale a Milano, ha dichiarato che  il papa saprà resistere agli attacchi che gli vengono portati. E no, caro Bertone, oggetto degli attacchi sei tu, non il Papa e, secondo il mio modestissimo e ininfluente avviso, te li meriti tutti.
Sullo sfondo quindi di questa violenta "guerra"interna ci sono i "posizionamenti" in vista della successione al Papa tedesco al quale si può rimproverare un eccesso di candore ed un carisma sbiadito ma non l'attitudine ad essere coinvolto in guerre sotterranee. Ed in particolare una guerra tra il collegio cardiknalizio italiano, che mira a far eleggere un papa italiano dopo due papi non italiani , ed i cardinali del reato del mondo che mirano ad "internazionalizzare" sempre di più il vertice della Organizzazione.
Certo è che l'immagine che la gerarchia dà di se stessa non è delle migliori e questo interessa non solo ai cattolici praticanti ma anche a tutti coloro che hanno piena consapevolezza della grande importanza che l'Istituzione Chiesa riveste, specialmente nel nostro Paese, e ne seguono con attenzione e partecipazione le vicende.
Dalle terrazzze di cunardo 5 Giugno 2012 ore 21,30

venerdì 6 luglio 2012


SUA SANTITA' di GianLuigi Nuzzi

Ho cominciato a leggere - sono a buon punto - il nuovo libro di Nuzzi sugli intrighi di palazzo all'interno della curia vaticana. In passato avevo letto, di Nuzzi, "Vaticano spa", di cui avevo apprezzato la esauriente ricostruzione di importanti fatti accaduti negli anni scorsi all'interno dello IOR.
 Nuzzi non mi sta particolarmente simpatico, tutt'altro, ma gli riconosco che fa buon giornalismo di inchiesta, come del resto fanno la Gabanelli, Travaglio ed altri. E' un genere di giornalismo che apprezzo particolarmente perché si basa su documenti, incontrovertibili, e dall'analisi dei documenti trae spunto per riflessioni e valutazioni. Poi ogni autore da dei fatti una sua interpretazione ma il doversi attenere ai "documenti" costituisce un vincolo oggettivo che impedisce interpretazioni non documentate o fantasiose.
Sulla vita interna dei Palazzi vaticani e dello IOR spunti di riflessione emergono tutti i giorni e sono di particolare interesse per i risvolti che hanno sulla vita del nostro Paese sul quale l'influsso del Vaticano è costante.
In passato ho scritto più volte sullo IOR, su vicende economiche che vedono coinvolta la Santa Sede, sulla figura di Marco Simeon, il giovane dirigente che con la sua rapida ascesa si è attirato le invidie di molti, sia all'interno dei sacri palazzi che all'esterno. La lettura del nuovo libro di Nuzzi  sollecita nuovi spunti di riflessione.
Il libro potrebbe avere un sottotitolo: "Tanto andò Bertone al lardo.....,dello IOR e di altro, che ci lasciò lo zampino"
Dalle carte emerge un quadro abbastanza chiaro: il cardinal Bertone, segretario di Stato e uomo di fiducia di Benedetto XVI, ha gestito il suo ruolo di segretario di Stato essenzialmente "pro domo sua"utilizzando la fiducia del Papa e l'indubbia importanza del ruolo per tessere una serie di trame tendenti a rafforzare la sua posizione in vista del conclave che dovrà decidere sulla successione di Benedetto XVI. Ciò facendo ha urtato le sensibilità, le personalità, le intelligenze, le ambizioni, di molti, tanto è vero che, mi sembra, in questo momento la posizione di Bertone vacilla. Di qui il sottotitolo che ho ritenuto meriti il libro di Nuzzi. Il quadro che emerge mi trova perfettamente d'accordo, come ho avuto modo di scrivere in passato
E vediamo le partite nelle quali Bertone è rimasto impegnato:
- ha cercato di scavalcare la CEI nel ruolo di gestore dei rapporti con la politica in Italia scontrandosi con due intelligenze lucidamente gelide come quella del cardinal Bagnasco e del suo predecessore Ruini che hanno messo in campo tutti i mezzi di contrasto possibili
- ha rimosso con brutalità  monsignor Viganò dal suo incarico di Segretario Generale del governatorato, l'ente che gestisce gli acquisti, gli appalti di Oltretevere, al quale era stato designato per riportare ordine amministrativo e morale nella gestione finanziaria degli Enti vaticani centri di spesa per precisa volontà del Papa, scontrandosi con il carattere ruvido e permaloso del porporato lombardo che ha visto la sua designazione a"Nunzio Apostolico a Washington" come un "promoveatur ut amoveatur" che interrompeva oggettivamente l'azione di risanamento, razionalizzazione ed eliminazione di zone grige di scarsa trasparenza e di vera e propria corruttela che Viganò aveva iniziato con successo a fare.
