sabato 13 giugno 2015

ETICA E POLITICA

Quello che sta emergendo dalle varie inchieste di cui i media giornalmente riferiscono non meraviglia più di tanto. Essendo venuti meno tutti i punti di riferimento morali, lontanissimo il rischio di sanzioni per l'insieme delle guarentigie di cui la politica si è dotata con l'unico scopo di costituirsi come corpo separato all'interno delle Istituzioni, trasformati i partiti in comitati d'affari, la "casta" costituita da politici e dirigenti dello Stato e degli altri enti pubblici territoriali, ha invaso le praterie immense degli appalti e dei centri di spesa con lo stesso spirito con cui Attila traversò da est a ovest i territori che portavano a Roma. Sono passati come cavallette, i vari potentati, ed hanno lasciato tabula rasa. A Roma le commistioni hanno visto intrecciate tutte le componenti del quadro in un andamento sempre oscillante tra consociativismo e volontà di affermazione di singole componenti. In Campania  De Luca il protervo è stato eletto con l'apporto determinante dei voti di camorra. In Puglia è scoppiato uno scandalo in gestazione da tempo che vede protagonista assoluto di un buco di 500 milioni di euro nella gestione di una clinica il senatore Azzollini(ma l'avete visto qualche intervento pubblico dell'esimio senatore?); in Sicilia l'NCD difende il suo feudo contro ogni evidenza. Nelle Marche l'ex governatore Spacca, eletto in una lista di centro sinistra, stavolta si è presentato sostenuto da una coalizione di centro destra, raro esempio di coerenza ideale. Si potrebbe continuare ad oltranza.
Tutto questo conferma che se non si pone al centro di tutto la questione morale ogni politica è destinata a fallire. Vi ripropongo a parte la prefazione al mio libro "Sulla crisi e dintorni" che, a distanza di anni, mi sembra di piena attualità.

2 commenti:

  1. Ciao Alberto. Tutto vero! Un'analisi perfetta! Come si nota ormai da molto tempo, il bicchiere è mezzo vuoto. Io però confido sempre negli anticorpi che vivono anche nelle società più disastrate e lottano fino all'ultimo per la sopravvivenza. E' la natura Alberto, e ciò che tu ed altri riuscite oggi ad analizzare con estrema freddezza, fornirà domani gli strumenti necessari a ripartire, a mio nipote Luca, a Daria e Giordana che compaiono in uno dei tuoi post, e a tanti altri ragazzi che si sono stufati dei bugiardi avidi e incapaci che oggi governano il mondo. Utopie? Spero di no. Altri raccoglieranno domani ciò che tu, e molti altri, seminano oggi; magari in un blog.
    A risentirci Alberto.
    Gastone Campanati

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    1. Belle parole, Gastone, e sagge. E ogni "gutta" serve. E' per questo che condivido le mie riflessioni nel mio blog

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