Il tema delle pensioni ha conquistato il centro dell'attenzione e questo è un fatto positivo. Ma arrivano messaggi fuorvianti che non fanno altro che confondere le idee. In televisione, ad esempio, imperversa un certo prof. Lupi che porta gli spettatori fuori strada. Innanzitutto chiariamo che due e ben distinti sono gli aspetti:
a) come si calcola la pensione
b) da dove vengono attinti i fondi per pagare le pensioni
ASPETTO A
Ricapitoliamo:
- chi è andato in pensione prima del 31 Dicembre 1995 ha la pensione calcolata con il retributivo ultimi 5 anni. Sono i più favoriti ma sono andati in pensione 20 anni fa, hanno quasi tutti più di 80 anni. Tra dieci anni non ci saranno praticamente più. Ne muoiono oltre 400.000 l'anno. Cinico ma è così-
- chi è andato in pensione dopo il 95 ma a quella data aveva più di diciotto anni di contributi (è il mio caso) ha la pensione calcolata con il retributivo misto (ultimi 5 anni fino al 92 e ultimi 10 per gli anni successivi.). Il vantaggio è già di gran lunga minore.
- chi al 31 Dicembre 95 lavorava ma aveva meno di 18 anni di contributi andrà con il misto retributivo/contributivo. In pratica la maggior parte degli anni verranno calcolati con il contributivo.
- chi è stato assunto dal 1 Gennaio 1996 ha la pensione calcolata con il contributivo.
Sul contributivo ho già scritto nei giorni scorsi. Ribadisco che tre sono i pilastri del contributivo: i contributi versati, l'andamento del pil e l'età anagrafica alla quale si è andati in pensione.
In questo contesto il governo davanti alla sentenza della Corte Costituzionale che fa? Si irrita palesemente, non ci pensa nemmeno un attimo a rispettarla e butta lì con arroganza un paio di miliardi (meno di due decimi di pil in modo di restare entro il 3%) e fa capire che altro proprio non c'è. Ma, più che altro imbocca decisamente la strada di ricalcolare con il contributivo tutte le pensioni "retributive". Può anche starci; il Paese non può più permetterselo e bisogna accettare un ridimensionamento del tenore di vita. Tutto bene se non fosse che:
a) non c'è il minimo accenno a mettere la questione morale al cento di tutto. Le liste per le prossime regionali ne sono la conferma più evidente
b) non c'è il minimo accenno a voler combattere seriamente la corruzione. La recentissima legge che aumenta le sanzioni è una presa in giro perché. di fatto, non costituisce alcun deterrente
b1) alla lotta all'evasione sembra averci rinunciato
b1) alla lotta all'evasione sembra averci rinunciato
c) non si vede alcun effetto di riduzione della spesa tanto è vero che il debito pubblico ha raggiunto un nuovo record in un contesto di tassi bassissimi ormai da anni.
d) si continua a non voler ammettere che il Paese si è deindustrializzato e che in in queste condizioni una crescita sostenuta è impossibile e non è certo un aumento di pochi decimali di PIl che può invertire la rotta
Cosa si deve fare allora. L'ho scritto in mille salse ...........e poi...........non vorrete mica che faccia tutto io.(spero venga colto il coté auto ironico).
Per quanto mi riguarda ho fatto due conti a braccio. Essendo stato nominato funzionario a 29 anni ed avendo versato abbonanti contributi per tutta la mia vita lavorativa, avendo lavorato in anni in cui l PIl cresceva e pur essendo andato in pensione a 57 anni, per me un ricalcolo con il contributivo potrebbe comportare un aumento della pensione. Io cado sempre in piedi, dal punto di vista economico, ma il panorama per le nuove generazioni è da incubo
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