Riprendo il filo del discorso dove l'ho lasciato; dovrei parlare di Sant'Agostino e delle sue riflessioni sul problema del male in relazione all'esistenza di Dio. Non lo faccio perché lo scopo dei post che ho scritto è quello di parteciparvi il mio pensiero non quello di commentare, male, il pensiero di giganti del pensiero. Aggiungo solamente che il problema ha attraversato i secoli mantenendo intatta la sua centralità
Arrivo quindi alle conclusioni di questi ragionamenti, alle mie conclusioni che ovviamente potranno evolvere in futuro
conclusioni
Il male è presente con tutta evidenza nella storia individuale e collettiva di ciascuno di noi.
Sul piano individuale il male può essere fisico(il mio Gino) o morale. Il male fisico prima o poi colpisce, più o meno gravemente, tutti ed è una presenza praticamente costante man mano che si procede con gli anni. Bisogna prenderne consapevolezza, adottare tutte le misure per ridurne l'impatto, ma essere coscienti che così è, che fa parte della umana natura, non è colpa di nessuno se c'è, non c'è nessuno che possa evitarcelo. Questo approccio aiuta molto a "portare la propria croce" come si direbbe con linguaggio cattolico, come molto aiuta il "parlarne", il portare a conoscenza di altri la propria esperienza e le proprie debolezze, il condividerla. E molto aiutano gli amici, quelli veri, che una mente attenta riconosce senza eccessive difficoltà. Sul piano morale il male è frutto, in gran parte, di una mancata riflessione - nel corso della propria vita - sul senso del proprio personale percorso. Se questa riflessione c'è stata, quali che siano le conclusioni, non ci può essere disordine morale. Ciò che è razionale è morale.(assumo tutta la responsabilità dell'affermazione)
Sul piano storico il male ha impregnato di sè tutta la storia dell'umanità fin dagli inizi fino a giungere all'olocausto e ai 55 milioni di morti dell'ultimo conflitto mondiale. E dopo. la Corea, Pol pot e i khmer rossi, il Vietnam, le guerre del golfo, le atrocità in Bosnia. l'Isis e mille altri conflitti. Tutto questo male ha trovato origine talvolta nella volontà di potenza di un solo uomo come Hitler o Napoleone (proprio ieri era il bicentenario della battaglia di Waterloo; Napoleone ha grandi meriti ma ha mandato a morire sui campi di battaglia in pochi anni tre milioni e mezzo di giovani uomini), talvolta nella volontà di potenza di un intero popolo, spessissimo è stato originato da volontà di egemonia economica e altrettanto spesso, troppo spesso, dall'integralismo e dall'intolleranza delle religioni. C'è un solo modo per ridurne la presenza, del male nella storia, dico.
T O L L E R A N Z A D I A L O G O R A G I O N E
Io ritorno sempre lì, ai princìpi dell'illuminismo e ai princìpi dell'89
L I B E R T E E G A L I T E F R A T E R N I T E
Infine la TEODICEA. Vi ripropongo il problema con le parole di Severino Boezio:
SI DEUS EST, UNDE MALUM SI NON EST, UNDE BONUM?
La mia risposta alla prima domanda è per me facile: il male c'è perché Dio non c'è e non c'è nessuno che, onnipotente ed esterno, possa intervenire ed estirpare il male dal mondo.
Leggermente più complessa la risposta alla seconda domanda. Il bene nasce, anche in assenza di un creatore, dal fatto che la natura umana è fatta di pulsioni al bene e di pulsioni al male. Governare le pulsioni attraverso la ragione migliora la parte propensa al bene, lasciarsene dominare la riduce.
E BASTEREBBE SFORZARSI DI AVERE UNA VISIONE CHE SAPPIA TENERE INSIEME IL BUONO ED IL CATTIVO CHE SEGNA OGNI VITA UMANA PER AVERE UN RAPPORTO CON I NOSTRI SIMILI PIU ATTENTO PIU FECONDO MIGLIORE.
OI BIOI PARALLELOI, già dai tempi di Plutarco ci si è sforzati di cercare le ragioni che uniscono e si è osservato che esperienze diverse paralleloi possono essere fonte di reciproco accrescimento, punti fermi di riferimento durante il viaggio, sicuro conforto quando l'ANIMULA VAGULA BLANDULA giungerà alla sua FINAL CURTAIN
Sul piano storico il male ha impregnato di sè tutta la storia dell'umanità fin dagli inizi fino a giungere all'olocausto e ai 55 milioni di morti dell'ultimo conflitto mondiale. E dopo. la Corea, Pol pot e i khmer rossi, il Vietnam, le guerre del golfo, le atrocità in Bosnia. l'Isis e mille altri conflitti. Tutto questo male ha trovato origine talvolta nella volontà di potenza di un solo uomo come Hitler o Napoleone (proprio ieri era il bicentenario della battaglia di Waterloo; Napoleone ha grandi meriti ma ha mandato a morire sui campi di battaglia in pochi anni tre milioni e mezzo di giovani uomini), talvolta nella volontà di potenza di un intero popolo, spessissimo è stato originato da volontà di egemonia economica e altrettanto spesso, troppo spesso, dall'integralismo e dall'intolleranza delle religioni. C'è un solo modo per ridurne la presenza, del male nella storia, dico.
T O L L E R A N Z A D I A L O G O R A G I O N E
Io ritorno sempre lì, ai princìpi dell'illuminismo e ai princìpi dell'89
L I B E R T E E G A L I T E F R A T E R N I T E
Infine la TEODICEA. Vi ripropongo il problema con le parole di Severino Boezio:
SI DEUS EST, UNDE MALUM SI NON EST, UNDE BONUM?
La mia risposta alla prima domanda è per me facile: il male c'è perché Dio non c'è e non c'è nessuno che, onnipotente ed esterno, possa intervenire ed estirpare il male dal mondo.
Leggermente più complessa la risposta alla seconda domanda. Il bene nasce, anche in assenza di un creatore, dal fatto che la natura umana è fatta di pulsioni al bene e di pulsioni al male. Governare le pulsioni attraverso la ragione migliora la parte propensa al bene, lasciarsene dominare la riduce.
E BASTEREBBE SFORZARSI DI AVERE UNA VISIONE CHE SAPPIA TENERE INSIEME IL BUONO ED IL CATTIVO CHE SEGNA OGNI VITA UMANA PER AVERE UN RAPPORTO CON I NOSTRI SIMILI PIU ATTENTO PIU FECONDO MIGLIORE.
OI BIOI PARALLELOI, già dai tempi di Plutarco ci si è sforzati di cercare le ragioni che uniscono e si è osservato che esperienze diverse paralleloi possono essere fonte di reciproco accrescimento, punti fermi di riferimento durante il viaggio, sicuro conforto quando l'ANIMULA VAGULA BLANDULA giungerà alla sua FINAL CURTAIN
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