- per gli stessi motivi ha fatto rimuovere dal ruolo di Presidente dello IOR il Dr. Gotti Tedeschi che si era posto nell'ottica di assicurare all'Istituto una gestione più trasparente anche per ottemperare alle richieste formalmente avanzate dalle autorità internazionali per poter annoverare l'Istituto tra quelli meritevoli di essere tolto dalla "black list" degli enti opachi              scontrandosi, Gotti Tedeschi, con il Direttore Generale Cipriani, sostenuto da Bertone, che oggettivamente operava per il mantenimento dello "status quo". Rammento al riguardo che è notizia di questa settimana che gli ispettori internazionali non hanno ancora dato il loro nulla osta alla rimozione dello IOR dalla "black list"
- ha rimosso con brutalità il cardinal Tettamanzi dal ruolo di Presidente dell'Istituto Toniolo, che sovraintende alle attività dell'Università Cattolica del Sacro Cuore, costringendo quest'ultimo a prendere carta e penna e scrivere direttamente al Papa visto che nella lettera di rimozione si faceva cenno all'esecuzione di una precisa volontà papale
- Bertone è stato visto come il mandante della campagna di stampa ordita dall settimanale "Il giornale" allora diretto da Vittorio Feltri che portò alla rimozione del Dr. Boffo da Direttore dell'Avvenire
- è stato criticato da più parti l'appoggio incondizionato dato dalla Segreteria di Stato al Governo Berlusconi  e ai rapporti con quest'ultimo tramite l'asse di ferro tra Bertone e il Dr. Gianni Letta
- è stato criticato ed ha dato fastidio a molti lo spazio dato al Dr. Marco Simeon e all'asse con Geronzi. Addirittura Monsignor Viganò - con perfida ingenuità di cui solo i rappresentanti del clero ad un certo livello sono capaci - in una lettera inviata a Bertone e pubblicata a pagina 66 del libro di Nuzzi usava queste espressioni: "Per quantoriguarda il Dr. X (Marco Simeon ndr) pur essendo per me più delicato parlarne, atteso che dai media risulta persona particolarmente vicina a Vostra eminenza, non posso tuttavia esimermi dal testimoniare che, da quanto personalmente sono venuto a conoscenza in qualità di delegato per le rappresentanze pontificie, il dottor X risulta essere un calunniatore (nel caso a mia precisa conoscenza di un sacerdote) e che lui stesso è un omosessuale. Tale sua tendenza mi è stata confermata da prelati di curia e del servizio diplomatico. Su questa grave affermazione che faccio nei confronti del Dr. X sono in grado di fornire i nomi di chi è a conoscenza di questo fatto, compresi vescovi e sacerdoti"
Il maldestro tentativo di Monsignor Viganò non gli ha evitato - osservo io - di essere rimosso come paventava.
Del resto - osservo sempre io - Simeon è superprotetto, oltrechè da Bertone, anche da Geronzi che subito ne intui le potenzialità a suo tempo, nonnchè sodale di Bisignani , noto a tutti coloro che seguono le vicende dei poteri più o meno occulti nel nostro Paese. Personaggi del calibro di Matteo Arpe, di Nagel e di Pagliaro hanno dovuto faticare non poco per arginarne il potere.
- Bertone è stato pesantemente criticato per la gestione dell' "affaire" Ospedale San Raffaele
In sintesi il quadro generale che esce dal libro di Nuzzi, e che personalmente condivido, è quello di una feroce lotta di potere all'interno della Chiesa tra l'asse Bertone, prelati a lui legati, Marco Simeon,Cipriani,  Geronzi, Letta, Governo Berlusconi, e un altro asse costituito da Bagnasco Ruini,  tutti i prelati che si sono sentiti umiliati o scavalcati da Bertone (uno per tutti il cardinal Tettamanzi), Gotti Tedeschi, Viganò e buona parte dell'apparato che ha sentito come "anomalo" l'attivismo di Bertone.
Sullo sfondo un Benedetto XVI poco avvezzo per carattere ed inclinazioni ad interessarsi e lasciarsi coinvolgere in lotte di potere di questo tipo ma che, è mia impressione, è stato ora costretto dai fatti a prendere in mano la situazione e riconsiderare l'operato di Bertone che, sempre a mio avviso, verrà avvicendato naturaliter il prossimo autunno.
Anche perchè è notizia di oggi quella di un nuovo terrificante scandalo finanziario che coinvolge il vaticano. L'IDI (Istituto Dermatologico dell'Immacolata) sembra abbia un buco  che potrebbe arrivare a 800 milioni di euro (oltre 1.500 miliardi delle vecchie lire), soldi sottratti alle casse dell'ente in anni ed anni di spoliazioni da parte dei dirigenti dell'Ente stesso.
Chissà con che criteri erano stati scelti; certo che dopo lo scandalo San Raffaele, lo scandalo continuo costituito dallo IOR, le continue ingerenze del Vaticano nellle nostre vicende interne ( è di ieri la notizia che sono stati ridotti i fondi alle università pubbliche mentre sono stati incrementati  quelli a favore degli enti privati), si è portati a ritenere che una "Avignone 2" non guasterebbe.
Ma "chi si prende la rogna" come direbbero a Roma?
Mi riservo di riprendere l'argomento in un prossimo o in prossimi post. L'argomento mi sembra interessante ed  intrigante.
Da Punta Licosa, Cilento, 6 Luglio 2012 ore 16,30

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