lunedì 8 dicembre 2014

PRIMA ALLA SCALA 2014 - FIDELIO DI LUDWIG VAN BEETHOVEN

Sono anni che il giorno di Sant'Ambrogio mi metto davanti al televisore per assistere alla prima della Scala. Quest'anno il FIDELIO di Beethoven scelta, a mio avviso, perché corona e chiude l'esperienza a Milano del maestro Baremboim la cui biografia è fortemente caratterizzata da un "impegno" "morale" e "politico" a ridurre le barriere, a gettare ponti, a favorire il dialogo tra i popoli, le classi, i ceti. E a ridurre le ingiustizie.
Il Fidelio si presta bene a questo commiato perché si basa sugli stessi valori e perché "finisce bene" - finalmente - contrariamente alla maggior parte delle opere liriche.
Che quella del FIDELIO non sia la miglior musica composta da Ludwig Van, questo lo sapevo
Che il FIDELIO non sia la migliore delle opere, anche questo lo sapevo, ma quando si alza il sipario dopo l'ouverture diretta con molto vigore da Baremboim e appare uno scenario pieno di panni stesi (per i registi inglesi la quotidianità si manifesta nel fare il bucato, nel fare la pasta - l'anno scorso Alfredo ritiratosi in campagna - cominci ad allarmarti. Poi quando arriva in scena "lei" travestita da uomo, l'eroina che con il suo amore salva il marito............vestita come un trombaio( parola toscana che significa idraulico) un trombaio appunto della DDR, alta due metri e che sembra la cugina alta della Merkel, ti cadono le braccia. Io sono favorevolissimo a dare il massimo spazio ai nuovi autori, alle nuove opere, ma i "classici" cerchiamo di non stravolgerli,  Beethoven poi. L'anno scorso Alfredo che faceva la pasta, mancava in scena solamente la busta gialla della ESSELUNGA, quest'anno l'idraulico mah.
Se poi si vuole modernizzare a tutti i costi perché è stato conservato il titolo "LA TRAVIATA", espressione di una epoca che non c'è più e di schemi mentali che almeno qui in Europa dovrebbero essere superati? Perché non titolare La traviata che so: ESCORT VIOLETTA,  FINE ELEGANTE, TRE LINGUE PARLATE, BISESSUALE, FIORE PREFERITO LA CAMELIA"?
Transeat: la Scala è una delle poche cose eccellenti che ci sono rimaste, non denigriamola
In sintesi ottima direzione e ottima  orchestra, belle le voci, in particolare quella di ROCCO, della regia ho già parlato, la Scala è sempre la Scala: va bene così

3 commenti:

  1. Patrizio, Luxembourg8 dicembre 2014 alle ore 10:43

    Mercoledi sera RAI 5 ha trasmesso un programma del 2013 "Muti racconta Verdi", con il Maestro sul palco dell'Opera di Roma, accompagnato da uno Steinway & Sons, e da tre artisti lirici.
    Il Maestro come "fine dicitore" non vale il Direttore, ma la sua analisi è stata comunque molto interessante e la illustrazione dell'Ernani appetibile.
    Parlando delle regie liriche attuali ad un certo punto ha detto che alcune sono interessanti ma la gran parte del tutto demenziali, ed il teatro è esploso !!
    In un giorno del 2000, uscendo la sera dalla Sede di Parigi della Banca ho incrociato il Maestro che, lasciato lo George V, se ne andava visibilmente passeggiando.
    Ho sempre il rammarico di non aver avuto il coraggio di presentarmi e di stringergli la mano.

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  2. " articolo " bello- una pennellata- divertente-
    io non ho avuto la tua "pazienza "- Ho cambiato canale quasi subito

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  3. I due cari amici che hanno commentato il post sono persone intelligenti, colte e, soprattutto "di buon senso". La pensiamo anche su questo più o meno allo stesso modo e questo mi fa piacere

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