L'Estate è proprio finita e nelle Marche è ricominciato a piovere. Le improvvide dichiarazioni di Gros - Pietro al forum di Cernobbio, hanno provocato l'immediato effetto di un crollo delle quotazioni delle obbligazioni subordinate emesse da Banca delle Marche ed ammontanti a circa 400 milioni di euro.
Ai vertici del sistema bancario e finanziario del paese non ci si rende conto, o forse anche troppo, dell'impatto che certe prese di posizione e valutazioni hanno sulle dinamiche nelle aziende coinvolte. Nel caso di Banca delle Marche c'è una assoluta mancanza di informazione, a due anni dal commissariamento non emerge alcuna ipotesi di soluzione, è facile per chi volesse speculare e fare aggiotaggio influire sui corsi semplicemente con dichiarazioni o valutazioni buttate lì quasi per caso. È assurdo sarebbe se, mentre a pagare sarebbero i soliti noti, piccoli azionisti e piccoli clienti, il parco buoi, insomma, potessero invece trovare facile terreno di speculazione proprio coloro che sono responsabili del dissesto.
È ormai tempo che i commissari comunichino le risultanze del loro lavoro, è ormai tempo che la procura della Repubblica concluda le indagini e faccia le sue richieste, è tempo che piccoli azionisti, sottoscrittori di obbligazioni senior e subordinate, semplici clienti siano informati con trasparenza e completezza su quella che sarà l'evoluzione della banca e del gruppo.
Certo è, comunque, che i primi segnali arrivati alla ripresa delle attività non sono buoni segnali né sul piano sostanziale né sul piano della forma e della comunicazione.
Niente cambia, sembrerebbe, ed i segnali di ottimismo sulle condizioni generali del Paese profusi a piene mani dal presidente del consiglio e dei ministri sembrerebbero avere basi piuttosto fragili e, soprattutto, appaiono poco credibili visto che niente cambia nel contesto nel quale sono lanciati.
Il futuro ci dirà; per quanto mi riguarda mi pare di aver già espresso da tempo, e per iscritto, quali sono le mie valutazioni al riguardo e quale, secondo me, l'esito finale.
Mi permetto solamente di ricordare che qualche settimana fa il dissesto Banca delle Marche è stato definito il più grande dissesto italiano dopo i casi Calvi e Sindona e che, secondo le mie valutazioni, il "buco" è compreso in un range tra i 3 e i 5 miliardi
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